Buonasera a tutti, volevo spiegare un problema che ormai mi porto avanti da 3 mesi. Inizio col far
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Buonasera a tutti, volevo spiegare un problema che ormai mi porto avanti da 3 mesi.
Inizio col fare un quadro generale:
Ho 21 anni, due anni fa mi è stata diagnosticata un ernia iatale da scivolamento.
Ho eseguito una Manometria che ha dimostrato un quadro di peristalsi esofagea inefficace (50% delle deglutizioni) e Ph Impedenzometria sostanzialmente nella norma.
Ho eseguito una RX rachide completo e bacino sotto carico con referto:
“Scoliosi dorso-lombare sinistro-convessa ad ampio raggio di curvatura cui concomita dismetria del bacino per sovraslivellamento dell'anca destra.
Accentuazione delle fisiologiche cifosi dorsale e lordosi lombare.
Normale il trofismo osseo.
Presenza di sacro acuto.
Formazione radiopaca di non univoca interpretazione a livello della loggia sovraclaveare destra”
Questo è quanto.
Il problema che mi è sorto è iniziato tutto a fine agosto, quando nel deglutire un pezzettino di cialda del cono gelato mi rimase bloccato, causandomi molto fastidio.
Essendo un po’ ansiosa mi preoccupai, però poi non ci diedi più peso fino al pranzo del giorno dopo, quando mangiai dei pomodori e riprovai la stessa sensazione di un pezzettino incastrato in gola, allora da qui cominciai a preoccuparmi un po’ di più essendo anche che il fastidio di quella sensazione lo provai per tutto il giorno.
Ho cominciato a riprovare a mangiare ancora il giorno seguente ma avevo sempre quella sensazione in gola di alcuni pezzetti di cibi bloccati.
Da lì cominciai a mangiare cibi semi liquidi per paura di provare quel fastidio o addirittura soffocare e contattai il mio medico curante.
Mi prescrisse una visita dall’otorino con seguente referto:
“Eseguita fibroscopia flessibile.
E.O. ORL nella norma, edema della mucosa interaritenoidea compatibile con LPR da RGE Eventuale valutazione gastroenterologica”
Tornai dal mio medico curante che mi prescrisse una visita dalla gastroenterologa dove quest’ultima mi diede da fare degli esami del sangue per escludere malattie autoimmuni, che alla fine furono risultate negative.
La gastroenterologa allora mi prescrisse altre due visite una gastroscopia con biopsie esofagee e la manometria.
Feci la gastroscopia con seguente referto:
“Esofago: giunto squamocolonnare a 38 centimetri. Cardias normocontinente.
Mucosa di aspetto normale.
Biopsie per esclusione esofagite eosinofila.
Stomaco: lago mucoso limpido.
Mucosa di aspetto normale.
Piloro pervio.
Duodeno.
Bulbo e seconda porzione normali”
Questo invece fu il referto delle biopsie esofagee: “Frammenti superficiali di mucosa esofagea rivestita da epitelio squamoso sede di modesta acantosi con paracheratosi; nello scarso corion valutabile congestione vascolare e lieve flogosi cronica aspecifica talora comprendente rari granulociti eosinofili (inferiori a 15 per HPF).
Utile correlazione con i dati clinici.”
Il dottore che mi fece la gastroscopia mi spiegò che non c’era nulla di preoccupante e sopratutto niente che mi potesse scatenare il fastidio che provo durante la deglutizione.
Ora l’ultima visita che mi manca da fare è la manometria che come ho detto inizialmente ho gia fatto due anni fa.
Il problema che sono completamente stremata dalla situazione non riesco ad alimentarmi se non con liquidi o semi liquidi, mi sento molto stanca e affaticata ho perso in tutto 10kg da inizio settembre.
Vorrei solo capire una volta per tutte cosa sta scatenando tutto ciò, se ci sono altre visite che potrei fare, se magari potrebbe essere scatenato da altri fattori (muscolari,nervi,neurologiche…) o anche qualcosa di psicosomatico.
Cerco di pensare a tutte le possibili cause perché davvero la situazione si sta facendo davvero pesante.
Aggiungo inoltre che durante questi 3 mesi a settembre ho provato forte pressione alla testa con ronzio ad entrambe le orecchie (il ronzio mi accompagna tutt’ora).
Dolore al braccio sinistro che si irradiava fino alla mano.
Dolore al collo dietro e lato sinistro.
Extrasistole.
Dolore nella parte alta centrale della schiena e molto spesso anche davanti.
(Mi hanno prescritto una tac con e senza contrastato torace e addome è il caso di farla?)
Ringrazio in anticipo tutti coloro che risponderanno.
Inizio col fare un quadro generale:
Ho 21 anni, due anni fa mi è stata diagnosticata un ernia iatale da scivolamento.
Ho eseguito una Manometria che ha dimostrato un quadro di peristalsi esofagea inefficace (50% delle deglutizioni) e Ph Impedenzometria sostanzialmente nella norma.
Ho eseguito una RX rachide completo e bacino sotto carico con referto:
“Scoliosi dorso-lombare sinistro-convessa ad ampio raggio di curvatura cui concomita dismetria del bacino per sovraslivellamento dell'anca destra.
Accentuazione delle fisiologiche cifosi dorsale e lordosi lombare.
Normale il trofismo osseo.
Presenza di sacro acuto.
Formazione radiopaca di non univoca interpretazione a livello della loggia sovraclaveare destra”
Questo è quanto.
Il problema che mi è sorto è iniziato tutto a fine agosto, quando nel deglutire un pezzettino di cialda del cono gelato mi rimase bloccato, causandomi molto fastidio.
Essendo un po’ ansiosa mi preoccupai, però poi non ci diedi più peso fino al pranzo del giorno dopo, quando mangiai dei pomodori e riprovai la stessa sensazione di un pezzettino incastrato in gola, allora da qui cominciai a preoccuparmi un po’ di più essendo anche che il fastidio di quella sensazione lo provai per tutto il giorno.
Ho cominciato a riprovare a mangiare ancora il giorno seguente ma avevo sempre quella sensazione in gola di alcuni pezzetti di cibi bloccati.
Da lì cominciai a mangiare cibi semi liquidi per paura di provare quel fastidio o addirittura soffocare e contattai il mio medico curante.
Mi prescrisse una visita dall’otorino con seguente referto:
“Eseguita fibroscopia flessibile.
E.O. ORL nella norma, edema della mucosa interaritenoidea compatibile con LPR da RGE Eventuale valutazione gastroenterologica”
Tornai dal mio medico curante che mi prescrisse una visita dalla gastroenterologa dove quest’ultima mi diede da fare degli esami del sangue per escludere malattie autoimmuni, che alla fine furono risultate negative.
La gastroenterologa allora mi prescrisse altre due visite una gastroscopia con biopsie esofagee e la manometria.
Feci la gastroscopia con seguente referto:
“Esofago: giunto squamocolonnare a 38 centimetri. Cardias normocontinente.
Mucosa di aspetto normale.
Biopsie per esclusione esofagite eosinofila.
Stomaco: lago mucoso limpido.
Mucosa di aspetto normale.
Piloro pervio.
Duodeno.
Bulbo e seconda porzione normali”
Questo invece fu il referto delle biopsie esofagee: “Frammenti superficiali di mucosa esofagea rivestita da epitelio squamoso sede di modesta acantosi con paracheratosi; nello scarso corion valutabile congestione vascolare e lieve flogosi cronica aspecifica talora comprendente rari granulociti eosinofili (inferiori a 15 per HPF).
Utile correlazione con i dati clinici.”
Il dottore che mi fece la gastroscopia mi spiegò che non c’era nulla di preoccupante e sopratutto niente che mi potesse scatenare il fastidio che provo durante la deglutizione.
Ora l’ultima visita che mi manca da fare è la manometria che come ho detto inizialmente ho gia fatto due anni fa.
Il problema che sono completamente stremata dalla situazione non riesco ad alimentarmi se non con liquidi o semi liquidi, mi sento molto stanca e affaticata ho perso in tutto 10kg da inizio settembre.
Vorrei solo capire una volta per tutte cosa sta scatenando tutto ciò, se ci sono altre visite che potrei fare, se magari potrebbe essere scatenato da altri fattori (muscolari,nervi,neurologiche…) o anche qualcosa di psicosomatico.
Cerco di pensare a tutte le possibili cause perché davvero la situazione si sta facendo davvero pesante.
Aggiungo inoltre che durante questi 3 mesi a settembre ho provato forte pressione alla testa con ronzio ad entrambe le orecchie (il ronzio mi accompagna tutt’ora).
Dolore al braccio sinistro che si irradiava fino alla mano.
Dolore al collo dietro e lato sinistro.
Extrasistole.
Dolore nella parte alta centrale della schiena e molto spesso anche davanti.
(Mi hanno prescritto una tac con e senza contrastato torace e addome è il caso di farla?)
Ringrazio in anticipo tutti coloro che risponderanno.
Buonasera
Avrei bisogno di alcune informazioni, potrebbe chiamarmi ? O mi scriva il suo recapito telefonico. Senza impegno.
Grazie
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Salve, la raccolta dati della sua cronistoria è dettagliata. Tuttavia servirebbe approfondire alcuni aspetti, eventualmente sarei disponibile per poterle dare una mano.
Buongiorno. Sono molti gli aspetti da tenere in considerazione che meritano una valutazione specialistica accurata. Sicuramente i trattamenti osteopatici uniti ad una efficace ginnastica posturale potrebbero darle sollievo ed alleviare alcuni sintomi che ha descritto. Resto a sua disposizione qualora volesse contattarmi per un mio parere. Le auguro buona giornata.
Da esperienza clinica e sulla base degli esami effettuati si può ipotizzare che la sensazione che riferisce sia causata da un trigger muscolare. Necessaria la sensibilità della mano di un osteopata o un abile ecografista per palparlo rievocando la sintomatologia o ''vederlo'' con l'ecografo. Gli altri sintomi che riferisce si può ipotizzare che siano legati alla fase dello stress di Selye su base costituzionale, per verificarlo è necessaria una visita clinica con relativi test clinici ed esami strumentali. Non si scoraggi, ha bisogno di trovare il terapeuta giusto. Le auguro una pronta guarigione. Cordiali saluti, osteopata Linda Fossi
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Gentile Signora, le è stata diagnosticata un'acalasia (peristalsi esofagea inefficace). Può darsi che la situazione sia peggiorata e lei a volte sente che il boccone non vada giù. Questa malattia si può curare, esistono terapie palliative ma anche curative. Parla con il suo medico di base, esponga bene il suo caso come ha fatto qui e poi segua i consigli da fare.
P.S. Riguardo gli altri sintomi che avverte, possono essere collegati al reflusso gastroesofageo o alle problematiche cervicali. Per questi può tranquillamente fare una visita osteopatica per risolverli.
P.S. Riguardo gli altri sintomi che avverte, possono essere collegati al reflusso gastroesofageo o alle problematiche cervicali. Per questi può tranquillamente fare una visita osteopatica per risolverli.
Cara Paziente, complimenti per la descrizione della sua problematica, molto accurata e precisa.
E' un quadro di difficile lettura (dovendoci basare solamente sul suo racconto dettagliato). Sicuramente L'acalasia che le è stata diagnosticata può avere un peso rilevante sul suo problema; un consiglio che posso darle è di non sedersi/sdraiarsi appena mangiato e di accompagnare quel poco cibo solido che mangia con tanti liquidi.
L'osteopatia può darle sicuramente sollievo a livello generale e migliorare la sua qualità di vita visto che oltre alla problematica deglutitoria se ne presenta diverse altre da lei descritte.
Un'ulteriore visita da un nuovo Gastroenterologo potrebbe esserle utile.
Sperando di averla aiutata le auguro buone feste
E' un quadro di difficile lettura (dovendoci basare solamente sul suo racconto dettagliato). Sicuramente L'acalasia che le è stata diagnosticata può avere un peso rilevante sul suo problema; un consiglio che posso darle è di non sedersi/sdraiarsi appena mangiato e di accompagnare quel poco cibo solido che mangia con tanti liquidi.
L'osteopatia può darle sicuramente sollievo a livello generale e migliorare la sua qualità di vita visto che oltre alla problematica deglutitoria se ne presenta diverse altre da lei descritte.
Un'ulteriore visita da un nuovo Gastroenterologo potrebbe esserle utile.
Sperando di averla aiutata le auguro buone feste
Salve, una valutazione funzionale (ci sarebbero un bel pò di elementi anatomico-posturali e funzionali da valutare nel suo caso) potrebbe essere utile a venire a capo della causa primaria della sua problematica.
Cerchi un buon osteopata nella sua zona
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Buonasera,
Rispondere senza valutarla di persona é difficile...
Da Posturologo io indagherei sulla catena glosso-podalica (catena che parte con la lingua e arriva agli alluci), spesso in disfunzione nelle problematiche di deglutizione, sul diaframma della gola e sul diaframma epigastrico (sul quale lavorerei senza ombra di dubbio vista L'ernia iatale da scivolamento che può essere causato da un diaframma retratto e bloccato). Un diaframma in blocco Stressa di conseguenza il collo, perché ci induce ad una respirazione alta, che potrebbe dare i sintomi riferiti alla testa e al braccio.. indagherei anche quello.
Da quanto tempo é ansiosa? Sono almeno 2 anni che ha questi problemi..ci sono stati traumi emotivi? (lutti, periodi di forte stress o qualsiasi altro evento che ha lasciato un segno) ciò può essere causa di un blocco diaframmatico.
Resto a disposizione
Saluti
Rispondere senza valutarla di persona é difficile...
Da Posturologo io indagherei sulla catena glosso-podalica (catena che parte con la lingua e arriva agli alluci), spesso in disfunzione nelle problematiche di deglutizione, sul diaframma della gola e sul diaframma epigastrico (sul quale lavorerei senza ombra di dubbio vista L'ernia iatale da scivolamento che può essere causato da un diaframma retratto e bloccato). Un diaframma in blocco Stressa di conseguenza il collo, perché ci induce ad una respirazione alta, che potrebbe dare i sintomi riferiti alla testa e al braccio.. indagherei anche quello.
Da quanto tempo é ansiosa? Sono almeno 2 anni che ha questi problemi..ci sono stati traumi emotivi? (lutti, periodi di forte stress o qualsiasi altro evento che ha lasciato un segno) ciò può essere causa di un blocco diaframmatico.
Resto a disposizione
Saluti
Sicuramente il quadro clinico è particolarmente dettagliato il che denota una persona molto attenta ai dettagli. Evidentemente anche affermare di essere una persona ansiosa porta a pensare che stia vivendo un periodo di forte stress psicofisico che la porta ad assumere un atteggiamento in torsione che scarica le proprie tensioni sui diaframmi, compreso quello toracico. Il torace poi è la parte del nostro corpo che energeticamente appartiene ai nostri affetti e all'amore per noi stessi. Potrebbe esserci un atteggiamento difensivo per paura che accada qualcosa che non si accetta o qualcosa che non va ne su ne giù. La sia andare e accetta quello che viene, dopo la pioggia c'è sempre il sole......
Complimenti per la spiegazione dettagliata. Comprendo la sua ansia ed il suo stress nel non venire a capo di questa situazione così invalidante. Sicuramente sta seguendo tutte le tappe nell’ordine corretto per la sintomatologia come l’otorino ed il Gastroenterologo. C’è da dire però che queste sono strutture fortemente influenzate dallo stato emotivo e dalla somatizzazione motivo per cui le consiglio anche una visita osteopati a e posturologi a visto che da RX emerge anche una scoliosi. Fare degli esercizi che lavorano direttamente sulle fasce che coinvolgono tutti i diaframmi potrebbe dare molto sollievo
La tua situazione è complessa e capisco quanto possa essere frustrante non avere una diagnosi chiara dopo vari esami e consultazioni mediche. Di seguito, cercherò di fornire un quadro delle possibili cause e delle ulteriori indagini che potrebbe considerare.
Possibili Cause
1. Problemi Gastrointestinali:
- Esifagite eosinofila: Anche se la biopsia ha mostrato pochi eosinofili, potrebbe essere utile un'ulteriore valutazione da uno specialista per escludere completamente questa condizione.
- Disturbi della Motilità Esofagea: La manometria potrebbe fornire ulteriori informazioni sulla funzione muscolare dell'esofago.
- Reflusso Gastroesofageo (RGE): Sebbene i test non abbiano mostrato problemi gravi, il reflusso potrebbe comunque contribuire ai sintomi.
2. Problemi Neurologici e Muscolari:
- Neuropatia: Problemi ai nervi che controllano i muscoli della deglutizione potrebbero causare difficoltà a deglutire. Una valutazione neurologica approfondita potrebbe essere utile.
- Problemi Muscolari: Condizioni come la miastenia gravis o altre miopatie possono influenzare i muscoli della deglutizione.
3. Problemi Otorinolaringoiatrici:
- Edema della Mucosa Interaritenoidea: Potrebbe essere correlato al RGE, ma una seconda opinione da un altro otorinolaringoiatra potrebbe essere utile.
4. Problemi Psicosomatici:
- Ansia e Stress: Condizioni di ansia e stress possono manifestarsi con sintomi fisici come difficoltà a deglutire. Consultare uno psicologo o uno psichiatra potrebbe aiutare a valutare questa possibilità.
Ulteriori Indagini
1.Manometria Esofagea: Ripetere questo esame può fornire aggiornamenti sulla motilità esofagea.
2. Valutazione Neurologica: Un neurologo potrebbe suggerire ulteriori test per valutare la funzione nervosa e muscolare.
3. TAC con e senza Contrasto: Considerando i suoi sintomi, una TAC può essere utile per escludere patologie strutturali nel torace e nell'addome.
4. Valutazione Psicologica: Una consultazione con uno psicologo potrebbe aiutare a determinare se fattori psicologici stanno contribuendo ai tuoi sintomi.
5.Consultazione con uno Specialista in Disfagia: Un logopedista specializzato in disfagia potrebbe offrire strategie e tecniche per migliorare la deglutizione e suggerire ulteriori indagini se necessario.
Gestione dei Sintomi
- Alimentazione: Continui con una dieta di cibi liquidi e semi-liquidi per evitare ulteriori perdite di peso e malnutrizione. Consideri di lavorare con un nutrizionista per assicurarsi di ottenere tutti i nutrienti necessari.
- Terapie di Supporto: Tecniche di rilassamento e terapie comportamentali possono aiutare a gestire l'ansia e lo stress.
- Osteopatia: la pratica osteopatica è in grado di portare notevoli benefici sul compartimento viscerale incluso quello digerente attraverso specifiche manipolazioni tissutali e nervose.
Dato che la sua situazione è complessa, è fondamentale avere un approccio multidisciplinare. Coordinare le varie specialità, come gastroenterologia, neurologia, otorinolaringoiatria, psicologia e nutrizione, potrebbe offrire una visione completa del problema e delle sue possibili soluzioni. Non esiti a insistere con i suoi medici per ottenere tutte le risposte necessarie e, se necessario, cerchi una seconda opinione.
Se ha bisogno di ulteriori chiarimenti o assistenza, sono qui per aiutarla.
Ruth Rolando Lacatus
Possibili Cause
1. Problemi Gastrointestinali:
- Esifagite eosinofila: Anche se la biopsia ha mostrato pochi eosinofili, potrebbe essere utile un'ulteriore valutazione da uno specialista per escludere completamente questa condizione.
- Disturbi della Motilità Esofagea: La manometria potrebbe fornire ulteriori informazioni sulla funzione muscolare dell'esofago.
- Reflusso Gastroesofageo (RGE): Sebbene i test non abbiano mostrato problemi gravi, il reflusso potrebbe comunque contribuire ai sintomi.
2. Problemi Neurologici e Muscolari:
- Neuropatia: Problemi ai nervi che controllano i muscoli della deglutizione potrebbero causare difficoltà a deglutire. Una valutazione neurologica approfondita potrebbe essere utile.
- Problemi Muscolari: Condizioni come la miastenia gravis o altre miopatie possono influenzare i muscoli della deglutizione.
3. Problemi Otorinolaringoiatrici:
- Edema della Mucosa Interaritenoidea: Potrebbe essere correlato al RGE, ma una seconda opinione da un altro otorinolaringoiatra potrebbe essere utile.
4. Problemi Psicosomatici:
- Ansia e Stress: Condizioni di ansia e stress possono manifestarsi con sintomi fisici come difficoltà a deglutire. Consultare uno psicologo o uno psichiatra potrebbe aiutare a valutare questa possibilità.
Ulteriori Indagini
1.Manometria Esofagea: Ripetere questo esame può fornire aggiornamenti sulla motilità esofagea.
2. Valutazione Neurologica: Un neurologo potrebbe suggerire ulteriori test per valutare la funzione nervosa e muscolare.
3. TAC con e senza Contrasto: Considerando i suoi sintomi, una TAC può essere utile per escludere patologie strutturali nel torace e nell'addome.
4. Valutazione Psicologica: Una consultazione con uno psicologo potrebbe aiutare a determinare se fattori psicologici stanno contribuendo ai tuoi sintomi.
5.Consultazione con uno Specialista in Disfagia: Un logopedista specializzato in disfagia potrebbe offrire strategie e tecniche per migliorare la deglutizione e suggerire ulteriori indagini se necessario.
Gestione dei Sintomi
- Alimentazione: Continui con una dieta di cibi liquidi e semi-liquidi per evitare ulteriori perdite di peso e malnutrizione. Consideri di lavorare con un nutrizionista per assicurarsi di ottenere tutti i nutrienti necessari.
- Terapie di Supporto: Tecniche di rilassamento e terapie comportamentali possono aiutare a gestire l'ansia e lo stress.
- Osteopatia: la pratica osteopatica è in grado di portare notevoli benefici sul compartimento viscerale incluso quello digerente attraverso specifiche manipolazioni tissutali e nervose.
Dato che la sua situazione è complessa, è fondamentale avere un approccio multidisciplinare. Coordinare le varie specialità, come gastroenterologia, neurologia, otorinolaringoiatria, psicologia e nutrizione, potrebbe offrire una visione completa del problema e delle sue possibili soluzioni. Non esiti a insistere con i suoi medici per ottenere tutte le risposte necessarie e, se necessario, cerchi una seconda opinione.
Se ha bisogno di ulteriori chiarimenti o assistenza, sono qui per aiutarla.
Ruth Rolando Lacatus
Salve, lette le diagnosi fatte ritengo che il problema possa essere strettamente legato a duna compromissione dell' apparato di rivestimento dell' esofago con conseguente coinvolgimento del comparto neurologico e vascolare dello stesso, tra cui il nervo cardio acceleratore che spiega le extrasistole, il nervo laringeo ricorrente che spiega invece la sensazione di "pezzettino di cibo in gola" ovvero una simil disfagia. Ritengo che dopo tutte queste indagini effettuate possa tranquillamente rivolgersi ad un osteopata e iniziare un percorso di cura. Le auguro una pronta guarigione.
Resto a disposizione, Giulia Li Calzi Osteopata.
Resto a disposizione, Giulia Li Calzi Osteopata.
Buongiorno, sono Enrico Bardesono sono posturologo, non sono medico non faccio diagnosi ma posso dirle che a livello posturale le persone con scoliosi possono avere problemi di deglutizione e di catena linguale, una lingua che non compie bene il suo lavoro di deglutizione può portare a una scorretta deglutizione, il mio consiglio se non ha risolto e di rivolgersi a una logopedista che può valutare se vi è una problematica di deglutizione.
Da quanto mi descrivi, il quadro clinico sembra essere multifattoriale e include sia elementi che possono derivare da alterazioni funzionali del tratto gastroesofageo (come la peristalsi esofagea inefficace e l'ernia iatale) sia da tensioni muscoloscheletriche e possibili fattori psicosomatici. I sintomi relativi al fastidio in gola, alla difficoltà di alimentazione e alla perdita di peso suggeriscono che la funzione esofagea potrebbe essere ulteriormente rivalutata, magari ripetendo alcuni esami funzionali come la manometria. Allo stesso tempo, la presenza di pressione alla testa, ronzio alle orecchie, dolore al braccio e al collo, extrasistole e dolori diffusi nella schiena indicano un elevato stato di tensione muscolare che potrebbe essere correlato allo stress e a disfunzioni posturali. Questo insieme di sintomi non va considerato isolatamente, ma va valutato nell'ottica di un approccio multidisciplinare in cui collaborino gastroenterologi, neurologi, fisiatri, osteopati. Riguardo alla TAC, sebbene gli esami precedenti siano risultati nella norma, tale indagine può essere utile per escludere patologie organiche che, per quanto improbabili, potrebbero contribuire al quadro clinico. Tuttavia, ti suggerisco di discutere approfonditamente con il tuo medico di base e con i medici specialisti prima di procedere, per non eseguire esami non necessari e per indirizzare il percorso diagnostico nel modo più mirato.
Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Alessandro Bartolo
Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Alessandro Bartolo
Gentile utente,
comprendo profondamente il suo stato di affaticamento fisico e mentale: quando sintomi diversi persistono senza una diagnosi risolutiva, è facile sentirsi scoraggiati e persi.
Dal punto di vista chinesiologico e posturale, posso dirle che la presenza di scoliosi, dismetria del bacino e accentuazione delle curve vertebrali può contribuire a uno squilibrio funzionale del rachide cervicale e toracico, che in alcuni casi può ripercuotersi sulla deglutizione, sulla tensione miofasciale del collo, sulla sensazione di nodo alla gola e anche su alcuni sintomi come ronzii, dolori irradiati e affaticamento generale.
Anche l’ernia iatale e la disfunzione peristaltica possono avere una componente funzionale posturale e respiratoria: ad esempio, un diaframma ipertonico o poco mobile può amplificare la sensazione di costrizione toracica e disagio digestivo.
In situazioni così complesse, un percorso dolce e mirato di rieducazione posturale globale, respirazione diaframmatica e rilassamento muscolare può aiutare il corpo a ritrovare equilibrio e contenere la componente psicosomatica, che spesso aumenta quando ci sentiamo “bloccati”.
Naturalmente, tutto questo va affiancato alle indagini mediche in corso, ma può rappresentare un supporto concreto nel frattempo, soprattutto per gestire ansia, tensioni e somatizzazioni muscolari.
Resto a disposizione per una valutazione funzionale personalizzata.
Un caro saluto, e in bocca al lupo per il tuo percorso!
comprendo profondamente il suo stato di affaticamento fisico e mentale: quando sintomi diversi persistono senza una diagnosi risolutiva, è facile sentirsi scoraggiati e persi.
Dal punto di vista chinesiologico e posturale, posso dirle che la presenza di scoliosi, dismetria del bacino e accentuazione delle curve vertebrali può contribuire a uno squilibrio funzionale del rachide cervicale e toracico, che in alcuni casi può ripercuotersi sulla deglutizione, sulla tensione miofasciale del collo, sulla sensazione di nodo alla gola e anche su alcuni sintomi come ronzii, dolori irradiati e affaticamento generale.
Anche l’ernia iatale e la disfunzione peristaltica possono avere una componente funzionale posturale e respiratoria: ad esempio, un diaframma ipertonico o poco mobile può amplificare la sensazione di costrizione toracica e disagio digestivo.
In situazioni così complesse, un percorso dolce e mirato di rieducazione posturale globale, respirazione diaframmatica e rilassamento muscolare può aiutare il corpo a ritrovare equilibrio e contenere la componente psicosomatica, che spesso aumenta quando ci sentiamo “bloccati”.
Naturalmente, tutto questo va affiancato alle indagini mediche in corso, ma può rappresentare un supporto concreto nel frattempo, soprattutto per gestire ansia, tensioni e somatizzazioni muscolari.
Resto a disposizione per una valutazione funzionale personalizzata.
Un caro saluto, e in bocca al lupo per il tuo percorso!
Gentile Utente,
Oltre agli accertamenti medici, che restano fondamentali, nei disturbi che descrive può esserci una componente meccanica legata all’ipertono del diaframma. Questo muscolo, essenziale per la respirazione, ha rapporti diretti con la colonna, il torace e la zona cervicale: quando è eccessivamente contratto può generare sintomi come dolore toracico o dorsale, difficoltà respiratorie, tensioni alla gola e sensazioni di “blocco” durante la deglutizione.
Le cause di questo ipertono possono essere diverse: fattori emotivi e ansiosi, che influenzano la respirazione, oppure cause meccaniche dirette (rigidità del rachide, squilibri posturali) o indirette. In questi casi un lavoro mirato sul diaframma e sull’equilibrio posturale può aiutare a ridurre la tensione, migliorare la funzionalità respiratoria e diminuire di molto, se non del tutto, i sintomi.
Per questo motivo può essere utile affiancare al percorso medico un intervento posturale e manuale specifico, volto a riequilibrare il diaframma e a ridurre le rigidità muscolari correlate.
Un cordiale saluto,
Dott. M. Giaccio
Oltre agli accertamenti medici, che restano fondamentali, nei disturbi che descrive può esserci una componente meccanica legata all’ipertono del diaframma. Questo muscolo, essenziale per la respirazione, ha rapporti diretti con la colonna, il torace e la zona cervicale: quando è eccessivamente contratto può generare sintomi come dolore toracico o dorsale, difficoltà respiratorie, tensioni alla gola e sensazioni di “blocco” durante la deglutizione.
Le cause di questo ipertono possono essere diverse: fattori emotivi e ansiosi, che influenzano la respirazione, oppure cause meccaniche dirette (rigidità del rachide, squilibri posturali) o indirette. In questi casi un lavoro mirato sul diaframma e sull’equilibrio posturale può aiutare a ridurre la tensione, migliorare la funzionalità respiratoria e diminuire di molto, se non del tutto, i sintomi.
Per questo motivo può essere utile affiancare al percorso medico un intervento posturale e manuale specifico, volto a riequilibrare il diaframma e a ridurre le rigidità muscolari correlate.
Un cordiale saluto,
Dott. M. Giaccio
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