Buona sera Dottori , le scrivo per sentire un voistro importante parere sulle mie condizioni. Circa

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Buona sera Dottori , le scrivo per sentire un voistro importante parere sulle mie condizioni. Circa un anno fa , mi sono sentito strano ,stravolto, come se vedessi tutto dall'esterno , ho fatto vari esami , tutte le visite del caso , poi ad Agosto mi sono rivolto ad uno psicologo , che mi ha molto tranquilizzato , spiegandomi le cause dei mie sintomi , classificandolo come stress cronico ,fatto sta che io non ho piu particolari sintomi , ho solo quel senso di morsa che ogni mattina mi prende portandomi a vedere il mondo da fuori di me . Sono sotto cura farmacologica con 1 xananx rp da novembre e ho incominciato ad andare da un altro psicoterapeuta che faccio ipnosi terapie , io ho solo un forte senso di distaccamento e percezione , che mi fa salire ansia ogni giorno , non riesco piu a vivere serenamente , mi sembra di essere allucinato , e stanco pure.
Il mio attuale psichiatra vuole che incominci una cura con sertralina , partendo da 25mg per una settimana poi 50 e sospendere xanax, io con tutta sincerita ho letto nel web le farie storie di questi psicofarmaci e i loro effetti collaterali e dipendenza , mi creda mi fa paura incominciare. Le scrivo per sapere un suo parere e magari una diagnosi che possa sistemarmi , un attimo , io non sono depresso , ho tanta voglia di fare , si saro' ansioso , ma e il sintomo di nube mentale , estraneita' che mi crea piu disagio. Resto in attesa di una vostra cordiale risposta. Cordiali Saluti
Gentile utente, è molto difficile e non professionale fare una diagnosi basandosi solamente su quanto ha scritto. Dal momento che ha visto già degli specialisti, le consiglio di affidarsi a loro. Gli psicofarmaci possono causare effetti collaterali e dipendenza, è vero, ma sono anche utili per ristabilire un giusto equilibrio, alle volte. Ne parli con chi glie li ha prescritti, saprà sicuramente dargli delle spiegazioni adeguate. Le consiglio, inoltre, di perseguire anche con la psicoterapia. Vedrà che lavoro di team tra lei, lo psicoterapeuta e lo psichiatra risulterà fondamentale e vincente! Un caro saluto

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Gentile utente, pur comprendendo la sua preoccupazione e il desiderio di ricevere informazioni esaustive sulla sua salute, non è possibile effettuare una diagnosi sulla base di una breve descrizione dei sintomi, al di fuori delle sue caratteristiche di personalità e del suo funzionamento mentale generale. Per questo, è fondamentale che si sviluppi una alleanza terapeutica tra lei e i suoi medici curanti e una collaborazione con lo scopo di aumentare il suo stato di benessere e trovare la terapia più idonea a lei. Le suggerisco di condividere con i suoi curanti i suoi dubbi e le sue perplessità, in modo che possano fornirle risposte personalizzate.
Gentile utente, come saprà non è possibile effettuare alcun tipo di diagnosi senza un approfondimento clinico. Mi sembra ben consapevole del disagio che sta sperimentando. Trovo opportuna la decisione di farsi seguire da uno psichiatra: parli con lui delle sue perplessità, sicuramente saprà rassicurarla sull'utilizzo degli psicofarmaci chiarendole i benefici che in alcuni momenti e situazioni, possono fornire. Aggiungerei, qualora se avvertisse la necessità, di affiancare un percorso psicoterapeutico che la aiuterebbe a meglio affrontare il tutto. Un caro saluto,
dott.ssa Genitore
Buongiorno. Perché pensa che noi, da.una mail, potremmo essere più utili nel suo caso piuttosto che delle persone reali con cui si è confrontato a viso aperto? Credo debba riflettere sulla parola fiducia e possa da li' partire per riprendersi seriamente la giusta cura di sé
Gentile utente una diagnosi può essere fatta solo dopo una serie di colloqui clinici. Lei ha già attivato dei canali con altri professionisti credo sia necessario esporre a loro i suoi sentimenti i suoi dubbi e riprendere da lì. Un caro saluto
Salve, credo che lei sia spaventato e forse anche un pò diffidente rispetto alla terapia farmacologica. Mi sento di tranquillizzarla: su Internet spesso si cercano conferme a quello che vogliamo sentirci dire, e lei lo ha fatto attraverso le ricerche sui farmaci. Ogni farmaco ha degli effetti collaterali, anche i più comuni antinfiammatori! Ma questo non vuol dire che siano inefficaci e se il suo psichiatra glieli ha prescritti è perchè ritiene che potrebbe trovare un giovamento da essi. Le consiglio di parlare con il suo psichiatra, esprimendo i suoi dubbi, e di continuare il suo percorso terapeutico. Abbia pazienza, con il tempo dovrebbero vedersi dei miglioramenti.
Le faccio tanti auguri, D.ssa Fazzari
Salve, non è facile fare una diagnosi basandosi solo su quello che ha scritto, sono necessari colloqui in cui si ricostruisce la sua storia personale e familiare. Sarebbe opportuno esporre le sue perplessità rispetto all'assunzione di psicofarmaci allo psichiatra che la sta seguendo attualmente. penso che sia importante associare alla terapia farmacologica anche un percorso psicoterapeutico. Resto a sua disposizione. Saluti. Dott.ssa Barbara Gizzi
Gentile Utente. A cosa Le serve una diagnosi? Ammettiamo che Lei riesca a sapere il nome che la comunità scientifica da al Suo disturbo. Cambierebbe qualcosa? Cosa ha detto il Suo terapeuta e come intende proseguire? Nel percorso iniziato, nota dei miglioramenti?
Se proprio è curioso, si faccia una cultura sui sintomi dissociativi e ne parli con chi le segue. Cordialmente.
Buonasera, sono d'accordo con i miei colleghi che mi hanno preceduta, noi non la conosciamo e non sappiamo niente di lei della sua storia famigliare, la sua età e soprattutto che cosa stava succedendo nella sua vita quando le sono iniziati i sintomi. Inoltre cerchi di dare fiducia ai professionisti che la stanno curando, vedrà che affidandosi ai professionisti che inizialmente ha scelto, le cose andranno meglio, cordiali saluti, dott. Eugenia Cardilli.
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Buon giorno, le sue preoccupazioni sono comprensibili, così come il disagio legato a queste sensazioni di "estraneità" che vive quotidianamente. Può contare sulla presenza e consulenza di uno psichiatra e uno psicoterapeuta. Provi a confrontarsi con loro, discuta con il suo psichiatra dei dubbi circa la sertralina e capisca con lui come procedere.
Saluti
Gentile utente, come riportato dai colleghi, impossibile effettuare una diagnosi accurata senza uno o più colloqui clinici. Comprendo tuttavia la sua sofferenza e la sua necessità di capire cosa le stia succedendo. Mi occupo in particolare di pazienti con sintomi simili a quelli che ha descritto e so bene quanto sia faticoso vivere senza energie e sentendosi distaccati da se stessi o dalla realtà. A mio avviso la strategia migliore è quella che il suo terapeuta e il suo psichiatra concordino una linea di intervento comune con l'obiettivo di ridurre i sintomi (anche farmacologicamente). Un altro tema importante è quello della fiducia: può essere che al momento non senta ancora di poter affidarsi alle persone che la hanno in cura, ma la fiducia è un aspetto fondamentale all'interno della relazione terapeutica e dev'essere oggetto di lavoro. Un caro saluto, dott.ssa Cristina Mapelli
Gentile utente, dovrebbe discutere con il suo terapeuta le sue preoccupazioni in merito al persistere di alcuni sintomi e la "paura" di prendere dei farmaci. La cura ha dato i suoi risultati, magari si tratta di aspettare ancora un po '? Ha parlato con il suo psicoterapeuta del fatto che i farmaci siano essenziali nel suo caso? Generalmente le posso dire che l'abbinamento psicoterapia - farmaci dà ottimi risultati in tempi più brevi. Poi ci sono casi in cui questi due elementi sono fondamentali ; altri in cui si tratta di prenderli per un breve periodo;altri ancora in cui si possono anche evitare. Bisognerebbe sapere di più in merito e queste informazioni sono già in possesso di chi la segue, per cui le consiglio di rivolgersi a loro. Saluti.
Dott.ssa Valeria Randisi
Gentile Utente,
purtroppo in assenza di una conoscenza diretta non è possibile fare diagnosi. Per ciò che concerne i farmaci e i loro effetti collaterali è bene che chieda un confronto al suo Psichiatra, che saprà rassicurarla e darle le informazioni necessarie. Il senso di estraneità che vive invece, e che ha generato anche timore di comparsa, dovrebbe approfondirlo con l'aiuto di uno psicoterapeuta, per comprenderne le cause e la più efficace gestione. Un caro saluto
Gentilissimo,
La diagnosi psicologica si avvale di una serie di strumenti...il primo sicuramente è il colloquio clinico, ma aggiungerei anche diversi test (soprattutto proiettivi) che permettono di fotografare tratti e funzionamenti più inconsci e non ravvisabili a breve nei colloqui. Questo per dare una cornice di realtà alle fantasie di poter ricevere una diagnosi via chat. Essendo in terapia da uno psichiatra credo sia stato delineato un quadro diagnostico. Molto spesso è necessario del tempo per poter trovare la terapia giusta che permetta di stare meglio...bisogna aver pazienza e affidarsi alle persone.
Gentile utente, per fare una diagnosi è necessario conoscere la persona attraverso colloqui clinici e approfondimenti psicodiagnostici.
Posso immaginare il disagio che sta vivendo, per questo è importante che lei segua la psicoterapia.
Rispetto ai dubbi che ha sui farmaci, ne parli con il suo psichiatra in modo da poter avere risposte adeguate ai suoi quesiti. In alcuni casi, in una prima fase del percorso di psicoterapia, è necessario il supporrto farmacologico al fine di permettere alla persona di gestire i sintomi in tempi brevi e di conseguenza avere più energia per affrontare il lavoro su di sè.
Un caro saluto.
Buongiorno, sta continuando la psicoterapia?
Buongiorno, descrive bene il suo percorso e la sua sofferenza. Ha descritto quanto fatto con i vari specialisti. In questo senso mi chiedo come mai lei cerchi un confronto diagnostico, che necessita di approfondimenti e di una conoscenza diretta . Mi spiace non esserle d'aiuto e al contempo credo sia importante per lei discutere dei dubbi diagnostici e della conseguente terapia con i suoi curanti.
Gentile utente, i sintomi che descrive potrebbero essere ricondotti a numerose condizioni. È impossibile, sarebbe anche poco corretto nei suoi confronti, effettuare una diagnosi senza dei colloqui clinici approfonditi. Consideri anche che in psicologia clinica la diagnosibè spesso un processo in divenire. Forse una riflessione utile potrebbe essere legata al suo bisogno di avere un inquadramento diagnostico e quali emozioni elicita non avere una etichetta. Per quanto riguarda i farmaci chieda allo specialista che la segue, consideri che alcune molecole possono essere utili in molti tipi di problematiche anche al di fuori di quelle descritte dalla categoria del farmaco. Cordialmente.
Caro utente, mi sembra di capire che nonostante si sia affidato a diverse figure professionali, ancora non abbia trovato le risposte che cercava e non abbia sentito un grande miglioramento. Credo che sia utile per lei riflettere sul tema della fiducia. Si fida del suo o della sua psicoterapeuta? Se fossi in lei non mi focalizzerei sulla ricerca di una diagnosi ma piuttosto sulla sua predisposizione ad un possibile cambiamento.
Rimango a disposizione se ha bisogno.
Dott.ssa Federica Leonardi

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