Buona sera, da febbraio 2024 vivo una situazione sentimentale difficile. Premesso che sono fidanzato

24 risposte
Buona sera, da febbraio 2024 vivo una situazione sentimentale difficile. Premesso che sono fidanzato da 4 anni e abbiamo fatto casa insieme con la mia compagna, ma a febbraio al lavoro è arrivata una nuova collega. L' ho notata subito,un colpo di fulmine,manco avessi 16 anni( ne ho 37). Ricordo anche com'era vestita il primo giorno che l'ho vista. A poco a poco è nata una sintonia che è stata un crescendo, ma mai nulla di eccessivo, solo tanta sintonia. Alla festa aziendale poi, quasi tutto il tempo siamo stati insieme. Messaggi ogni sera, e alcune storielle comiche che scrivo ambientate nel nostro ufficio, perché adoro farla ridere. Spesso attraverso queste storie le ho mandato " segnali" , in quanto ,in queste situazioni paradossali finiamo per baciarci. Lei non ha mai detto frasi del tipo" non esagerare però" quando le ha lette.
Il punto è che credo sia una mia illusione che lei possa ricambiare ciò che provo per lei e mi sento davvero sciocco. E se prima avevo un senso di colpa verso la mia attuale partner, col tempo ho capito, che poco mi importa, dato il fatto che non ci capiamo piu' . Ma non ho il coraggio di chiudere, a prescindere dai sentimenti verso la mia collega. Non ho il coraggio. Mi sento incatenato dal fatto che la mia partner abbia investito dei soldi con me per casa nostra, che abbia un ottimo rapporto con mio figlio( avuto da una precedente relazione)che l'adora tantissimo. Ma il rapporto ormai è tossico. Non ci capiamo più. Basta un nulla che litighiamo. Ma ripeto, ho troppa paura. Mi sento disperato. Grazie e scusate il messaggio prolisso.
Dott.ssa Martina Simeone
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Salve, il fatto che lei abbia provato una forte attrazione verso la nuova collega e la successiva sintonia tra voi, può aver messo in evidenza le criticità nella relazione con la sua partner. È difficile rompere una relazione quando ci sono tanti legami profondi, sia emotivi che pratici. Tuttavia, rimanere in una relazione che le sta facendo stare male può portare a più danni che benefici, sia a livello emotivo che psicologico. La paura di far soffrire gli altri è una preoccupazione legittima, ma non è giusto né per lei né per loro continuare a stare in una situazione che non funziona più. La decisione che dovrà prendere è difficile, ma è importante che ascolti se stesso e non agisca solo per paura delle conseguenze, ma con l'intento di vivere ciò che sente nel modo più autentico possibile.

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Dott.ssa Aurora Quaranta
Psicologo, Psicologo clinico
Vimodrone
Buonasera, grazie per aver condiviso la tua situazione. È evidente che stai vivendo un periodo di grande confusione e sofferenza emotiva. Da quello che scrivi, la questione non riguarda solo la tua collega, ma soprattutto la crisi profonda nella tua relazione attuale.

Affrontare la realtà del tuo rapporto attuale
Da quello che dici, sembra che il tuo legame con la tua compagna non sia più fonte di felicità, ma piuttosto di tensione e incomprensioni. Quando in una relazione si arriva al punto in cui “poco importa” se si ferisce l’altro, è un chiaro segnale che qualcosa di profondo si è incrinato. Tuttavia, la paura di chiudere è altrettanto reale: hai una casa condivisa, una storia costruita e il legame con tuo figlio che complica ulteriormente la decisione.

Chiediti: Se la collega non esistesse, saresti comunque felice nella tua attuale relazione? Se la risposta è "no", allora la decisione di separarti andrebbe valutata indipendentemente da qualsiasi altra persona.

La paura di lasciare è normale. È umano temere il cambiamento, l’ignoto, le conseguenze economiche e familiari. Ma restare in una relazione che non ti rende felice per paura non è una soluzione.

La collega: realtà o illusione?
Da quello che racconti, con la tua collega c’è sintonia, ma non hai certezze sui suoi sentimenti. Ti sei affezionato a questa connessione, forse perché ti fa sentire visto, compreso e leggero, cose che forse non provi più nella tua relazione. È possibile che i sentimenti per lei siano amplificati proprio perché vivi un momento difficile.

Domandati: Se fossi libero, penserei comunque che questa collega è la persona giusta per me? O è il contesto (la mia infelicità attuale) a farmela sembrare una via di fuga?

Come uscire dalla trappola della paura
Affronta la crisi con la tua compagna in modo sincero. Prima ancora di pensare alla collega, devi chiarire se la tua relazione ha ancora speranza o se è davvero giunta al termine. Se non puoi parlarne direttamente, potresti provare una consulenza di coppia.

Non rimanere per senso di colpa. È bellissimo che lei abbia un buon rapporto con tuo figlio, ma tuo figlio ha bisogno di vederti sereno, non incastrato in un rapporto infelice.

Prendi una decisione per te stesso, non per la collega. Se un giorno dovesse nascere qualcosa con lei, sarà perché sei libero e pronto, non perché fuggi da un’altra relazione.

Capisco che sia difficile e che la paura sia forte, ma il non scegliere è comunque una scelta: quella di rimanere bloccato. Non devi fare tutto subito, ma un passo alla volta verso una decisione più consapevole. Meriti di vivere una relazione che ti renda felice, qualunque essa sia.
Dott.ssa Giulia Virginia La Monica
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Trento
Gentile Utente,
le relazioni (sia con gli altri che con se stessi) possono vivere momenti complicati. Il mio consiglio è di ritagliarsi uno spazio di confronto sia rispetto al proprio vissuto che sul come muoversi nelle differenti relazioni.
Un saluto
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buongiorno, capisco profondamente il senso di confusione e smarrimento che sta vivendo. Trovarsi in una relazione che ormai sente distante e, allo stesso tempo, provare una forte attrazione per un'altra persona può generare una grande lotta interiore, fatta di sensi di colpa, paure e incertezza su come muoversi. La prima cosa che emerge dalle sue parole è che il rapporto con la sua attuale compagna non la soddisfa più. Non si tratta soltanto della presenza della nuova collega: dice chiaramente che non vi capite più, che basta un nulla per litigare, che ormai non prova più lo stesso senso di coinvolgimento. Tuttavia, l’idea di chiudere la spaventa, soprattutto per il legame che la sua compagna ha costruito con suo figlio e per gli investimenti condivisi. Questi elementi, ovviamente, sono molto importanti e comprendo quanto possano farle sentire il peso della scelta. Ma si chieda: rimanere insieme per paura di fare un cambiamento è davvero una soluzione che la renderà felice? Quando una relazione diventa fonte di malessere più che di benessere, è importante fermarsi a riflettere. La paura è normale, perché i cambiamenti spaventano, soprattutto quando ci sono legami profondi e responsabilità condivise. Ma rimandare una decisione che dentro di sé sente già chiara può solo prolungare il malessere, sia per lei che per la sua compagna. Per quanto riguarda la collega, mi sembra che questa situazione abbia fatto emergere un bisogno più profondo: sentirsi di nuovo compreso, stimolato, visto in una luce diversa. L'entusiasmo che prova potrebbe essere anche il segnale di un desiderio di leggerezza e connessione emotiva che, forse, non prova più nella sua relazione attuale. Ma è importante separare le due cose. Prima ancora di chiedersi se questa nuova collega potrebbe ricambiare i suoi sentimenti, dovrebbe chiedersi cosa vuole davvero per sé e per il suo futuro, indipendentemente da lei. Se si sente bloccato dalla paura, potrebbe essere utile lavorare su questo aspetto con un percorso di supporto. Capire cosa la frena e come affrontare il cambiamento in modo più sereno potrebbe aiutarla a vedere la situazione con maggiore chiarezza. Affrontare il problema non significa necessariamente rompere subito la relazione, ma cominciare a darsi il permesso di riflettere senza lasciarsi paralizzare dal timore delle conseguenze. Non è sciocco provare attrazione per un'altra persona, né è sbagliato rendersi conto che una relazione non funziona più. L’importante è affrontare la situazione con consapevolezza, rispetto per sé stesso e per la sua compagna, e il coraggio di riconoscere cosa la renderà davvero felice. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dott.ssa Gaia Evangelisti
Psicologo, Psicologo clinico
Genzano di Roma
Salve, grazie per aver condiviso la sua situazione. Capisco quanto possa essere difficile affrontare una realtà emotiva così complessa, dove sentimenti contrastanti, paure e incertezze si mescolano. Il fatto che lei stia cercando di fare chiarezza è un passo importante.

Sembra che stia vivendo una sorta di conflitto interiore: da una parte c'è una sintonia che l'ha sorpreso e che la fa sentire vivo, dall'altra c'è il legame che ha costruito con la sua attuale partner, con tutte le implicazioni che comporta, tra cui il rapporto con suo figlio e la casa condivisa.

Il "colpo di fulmine" che ha vissuto con la sua collega è certamente qualcosa di potente e può avere un impatto emotivo profondo, ma è anche importante fare attenzione a non lasciarsi trasportare solo da un'emozione forte e temporanea. Potrebbe essere che il suo desiderio di sentirsi "vivo" e compreso da qualcuno arrivi in un momento in cui il rapporto con la sua compagna sta vivendo una crisi e quindi quella connessione con la collega le sembra particolarmente intensa. Tuttavia, è fondamentale riflettere bene sul contesto e su cosa vuole veramente da questa situazione.

Riguardo alla sua relazione attuale, sembra che lei stia già riconoscendo che la relazione è diventata "tossica" (scrivo tra virgolette perché non amo questo termine). Il fatto che senta una sorta di "incatenamento" a causa dei legami pratici e affettivi che ci sono, come la casa e il rapporto con suo figlio, è comprensibile, ma non dovrebbe essere una barriera per fare una scelta che le permetta di vivere in modo autentico. La paura di ferire l'altra persona, soprattutto se ha investito tanto nella relazione, è naturale, ma questo non deve farla rimanere in una situazione che la rende infelice.

Capisco che la paura del cambiamento e dell'incertezza sia forte, ma non è mai facile affrontare il confronto con se stessi e con la propria vita. Può essere utile chiedersi: cosa la renderà più felice e soddisfatto a lungo termine? Restare in una relazione che la fa sentire "incatenato" o affrontare la difficoltà di un cambiamento per cercare un equilibrio più sano?

Quello che suggerisco è di darsi il tempo di riflettere su ciò che desidera veramente per se stesso, senza sentirsi obbligato a rimanere in una situazione che la fa stare male, né a seguire un'emozione momentanea senza averla compresa appieno. A volte, il coraggio di fare un passo difficile viene dal prendersi una pausa e fare chiarezza con se stessi, magari anche con l'aiuto di una persona di fiducia o di un professionista.

Se si sente pronto, affrontare la sua compagna con sincerità, spiegando ciò che sta vivendo, potrebbe essere il primo passo per iniziare una nuova fase, qualunque essa sia. Ogni relazione merita di essere onesta, anche quando è doloroso.

Se ha bisogno di parlarne ancora o se c'è qualche altra cosa che la preme, rimango a disposizione.

Un caro saluto.

Dott.ssa Gaia Evangelisti, Psicologa.
Dott. Giorgio De Giorgi
Psicologo, Psicologo clinico
Bologna
Gentile,

La sua situazione sembra davvero complessa e carica di emozioni contrastanti. Mi chiedo, però: se riuscisse a liberarsi dal timore delle conseguenze, cosa farebbe per costruire una vita che senta più autentica? Cosa potrebbe succedere se si prendesse un momento per esplorare ciò che desidera veramente, senza giudicare la sua paura? Le sue scelte potrebbero riflettere la persona che è oggi, più che quella che sente di dover essere.
Se interessato ad approfondire, sono disponibile su consulenza.

Un caro saluto,

Dr. Giorgio De Giorgi
Dott.ssa Antonella Bellanzon
Psicologo, Psicologo clinico
Massa
Da quello che racconti, ci sono due temi principali:
La tua attuale relazione: Dici che ormai il rapporto è diventato tossico e che non c’è più comprensione. La paura di chiudere è comprensibile: ci sono soldi investiti, c’è il legame che lei ha creato con tuo figlio, e soprattutto c’è la paura di fare un salto nel vuoto. Ma restare in una relazione che non ti fa stare bene non aiuta né te né lei, e probabilmente nemmeno tuo figlio, se percepisce la tensione.
L’attrazione per la tua collega: Quello che descrivi somiglia molto a un’infatuazione, una scintilla che ti ha fatto sentire vivo e visto, specialmente in un momento in cui ti sentivi bloccato nella tua relazione. La sintonia con lei è reale, ma è anche possibile che il tuo interesse sia amplificato dalla tua insoddisfazione attuale. Questo non significa che sia tutto un’illusione, ma è importante riconoscerlo.
Quello che mi sembra fondamentale, però, è che indipendentemente da questa collega, tu non sei felice nella tua relazione attuale. E rimanere solo per paura o per senso di colpa non farà bene a nessuno.
Hai mai provato a parlare davvero con la tua partner? Dirle apertamente come ti senti, senza puntare il dito, ma semplicemente esprimendo il tuo disagio e il fatto che le cose non stanno più funzionando come prima?
Capisco perfettamente che il pensiero di lasciare tutto sia spaventoso, ma a volte la chiarezza e l’onestà portano un sollievo che nemmeno immagini. Vuoi che provi ad aiutarti a fare un po’ di chiarezza su cosa desideri davvero e come potresti affrontare tutto questo?
Dott.ssa Antonella Bellanzon
Dott.ssa Francesca Romana Casinghini
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
faccia qualche colloquio che le chiarisca meglio la sua situazione e come affrontarla. Magari riuscendo a superare i suoi sensi di colpa che le vengono dall'idea di lasciarla. Affronti meglio questa sua dinamica interna che la blocca nelle sue possibili decisioni e vedrà che conoscendo meglio le sue parti buie avrà modo di trovare una soluzione. Un saluto
Dott. Pierluigi Troilo
Psicologo, Professional counselor
Roseto degli Abruzzi
Salve. Non si scusi per la prolissità, tanto l'amore è qualcosa di indicibile, per cui, sintetici o prolissi, non possiamo mai essere esaustivi quando esprimiamo i nostri sentimenti, cose che trascendono la logica, il linguaggio e la razionalità. Del resto, si sta rivolgendo a persone che hanno fatto dell'ascolto la loro abilità e, per taluni, la loro vocazione :) Detto questo, leggendo le sue parole, riconosco il disagio evocato da "illusione", "sciocco", "non ci capiamo più", "incatenato", "tossico", "paura", "disperato", ecc. D'altro canto, però, il racconto delle dinamiche con la sua nuova collega è bellissimo e farebbe invidia a chi ogni giorno "lentamente muore" (conosce questa poesia?), a chi quando Himeros, Eros e Afrodite bussano alla porta, la tengono chiusa! A chi vive senza passione, insomma. Certo, però, quando apriamo quella porta, a volte è un tornado ad entrare e a travolgerci! Capisco i suoi timori e che possa sentire una disperazione. La sua lettera è un racconto: non fa una richiesta, una domanda. Non so cosa si aspetta da noi. Ma se fosse un consiglio le direi di non prendere decisioni, al momento, del tipo lasciare, non lasciare, mettermi, non mettermi, ... Stia con quello che c'è, si fidi delle emozioni, cerchi di fare il più possibile (in ogni attività quotidiana) ciò che la fa stare bene. Semmai, si rivolga a un professionista in modo diretto. E se può, dimostri costantemente e concretamente l'amore per suo figlio, che lì non sbaglierebbe nulla! Auguri
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Buonasera,

Comprendo la complessità della situazione che sta vivendo, in cui si intrecciano emozioni contrastanti e difficoltà relazionali. Le dinamiche che descrivono, legate a una crescente sintonia con una collega e la difficoltà nel gestire il rapporto con la sua compagnia, sono davvero delicate. La situazione di conflitto interiore che sente, tra il desiderio di esplorare una nuova relazione e il senso di responsabilità verso il suo partner attuale, crea un forte senso di confusione e frustrazione.

È importante considerare che il "colpo di fulmine" e l'emozione che sta vivendo nei confronti del suo collega potrebbero essere segnali di un'incompatibilità o di una crisi nel rapporto con la sua compagnia. Tuttavia, l'incapacità di affrontare il confronto con la sua partner e la paura di prendere una decisione chiara sono aspetti che richiedono un approfondimento. Il conflitto interiore che sta vivendo è comune in situazioni di stallo emotivo, ma affrontarlo con consapevolezza è il primo passo per comprendere le sue reali necessità.

Sarebbe utile e consigliato per approfondire rivolgersi ad uno specialista che possa aiutarla a chiarirli

Cordiali saluti,
DOTTORESSA SILVIA PARISI
PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA SESSUOLOGA
Dott.ssa Jessica Furlan
Psicologo, Psicologo clinico
Fiumicino aeroporto
Buongiorno, come ha ben evidenziato, il colpo di fulmine che ha provato è solo uno dei segnali che ormai le indicano che il rapporto con la sua attuale compagna è giunto al termine. Sta a lei decidere dove direzionare la sua vita se rimanere incatenato nell'ambiguità o se liberarsi per riprendere possesso della sua vita, ascoltando i suoi bisogni ed esigenze, senza accontentarsi di un rapporto tossico come lei lo definisce.
Come prima cosa, per chiarirsi le idee su cosa è lei la sua collega, dovrebbe parlarne apertamente così ha chiarezza e può definire cosa lei è per questa persona che sta al gioco ma non chiede nessuna definizione del rapporto. Lei deve fare tutto quello che si sente e che pensa la possa far stare meglio, altrimenti, finisce ingabbiato nelle bugie e sensi di colpa che non la fanno stare sereno e non le permettono di vivere emozioni e sentimenti che come dice lei "manco avessi 16 anni".
Le rimando: "Perchè c'è un'età giusta per innamorarsi perdutamente di qualcuno?"

Se poi vede che da solo non riesce ad affrontare la situazione può sempre chiedere un consulto psicologico.
Spero di esserle stata di aiuto
Saluti
Dott.ssa Mariangela Carella
Psicologo clinico, Psicoterapeuta, Psicologo
Foligno
Buonasera,

la situazione che descrive è complessa e carica di emozioni contrastanti. Da un lato, il legame con la sua compagna sembra essersi incrinato da tempo, portandola a sentirsi incatenato più da obblighi e responsabilità che da un vero affetto. Dall’altro, l’incontro con questa collega ha riacceso in lei emozioni intense, dandole forse un senso di leggerezza e di novità che nel suo rapporto attuale manca.

La paura di chiudere una relazione di lunga data è comprensibile, soprattutto quando ci sono investimenti economici e affetti importanti in gioco, come il rapporto tra la sua compagna e suo figlio. Tuttavia, restare in una relazione solo per timore delle conseguenze non è una soluzione sostenibile nel tempo. Potrebbe chiedersi: cosa la spaventa davvero? La solitudine? Il cambiamento? Il senso di colpa? Riconoscere il vero nodo della sua paura può aiutarla a capire come affrontarlo.

L'attrazione verso la collega potrebbe essere un sintomo del suo bisogno di leggerezza e connessione, ma prima di capire cosa vuole davvero da questa situazione, forse sarebbe utile chiarire cosa desidera per sé al di là di lei. Ha mai pensato di affrontare questo momento con il supporto di un professionista? Avere uno spazio neutrale per esplorare i suoi sentimenti e le sue paure potrebbe aiutarla a prendere una decisione più consapevole.

Non c’è una scelta giusta o sbagliata, ma c’è la possibilità di scegliere in modo più autentico e rispettoso, per sé stesso e per chi le sta accanto.
Dott.ssa Mariapaola Anania
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno, capisco che non sia semplice essere consapevoli di non amare pìù la sua compagna ma non avere il coraggio di esprimerlo apertamente alla diretta interessata. Le consiglierei di trovare il coraggio di dire la verità alla sua partner e anche di dichiararsi alla sua collega. Penso che questa situazione di ambiguità, di titubanza possa accrescerle ancora di più questa sensazione di instabilità. Sono una psicologa, esperta in psicosessuologia e anche in relazioni, specializzanda in psicoterapia cognitivo-comportamentale, resto a sua disposizione , nel caso volesse prenotare una consulenza, sono disponibile anche online.
Dott.ssa Mariapaola Anania
Dott.ssa Tatiana Pasino
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buona sera. La sua situazione è senza dubbio complessa e carica di emozioni contrastanti. È normale sentirsi confusi quando i sentimenti si intrecciano in modo così intenso e imprevisto. La sintonia che ha creato con la nuova collega, quasi un colpo di fulmine, è qualcosa che può farle perdere di vista la realtà della sua attuale relazione.

Le sue paure, legate agli investimenti emotivi e materiali fatti con la sua compagna, sono comprensibili. Tuttavia, è fondamentale riflettere su ciò che desidera veramente per il suo futuro. La mancanza di comunicazione e le continue liti sono segnali di un rapporto che ha bisogno di essere rivalutato.

Anche se il coraggio può sembrare difficile da trovare, consideri che affrontare la verità, sia essa dolorosa, potrebbe liberarla da questa sensazione di essere incatenato. Non è mai semplice, ma il primo passo potrebbe essere quello di aprire un dialogo sincero con la sua compagna. Solo così potrà capire se è possibile ricostruire il rapporto o se è meglio prendere strade separate. In ogni caso, la sua felicità e quella dei suoi cari devono essere al centro delle sue decisioni. Non è mai troppo tardi per cercare una vita autentica e soddisfacente. A sua disposizione qualora lo desiderasse, un caro saluto
Gentile utente,
Capisco che si sente diviso tra emozioni contrastanti: un forte desiderio verso la sua collega e il timore di ferire la sua compagna. È normale sentirsi confusi e in conflitto in una situazione come questa. La paura di fare del male alla sua partner, soprattutto considerando gli investimenti emotivi e pratici che ci sono in gioco, è comprensibile. Tuttavia, rimanere in una relazione che non la soddisfa più può portare a frustrazione e sofferenza, sia per lei che per la sua compagna. Il primo passo potrebbe essere riconoscere e affrontare questi sentimenti di paura e incertezza, e riflettere su ciò che realmente desidera nella sua vita sentimentale e familiare. Parlare apertamente, magari con l’aiuto di un professionista, potrebbe aiutarla a prendere una decisione più consapevole e meno influenzata dalla paura del cambiamento.
Dott.ssa Elena Brizi
Psicologo, Psicologo clinico
Tarquinia
Gentile utente, grazie per aver condiviso ciò che le risulta difficile da gestire.
Innanzitutto non deve scusarsi per il suo sfogo, siamo qua per questo.
Ciò che mi sento di dirle in riferimento a quanto letto è di concedersi del tempo per capire al meglio che cosa vorrebbe, cosa spera di avere, ascoltando dentro se stesso ed accettando la risposta ricevuta.
Sarà normale un senso di colpa nel caso sentisse di provare davvero qualcosa per la sua collega, ma ciò potrebbe aiutarla a considerare il fatto di non trovarsi bene con la sua attuale compagna e la necessità di stare meglio. Può accadere di non provare più ciò che si provava all’inizio della relazione, così come può accadere di provare attrazione verso un’altra persona se si sta attraversando un periodo di difficoltà e di incomprensioni con il proprio partner.
Dal mio punto di vista, è importante focalizzarsi sulle sue sensazioni più vere e sincere.
Le dico ciò sia in riferimento al suo benessere personale, sia in riferimento a quello della sua compagna, la quale si ritrova in una situazione diversa da come era alcuni anni fa poiché nella sua testa attualmente è presente anche un’altra persona.
Per qualsiasi cosa, sono a disposizione.
Dott.ssa Elena Brizi, Psicologa
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè capisco quanto questa situazione possa impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che lei faccia chiarezza circa ciò che sente e ciò che prova verso questa persona, ritagliandosi uno spazio d’ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi legati alla situazione descritta pertanto la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott. Andrea Pappaccogli
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Ciao.
grazie per la tua condivisione così autentica. Non è affatto prolisso il tuo messaggio, anzi: quello che stai vivendo è una situazione complessa, che tocca corde profonde della tua identità, delle tue relazioni e del tuo bisogno di sentirti compreso e libero.

Parto da una cosa importante: non sei sciocco. Provare emozioni intense, anche inaspettate, fa parte della nostra umanità. Quando parli del “colpo di fulmine” e del desiderio di far ridere questa collega, non descrivi solo un’attrazione, ma anche un bisogno di leggerezza, connessione, vitalità — forse tutte cose che da tempo senti assenti nel tuo rapporto attuale.

La sintonia con la collega sembra averti mostrato una parte di te che forse sentivi un po’ spenta: quella capace di emozionarsi, di fantasticare, di desiderare. Questo non è un tradimento di per sé: è un campanello d’allarme che ti sta indicando un malessere che cova già da tempo nel tuo rapporto di coppia.

Hai parlato anche del senso di colpa, che sembra essersi attenuato nel tempo, lasciando spazio alla consapevolezza che la tua relazione attuale non ti fa più stare bene. Questo è un passaggio delicato, ma importante: riconoscere che non stai più trovando significato in ciò che vivi, nonostante tutti gli investimenti emotivi ed economici fatti insieme.

Il tuo senso di "non avere il coraggio" è molto comune quando ci troviamo di fronte a scelte che comportano perdita, dispiacere, e soprattutto la paura di far male a chi ci è stato accanto. Ma è importante distinguere il coraggio dal “non provare paura”: il coraggio si manifesta proprio quando la paura c’è, ma scegliamo comunque di ascoltare ciò che è autentico per noi.

Ti invito a porti una domanda con calma:
Sto rimanendo in questa relazione per amore, o per paura?

Inoltre, forse vale la pena riflettere su un’altra cosa: se anche la collega non ricambiasse i tuoi sentimenti, cosa cambierebbe davvero nella tua situazione attuale? Questo può aiutarti a distinguere se l’innamoramento è una fuga da un disagio più profondo, o se invece è un vero segnale che qualcosa dentro di te ha bisogno di essere ascoltato.

Infine, permettimi una considerazione affettuosa ma importante: non sei incatenato. Ci sono responsabilità, legami, scelte da gestire con cura — certo. Ma rimanere per senso del dovere, quando il legame è diventato fonte di dolore continuo, rischia di diventare una forma di auto-sabotaggio.
Dr. Andrea Pappaccogli
Dott.ssa Alessia D'Angelo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Gentile utente, a prescindere da questa collega che sembra dal suo racconto aver acceso qualcosa dentro di lei. Forse il focus andrebbe spostato su di lei e sulla sua fatica di uscire da una relazione che forse non la rende più pienamente felice. Cosa vorrebbe davvero per sé? Cosa teme accadrebbe se lei prendesse una decisione per sé, per la sua felicità? Prima di prendere qualunque decisone, credo però che per lei possa essere importante darsi il tempo e l'opportunità di ritagliarsi uno spazio per riflettere su di sé. Cordialmente dott.ssa Alessia D'Angelo
Dott.ssa Laura Raco
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno, le suggerisco di approfondire cosa c’è dietro questa sua paura di lasciare l’attuale compagna. Il discorso secondo cui non vorrebbe ferirla perché avrebbe investito molto sulla vostra relazione, non mi convince. Sono certa che lei comprende benissimo ferirebbe molto di più la sua compagna continuando a stare con lei perché significherebbe mentirle giorno dopo giorno, nascondendo la relazione con la collega. Per di più sembra che questo “non capirsi” provenga da entrambe le parti, quindi interrompere la relazione farebbe stare bene sia lei che la compagna. Quali sono le reali paure che la tengono ancora vincolato?
Dott.ssa Federica Giudice
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Forse il punto non è solo la collega, ma capire cosa vuoi davvero e trovare il coraggio di affrontarlo con lucidità. Un percorso psicologico potrebbe aiutarti a fare chiarezza e prendere decisioni senza essere guidato solo dalla paura o dall’illusione. Ti andrebbe di parlarne?
Dott.ssa Claudia Torrente Cicero
Psicologo, Psicologo clinico, Professional counselor
Saronno
Gentile utente, dal suo messaggio emerge la sua consapevolezza della crisi di coppia che sta attraversando. Un percorso psicologico potrebbe aiutarla a capire perchè è bloccato in un rapporto che non le fa più bene e ad affrontare la paura che la frena.
Al momento sta preferendo una situazione che la rende disperato al proprio benessere.
Resto a disposizione, anche online, in caso volesse approfondire.
Cordiali saluti, Dott.ssa Claudia Torrente Cicero
Buonasera,
prima di tutto voglio ringraziarti per la tua sincerità. È evidente che stai vivendo un momento molto complesso, e che sei **diviso tra ciò che senti, ciò che pensi sia giusto e ciò che ti spaventa**. Come psicologa, vorrei aiutarti a mettere un po’ d’ordine tra tutte queste emozioni e pensieri — non per giudicarti, ma per darti qualche strumento per affrontare ciò che stai vivendo.

**Una relazione che si è trasformata**
Tu stesso descrivi il rapporto con la tua compagna attuale come “tossico” e “incomprensibile”. Questo non significa che non ci sia stato amore, o che non ci siano aspetti positivi (come il suo legame con tuo figlio), ma è importante **non confondere il senso del dovere con l’amore**. Quando una relazione diventa logorante, e il dialogo si riduce a litigi o incomprensioni, restare insieme solo per evitare un cambiamento può essere **più dannoso per entrambi**, nel lungo termine.

**Il ruolo della collega**
La nuova collega non è la causa dei tuoi dubbi, ma piuttosto un **catalizzatore**: la sua presenza ha portato a galla **un vuoto che già esisteva nella tua relazione**. È comprensibile che tu ti senta confuso, anche perché in questa nuova dinamica c’è leggerezza, curiosità, persino una forma di gioco emotivo (come le storielle che scrivi per lei).

Tuttavia, **fantasticare una connessione non è la stessa cosa che viverla nella realtà**: non sai ancora come potrebbe essere una relazione vera con lei, né se lei realmente ricambi i tuoi sentimenti. Quindi **non è su questo nuovo “possibile amore” che dovresti basare le tue scelte**.

**Il punto centrale è: cosa vuoi per te stesso?**
Prima ancora di pensare alla collega, o a ciò che potresti perdere lasciando la tua compagna attuale, ti invito a porti questa domanda fondamentale:

> **“Come voglio vivere la mia vita affettiva, oggi?”**

Non puoi restare in una relazione solo per colpa, paura o dovere.
Così facendo, **trascini te stesso in una prigione emotiva** e, forse inconsapevolmente, anche chi ti sta accanto.

**E il coraggio che dici di non avere?**
Non avere “il coraggio” oggi non significa che non puoi trovarlo domani. La paura è naturale quando ci sono investimenti affettivi ed economici in gioco, ma **la paura non deve diventare la tua bussola**. Può servirti come segnale che qualcosa va affrontato con delicatezza, ma **non può essere il motivo per restare in un rapporto che ti spegne**.

**Cosa ti consiglio concretamente:**

1. **Fermati a riflettere in modo onesto**, fuori dalle emozioni del momento, e chiediti se questa relazione attuale può essere sanata. Se la risposta è no, allora **inizia a costruire il distacco con rispetto, ma con fermezza**.

2. **Non prendere decisioni solo in funzione dell’altra donna.** Quello che provi per lei va rispettato, ma **la tua attuale relazione merita di essere chiusa (o salvata) a prescindere da lei**.

3. **Parla con uno psicologo**, anche solo per alcune sedute. Potrai esplorare i tuoi blocchi, chiarire i tuoi desideri e affrontare le tue paure con un sostegno concreto.

4. **Pensa a tuo figlio**: ciò che gli insegni oggi sul coraggio, sull’amore e sul rispetto dei propri limiti e desideri sarà molto più utile di una finta stabilità.

In conclusione
Non sei “sciocco”. Sei umano, stai vivendo un bivio emotivo difficile, e hai tutto il diritto di cercare felicità, autenticità e pace. A volte il vero coraggio è **uscire dalla zona grigia dove ci si consuma lentamente**.

Se vuoi, sono qui per aiutarti a fare chiarezza, passo dopo passo.

Con rispetto,
**una psicologa**
Dott. Damiano Maccarri
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentilissimo,
Ha a disposizione una situazione d'oro per vincere i suoi timori e fare un passo che le costa moltissimo. Questo è un banco di prova. Da una parte ha una relazione in cui non si riconosce più, dall'altra potrebbe nascere qualcosa di importante. Secondo il mio modesto punto di vista, dovrebbe riflettere sul motivo che l'ha spinta a convivere con una giovane donna se non si sentiva più che sicuro della sua relazione, tanto che le basta un po' di sintonia con una collega - al di là del forte colpo di fulmine, di fatto tra di voi c'è solo complicità e affinità, se non ho capito male - che ha già deciso di lasciare la sua attuale compagna.

Il punto, a mio avviso, non è tanto scegliere tra le due (come ha già precisato) ma imparare a prendere una posizione vincolante: a non vivere di false comodità. Per un uomo, questo è puro veleno. Le annebbia la vista sul presente e le distorce la prospettiva sul futuro. Vada dalla sua compagna e le dica che non l'ama più, affrontate la situazione con maturità e sincerità. Se lei perderà la calma, sarà compito suo restare saldo sulle sue posizioni, sul tono della voce e sul mantenere la calma. Sia la montagna inamovibile che le serve. Arriva un momento, per tutti, in cui si deve imparare a sviluppare il coraggio.
Faccia un profondo respiro e si butti, da come ha scritto io credo sinceramente in lei - credo che ce la può fare.
Anzi, se decide di seguire il mio consiglio, mi faccia pure sapere qui.
Cordialmente,
Dott. Maccarri

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