Buon pomeriggio Dottori! Arrivo subito al dunque: mi trovo in una situazione in cui ho capito di non

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Buon pomeriggio Dottori! Arrivo subito al dunque: mi trovo in una situazione in cui ho capito di non amare più il mio fidanzato. Gli voglio bene ma non lo amo. Stiamo insieme da 14 anni (io ho 36 anni, lui 45), non conviviamo (tralascio i motivi per i quali siamo ancora in case differenti perchè altrimenti dovrei scrivere un libro). Non ho il coraggio di lasciarlo, lui soffrirebbe tanto perchè mi ama come il primo giorno e non si aspetterebbe mai una decisione del genere da me. Ho capito di non amarlo ormai da qualche anno. Ebbene sì, anno! E non ho mai avuto il coraggio di fare il passo in più e dare un taglio alla nostra storia. Opto per la strada più "comoda": mettere a tacere la mia anima, per vedere felice lui. E ci son sempre riuscita bene, cioè ho sempre finto bene. Adesso non più. Ho bisogno di stare da sola, credo di essere arrivata al limite e non riesco più a fingere. Sto male, mi sveglio già angosciata e sono sempre nervosa. Ma nonostante tutto, sono ancora con lui. Mi dico che tanto prima o poi, avrò il coraggio di lasciarlo e che tutto deve avvenire gradualmente, che una storia di 14 anni non si chiude dall'oggi al domani etc...ma ho paura che siano delle giustificazioni che do' a me stessa per allungare il brodo! Allungare il brodo solo per far star bene lui...e non vederlo mai soffrire, perchè non so come ne possa uscire. Temo non possa mai riprendersi...(sebbene è un bell'uomo e anche un bravo amatore e non credo proprio abbia problemi a rifarsi una vita), ma nonostante tutto non riesco a lasciarlo. Non riesco a guardarlo in faccia e dirgli che io non lo vedo nel mio futuro.
Buonasera, ritengo sia utile per lei ritagliarsi uno spazio personale dove approfondire le sue emozioni. Certamente l'angoscia aumenta laddove l'esperienza è vissuta in un modo ma le azioni che ne conseguono vanno in direzione opposta.
Resto a disposizione qualora volesse entrare nel merito della questione.
Dott.ssa Camilla Ballerini

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Gentile utente, non deve essere stato facile per lei aver passato anni con questi conflitti interni. Sembrerebbe molto sicura di ciò che prova ma credo che dovrebbe indagare e dare ascolto e spazio ai vissuti più inconsci che la stanno bloccando. Vorrei chiederle: dice di non riuscire a lasciarlo per il suo bene, ma crede che sarebbe bene per lui stare con un persona che finge di amarlo? Se fosse consapevole che lei non lo ama più vorrebbe continuare la relazione con una donna che non lo ama? E il suo bene invece, quale sarebbe?
Credo che potrebbe trovare conforto alla sua attuale sofferenza nell'intraprendere un percorso psicologico, in cui potrà scoprire cosa la sta veramente bloccando e trovare il modo di uscirne. Un caro saluto, Dott.ssa M. B.
Salve, mi dispiace molto per la situazione che descrive perché posso comprendere il disagio connesso. Se lei è arrivata a questa conclusione evidentemente avrà le sue motivazioni e non sta a noi giudicare se siano giuste o sbagliate ovviamente, magari può essere una situazione effettivamente cruda da digerire però deve trovare la forza per riferire tutto ciò che sente onde evitare di allungare ulteriormente il brodo e quindi creare sempre maggiori evitamenti che vadano a perpetuare questa situazione disfunzionale.
Quello che sicuramente posso consigliarle è di trovare un supporto psicologico che possa aiutarla in questa fase delicata della sua vita in modo tale da poter trovare strategie utili qualora la situazione dovesse complicarsi.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buonasera, porre fine ad una storia durata anni è doloroso. Mi colpisce la lucidità con la quale lei dichiara di non essere più innamorata del suo compagno da anni.
Se lo stare insieme non è più una scelta, ma è frutto di un blocco interiore che le impedisce di seguire ciò che sente, allora è un sintomo.
Chieda una consultazione per cercare di comprendere quali siano le ragioni per cui resta legata ad una situazione che non la rende più felice.
Un caro saluto
Dott.ssa Cristina Villa
Gentilissima, comprendo la complessità della sua situazione e i sentimenti contrastanti che sta sperimentando. È difficile quando ci si rende conto di non amare più il proprio partner dopo una relazione così lunga. Capisco anche il suo desiderio di evitare di ferire il suo fidanzato, ma è importante ricordare che il suo benessere emotivo è altrettanto importante.
È giunta a un punto in cui sta soffrendo a causa di questa situazione e sta cercando una soluzione. È un passo positivo riconoscere i suoi sentimenti. Tuttavia, è fondamentale considerare cosa sia meglio per lei a lungo termine.
Può prendersi il tempo necessario per riflettere sui suoi sentimenti e sulle sue esigenze. Quando sarà pronta, avrà una conversazione aperta e sincera con il suo fidanzato, spiegandogli i suoi sentimenti in modo gentile e rispettoso.
Cerchi supporto emotivo da amici o da uno psicologo se sente di aver bisogno di ulteriore sostegno durante questo processo. Ricordi che, alla fine, la sua felicità e il suo benessere sono fondamentali.
Spero che troverà la forza e la chiarezza per affrontare questa situazione in modo soddisfacente per lei. A sua disposizione, un caro saluto. Dr.ssa Marina Lumento.
Gentilissima, credo che il solo processo di presa di consapevolezza della fine di questo amore sia già stato un percorso impegnativo per lei. Se ci pensa, ha già superato tante delicatissime fasi, più o meno inconsapevolmente, ed è giunta sino a questo punto. Si soffre ad essere lasciati, si soffre a lasciare: sono due dolori diversi, ma ugualmente intensi. Adesso, si trova all’atto finale, il più difficile, il più significativo da un punto di vista emotivo. Un po’ come l’ultima puntata di una serie tanto amata (mi passi il paragone), quella che sancisce le parole “fine”. Un co-regista che stia al suo fianco le potrebbe essere di grande aiuto. Le auguro davvero il meglio, un cordiale saluto
Buonasera, rinunciare ai propri desideri non è mai una strada appagante, nè per sè nè per le persone che-come nel suo caso-non vuole far soffrire. Penso che confrontarsi con uno psicoterapeuta possa aiutarla a comprendere le dinamiche sottese al suo comportamento e il suo stile di attaccamento.
Non se ne pentirà. Cordialmente. dr.ssa Daniela Benvenuti
Gentilissima, accolgo il suo sfogo... nel suo scritto non rintraccio una domanda chiara, ma un racconto personale. Comprendo che la sua situazione non sia semplice e che forse questo è un primo passo per fare contatto con la realtà che sente dentro. Nell'orientamento della psicologia del profondo le diremo che l'anima non tace mai e che il dolore arriva proprio per essere ascoltato e compreso ... forse questo passaggio che sta vivendo necessita di un supporto psicologico, ci ha pensato? Molti auguri Dott.ssa Elena Lattanzi «Lo strumento più importante nel mio lavoro si chiama relazione ed ogni teoria o tecnica sottostanti agiscono in funzione e a servizio di essa.»
Buona sera. L'unica cosa che deve fare è prendere la decisione di lasciare il suo compagno, in modo che gli restituisce e si restituisce la possibilità di una vita piena. Saluti. Dott.ssa Maria Grazia Agostini
Buonasera, sarebbe utile lavorare su ciò che la blocca a lasciare il suo partner.
Lasciarsi è una scelta che fa soffrire entrambi i partner, perchè avete condiviso tanto insieme e avete investito emozioni/aspettative nel vostro rapporto.
Il dolore della perdita è un tema che ricorre nella storia di ognuno di noi. Imparare a stare con quel dolore dà anche la possibilità di sviluppare risorse per affrontarlo. Il supporto psicologico è uno spazio di condivisione ed elaborazione della sofferenza in cui sentirsi accolti nella propria sofferenza.
Stare con il suo partner nonostante non ne sia più innamorata che costo avrebbe per lei e per la sua vita? Questo potrebbe non assicurare al suo partner di evitare la sofferenza. Si chieda cosa vuole per la sua vita e che relazione vorrebbe, perchè i suoi bisogni sono assolutamente validi così come le sue emozioni rispetto ad un amore finito.
Sarebbe utile valutare la possibilità di rivolgersi ad uno psicologo per essere sostenuta nell'accogliere i suoi vissuti e i suoi bisogni provando ad esplorare le emozioni che tutto ciò evoca (senso di colpa? paura? etc).
Rimango a sua disposizione, anche online.
Un caro saluto, Dott.ssa Martina Orzi
Buongiorno gentile utente.
La situazione emotiva che sta vivendo è molto disagevole, me ne rendo conto. La fine di un rapporto sentimentale è un trauma psicologico simile a un lutto: si assiste alla "fine" di un sentimento, l'amore, che per molto tempo è stato vivo e acceso, foriero di belle emozioni e esperienze di vita. Ma ogni sentimento ha bisogno di essere alimentato nel presente, dalle piccole abitudini quotidiane, da gesti di affetto, di gentilezza, di gratitudine, da interessi comuni, da condivisione. Altrimenti il suo destino è affievolirsi sempre di più fino a far diventare soffocante lo stare insieme, proprio perché non c'è più nessun motivo per stare insieme.
Lei di tutto questo è giunta a consapevolezza.
Purtroppo non ci sono scorciatoie migliori del dialogo franco e diretto per manifestare al suo partner ciò che ha appassionatamente confidato a noi. Sicuramente sarà un momento difficile, stressante emotivamente e sarà inutile prepararsi prima mille discorsi che poi non si riusciranno a fare. Lasci che le emozioni vengano fuori nel modo giusto, senza trattenerle ma respirando quel tanto che basta per scegliere il tono di voce adeguato, una postura degna e ferma, un linguaggio appropriato e gentile, ma dritto al punto, senza equivoci né spiegazioni. La ricompensa è la sua libertà di essere ciò che vuole essere, senza filtri, senza costrizioni etiche o morali.

Sono a sua disposizione per affiancarla in questo momento e nei successivi. Come le dicevo all'inizio, lasciarsi è un trauma e come tale va affrontato, con il supporto adeguato.
Un caro saluto, Dott. Antonio Cortese
Buongiorno, la situazione che descrive è molto frustrante ma molto umana. Nella fine delle relazioni spesso prevalgono egoismi personali ma non è questo il caso. Il problema è che nello slancio per non ferire l'altro rischia di ferire se stessa e questo ugualmente non è giusto. Lei potrebbe approfittare di questo momento di crisi per affrontare alcune dinamiche personali che la bloccano nell'azione con un percorso di psicoterapia. Può anche ricorrere ad un percorso di terapia di coppia per lasciarvi. Questi percorsi, infatti, non sono per forza esclusivamente mirati ad "aggiustare" ma possono anche aiutare nella separazione aumentando e guidando una certa presa di consapevolezza...
Carissima, attorno alla fatica che sta facendo a separarsi e lasciare il suo compagno sembra muoversi un conflitto interiore, qualcosa che adesso è troppo stridente e non può più mettere a tacere. Le suggerisco di avviare un percorso psicologico con un professionista perché spesso succede che attorno ad alcune scelte difficili e dolorose della nostra vita si celi la possibilità di evolvere, cambiare, smuovere altri meccanismi che ci impediscono di essere sereni. Un lavoro di maggiore consapevolezza che faccia emergere le sue motivazioni, le sue emozioni ed il suo modo di funzionare potrebbe esserle di aiuto per le scelte future. Se lo desidera io sono ovviamente disponibile, anche da remoto. Cordiali saluti. Dottor Montanaro
A volte dietro alcune scelte ci sono molte più motivazioni di quelle che riusciamo a cogliere subito e lucidamente.
Il suo fidanzato merita di stare con una persona che lo ami davvero, lei potrebbe regalargli l'opportunità di incontrare un'altra donna che lo ami.
La domanda importante per lei è: come starebbe lei senza il suo fidanzato, dopo averlo lasciato? E che cosa le raccontano di lei tutte le emozioni che sta provando.
Può scegliere quello che vuole per la sua vita; con maggiore consapevolezza può scegliere più serenamente.
Buongiorno,

la sua appare come una vera e propria richiesta di aiuto. In questo momento esser supportata psicologicamente da un professionista potrebbe aiutarla nell'affrontare quella che per lei è una situazione molto difficile fonte di sofferenza. Sarebbe importante ad esempio esplorare le ragioni profonde di questa difficoltà a lasciare andare;
Resto disponibile, qualora lo volesse, ad accogliere la sua domanda anche on-line.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno, darsi agli altri fino a negare se stessa potrebbe avere motivazioni profonde insite nella sua storia personale, per cui sarebbe importante intraprendere un percorso o una serie di colloqui che la supportino e la alleggeriscano di responsabilità che non ha.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Gentile utente, comprendo la difficoltà del momento che la mantiene in bilico tra il non ferire qualcuno a cui tiene e il pensare a se stessa e ai suoi bisogni.
Mi sento di suggerirle l'inizio di un percorso psicologico per riuscire ad elaborare la sua storia di vita e le motivazioni che l'hanno portata a prendere alcune scelte, potrebbe esserle utile anche per far chiarezza su come agire in futuro.
Nella speranza che questo confronto possa esserle stato utile, resto a disposizione anche online.
Un caro saluto,
Dott.ssa Elena Sinistrero
Salve, personalmente sono convinto che ci sia un investimento in ogni scelta della nostra vita e quindi anche nel restare invece di andare. Forse, per riuscire a vedere da un'altra prospettiva dovremmo provare a chiedere a noi stessi cosa porta il rimanere, quale vantaggio mi offre e da queli pericoli possibili mi salva,
Il proiettare sull'altro, il dire cioè che "lui soffrirebbe troppo" è un meccanismo che, in maniera assolutamente inconsapevole, adottiamo per non guardarci dentro ed ammettere, magari, ma è solo un esempio per farle comprendere, che "io non tollero l'idea che lui soffra".
E' una sottile ma significativa differenza, nel primo caso attribuisco all'altro la sofferenza e subisco la situazione come qualcosa di esterno ed inevitabile, nel secondo devo ammettere ad essere io che soffrirei, che sia per il suo dolore o per altro, sono e sarò io a pagare il conto della mia scelta e, pertanto, posso scegliere cosa mi fa più male, lasciarlo e soffrire per il senso di colpa o restare e rinunciare alla mia felicità.
Spero di essere stato di aiuto.
Guido de Cristofaro
Buongiorno Cara, c'è tanta fatica nella situazione che sta vivendo e mi dispiace. Deve essere impegnativo fingere per così tanto tempo un sentimento che è sicura di non provare più, infatti sente di essere arrivata al limite, la sua anima, come scrive, sembra non accettare più di essere messa a tacere. E' triste al pensiero di arrecare dolore al suo fidanzato, una persona a cui sicuramente è legata e a cui vuole bene. Con questo atteggiamento, in che modo nutre il bene nei confronti di sè stessa? Come crede possa stare, una volta lasciato il suo partner? Mi sento di consigliarle un supporto psicologico, che possa sostenerla in un momento così delicato e che possa agevolarla nel comprendere al meglio quello che sta vivendo. Mi contatti se desidera esplorare con me. Un caro saluto, Dott.ssa Arianna Broglia
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