Aiutare un giovane che fa uso di sostanze stupefacenti? Come muoversi?

23 risposte
Aiutare un giovane che fa uso di sostanze stupefacenti? Come muoversi?
Buongiorno. Io credo che il desiderio di fare " il salvatore " di colui o colei che ha una dipendenza, non porta ad alcun risultato. In questo ambito è necessario sostenere la scelta di rivolgersi a degli specialisti che si occupano in modo specifico di dipendenze. Vi sono strutture del Servizio Sanitario Nazionale che lavorano proprio solo con questi pazienti .

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Dott.ssa Violeta Raileanu
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Torino
Buonasera, concordo con la mia collega che ha scritto prima, è molto difficile che la famiglia sia in grado di gestire i tanti problemi che la presenza di un tossicodipendente in casa comporta. Le suggerisco, in ogni caso, di appoggiarsi sempre a specialisti, enti e associazioni che conoscono il problema e possano garantire un programma educativo a medio-lungo termine.I genitori non possono affrontare da soli questo problema e si arriva quasi sempre impreparati; nessuno è pronto ad accettare di avere un figlio che si rifugia nella droga per colmare i suoi vuoti, le sue fragilità, la sua difficoltà a creare relazioni con gli altri o a fare i conti con se stesso.
Cordialmente, d.ssa Violeta Raileanu
Dott.ssa Ilaria Rasi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
Buonasera, mancano alcune informazioni per poter definire e contestualizzare il tutto nella "tossicodipendenza". In che modo e con che frequenza sono assunti gli stupefacenti? Si tratta di un familiare o di un amico/a o di un/a compagno/a? Il percorso inizia nel momento in cui la persona si rende consapevole del problema e dunque disponibile alla presa in carico. Fin tanto che quindi, non è percepito come problema, può essere difficile intervenire. Rimango a disposizione, un saluto
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, ritengo fondamentale che già la persona possa cogliere di avere un problema.
Ritengo fondamentale richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott. Simone Tealdi
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Torino
Buongiorno, consiglio intanto di parlarne, in un momento dedicato e tranquillo, con lui. Dopodiché magari farlo seguire da uno psicologo.
dott Tealdi
Dott.ssa Alessia Malaguti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Modena
Buonasera,
credo non sia semplice definire come muoversi esattamente. Servirebbero ulteriori informazioni.
Sta parlando da genitore? La persona è un giovane minorenne?
Di che consumo si tratta? Cosa ne pensa la persona in questione del suo uso? Ne intravede un problema ?
Per maggiori informazioni può rivolgersi ai servizi sul territorio: Il Servizio per le dipendenze (SerDP) svolge attività di prevenzione, cura e riabilitazione dei disturbi da uso/abuso. L'equipe di professionisti è multidisciplinare (medici, psicologi, assistenti sociali, educatori professionali, infermieri professionali, assistenti sanitari). Esistono anche servizi di supporto e assistenza di familiari.
Rimango a disposizione per ulteriori riferimenti (lavoro nell'ambito delle dipendenze patologiche)
Un caro saluto
Dott.ssa Alessia Malaguti
Dott.ssa Debora Manoni
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Buonasera, la sua richiesta di aiutare pare troppo generica, riesce a fornire maggiori dettagli? Altrimenti si consulti con uno psicologo così da presentargli la situazione nel migliore dei modi. Cordiali saluti. Dott.ssa Debora Manoni.
Dott. Valerio Mura
Psicoterapeuta, Psicologo
Roma
Buongiorno, concordo con i colleghi che c'è bisogno di informazioni per dare una risposta soddisfacente. Intanto può sempre chiedere un consulto psicologico per capire come sia meglio muoversi. Sicuramente un professionista le saprà dare un aiuto anche in questo senso. Un saluto, Dott. Valerio Mura
Dr. Stefano Golasmici
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Milano
Buongiorno. La domanda è un po’ ampia. Se il giovane da aiutare è lei che scrive, allora può rivolgersi ad un servizio per le dipendenze: dopo la prima accoglienza, si procederà a valutare il problema per poi concordare un piano terapeutico idoneo. Se invece è una persona che conosce, può suggerire la necessità di cura. Se è un suo familiare, può anche prendere in considerazione l’idea di rivolgersi in prima persona ad un servizio, iniziando a evidenziare una difficoltà interna alla sua famiglia e provando a esplorare qualche via per coinvolgere la persona direttamente interessata nel problema. In questi due ultimi casi, potrebbe però rivelarsi molto complicato ottenere l'adesione ad un percorso di cura, specie se la persona non intende prenderlo in considerazione. Qualora lo ritenesse opportuno, può anche decidere di consultare uno specialista per chiarire meglio le motivazioni di questa sua domanda e quali possibili orientamenti offrirle. SG
Innanzitutto è importante che i genitori che sospettano e sono certi che il figlio faccia uso di sostanze, si confronti con un terapeuta per mettere a fuoco il problema, capire di quali sostanze il giovane abusa, comprendere quali sono le conseguenze del consumo, verificare quale intervento diretto i genitori possono attivare in famiglia per aiutare il figlio. I passi successivi si definiranno dopo una prima valutazione. Importante focalizzare ciò che la famiglia deve fare così come ciò che non deve fare. Buona giornata. Bruno Ramondetti
Dott.ssa Federica Curci
Psicologo clinico, Psicologo
Torino
Buongiorno, mancano un po' di informazioni per rispondere in modo esaustivo alla domanda. Il mio consiglio è di non porsi come il salvatore di nessuno; potrebbe però essere utile contattare professionisti, enti o associazioni che si occupano di queste problematiche. A disposizione, Federica Curci
Dott. Valeriano Fiori
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Salve, mi dispiace per la situazione, si confronti con il diretto interessato e gli dica che cosa prova in questo momento.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Dott.ssa Rossella Sorce
Psicologo
Palermo
Buonasera, capisco che lei sia preoccupata per la persona probabilmente a lei cara, ma tale problematica richiede un aiuto specifico e mirato. Si rivolga al territorio di appartenenza della persona, i servizi che si occupano di dipendenza si chiamano SERD
Buona gironata.
Dott.ssa Sorce

Dott.ssa Francesca Gigliarelli
Psicologo clinico, Psicoterapeuta
San Benedetto del Tronto
Salve, non è semplice rispondere alla sua domanda perché dipende da tanti fattori, età del giovane, tipo di sostanze, frequenza di utilizzo. Però ecco se la persona interessata non è motivata a rivolgersi ad un professionista, potrebbe intanto chiedere lei un parere ad un esperto che le saprà fornire gli strumenti utili. Un caro saluto
Dott.ssa Rosalia Bellavia
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
San Benedetto del Tronto
Salve sig.ra, penso che sia proprio doloroso avere un figlio che faccia uso di sostanze ed è proprio per questo grande coinvolgimento emotivo che è necessario rivolgersi a dei professionisti che si occupano di dipendenze e alle strutture pubbliche del proprio Servizio Sanitario presenti sul suo territorio. La sua situazione è molto complessa e delicata che necessita un lavoro sia a livello personale (rispetto a suo figlio) che familiare.
Rimango a disposizione
Cordiali saluti
dott.ssa Bellavia
Dott. Andrea De Lise
Psicologo, Neuropsicologo, Psicoterapeuta
Napoli
In assenza di molti dettagli è difficile rispondere a questa domanda. Tuttavia, in linea di massima, le consiglierei in primis di parlarne con il diretto interessato, in un momento tranquillo e confortevole per lui. In un secondo momento può aiutare, se necessario, il consulto con uno psicologo.
Cordiali saluti, dott. Andrea de Lise
Dott.ssa Giulia Voghera
Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Castiglione Torinese
Gentile utente, grazie per la domanda. Sicuramente aiutare una persona che fa uso di sostanze è complicato ed è bene affidarsi agli specialisti del settore. Sarebbe utile che lei richiedesse un consulto psicologico al fine di approfondire la situazione, capire meglio come muoversi e avere chiare le strategie da utilizzare. E' inoltre necessario ricordare che per aiutare qualcuno deve stare bene lei per primo. Il consiglio è sempre quello di non lasciarsi trasportare dalla problematica della persona che vuole aiutare, cercando di rimanere concentrato su se stesso e sulla sua salute.
Resto a disposizione per un eventuale consulto e le auguro una buona serata,
Dott.ssa Giulia Voghera.
Dott. Marco Squarcini
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Gentile utente, se riuscisse a fornire ulteriori informazioni su età, tipologia di sostanza, frequenza di utilizzo e se la persona in questione riesce a problematizzare l'utilizzo della sostanza in questione sarebbe più semplice aiutarla. In generale ritengo che il primo passo sia confrontarsi con la persona in questione per evidenziare insieme a lui la problematicità dell'utilizzo. Cercando di condurlo verso una richiesta di aiuto che può essere attraverso un consulto psicologico o i servizi presenti sul territorio (Serd). Resto a disposizione se avesse informazioni aggiuntive. Un saluto, Dott. Marco Squarcini
Dott.ssa Laura Mangione
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Affrontare il tema dell’uso di sostanze da parte di un giovane è sicuramente una sfida, e comprendo quanto possa sembrare difficile sapere da dove iniziare.

Prima di tutto, potrebbe essere utile provare a parlare con lui in un momento di tranquillità, offrendogli uno spazio di ascolto sincero. È essenziale che il giovane si senta compreso e accolto, senza il timore di giudizio o rimproveri. Cercare di comprendere le ragioni profonde che l’hanno portato a fare uso di sostanze può essere un primo passo per stabilire una comunicazione aperta.

Spesso la dipendenza nasce come tentativo di affrontare ansia, stress o sofferenze emotive. Mostrare vicinanza e disponibilità può aiutarlo a sentirsi meno solo in questo percorso, e creare un clima che lo motivi a chiedere aiuto.

Anche coinvolgere un professionista esperto in dipendenze potrebbe dargli un sostegno concreto. Il supporto psicologico è cruciale per comprendere le cause del comportamento e iniziare un percorso di cura adeguato.

Infine, una rete di affetti può aiutare a rendere il percorso di recupero più sostenibile e positivo.

È importante tenere a mente che spesso è un processo graduale, fatto di piccoli passi. Ogni gesto di supporto e comprensione può aiutarlo a riconoscere che c’è un’altra strada, una strada che porta al benessere e a un futuro diverso.

Cordialmente, Dott.ssa Laura Mangione psicologa

Buongiorno,
ciò che mi sento di consigliarle è di rivolgersi al SerD della sua città per avere un consulto ed eventualmente essere seguiti.
Dott. Leonardo Santoni
Psicologo, Psicologo clinico
Firenze
Innanzitutto, la prima domanda, anche se scontata: questa persona vuole essere aiutata? La motivazione, specialmente in questi casi, è fondamentale per poterne uscire. Se la risposta è si, consiglio di rivolgersi al SerD più vicino o ad un professionista specializzato nelle dipendenze
Dott.ssa Giulia Prinzis
Psicologo, Psicologo clinico
Olbia
Salve, nella sua domanda non e' specificato se ha gia' parlato con la persona interessata, se questa e' consapevole della propria condizione, se cosi fosse le consiglio di rivolgersi al Ser.D della sua zona che aiuta le persone con dipendenze patologiche. La saluto
Dott.ssa Sara Petroni
Psicologo clinico, Psicologo
Tarquinia
Gentile utente,

aiutare una persona giovane che fa uso di sostanze è una situazione molto delicata, che richiede attenzione, fermezza e ascolto, senza giudizio ma nemmeno con passività. Il primo passo è comprendere che non si può “salvare” qualcuno contro la sua volontà, ma si può creare un contesto che lo incoraggi a cercare aiuto.

Ecco alcuni punti utili per muoversi:

Mantenere il dialogo aperto. È importante che il ragazzo senta di poter parlare senza paura di essere condannato. L’obiettivo non è interrogarlo o fargli la morale, ma fargli percepire che non è solo e che la preoccupazione nasce dall’affetto.

Evitare scontri diretti nei momenti di conflitto o alterazione. Le conversazioni più utili sono quelle in cui entrambi siete calmi e in un clima di fiducia.

Offrire un aiuto concreto, non punitivo. Proponga insieme di rivolgersi a un servizio per le dipendenze (Ser.D) o a uno psicologo specializzato in giovani e sostanze. Il Ser.D è gratuito e riservato, e può fornire sostegno medico e psicologico anche ai familiari.

Coinvolgere la rete di supporto. Se è minorenne o molto giovane, è importante che la famiglia sia parte del percorso, magari con l’aiuto di un professionista che accompagni tutti nella gestione della situazione.

Non trascurare sé stessa/o. Stare accanto a chi fa uso di sostanze può generare ansia, senso di impotenza e stanchezza emotiva. Anche chi aiuta ha bisogno di sostegno, per non farsi travolgere dal peso della situazione.

L’aiuto più efficace nasce da un equilibrio tra comprensione e confini chiari: accogliere il dolore che spesso si nasconde dietro l’uso di sostanze, ma allo stesso tempo non giustificare né minimizzare il comportamento.

Un caro saluto,
Dott.ssa Sara Petroni

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