Volevo chiedere agli psicologi cosa ne pensassero della cosidetta dipendenza da porno o porn addicti

18 risposte
Volevo chiedere agli psicologi cosa ne pensassero della cosidetta dipendenza da porno o porn addiction
Ho un parente in famiglia con questo problema e non riesco a capire se sia una cosa normale o se generata da i nuovi strumenti di comunicazione digitali. O se ci sono delle soluzioni per persone che non vogliono più fare psicoterapia
Infatti i suggerimenti ricevuti sono stati " cerca di rimanere astinente sempre un pò di piu e non vedere i video" e cose simili. Quindi basati sulla buona movitazione ma questo mio parente non he ha e quidni mi dice che non ci vuole andare più in terapia
Cosa consigliate in questi casi?
grazie
Orietta
Salve, la dipendenza da materiale pornografico, come tutte le dipendenze, può causare disagio significativo per la persona ed impattare sulla sua qualità di vita.spesso accade che la persona non riesca a capire l’impatto sulla propria Vita per cui è importante che voi possiate fargli notare Le differenze con la vita precedente E ritengo fondamentale Che si possa consultare un professionista al fine di estrarre la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Cordialmente, dott FDL

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Salve , comprendo la complessità della situazione. Certamente un problema come questo non può essere gestito solo in termini di "fallo di meno" altrimenti il parente ci sarebbe riuscito da solo.
Nei comportamenti che si configurano come dipendenze va indagato il lato emotivo e ciò che questa attività ( sintomo) nasconde.
Sarebbe utile fare un nuovo tentativo, certamente la persona deve essere motivata a fare questo percorso ritenendo di avere un problema da risolvere.
Resto a disposizione.
Dott.ssa CAMILLA BALLERINI
Buongiorno, porn addiction è un termine preso dal linguaggio comune. Le dipendenze comportamentali (quindi quelle che non prevedono l’uso di una sostanza che alteri i meccanismi biologici) sono ancora in fase di studio dagli esperti e per ora l’unica considerata patologica è il gioco d’azzardo (anche se non esiste solamente quella). Per valutare ogni tipo di dipendenza comunque bisogna comprendere come vive la persona, il grado di coinvolgimento e le tempistiche in cui lo usa. Ci sono tecniche comportamentali per diminuirne la frequenza, ma è sempre consigliato supportarsi e rivolgersi ad un professionista.
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Buonasera, la cybersexual addiction è definita come l'uso compulsivo di siti dedicati al sesso virtuale o alla pornografia. Per alcuni il cybersesso diventa gradualmente la principale fonte di gratificazione sessuale al punto da ridurre l'interesse per il partner reale. Le caratteristiche di Internet, quali anonimato, economicità e accessibilità promuovono le attività legate al cybersex poiché la rete viene considerata come una alternativa sicura rispetto agli incontri nella vita reale. Bisogna però chiedersi quando tale attività diventi patologica, quando di fatto si debba parlare di una vera e propria dipendenza comportamentale. Per riuscire ad effettuare una valutazione corretta bisognerebbe indagare se ed in che modo questo comportamento impatta in maniera negativa sulla qualità della vita del soggetto (ad esempio se correlato con una difficoltà nello stabile relazioni reali, se viene vissuto con sentimenti di vergogna, depressione o isolamento, se vi è un calo di rendimento a scuola o sul lavoro, se vie è una modifica del il ritmo-sonno veglia, ecc.). Certamente potrebbe essere utile affidarsi ad un altro professionista, meglio se specializzato nel trattamento delle dipendenze, con cui iniziare un nuovo percorso terapeutico. Risulta fondamentale, però, capire prima di tutto se il suo parente abbia o meno la motivazione all'intraprendere questo tipo di percorso di cambiamento.
Un caro saluto
Buonasera, la dipendenza da materiale pornografico online può portare a comportamenti di tipo ossessivo-compulsivo. Consiglio un percorso psicoterapeutico, anche online a distanza, per aiutare la persona a prendere consapevolezza di ciò che a livello inconscio si cela dietro questo comportamento. Ogni caso è diverso, ma di solito dietro a questi comportamenti c'è il bisogno di colmare un vissuto di vuoto ed un vissuto di fallimento. Il problema è la compulsione, cioè il gesto ripetuto e subìto e fuori controllo, non l'atto in se. Un caro saluto.
Gentile Orietta, ha centrato lo snodo fondamentale che sta mancando nella terapia di questo suo parente: la motivazione. Purtroppo la terapia vive di questo, e se la persona in questione è stata spinta ad iniziarla senza avere davvero coscienza della presenza di un problema, vivrà i tentativi di intervento come un'intrusione, qualcosa di imposto. La dipendenza dal porno, come qualunque altro tipo di dipendenza, deve presentare dei costi per la persona perchè senta di volersene occupare, e sono diversi per ciascuno. Ad esempio, nel rendersi conto che non riesce a trovare davvero soddisfazione in nessun partner perché troppo distante dai modelli super funzionanti ai quali la mente si è abituata. Quello è il momento in cui il comportamento è problematizzabile. Ed è per questo che le indicazioni attuali della terapia che la persona sta seguendo sono giuste sul piano tecnico, ma inesatte nel timing. Il consiglio è di aprire un dialogo schietto e non accusatorio sul tema, allo scopo di renderlo discutibile, ma disposti a fare un passo indietro quando la mente della persona si chiude; e attendere che ci dia un margine di sofferenza personale per il quale problematizzare l'utilizzo del porno. Fino ad allora è una libera scelta che la persona sentirebbe tiranneggiata. Un caro saluto
Buongiorno, grazie per averci contattato. Per comprendere al meglio come supportare il suo parente, sarebbe necessario capire se lui vede la sua porn addiction un problema e comprendere cosa c'è in profondità che lo spinge a continuare questo comportamento. È infatti difficile chiedere di resistere al guardare i porno senza lavorare prima sulle cause profonde del suo comportamento. Le consiglierei di incoraggiarlo a seguire la psicoterapia e che può uscirne, non rinforzando il suo possibile sentirsi un caso perso perché non riesce a smettere di guardare i porno in continuazione, altro non può fare spetta a lui la decisione. Resto a disposizione per ulteriori necessità, un caro saluto.
Buonasera

La dipendenza sessuale si può affrontare con la psicoterapia psicoanalitica, cerchi un buon professionista.
Saluti
Dott.ssa Claudia Castellani
Buongiorno, la prima cosa sarebbe sapere se il suo parente riconosce che il suo porn addiction sia per lui un problema e che voglia risolverlo, senza questo presupposto di base niente potrà aiutarlo. Concordo che non basti dire "non devi guardarli" ma bisogna aiutare la persona a comprendere quali siano le motivazioni che lo portino a ricercare continuamente video porno. Se la persona non sente questa dipendenza bisognerebbe iniziare facendogli notare in che modo questi comportamenti stanno influenzando la sua quotidianità e le sue relazioni. Una volta che si ha la motivazione con l'aiuto di un buon professionista e una terapia sicuramente le cose possono migliorare. Buona fortuna!
Buonasera, molto di appropriato le è stato già rappresentato. In effetti si può parlare di dipendenza comportamentale, se ad esempio il comportamento in questione incide negativamente nelle relazioni interpersonali (ad esempio familiari o di coppia), nella vita sociale, nel tempo libero, nel lavoro, ecc.. Inoltre, se il comportamento è impedito, si possono notare maggiore ansia rispetto al passato, irritabilità, aggressività, cadute del tono dell'umore, ecc. Se queste voci sono più o meno rispettate, se non di dipendenza comportamentale, si può parlare almeno di un comportamento problematico.
In effetti, nel caso delle dipendenze "da internet", che si tratti di porn addiction, acquisto compulsivo online, nomofobia (timore ossessivo di non essere raggiungibili al cellulare), ecc., un'indicazione frequente è la riduzione graduale della condotta, però concordo che da sola non può bastare. Ad esempio può essere utile suggerire anche delle strategie ,per affrontare "l'astinenza". D'altra parte è pure importante la motivazione della persona coinvolta (come ha già osservato), che deve partire da un minimo di consapevolezza/accettazione del problema, per cui può essere utile farle notare, com'è cambiata la sua vita e che forse queste condotte "coprono" altri problemi, consigliando però un po' di pazienza, perché spesso nel settore delle dipendenze bisogna provare e riprovare, ad esempio in questo caso facendo appunto notare ripetutamente, non in modo ossessivo ma comunque sistematico, com'è cambiata in peggio la vita della persona coinvolta.
Cordialmente,
M.M.
Buongiorno,
la terapia non può essere una cosa fatta contro volontà del diretto interessato.
Per cui se la persona non sente di avere un problema invalidante, è difficile procedere per aiutarlo.
Una cosa che si può fare è cercare di lavorare sul suo fastidio Orietta, perché analizzando in termini sistemici, anche lei con il suo atteggiamento, incide sul comportamento di questo suo familiare. Sicuramente bisognerebbe indagare meglio, ma la strada da percorrere potrebbe essere questa.

Saluti,
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Carissima Orietta, buongiorno.
La dipendenza descritta ha una propria ragion d'essere, se è stata sviluppata significa che il suo familiare ha attribuito un significato e, soprattutto, una funzione a quel comportamento. La semplice terapia mansionale (ad es. cicli di astinenza forzata) può essere infruttuosa se non si esplora prima il sistema di credenze che spinge questa persona a "sfogarsi" in quel modo. Come lei giustamente osserva, avrebbe bisogno di una terapia e ne ha perso chiaramente la motivazione se non si è sentito ascoltato. Semmai avesse bisogno di intraprendere un percorso anche online, resto a disposizione.
Cordialmente
Dott. Francesco Mangiafico - Psicologo
Buongiorno Orietta, la persona in questione necessita ovviamente del supporto di un esperto, però ha ragione, serve una motivazione personale... soluzioni per chi non vuole fare terapia o psicoterapia individuale, potrebbero essere gruppi di sostegno (con situazioni simili), provate ad informarvi nel vostro comune o paesi limitrofi, in associazioni o tramite Asl.
Oppure provare a fare un percorso individuale con orientamento del professionista diverso.
Cordialmente, Dott.ssa M. Costantini
Salve, direi che è davvero difficile valutare una cosa attraverso queste parole e descrizioni in terza persona. Freud ha basato una teoria sugli aspetti sessuali, che ritengo debbano essere analizzati in questa persona, per magari collegarli ad altri aspetti. Ritengo però che la persona debba un minimo essere volenterosa del cambiamento. Se vuole ci sono anche online.
Ciao Orietta,

la dipendenza da pornografia è un disturbo mentale riconosciuto, che può avere un impatto significativo sulla vita di una persona, sia dal punto di vista personale che sociale.

Esistono diverse teorie sulle cause della dipendenza da pornografia. Alcuni esperti ritengono che sia dovuta a fattori biologici, come la predisposizione genetica o l'aumento della dopamina nel cervello in risposta alla visione di materiale pornografico. Altri ritengono che sia dovuta a fattori psicologici, come la bassa autostima, la depressione o l'ansia.

La pornografia è diventata sempre più accessibile e diffusa negli ultimi anni, grazie alla diffusione di internet e dei dispositivi digitali. Questo ha reso più facile per le persone sviluppare una dipendenza da questo tipo di materiale.

Se il tuo parente ha una dipendenza da pornografia, è importante che riceva un aiuto professionale. La psicoterapia può aiutare la persona a comprendere le cause della sua dipendenza e a sviluppare strategie per affrontarla.

Nel caso in cui il tuo parente non voglia più fare psicoterapia, ci sono alcune cose che puoi fare per aiutarlo:

Parlagli dei tuoi timori e preoccupazioni. Fagli sapere che sei preoccupato per la sua salute e il suo benessere.
Offrigli il tuo supporto. Fagli sapere che ci sei per lui e che lo aiuterai in ogni modo possibile.
Incoraggialo a trovare altre attività soddisfacenti. La dipendenza da pornografia può essere un modo per affrontare lo stress o l'ansia. Incoraggia il tuo parente a trovare altre attività che lo aiutino a rilassarsi e a sentirsi bene.
Ecco alcuni suggerimenti specifici che puoi dare al tuo parente:

Cerca di rimanere astinente per un periodo di tempo sempre più lungo.
Identifica i fattori scatenanti della tua dipendenza. Una volta che sai quali sono i fattori che ti portano a guardare materiale pornografico, puoi iniziare a evitarli.
Cerca un gruppo di supporto. Parlare con altre persone che stanno affrontando lo stesso problema può essere molto utile.
È importante ricordare che la dipendenza da pornografia è un disturbo complesso, che richiede tempo e impegno per essere superato. Non è facile, ma è possibile.
Gentile Orietta, bisognerebbe esplorare come il suo parente vive questa dipendenza, cosa significa per lui/lei, se interferisce o meno con la sua vita quotidiana. E questo è un lavoro che si può volgere solo con la persona interessata. Le chiedo però come mai lei si sente coinvolta da questa situazione. Se desidera approfondire, resto a disposizione per colloqui online. Dott.ssa Anastasia Giangrande
Gentile Orietta, penso che il punto di vista del suo parente sia condivisibile. In effetti i "consigli" ricevuti non sono affatto validi per situazioni di dipendenza come quella da lei riportata. Un percorso psicologico dovrebbe al contrario essere finalizzato a capire cosa spinga il suo parente a ricorrere in maniera compulsiva al porno e come si sente a riguardo. Naturalmente il desiderio di iniziare un percorso deve venire dalla persona interessata. Cordialmente, Dott.ssa Sofia Bonomi
Buongiorno, credo che un percorso psicologico possa aiutare il suo parente. Tuttavia è lui a doverne sentire la necessità: non possiamo forzare una persona a venire in terapia. L'unica cosa che mi sento di consigliare a voi parenti ed amici è quello di stargli vicino e, quando lui ne sentirà la necessità, indirizzarlo ad un professionista. Vi ricordo che qualunque dipendenza è molto complessa da gestire e necessità anche del supporto della rete sociale della persona che ne soffre. Rimango a disposizione per qualunque chiarimento. Dott.ssa Veronica Savio

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