Sono una donna di 35 anni, chi mi conosce mi pensa come una persona realizzata ma in realtà le cose

23 risposte
Sono una donna di 35 anni, chi mi conosce mi pensa come una persona realizzata ma in realtà le cose sono molto diverse.
Mi sono chiesta tante volte del perchè avverta un grande senso di vuoto, la sensazione di vivere all'esterno del mio corpo, soprattutto quando vivo situazioni emotive. Certo sono cresciuta in una famiglia difficile, ma è possibile che nonostante la qualità positiva della mia vita mi senta ancora come una bambina in difficoltà?
Buonasera!
Dietro ad ogni donna realizzata (o uomo) - che sia professionista, atleta, artista o studente - c'è una persona, che può sentirsi in difficoltà, perché ciò che abbiamo imparato a fare bene in un ambito non è sempre trasferibile automaticamente in un altro.
In realtà dovremmo ricordare a noi stessi che il nostro valore non riguarda solo la nostra realizzazione o i successi esterni, riguarda tutto ciò che siamo, le nostre capacità, ma anche il saper affrontare e sostenere emozioni dolorose o situazioni critiche.
Certo, la famiglia e le relazioni influiscono nello sviluppo della nostra competenza emotiva, ma la capacità di sentirci presenti nel nostro corpo, e connessi alle emozioni che proviamo, può essere sempre sviluppata, anche attraverso strumenti che l'aiutino a scoprire come usare corpo, mente ed emozioni per la sua crescita personale e una maggiore serenità.

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Buongiorno, il fatto che lei abbia trovato un significato a questi vuoti attribuendoli ad un nucleo familiare difficile è già molto positivo. La nostra storia di vita ci Riporta a dei copioni familiari che a volte non ci garantiscono benessere ed è possibile con un percorso psicoterapeutico riscriverli e fare spazio al piacere, al desiderio di darsi carezze. Resto a sua disposizione e l’abbraccio. Dott.ssa Palmieri
Buongiorno, frequentemente traumi infantili e situazioni familiari disfunzionali lasciano delle tracce che possono a volta trovare riscontro in sensazioni generali di disagio e malessere non ben definite. In questi casi potrebbe essere d'aiuto un percorso terapeutico, anche di breve durata, che sia in grado intervenire terapeuticamente su quelle " tracce" indefinite che risiedono nella nostra parte psichica più profonda.
Mi auguro di aver risposto adeguato alla sua domanda.
Cordiali saluti,
Dr. Aragione
Credo che il suo disagio sia un segnale che qualcosa non ha funzionato sul piano emozionale. Se da una parte il suo Io esecutivo si è ben strutturato, come mi sembra di capire da quello che dice, dall'altra però la sua parte emotiva non ha avuto la stessa possibilità: è come se fosse rimasta un pò indietro ed è per questo che si sente come una bambina. Ora le cause di questa discrepanza poso essere tante e solo attraverso un'esplorazione del suo mondo interno profondo è possibile pervenire ad un tentativo di comprensione. Tentativo, a mio avviso, che può attuare attraverso una psicoterapia che sia in grado di aiutarla a comprendere e ad integrare queste due parti del suo Sè.
Cordialmente, A.R.
Carissima le relazioni difficili o traumi relazionali lasciano tracce nell"anima. Le sensazioni che lei descrive sono ancorate al passato e si attivano nel presente. Questo è normale. Noi funzioni amo così. Il nostro sistema neuronale funziona così
Rielaborare il passato ci aiuta nel presente e nel futuro. Nella mia pratica clinica trovo molto utile utilizzare l" Emdr. Cari saluti
Salve, la vita piena non è sempre, purtroppo, sinonimo di benessere psicologico. In molti casi essere "Donne di Successo" in linea con gli stereotipi culturali e sociali non vuol dire condurre una vita appagante interiormente. Il vuoto che prova è il segnale che la realizzazione personale non si è compiuta del tutto ma probabilmente una parte di lei ha bisogno di altro, ed è importante individuarlo per progredire. Probabilmente, c'è qualcosa che la blocca, nonostante ciò che fa, nella sensazione di vuoto. È necessario rintracciare le origini, che potrebbero essere riconducibili alla sua storia famigliare, ma questo deve avvenire con l' aiuto di un espero. Cordiali saluti.
Salve, esperienze dolorose pregresse sia nell'ambito di relazioni familiari, soprattutto se ripetute, sia eventi traumatici maggiori, se non elaborate, possono riattivare reazioni simili a quelle che descrive. In alcuni casi può non essere evidente alla persona il nesso tra passato e presente. In queste situazioni può essere d'aiuto un percorso con terapia EMDR che consente l'elaborazione e il superamento di quelle esperienze depotenziandole e riducendo l'effetto presente di fronte a stimoli o situazioni che in qualche modo le rievocano.
Un caro saluto
Buongiorno,
come ci vedono gli altri dall’esterno spesso non corrisponde a come ci sentiamo noi a livello interiore, profondo, inconscio. Il sentimento di vuoto che lei avverte, la sensazione di vivere all’esterno del proprio corpo, sono segnali di allarme di un disagio che può essere affrontato assieme ad un terapeuta. Una terapia infatti può essere un modo per dare un senso al disagio che soffre nel presente, mettendolo in connessione con la sua storia familiare passata, allo scopo di trovare una serenità interiore per il futuro.
Un cordiale saluto, dott.ssa Maggioni.
Carissima, purtroppo non sempre tutti i piani della nostra esistenza sono allineati e ‘funzionano’ allo stesso modo. Sicuramente lei è riuscita a crearsi una realizzazione professionale e sul piano concreto riesce ad adattarsi in maniera ottima alla realtà ed agli impegni che essa le pone davanti. Sul piano emotivo profondo però, esistono certamente dei traumi, delle sensazioni che lei descrive come ‘vuoto’ che meritano di essere affrontati e rielaborati con l’aiuto di una persona competente, attraverso un percorso terapeutico.
Un cordiale saluto, dott.ssa Lazzeri
Carissima, il nostro mondo emotivo e psichico si struttura attorno alle relazioni che abbiamo sviluppato con le nostre figure di accudimento, all'interno della nostra famiglia di origine. Può così capitare che alcuni eventi di vita, specifiche situazioni o alcune relazioni interpersonali possano farci sperimentare un profondo senso di sofferenza e sentirci conseguentemente impotenti e fragili (come può accadere ad un bambino). Uno spazio di ascolto professionale, che possa accogliere ed aiutare la bambina che soffre nella sua storia lontana potrebbe essere un'opportunità per affrontare e rielaborare alcuni aspetti importanti della sua vita e poter trovare il benessere psichico che ricerca. Le auguro una buona continuazione. Un cordiale saluto, Dott.ssa Ilaria Vono.
Il senso di vuoto è spesso associato a mancanze delle figure di attaccamento nei primi anni di vita. Che probabilmente a loro volta hanno avuto la stessa mancanza. Dovrebbe provare a ricostruire la sua storia: la narrazione degli eventi passati in momenti dove c'è una buona stabilità, almeno in qualche ambito della nostra vita, è un'ottimo modo per collegare cose che erano rimaste separate dentro di noi. L'effetto di questo è spesso una sensazione di benessere e di essere presenti e dentro il proprio corpo.
Lei è riuscita a consolidare i suoi obiettivi di realizzazione personale, negandosi di guardare dentro di sé e scorporando la sua parte emozionale, perché si è difesa da esperienze e situazioni vissute poco piacevoli. L'evitamento è una difesa fisiologica, però questa dimensione emozionale E' dentro di lei e chiede prepotentemente di essere portata alla luce e alimentata. Per questo sente spesso una sensazione di sdoppiamento. Credo che un percorso psicoterapico mirato all'educazione emozionale possa giovarle e rielaborare le esperienze e i ricordi che ostacolano la sua serenità. Cordiali saluti
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Salve signora a volte le situazioni della vita che viviamo ci mettono alla prova. Nonostante lei abbia vissuto delle esperienze difficili legate al suo nucleo familiare mi sembra che abbia raggiunto un punto di svolta.
Non si spaventi all'idea che possa cedere in alcuni momenti della sua vita...credo sia perfettamente normale!!
Se ne ha bisogno provi a chiedere aiuto ad uno specialista, ma impari a riconoscere anche tutto ciò che ha fatto finora. Le sarà d'aiuto!!!
Buona sera, spesso come ci vedono gli altri dall’esterno non corrisponde a come ci sentiamo. La sensazione di vuoto che lei sente, la sensazione di vivere all’esterno del proprio corpo, sono segnali di allarme di un disagio che può essere affrontato in terapia. Può essere utile dare un senso al disagio che ha mettendolo in connessione con la sua storia familiare passata, allo scopo di trovare una serenità interiore per il futuro.
Le auguro di fare la scelta migliore per lei.
Gentile Utente,

La consapevolezza che ha di essere stata parte di una "famiglia difficile", è una risorsa preziosa che potrà guidarla nel capire cos'è che di quel passato è in grado ancora oggi di generare sofferenza, anche a fronte di una vita ricca di soddisfazioni sul piano della realizzazione personale.
Gli stati di vuoto e di estraneità al proprio corpo sono il modo più "primitivo" con il quale mente e corpo comunicano il bisogno di trovare un significato e, forse, presentano il conto di un passato mai davvero passato.
Ha pensato alla possibilità di un percorso psicoterapeutico nel quale trovare risposte ai suoi interrogativi?
Un caro saluto
Gentile utente, la qualità di vita è un concetto particolarmente impegnativo e complesso da considerare. Il fatto che a uno sguardo esterno Lei appaia in possesso di tutte le caratteristiche e le risorse per essere felice non implica nulla, tanto più che una analisi "oggettiva" di questo non esiste e non può esistere (benché siamo certamente convinti, nella nostra vita quotidiana, del contrario!). È percio assolutamente possibile e legittimo che Lei si senta in un momento di difficoltà nonostante questo non appaia "sulla carta". Questo potrebbe farLa sentire in colpa o in difetto; non è così ed è fondamentale comprendere questo in prima battuta. Secondariamente, ritengo possa essere di beneficio un consulto terapeutico che tramite un primo colloquio anamnestico possa Fornire le indicazioni su quali sono i Suoi modi di essere nel mondo e perché La mettono in scacco in alcuni momenti della Sua vita al punto di percepire queste sensazioni negative e di chiedere un aiuto online. A seguito di questo primo colloquio potrà concordare un eventuale piano volto a raggiungere quel benessere che ad oggi è unicamente esteriore - e che merita invece di essere autentico e pieno. In bocca al lupo, cordialità, DMP
Buonasera, provi a richiedere una consulenza psicologica per comprendere meglio la sua situazione.
Ottime cose, Dott. Andrea De Simone
Attraverso il suo scritto vengono in evidenza le difficoltà che lei ha avuto con le figure significative durante la sua infanzia. La considerazione positiva di una persona realizzata che hanno gli altri di lei, deve essere considerato un punto di forza di sé stessa. Trovandosi in un momento di difficoltà, converrebbe che lei si rivolgesse ad uno psicoterapeuta per poter iniziare un percorso che la aiuterà ad uscire fuori dalle difficoltà che sta descrivendo. Cordiali saluti
Gentile utente, gli elementi che lei porta riguardo a se stessa possono apparire contraddittori, ma non è raro che convivano all'interno della nostra mente. E', infatti, possibile mantenere una vita con traguardi importanti, riconosciuti anche socialmente dagli altri, ma al contempo avvertire un senso di di vuoto e insignificanza, Penso sia molto importante il suo riferimento al fatto di "sentirsi come una bambina in difficoltà" perché spesso questi vissuti profondi e radicati traggono origine da esperienze e affetti provati in periodi molto recenti della propria esistenza. Un professionista potrebbe esserle di aiuto nel processo di cambiamento che permetta alla bambina spaventata e all'adulta performante di incontrarsi e conoscersi. Cordialmente, Dott.ssa Salustri
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Carissima,
c'è una parte bambina in ciascuno di noi, di cui è importante prendersi cura costantemente. E nonostante si riescano a raggiungere dei grandi obiettivi nella propria vita, a volte quella parte reclama attenzioni.
Il modo in cui siamo cresciuti e siamo stati educati, seppur nelle migliori intenzioni di chi si è preso cura di noi, può influenzare molto il modo in cui viviamo, pensiamo, sentiamo da adulti.
Il sostegno di uno psicologo o di uno psicoterapeuta può aiutarci a conoscere queste parti di noi stessi, a prendercene cura ed a ritrovare un miglior benessere.
In bocca al lupo!
Salve, alcune parti di lei meritano di essere ascoltate. Prenoti un colloquio con un professionista per inizare il suo percorso di ascolto interiore.
Un saluto,
MMM
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Buongiorno. La domanda che pone è centrale. Prendersi cura di sé è una scelta complessa ed è una bella carezza che possiamo fare a noi stessi. Le propongo un colloquio conoscitivo online.

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