Sono un uomo di 46 anni che soffre di disturbo ossessivo compulsivo e in particolare ho la fobia di

23 risposte
Sono un uomo di 46 anni che soffre di disturbo ossessivo compulsivo e in particolare ho la fobia di contrarre malattie ed entrare in contatto con germi o batteri. Adotto infatti molte compulsioni che incidono in modo significativo sul mio stile di vita e inevitabilmente sul mio benessere mentale, come per esempio lavaggi frequenti, eccessiva prudenza e rifiuto di toccare semplici oggetti. Ho già fissato un primo colloquio con uno psicoterapeuta specializzato in terapia cognitivo comportamentale, dando per scontato che mi proponga di utilizzare o che comunque sappia applicare la tecnica dell'Esposizione con Prevenzione della Risposta che sembra essere ad oggi la tecnica più efficace per chi soffre di DOC, soprattutto in ambito cognitivo comportamentale. La mia domanda è: si tratta di una tecnica standard che gli psicoterapeuti cognitivo comportamentali sanno applicare a prescindere, o servono corsi più specifici? Scusate la mia domanda e la mia ignoranza ma non so bene come funzioni in questi casi.
Dr. Andrea Iengo
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
La sua domanda è molto pertinente e riflette una giusta curiosità riguardo ai trattamenti psicoterapeutici per il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC). Prima di tutto, voglio rassicurarla sul fatto che porsi domande sulle modalità di trattamento è un passo importante e utile nel suo percorso terapeutico.

La tecnica dell'Esposizione con Prevenzione della Risposta (ERP) è effettivamente una delle modalità di trattamento più validate e frequentemente utilizzate nel contesto della terapia cognitivo-comportamentale (CBT) per il DOC, specialmente per aspetti come quelli che lei descrive (paura di germi, lavaggi frequenti, ecc.). Questa tecnica prevede di esporre gradualmente il paziente alle situazioni che provocano ansia o disagio (in questo caso, il timore del contatto con germi), senza permettere l'esecuzione delle compulsioni abituali. L'obiettivo è di ridurre l'ansia associata a queste situazioni e modificare i comportamenti compulsivi.

Riguardo alla sua domanda se tutti gli psicoterapeuti cognitivo-comportamentali siano formati nell'uso di ERP, generalmente la formazione di base in CBT include un'introduzione a questa tecnica. Tuttavia, la competenza specifica nell'ERP può variare tra i professionisti. Alcuni psicoterapeuti possono avere una formazione e un'esperienza più approfondite in questa tecnica, specialmente quelli che si concentrano sul trattamento del DOC o sulle fobie.

È importante discutere apertamente con il suo psicoterapeuta riguardo alle sue aspettative e alle specifiche tecniche che verranno utilizzate. Non esiti a chiedere informazioni sulla formazione e l'esperienza del terapeuta nell'uso dell'ERP e in generale nel trattamento del DOC.

Vorrei inoltre sottolineare che, oltre alla CBT e all'ERP, esistono altre modalità terapeutiche efficaci nel trattamento del DOC. Una di queste è la Terapia Breve Strategica, che mira a identificare e modificare i pattern di pensiero e comportamento che mantengono il problema. Questo approccio si concentra sulla risoluzione del problema in un arco temporale relativamente breve, fornendo strategie pratiche per gestire e superare le preoccupazioni ossessive e le compulsioni.

La scelta del percorso terapeutico dovrebbe essere personalizzata in base alle sue esigenze, alle sue preferenze e alla sua storia personale. Quindi, è importante valutare tutte le opzioni disponibili e lavorare con il suo terapeuta per trovare l'approccio che meglio si adatta a lei.

Spero che queste informazioni le siano utili e le auguro tutto il meglio nel suo percorso terapeutico.

Cordiali saluti,
Andrea IENGO
Psicologo Psicoterapeuta, specialista in Terapia Breve Strategica

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Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott. Andrea Calasso
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Viareggio
Buonasera.
La tecnica di Esposizione con Prevenzione della Risposta è in genere conosciuta dagli psicoterapeuti a orientamento Cognitivo-Comportamentale.
Tutt'oggi è ancora una delle scelte preferenziali nel DOC ma questo non significa che tutti siano in grado di applicarla correttamente.
La corretta applicazione della tecnica è sicuramente importante ma prima ancora vengono un'accurata valutazione delle distorsioni cognitive associate alle emozioni e una minuziosa raccolta di informazioni sulle compulsioni: quante volte si lava, durante un lavaggio quante si insapona e si risciacqua. come si asciuga, con quale sapone, con acqua calda o fredda, ecc.. Insomma, avere un conoscenza particolareggiata delle compulsioni per creare un percorso di esposizione e desensibilizzazione mirato alla remissione del disturbo e sostenibile per il paziente
Oltre alla valutazione e l'applicazione della tecnica è necessario lavorare sulla prevenzione delle ricadute.
Oltre alla capacità del terapeuta, sono indispensabili volontà e determinazione del paziente. Se queste dovessero mancare il lavoro di esposizione e desensibilizzazione non sortirebbe risultati, sarebbe preferibile lavorare sulla motivazione o sui motivi che impediscono al paziente di applicarsi nel lavoro a casa, oppure preferire tecniche diverse come ad esempio EMDR o incentrate sul riconoscimento dei significati personali che vengono attribuiti alle emozioni e come questi significati abbiano spinto il paziente allo scompenso.
Rimango a disposizione
Cordiali saluti
Dott. Daniele D'Amico
Psicologo, Psicologo clinico
Torre del Greco
Gentile utente, le sue preoccupazioni sono del tutto comprensibili, ed è apprezzabile che lei abbia il coraggio di affrontare il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) cercando aiuto. La terapia cognitivo-comportamentale (TCC) è, effettivamente, uno degli approcci terapeutici più utilizzati per il trattamento del DOC, e la tecnica dell'Esposizione con Prevenzione della Risposta (ERP) è considerata uno dei pilastri di questo approccio.

Le persone specializzate in psicoterapia cognitivo-comportamentale sono in genere formate per utilizzare la TCC e spesso hanno familiarità con l'ERP. Durante la formazione standard in psicoterapia cognitivo-comportamentale, i terapeuti apprendono le principali strategie e tecniche, tra cui l'ERP, per affrontare una varietà di disturbi d'ansia, compreso il DOC.

Tuttavia, è importante notare che la specializzazione in determinate aree, come il disturbo ossessivo-compulsivo, potrebbe richiedere un ulteriore livello di esperienza e approfondimento. Alcuni terapeuti possono scegliere di frequentare corsi di formazione specifici, oppure ottenere certificazioni aggiuntive per affinare le loro competenze nella gestione di casi più complessi.

Nel suo caso, è positivo che lei abbia già fissato un colloquio con una persona specializzata in terapia cognitivo-comportamentale. Durante il primo incontro, potrà discutere delle sue preoccupazioni e parlare col suo terapeuta della sua esperienza specifica nel trattamento del DOC. Inoltre, potrà esplorare come intende strutturare la terapia e se ha avuto successo nell'applicare l'ERP con altri pazienti.

Ricordo che è importante sentirsi a suo agio con il terapeuta e con il percorso terapeutico che viene proposto. La trasparenza e la comunicazione aperta sono chiavi per una collaborazione efficace tra lei e il professionista della salute mentale.
Per qualsiasi altra informazione, dubbio o curiosità, resto a sua completa disposizione,
un caro saluto dott. Daniele D'Amico.





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Dott.ssa Daniela Livadaru
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Buonasera, sono una psicoterapeuta con esperienza in terapia cognitivo comportamentale ma anche di orientamento psicoanalitico. Se sta cercando una risposta per i motivi delle sue compulsioni e soprattutto per come curarle le posso dire che dal mio punto di vista la terapia cognitivo comportamentale offre delle modalita’ per come affrontare il problema ma non la da la soluzione. In questa ottica la terapia cognitivo comportamentale sembra piu’ risolutiva perche’ risolve il sintomo ma non la causa, anzi il sintomo appena risolto nel tempo tende ad essere sostituito da un’altro in quanto la causa rimane sconosciuta. Secondo la terapia psicoanalitica queste compulsioni sono sintomi di una soffrenza piu’profonda che vanno affrontati con un percorso piu’ lungo ma i risultati sono ben diversi. Ha quindi di fronte due approcci differenti , sta a lei a scegliere. Un caro saluto
Dottssa Daniela Livadaru
Dr. Marco Cenci
Psicologo, Psicologo clinico
Brescia
Buongiorno, sicuramente un terapeuta cognitivo comportamentale conosce le tecniche menzionate in modo approfondito. Ciò che fa la differenza, al di là della tecnica, sarà la relazione che riuscirete a creare e la sua motivazione a cambiare. In bocca al lupo!
Dott. Marco Cenci
Dott. Luca Rochdi
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente, innanzitutto la ringrazio per aver descritto queste dinamiche, mi sento di dirle che non è tanto importante la tecnica utilizzata ma l'alleanza che si instaura tra psicologo e paziente. Inoltre, se non lo ha già fatto, le consiglio di contattare anche uno psichiatra, perché secondo recenti studi, è stato dimostrato che per il disturbo ossessivo compulsivo, come per altri, la terapia combinata di supporto psicologico e farmacologico sembra dare migliori risultati e duraturi nel tempo.
Le auguro il meglio, un caro saluto.
Dott. Luca Rochdi
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Dr. Daniele Gregorio
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Perugia
Quindi immagino che con disturbo ossessivo compulsivo (DOC) faccia riferimento alla specificazione contaminazione e alla categoria riferita all'ansia e non alla personalità. L'ERP certo che è efficace e come in tutte le cose ci sono professionisti più o meno esperti. E questo non direttamente proporzionale a quanti corsi di perfezionamento si fanno. Anche da questo. Ma soprattutto all'utilizzo, alla parte teorica dietro. Detto ciò anche altre tecniche cognitivo comprotamentali sono molto utili: mindfullness, skill training, desensibilizzazione, etc
Dott. Francesco Culcasi
Psicologo clinico, Psicologo
Paderno Dugnano
Gentile utente,
la risposta alla sua domanda è affermativa: l'Esposizione con Prevenzione della Risposta (EPR) è una tecnica che di prassi gli psicoterapeuti ad orientamento cognitivo comportamentale dovrebbero conoscere e saper applicare, in quanto la terapia cognitivo comportamentale, con utilizzo dell'ERP, si configura come trattamento d'elezione per il disturbo ossessivo compulsivo. Nei casi più complessi si può anche valutare l'integrazione con terapia farmacologica, ma dipende da caso a caso e sarà lo psicoterapeuta in questione a proporre eventualmente un consulto psichiatrico. Ad ogni modo, per esserne certo, può sempre chiedere allo specialista a cui si è rivolto se ha una formazione specifica in merito.

Rimango a sua disposizione.
Cordialmente,
Dott. Francesco Culcasi
Dott.ssa Ludovica Giani
Psicologo clinico, Psicologo
Gallarate
Buonasera gentile utente,
La tecnica dell’Esposizione con Prevenzione della Risposta (ERP) si configura come il trattamento di matrice cognitivo-comportamentale di prima scelta per il disturbo ossessivo compulsivo in quanto vanta ottimi tassi di efficacia sia nel breve che nel lungo termine. Per rispondere alla sua domanda, gli psicoterapeuti cognitivo-comportamentali sono di norma specializzati nell’applicazione di tale tecnica in quanto fa parte delle tecniche che vengono apprese durante il percorso formativo di specializzazione in psicoterapia cognitivo-comportamentale. Potrà, in ogni caso, chiedere allo specialista a cui si è rivolto se ha una formazione specifica in merito e chiarire ogni suo dubbio. Ha fatto un passo molto importante scegliendo di iniziare un percorso psicologico basato sulle evidenze scientifiche. Sono sicura che otterrà degli ottimi risultati! Un caro saluto. Cordiali saluti, Dott.ssa Ludovica Giani
Dott.ssa Cecilia Bagnoli
Psicologo, Psicologo clinico
Voghera
Gentile utente,
si è informato a dovere sulle tecniche più in uso al momento per il trattamento del disturbo di cui parla, ma è difficile rispondere a pieno alla sua domanda senza sapere se lei ha già effettivamente ricevuto da un esperto una diagnosi di DOC, per quanto sono certa che lei si sia informato bene e riscontrato questi sintomi all'interno del suddetto quadro clinico. Ogni terapeuta possiede conoscenze e competenze per il trattamento di vari disturbi, talvolta avendo ottenute specializzazioni più specifiche per determinate patologie. Di default conosciamo questo genere di tecnica, ma non è detto e scontato che lo psicoterapeuta con cui ha preso appuntamento la utilizzi. L'utilizzo di una tecnica specifica come questa, così come molte altre, viene prima valutata accuratamente dal professionista dopo aver potuto ottenere un quadro completo della sua situazione e del suo disagio. Può essere molto difficile, ma si conceda il tempo di acquisire fiducia verso l'esperto al quale si è rivolto, senza giungere a conclusioni affrettate rispetto all'efficacia o in efficacia del trattamento che le proporrà.
Cordialmente,
Dott.ssa Cecilia Bagnoli
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buongiorno, intanto ha già fatto un passo importante e cioè affrontare il suo disturbo. Il fatto che si faccia queste domande è probabilmente il segno di volere scegliere il"terapeuta più giusto" al suo caso. Mi preme però dirle che questa scelta deve essere accompagnata dalle informazioni che lo psicoterapeuta potrà darle dopo opportuna anamnesi della sua situazione. A lei spetta sicuramente la libertà di rivolgere tutti i dubbi al professionista a cui si rivolge; per cui, prima di prendere appuntamento, se ci tiene a provare questa tecnica, può chiedere al professionista se la pratica da tempo.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott.ssa Stefania La Torre
Psicologo, Psicologo clinico
Varese
Gentile utente, è un grande passo quello che sta facendo nell'aver preso consapevolezza del suo disturbo e volersi mettere in gioco con una terapia specifica per migliorare la sua situazione. Comprendo anche la curiosità dell'utilizzo di specifiche tecniche, che i miei colleghi hanno ampiamente descritto nelle risposte precedenti. Quello che mi sento io di consigliarle è di affidarsi al terapeuta non solo a livello professionale ma anche umano, che è una delle chiavi della buona riuscita della terapia. Magari il terapeuta riterrà utile utilizzare altre tecniche, questo non vuol dire che non siano altrettanto efficaci. La relazione terapeutica sarà elemento fondamentale per co-costruire i risultati. Le auguro il meglio, un caro saluto. Stefania La Torre
Dr. Marco Casella
Psicologo, Psicologo clinico
Catania
Buongiorno. È normale avere perplessità in merito alle tecniche usate dal professionista al quale ci si sta per affidare. Tuttavia ricordi sempre che, agli occhi di un professionista, lei, come tutti, non è solo il portatore di una patologia. Questa si puó spezzare nel suo funzionamento auto rinforzante con svariate tecniche ma la scelta di quale fra queste utilizzare dipende solo dalla persona che lei è, dalle sue caratteristiche, e da come il prpfessionista valuterà le sue risorse. In ogni caso sono contento che abbia scelto di intraprendere un percorso di cura. Questo le porterà a riscoprire aspetti della vita che in passato aveva magari sottovalutato o visti con occhi diversi. Le auguro un buon processo di camviamento. Saluti, Marco Casella.
Dott.ssa Veronica Guidi
Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
Gentile utente, noto che i colleghi le hanno risposto in modo approfondito.
Le auguro un in bocca al lupo con il suo percorso
Dott.ssa Veronica Guidi
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
La tecnica dell'Esposizione con Prevenzione della Risposta (ERP) è uno degli approcci principali utilizzati nella terapia cognitivo-comportamentale per il trattamento del disturbo ossessivo-compulsivo (DOC). Gli psicoterapeuti cognitivo-comportamentali sono generalmente formati per applicare questa tecnica standard nella pratica clinica. Tuttavia, alcuni professionisti potrebbero aver approfondito ulteriormente la loro formazione attraverso corsi specifici o esperienza clinica focalizzata sul trattamento del DOC. È sempre consigliabile verificare le competenze e l'esperienza dello psicoterapeuta nella gestione del disturbo ossessivo-compulsivo prima di iniziare la terapia. Anche la terapia breve strategica ha ottenuto buonissimi risultati al riguardo.
Dr. Mauro Terracciano
Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
Salve gentile utente, grazie per aver condiviso la sua situazione. In realtà non esiste una terapia per il disturbo ossessivo compulsivo (DOC) che sia più efficace di un'altra. Dalla letteratura scientifica in merito la terapia cognitivo comportamentale e la tecnica dell'esposizione con prevenzione della risposta sono terapie valide, ma non di meno possono esserlo altre metodologie come la terapia Bioenergetica o della Gestalt con le quali lavoro e ho aiutato già decine di persone nella stessa situazione. Come già scritto da alcuni colleghi, ci tengo a sottolineare che la vera chiave per un percorso terapeutico efficace è la qualità della relazione che si instaura con il terapeuta e la motivazione del paziente. Per ogni eventuale approfondimento non esiti a contattarmi anche on line, il primo colloquio è gratuito.
Dott Mauro Terracciano
Dott.ssa Chiara Carraro
Psicologo clinico, Psicologo
Trento
Buongiorno, è sicuramente stata una mossa coraggiosa prendere appuntamento con un professionista per prendersi carico di questa difficoltà. Sarà poi quest 'ultimo ad individuare la direzione e la strategia di cura più adatta a lei, al di là di quello che la ricerca propone come più efficace.
Dott.ssa Chiara Carraro
Dr. Vittorio Penzo
Psicologo, Psicologo clinico
Parma
Buongiorno gentile utente, la tua domanda è molto pertinente, soprattutto considerato il disturbo specifico da cui soffri e la necessità di un trattamento efficace. La tecnica dell'Esposizione con Prevenzione della Risposta (ERP) è effettivamente considerata uno dei trattamenti più efficaci per il Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC). ERP comporta l'esposizione graduale alla fonte delle tue ossessioni (ad esempio, germi o batteri) senza eseguire le compulsioni (ad esempio, lavaggi frequenti) che normalmente utilizzi per ridurre l'ansia. Gli psicoterapeuti specializzati in terapia cognitivo-comportamentale (CBT) ricevono una formazione di base che include le tecniche di ERP. La terapia cognitivo-comportamentale, infatti, copre un ampio spettro di tecniche e approcci, di cui ERP è una parte importante, soprattutto nel trattamento del DOC. Anche se la formazione CBT include ERP, l'efficacia del trattamento può dipendere dall'esperienza specifica dello psicoterapeuta con questa tecnica. È importante sentirsi a proprio agio con il terapeuta e percepire che lui o lei abbia una buona comprensione e competenza nell'utilizzo di ERP. La relazione terapeutica e la fiducia nel terapeuta sono componenti cruciali per il successo del trattamento. ERP è una tecnica che gli psicoterapeuti cognitivo-comportamentali dovrebbero essere in grado di applicare, ma l'efficacia del trattamento può variare in base all'esperienza e alla formazione specifica del terapeuta. Chiedere direttamente al tuo terapeuta informazioni sulla sua esperienza con ERP è una buona strategia per assicurarti che tu stia ricevendo il trattamento più appropriato per il tuo disturbo. Puoi anche cercare informazioni e supporto tramite associazioni e organizzazioni specializzate nel DOC, come l'International OCD Foundation (IOCDF), che spesso forniscono elenchi di terapeuti qualificati e risorse educative.
Buona fortuna con il tuo percorso terapeutico, e spero che tu possa trovare il sollievo e il miglioramento che cerchi. Un saluto, Dr. Vittorio Penzo.
Dott.ssa Irene Ferrara
Psicologo
San Martino Buon Albergo
Buongiorno, la ringrazio per la sua domanda. Sì la tecnica ERP è una tecnica che viene presentata e appresa anche dagli specialisti cognitivo comportamentali. Ognuno però decide, in base alle proprie esigenze di formazione e cliniche, di approfondirla e di utilizzarla o meno. In ogni caso non è una tecnica che viene utilizzata in prima seduta ma è un accordo che deve avvenire tra paziente e terapeuta in seguito ad un corretto approfondimento diagnositico, conoscenza, inquadramento del problema ecc. Dobbiamo immaginare che non c'è un protocollo standard che funziona per tutti i pazienti, ma ognuno è diverso da un altro per storia di vita personale e caratteristiche. è come se usassimo una medicina importante senza prima aver capito il problema alla base, fatto le analisi del sangue per vedere se abbiamo allergie ecc, serve la giusta conoscenza per costruire e gestire un'esposizione che dia i suoi risultati. Resto a disposizione. Dott.ssa Irene Ferrara-cognitivo comportamentale
Dott.ssa Mariapaola Anania
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Salve, gli psicoterapeuti cognitivi-comportamentali prima di diventare tali, frequentano per 4 anni una scuola, dove vengono formati ad utilizzare tecniche di questo tipo. Rispondo quindi alla sua domanda: li sanno applicare a prescindere dai corsi specifici. In bocca al lupo per il suo percorso.
Dott.ssa Giulia Casole
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Comprendo la sua preoccupazione e il desiderio di informarsi riguardo all'approccio terapeutico per il disturbo ossessivo compulsivo. La sua consapevolezza dell'Esposizione con Prevenzione della Risposta (ERP) come tecnica efficace è un ottimo punto di partenza.
In linea generale, l'ERP è considerata una pietra miliare nel trattamento cognitivo comportamentale del DOC e rappresenta una competenza fondamentale che gli psicoterapeuti con una solida formazione in questo approccio dovrebbero conoscere e saper applicare. Durante il loro percorso formativo, che include studi teorici, supervisione pratica e spesso tirocini, gli psicoterapeuti cognitivo comportamentali acquisiscono le basi concettuali e metodologiche per utilizzare diverse tecniche, tra cui l'ERP.
Tuttavia, è anche vero che il DOC può manifestarsi con diverse sfumature e che l'applicazione dell'ERP richiede una certa esperienza e una personalizzazione in base alle specifiche ossessioni e compulsioni del paziente. Alcuni terapeuti potrebbero aver approfondito ulteriormente la loro formazione sul DOC attraverso corsi specifici, workshop o specializzazioni post-laurea. Queste formazioni aggiuntive possono fornire competenze più avanzate e una maggiore familiarità con le diverse presentazioni del disturbo.
Nonostante ciò, un terapeuta cognitivo comportamentale con una formazione standard dovrebbe essere in grado di comprendere i principi dell'ERP e di iniziare un percorso terapeutico che preveda questa tecnica. Durante il primo colloquio, potrebbe essere utile esprimere il suo interesse per questo approccio e chiedere al terapeuta la sua esperienza specifica nel trattamento del DOC e nell'utilizzo dell'ERP. Questo le permetterà di avere maggiori informazioni sul suo approccio e di sentirsi più sicuro e informato riguardo al percorso che intraprenderete insieme. La fiducia nella relazione terapeutica e nella competenza del terapeuta è un elemento cruciale per il successo del trattamento.
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buonasera, la ringrazio per aver condiviso con chiarezza la sua situazione e comprendo bene quanto il disturbo ossessivo compulsivo possa condizionare profondamente la vita quotidiana, generando paura costante e la necessità di mettere in atto rituali che a breve termine riducono l’ansia, ma che a lungo andare rinforzano il problema. Il fatto che lei abbia già preso la decisione di fissare un primo colloquio con uno psicoterapeuta specializzato in terapia cognitivo comportamentale è un passo molto importante e positivo, perché significa che sta cercando una via concreta per affrontare la sofferenza e migliorare la qualità della sua vita. L’Esposizione con Prevenzione della Risposta (ERP) è effettivamente considerata la tecnica più efficace per il trattamento del DOC. È una metodologia che rientra a pieno titolo nell’approccio cognitivo comportamentale e che consiste nell’aiutare la persona a confrontarsi gradualmente e in modo controllato con le situazioni temute, evitando di ricorrere alle compulsioni. In questo modo si riduce progressivamente l’ansia e si impara che i timori non si realizzano, interrompendo il circolo vizioso che alimenta il disturbo. Rispetto alla sua domanda, non tutti i terapeuti cognitivo comportamentali utilizzano questa tecnica con la stessa frequenza e lo stesso grado di approfondimento. La ERP richiede competenze specifiche, sia teoriche che pratiche, perché non si tratta soltanto di “esporsi alla paura”, ma di strutturare un percorso graduale, calibrato sui tempi della persona e sulle sue capacità di tollerare l’ansia, con la costruzione di una gerarchia di esposizioni e una costante prevenzione dei comportamenti rituali. Per questo motivo, molti terapeuti seguono formazioni aggiuntive, supervisioni e corsi specifici dedicati al trattamento del DOC, oltre alla preparazione di base in terapia cognitivo comportamentale. La buona notizia è che, avendo scelto uno psicoterapeuta specializzato in questo orientamento, è molto probabile che conosca e sappia applicare l’ERP. Durante il colloquio potrà sentirsi libero di chiedere quali tecniche verranno utilizzate e in che modo verrà strutturato l’intervento, così da sentirsi più consapevole e rassicurato sul percorso che sta per intraprendere. Questo non è un segno di sfiducia, ma anzi di partecipazione attiva e di responsabilità verso il proprio benessere. Il DOC, anche se molto impegnativo da vivere, è uno dei disturbi per i quali la ricerca scientifica ha dimostrato con maggiore chiarezza l’efficacia del trattamento cognitivo comportamentale. Affrontarlo richiederà impegno e costanza, ma la direzione che ha scelto è quella più promettente per ritrovare progressivamente libertà e serenità. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero

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