sono un uomo di 39 anni, biologicamente, ma nel mio armadio di casa possiedo mol

20 risposte
sono un uomo di 39 anni, biologicamente, ma nel mio armadio di casa possiedo molte paia calzature femminili da donna, dal tacco 12 al 15, vestiti da donna, anche molto eleganti, intimo femminile, bigiotteria, ed make-up (trucchi e smalti) da tempo mi vesto, mi trucco e faccio tutto questo in modo naturale, mi sento molto bene! gli acquisti sono tutti effettuati con naturalezza, provo piacere ad esempio entrare in negozio e provare un capo femminile, o ad esempio mettere un abito da sera con un paio di tacchi, mi manda al settimo cielo dalla gioia e dalla felicità; mi sento molto bene psicologicamente parlando! tutti giorni con cura quasi maniacale mi invento abbinamenti ed nuovi outfit! diventerai pazzo dalla rabbia se qualcuno toccasse le mie cose, sono gelosissimo! cmq cosa può essere, travestimento, un gioco con la mi identità femminile o magari altro?
Salve si può essere una "mania" e una sorta di gioco per esaltare la parte femminile che abita in ognuno di noi
Per dirla con Jung nella personalità sia maschile che femminile coabita la parte del sesso opposto
Comunque per approfondire la " sua situazione " è consigliabile un percorso terapeutico per meglio comprendere le emozioni che la abitano e definiscano la sua personalità ovviamente al fine di un miglior equilibrio psico fisico
In bocca al lupo
Dott lorenzini Maria Santa psicoterapeuta

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Dr. Vincenzo Cappon
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta
Castiglione delle Stiviere
Farsi questa domanda, avere questo dubbio, si rischia di rovinarsi il gioco.
Continui a giocare.
Un caro saluto
Dott.ssa Sandra Petralli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pontedera
Buonasera, ciò che descrive non è di per sé un disturbo, ma un'espressione autentica della sua identità, del suo desiderio e del suo modo di stare bene con sé stesso. Il piacere che prova nel vestirsi e nel prendersi cura di sé attraverso abiti e accessori femminili rientra nella varietà dell’esperienza umana e può rappresentare un’esplorazione creativa, una forma di espressione di genere o un bisogno profondo di integrazione tra parti di sé.
Non c’è nulla di patologico nel provare benessere da queste pratiche, se non interferiscono negativamente con altri aspetti della sua vita. Un percorso come l'analisi bioenergetica, che integra il corpo e l’emozione, potrebbe aiutarla a contattare in modo ancora più pieno ciò che vive, dando voce alle sue parti più autentiche, senza giudizio.
Resta sempre importante che senta di potersi esprimere liberamente, rispettando sé stesso e trovando spazi sicuri in cui farlo.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Gentile utente di mio dottore,
il tema qui esposto potrebbe essere esplorato meglio in uno spazio di ascolto più ampio che solo una psicoterapia potrebbe fornirle. Pensi alla possibilità di aprirsi ad uno specialista, la aiuterà a trovare le risposte che cerca.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Dott. Salvatore Augello
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Palermo
Salve, la ringrazio per la sua condivisione. Rifletta sul desiderio e le sensazioni che prova nel possedere e utilizzare questi abiti, li ricollega alla sua identità o ad altro? Lei come si identifica? In ogni caso le consiglio di svolgere dei colloqui con un professionista per poter comprendere e approfondire.
Cordiali saluti
Dr. Bruno De Domenico
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
e relazioni?
Dott.ssa Gessica Turiello
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Salerno
Buonasera, il genere nel quale ci si identifica è un qualcosa che inizia a svilupparsi nei nei primi anni dell'infanzia e si gioca soprattutto nell'età adolescenziale, ma spesso per una serie di fattori, come la paura del giudizio e gli stereotipi sociali imposti dalla cultura di appartenenza, si fa fatica a riconoscersi e a riconoscere quelli che sono i propri bisogni come PERSONA. Tuttavia, la predilizione per abbigliamento femminile, non determina automaticamente una disforia di genere, che di norma indica una disforia, una discrepanza appunto, tra il genere assegnato e il genere esperito, con relativo stato di malessere. Se lo desidera, può comunque fare una valutazione psico-diagnostica o comunque un percorso che la aiuti ad approfondire e capire meglio alcuni aspetti di sè. Auguri per la sua vita,
Dott.ssa G.T.
Dott.ssa Chiara Campagnano
Psicologo, Psicoterapeuta
Modena
La ringrazio per aver condiviso con tanta sincerità. Da quello che descrive emerge chiaramente che vestirsi con abiti femminili, truccarsi e curare il suo stile è per lei fonte di piacere, libertà ed equilibrio interiore. Non c’è nulla di “sbagliato” nel vivere questa parte di sé, se lo fa con consapevolezza e senza che le causi disagio o limiti nella sua vita quotidiana.

Ciò che racconta può rientrare in diverse espressioni dell’identità e della creatività personale: per alcuni è un modo di esplorare il proprio lato femminile, per altri un gioco con i ruoli di genere, per altri ancora una forma di crossdressing o una modalità di esprimere meglio chi si sentono di essere. Non c’è per forza un’unica definizione, e forse non è nemmeno necessario incasellare l’esperienza in un’etichetta precisa.

Quello che conta è come si sente lei: se questa pratica la fa stare bene, le dà gioia e non crea sofferenza, allora è una parte sana e significativa della sua vita. Se invece in futuro dovesse nascere confusione o disagio, parlarne con uno specialista potrebbe aiutarla a dare più senso e serenità al suo percorso.
Un caro saluto
Dott.ssa Federica Bellò
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Treviso
Quello che descrivi rientra in un'espressione personale e autentica della tua identità o del tuo modo di vivere il genere. Può avere diverse sfumature e significati, tutti validi, e dipendono da come tu stesso ti percepisci.

Alcune possibilità, non esclusive tra loro:

•⁠ ⁠Espressione di genere fluida o non conforme: ti piace esplorare aspetti del genere femminile, nei modi che ti fanno sentire più te stesso.
•⁠ ⁠Crossdressing (o travestitismo): per alcune persone è un'esperienza legata al piacere estetico, emotivo o sensoriale nell'indossare abiti del genere opposto rispetto a quello assegnato alla nascita, senza per forza mettere in discussione la propria identità di genere.
•⁠ ⁠Giochi di identità: esplorare in libertà lati diversi di sé può essere un modo sano di conoscere meglio chi si è, anche senza dover dare una definizione rigida.
•⁠ ⁠Potenziale identità di genere diversa: se sentissi che il tuo sentirti bene in abiti femminili va oltre l'estetica o il piacere del momento, e riguarda qualcosa di più profondo su chi sei, potrebbe valere la pena esplorarlo con uno/a psicoterapeuta esperto/a in identità di genere.
Il punto centrale è che non c'è nulla di patologico o sbagliato in ciò che descrivi. Al contrario, il fatto che ti dia gioia, benessere e senso di autenticità è un segnale positivo. Se mai volessi approfondire cosa significhi per te tutto questo, parlarne con un professionista LGBTQIA+ affirming potrebbe aiutarti a mettere parole e consapevolezza su ciò che vivi.
Dott. Stefano Ventura
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Gentile Amico,
la spontaneità e la naturalezza co cui descrive il suo vissuto è rassicurante: essere un crossdresser no è indice di alcun disturbo, se lei vive tutto questo con l'agio con cui ce ne parla.
Queste attività, come qualsiasi altra in realtà, diventano un "problema" solo se interferiscono con la qualità della vita di chi vi si dedica. Ribadisco: come qualsiasi altra. Per assurdo, anche le pulizie di casa possono diventarlo :)

Detto questo, mi sembra di cogliere nella sua domanda il desiderio di conoscersi meglio: per questo una psicoterapia espressiva, come quelle umanistico-rogersiane, potrebbe ampliare gli orizzonti della conoscenza di sé.

con i migliori auguri,
dr. Ventura
Dott.ssa Lorena Menoncello
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente, anche se non si può sapere che cosa rappresentino per lei questi comportamenti, se non analizzandoli in modo più approfondito, mi sembra ci sia un investimento importante in queste estensioni di sè (scarpe, vestiti, biancheria).
La gioia che lei prova è compatibile con un'esperienza auto-affermativa. Le sensazioni che lei descrive, sembrano derivare dallo sperimentare una congruenza, tra quello che si sente e come si mostra. Sembra la gioia che deriva dall'essere riconosciuti in modo autentico. Ma queste parti sono anche sovrainvestite, come fossero quasi ossessive. Sembra che queste estensioni di sè diventino più importanti di tutto. Su questo rifletterei, anche con un professionista. Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti. Cordiali saluti Dottoressa Lorena Menoncello
Buongiorno, capisco che sia prezioso per lei esprimersi in questo modo e che la faccia stare bene. Non ci trovo nulla di disfunzionale, anzi. Si sperimenti e accolga quello che arriva.
Rispetto alla domanda, per alcune persone questo può essere un gioco con la propria identità, per altre un modo di esprimere una parte autentica di sé. Quello che descrive può rientrare nel crossdressing che significa semplicemente indossare abiti tipicamente associati a un altro genere.
Se vuole approfondire, mi contatti.
Saluti e buona sperimentazione!
Dott. Marco De Fonte
Psicologo, Psicoterapeuta
Bari
Buonasera,
dalle sue parole si percepisce con chiarezza quanto questo modo di esprimersi attraverso abiti, accessori e make-up non sia per lei un semplice “gioco”, ma una parte significativa della sua identità e del suo benessere. Il fatto che parli di gioia, felicità e naturalezza quando si veste e si trucca così è un segnale molto importante: non si tratta di qualcosa che la fa stare male o che vive con disagio, ma al contrario di una modalità in cui sente di riconoscersi e di esprimere se stesso in libertà.

Dal punto di vista psicologico, questi comportamenti possono avere diverse letture:

Per alcune persone rappresentano un modo creativo di esplorare e vivere aspetti femminili della propria identità.

Per altre rientrano in ciò che viene chiamato cross-dressing o travestitismo, che non è necessariamente un disturbo, ma una forma di espressione personale.

In altri casi ancora, può essere parte di un percorso di riflessione più profondo sulla propria identità di genere.

Non è detto che esista una sola risposta valida per tutti: ciò che conta è che per lei questa esperienza ha un valore positivo, le dà energia e senso di autenticità. Questo è un indicatore di salute, non di malattia.

Può essere utile, se lo desidera, confrontarsi con uno psicoterapeuta esperto di identità e di genere, non perché ci sia qualcosa di “sbagliato”, ma per avere uno spazio sicuro in cui comprendere meglio che significato ha per lei questa parte di sé e come integrarla nella sua vita e nelle relazioni con gli altri.

Un incoraggiamento: non è segno di “pazzia” o di deviazione amare il modo in cui ci si sente bene. È il suo modo unico di essere autentico. E il fatto che lei lo viva con naturalezza e passione è già di per sé un messaggio chiaro: sta ascoltando chi è davvero.
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
Buongiorno,
da ciò che racconta traspare chiaramente quanto questa parte di sé le dia benessere e piacere, quasi fosse uno spazio intimo e prezioso che la fa sentire più autentico. Viene da chiedersi: ha bisogno di darle un’etichetta precisa o è più importante capire che ruolo vuole che abbia nella sua vita?
E ancora: è davvero essenziale stabilire “cos’è” questa esperienza, oppure conta di più scoprire come può convivere con essa senza timori o conflitti?
Talvolta non è la pratica in sé a creare problemi, ma il significato che le diamo o la paura di come verrà percepita.
Rimango a disposizione per ulteriori dubbi o chiarimenti.
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Dott.ssa Chiara Ronchi
Psicologo, Psicoterapeuta
Milano
Buonasera,
grazie per aver condiviso con tanta sincerità un aspetto così personale di te. Da quello che descrivi, sembra che il vestirti, truccarti e sperimentare con l’abbigliamento femminile sia per te fonte di piacere, creatività e benessere. Non c’è nulla di “sbagliato” in questo: il modo in cui scegli di esprimere la tua identità e la tua unicità fa parte della tua storia e della tua libertà personale.

La domanda che ti poni — se si tratti di travestimento, gioco o altro — può essere lo spunto per una riflessione più ampia: cosa rappresenta per te questa parte femminile? Ti senti più te stesso quando la esprimi?
Un piccolo esercizio che potresti provare è annotare, ogni volta che ti vesti o ti trucchi, quali emozioni emergono e che significato hanno per te. Questo ti aiuterà a comprendere meglio se è una semplice passione estetica, un canale di espressione identitaria, o entrambe le cose.
Dr. Francesca Grimaldi
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Caro,
prima di tutto voglio dirti che la tua capacità di raccontarti con sincerità e senza vergogna è un segno di grande forza interiore. È evidente che ciò che descrivi – vestirti, truccarti, creare outfit femminili – per te non è solo un passatempo, ma un’esperienza che ti porta gioia, libertà e benessere psicologico. Ed è importante riconoscere che ciò che ti fa stare bene, senza nuocere a te o ad altri, è parte autentica di te.
Dal punto di vista psicodinamico, possiamo dire che stai esplorando una parte della tua identità che fino a oggi è rimasta meno visibile. Dentro ognuno di noi convivono aspetti maschili e femminili (quello che Jung chiamava animus e anima). Quando uno di questi lati trova spazio per esprimersi, la psiche vive un senso di completezza e vitalità. Non è un “gioco” né una patologia: è una forma di espressione di te stesso.
Il termine “travestimento” spesso viene usato in modo riduttivo o connotato negativamente. In realtà quello che vivi sembra andare oltre: non si tratta solo di “indossare altri panni”, ma di dare voce a una parte della tua identità che ti rende vivo e creativo. La cura maniacale per i dettagli, la gelosia verso i tuoi abiti, la gioia che provi nell’indossarli, mostrano che questa esperienza tocca corde profonde del tuo Io.
Psicodinamicamente, possiamo vedere questo come un processo di integrazione: il tuo Io non si limita a vivere il genere in maniera rigida (“sono un uomo, quindi devo…”) ma lascia che emergano aspetti che il tuo Super-Io – cioè la parte che rappresenta le regole e le convenzioni sociali – forse in passato avrebbe censurato. Oggi invece li accogli, e questo ti dà energia e benessere.
Non c’è nulla di “sbagliato” o di patologico in ciò che descrivi: piuttosto, è un segno che stai cercando un equilibrio personale tra le tue parti maschili e femminili, tra il bisogno di riconoscimento sociale e il desiderio di autenticità.
La domanda che puoi porti, semmai, non è “che cos’è?”, ma: “Come voglio integrare questa parte di me nella mia vita affettiva e sociale?” Perché ciò che ora vivi come esperienza intima e personale potrebbe, se lo desideri, diventare anche una dimensione condivisa, senza vergogna.
In altre parole: non è una malattia, né un sintomo, ma una forma del tuo essere. Sta a te decidere se lasciarla nel privato o darle più spazio nella tua identità pubblica.
Dott.ssa Maria Betteghella
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Salerno
Caro utente, forse è tutto quello che ha detto: travestimento, gioco, questione di identità.
La domanda è: vuole tirare tutto questo fuori dall'armadio, o preferisce che resti chiuso tra sè e sè, diciamo così, come un segreto, questo suo giocare?
Cordialmente
Dott.ssa Edith Valerio
Psicologo, Psicoterapeuta
Bari
Salve, la ringrazio per aver posto una domanda così intima. Quello che descrive è un vissuto ricco, pieno di energia creativa e di piacere autentico nell’espressione di una parte di se che sembra molto viva, curata, e profondamente significativa.

Dal punto di vista della psicoterapia transpersonale, ciò che sta sperimentando può essere visto come un’esplorazione spontanea e personale dei tuoi aspetti interiori, che trascendono le definizioni rigide di genere, ruolo o identità. La polarità maschile e femminile esiste dentro ciascuno di noi, e la sua esperienza potrebbe essere un modo genuino attraverso cui il tuo “femminile interiore” cerca riconoscimento, espressione e integrazione nella sua vita.

Non è necessario incasellare ciò che vive in etichette come "travestitismo", "gioco di ruolo" o altro, a meno che lei senta il bisogno di farlo per comprendersi meglio. Potrebbe essere un'espressione artistica, un rito personale, una via di conoscenza del Sé, oppure semplicemente qualcosa che la fa stare bene, e questo è già di per sé significativo.

Il fatto che lei viva questa esperienza con gioia, piacere e cura quotidiana suggerisce che c’è armonia nel suo vissuto, non disagio. Tuttavia, il desiderio di comprendere meglio “cosa sia” indica un’apertura a esplorare più a fondo sul chi è in relazione a tutto questo.

La psicoterapia transpersonale potrebbe offrirle uno spazio sicuro in cui esplorare il significato più profondo di questa esperienza: non per “definire” ciò che è, ma per accompagnarla nell’ascolto di ciò che questa parte vuole dirle, cosa insegna, e come può integrarsi con il resto della sua vita e della sua identità.

Se sente che questa parte ha bisogno di essere onorata, espressa o anche semplicemente accolta senza giudizio, allora è già su un cammino importante: quello dell’autenticità.

Resto a disposizione se vorrà approfondire questo percorso.

Con rispetto,
Dott.ssa Edith Valerio
Psicologa Psicoterapeuta
Dott.ssa Marzia Sellini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Brescia
Buongiorno gentile paziente,
per comprendere se oltre al piacere di vestirsi da donna ci sia altro, occorre approfondire, esplorare indagare un po', entrare nel merito di quel grande contenitore che è la sua identità.
Un saluto cordiale
Dott.ssa Marzia Sellini

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