Sono anziana e ho subito diversi interventi chirurgici, asportazione di un rene e uno alla colonna v
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Sono anziana e ho subito diversi interventi chirurgici, asportazione di un rene e uno alla colonna vertebrale dove mi hanno messo viti, poi altri meno importanti.Ogni volta che venivo operata dovevo stare in riposo specialmente per quello alla colonna.Prima di questi interventi camminavo molto ogni giorno piuttosto velocemente e non avevo problemi di peso ero sottile.Adesso mi ritrovo con 22 Kg. di peso in più. Con forti dolori alla schiena che mi costringono a stare ferma.Morale, sono aumentata 22 Kg , mangio pochissimo perchè non ho mai il desiderio di mangiare.Come è possibile questo aumento di peso?Dovrei camminare molto per perdere peso, camminare molto non riesco sia per il mal di schiena sia per il peso che devo portare.Cosa potrei fare, devo dimagrire per forza.Potete darmi un consiglio ?Sono disposta a tutto! Grazie Carla
Buongiorno Carla, sembra che gli interventi subiti l'abbiano costretta a repentini cambiamenti nel suo stile di vita che hanno avuto importanti conseguenze sulla sua fisicità ma anche sulla percezione che ha di se stessa. Potrebbe provare a consultare un dietologo che le possa indicare la strada migliore per perdere peso in modo adeguato alle sue esigenze e alla sua età, e farsi supportare da uno psicoterapeuta per gestire questo senso di avvilimento che probabilmente sta creando in lei un circuito di risposte negative che possono influenzare molto i suoi stati d'animo e le sue risorse. Un caro saluto Dott.ssa Elisa Galantini
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Cara signora, ha pensato di praticare qualche sport in acqua? Compatibilmente con la sua mobilità residua, può trovare l'attività giusta senza gravare sulla colonna.
Ovviamente utile un consulto nutrizionale sulla "qualità" degli alimenti che consuma, rispetto alla sola quantità.
Mangiare troppo poco può concorre a rallentare il metabolismo insieme all'inattività.
Ovviamente utile un consulto nutrizionale sulla "qualità" degli alimenti che consuma, rispetto alla sola quantità.
Mangiare troppo poco può concorre a rallentare il metabolismo insieme all'inattività.
Gentile signora, interventi chirurgici così importanti sono spesso causa di altrettanto importanti cambiamenti nello stile di vita. Adattarsi non è sempre facile e per raggiungere un nuovo “equilibrio” talvolta è necessario pazientare, avere fiducia e reinventarsi. Sicuramente perdere peso l’aiuterebbe, non soltanto ad alleggerirsi ed a muoversi meglio, ma anche recuperare un po’ di fiducia ed ottimismo.
In bocca al lupo, saluti,
dottoressa Garozzo
In bocca al lupo, saluti,
dottoressa Garozzo
Buonasera signora, le chiederei quanti anni ha e quanto tempo fa è stata sottoposta a questi interventi chirurgici. A seconda delle sue risposte la mia opinione potrebbe variare comunque in linea generale cambiare le proprie abitudini soprattutto quando imposto da una condizione fisica e quindi senza averlo deciso autonomamente può risultare una sfida per la vita di una persona. C'è tutto un equilibrio che va ricreato ma l'atteggiamento verso la ricerca di questo nuovo equilibrio può essere colorata di frustrazione e pessimismo o come un'occasione di sperimentare e portare qualcosa di nuovo nella nostra vita. Spesso questo fa la differenza nella qualità di vita e anche nei risultati che si ottengono. Per quanto riguarda i consigli specifici ortopedici e dietetici o geriatrici vedo che ci sono dei suggerimenti interessanti. In bocca al lupo
Salve Carla,
se mangia poco ma ingrassa probabilmente bisogna indagare sui motivi, che non necessariamente saranno biologici. Le consiglio di fare dei controlli con degli specialisti, ma anche di valutare la possibilità che tutte queste esperienze traumatiche abbiano avuto delle ripercussioni sul suo sistema mente-corpo, che come saprà sono collegati. Dovrebbe, se non lo ha fatto, prendersi cura anche degli aspetti emotivi e delle implicazioni psicologiche di tutto ciò che ha passato. Quindi le consiglio di rivolgersi ad una psicologa/o per approfondire questi aspetti. Se lo desidera può farmi delle domande in chat. Le auguro buona giornata.Dott.ssa Manuela Di Leonardo
se mangia poco ma ingrassa probabilmente bisogna indagare sui motivi, che non necessariamente saranno biologici. Le consiglio di fare dei controlli con degli specialisti, ma anche di valutare la possibilità che tutte queste esperienze traumatiche abbiano avuto delle ripercussioni sul suo sistema mente-corpo, che come saprà sono collegati. Dovrebbe, se non lo ha fatto, prendersi cura anche degli aspetti emotivi e delle implicazioni psicologiche di tutto ciò che ha passato. Quindi le consiglio di rivolgersi ad una psicologa/o per approfondire questi aspetti. Se lo desidera può farmi delle domande in chat. Le auguro buona giornata.Dott.ssa Manuela Di Leonardo
Carissima Carla, ha subito operazioni sicuramente invasive e non prive di conseguenza importanti sul piano psicologico perché l'aumento del peso, a cui prima non era abituata, ha modificato la percezione che ha di se stessa. Quali fattori incidono sul desiderio di mangiare? Quali erano prima le sue abitudini alimentari? e dopo? Quale tipo di desiderio è sottostante al "devo dimagrire per forza"? Sono alcuni degli aspetti che potrebbe affrontare attraverso un percorso online con psicologo, oltre che contattare un nutrizionista che possa guidarla in un percorso appropriato e personalizzato. Per la consulenza psicologica, può contattarmi se lo desidera, sono disponibile tramite Skype. Un caro saluto
Cara Carla buongiorno. I consigli dati sopra sono molto importanti, sopratutto quello della dr.ssa Lombardi (sopra). ovviamente prima cdi intraprendere questo percorso faccia una visita specialistica per comprendere quali esercizi può fare. Le assicuro che ce sono molti. Vedo molti disabili (anche persone in carrozzina), anche piuttosto gravi dal punto di vista del movimento, ma fortunatamente con un piano personalizzato riescono a fare la loro ora di esercizio, che oltre a migliorare il metabolismo, rendono la persona più serena e quindi più 'forte' nell'affrontare i piccoli obbiettivi (sempre più grandi) giornalieri per arrivare alla fine del percorso soddisfatti e migliorati.
Partire dal presupposto 'devo dimagrire per forza' forse non è la motivazione più importante. Deve iniziare un cammino di consapevolezza del suo 'nuovo corpo' e imparare a gestire le emozioni negative, con l'aiuto di uno psicologo, fisioterapista e dietologo/nutrizionista. Quest'ultimo è molto molto importante perchè mangiare poco e male è forse peggiore che mangiare tanto. La sedentarietà e la quantità ridotta di alimenti, creano una situazione di stallo, perchè il nostro organismo privato di un equilibrio alimentare, si ferma, ed in pratica va in 'riserva' -scusi il termine poco professionale, ma vorrei farle capire bene il meccanismo- cioè non brucia più le calorie introdotte (anche se poche) ... rischiando quindi una sindrome dismetabolica.
Concludendo quindi consigliandole di effettuare una visita ( forse ai medici che ho citato sopra potrei aggiungere un endocrinologo) e farsi supportare psicologicamente in questa fase di cambiamento, che da come lei la descrive, sembra avere un forte impatto ( anche giustificato!).
A disposizione.
Un caro saluto e vedrà che se segue i consigli miei e dei medici sopra risolverà il suo problema prima di quanto si immagini.
Livia
Partire dal presupposto 'devo dimagrire per forza' forse non è la motivazione più importante. Deve iniziare un cammino di consapevolezza del suo 'nuovo corpo' e imparare a gestire le emozioni negative, con l'aiuto di uno psicologo, fisioterapista e dietologo/nutrizionista. Quest'ultimo è molto molto importante perchè mangiare poco e male è forse peggiore che mangiare tanto. La sedentarietà e la quantità ridotta di alimenti, creano una situazione di stallo, perchè il nostro organismo privato di un equilibrio alimentare, si ferma, ed in pratica va in 'riserva' -scusi il termine poco professionale, ma vorrei farle capire bene il meccanismo- cioè non brucia più le calorie introdotte (anche se poche) ... rischiando quindi una sindrome dismetabolica.
Concludendo quindi consigliandole di effettuare una visita ( forse ai medici che ho citato sopra potrei aggiungere un endocrinologo) e farsi supportare psicologicamente in questa fase di cambiamento, che da come lei la descrive, sembra avere un forte impatto ( anche giustificato!).
A disposizione.
Un caro saluto e vedrà che se segue i consigli miei e dei medici sopra risolverà il suo problema prima di quanto si immagini.
Livia
lei necessita di una visita medica più approfondita.
Gentile signora, piuttosto che concentrarsi sulla perdita di peso perchè non mirare al rinforzo muscolare? Il peso in più sicuramente non aiuta per i dolori alla schiena, ma il vero problema è spesso l'indebolimento dei muscoli, soprattutto quelli paravertebrali profondi che dovrebbero sostenere la colonna e che se si indeboliscono causano peggioramento dei dolori e alterata postura, in un circolo vizioso che si autoalimenta. Una buona abitudine a inserire piccoli esercizi di yoga e stretching nella giornata può contribuire ad alleviare anche di molto questi dolori. Bastano a volte anche solo 10-15 minuti al giorno, senza forzare. Ci sono molti video anche online, ma se non ha mai praticato yoga consiglio almeno nei primi mesi di affidarsi ad una palestra che faccia corsi dedicati e diversificati magari in base all'età, per non esagerare o non perdere fiducia nelle prime lezioni. E per creare anche un gruppo di sostegno che la invogli a continuare la frequenza costante.
Gentile Carla,
Comprendo quanto possa essere frustrante osservare un aumento di peso nonostante un ridotto apporto alimentare, soprattutto dopo interventi chirurgici importanti e con una limitata possibilità di movimento.
L’aumento di peso che descrive può dipendere da diversi fattori, tra cui:
Rallentamento del metabolismo: Con l’età e la ridotta attività fisica, il metabolismo tende a rallentare, portando il corpo a bruciare meno calorie.
Perdita di massa muscolare: La minore attività fisica riduce la massa muscolare, influenzando negativamente il consumo energetico.
Squilibri ormonali: Fattori come l’immobilità, lo stress e alcuni farmaci possono alterare l’equilibrio ormonale e influenzare la regolazione del peso corporeo.
Possibili strategie per la gestione del peso
Data la difficoltà a muoversi liberamente, potrebbe concentrarsi su approcci mirati che non aggravino il dolore:
Alimentazione equilibrata
Privilegiare proteine magre (pollo, pesce, uova, legumi) per preservare la massa muscolare.
Integrare una buona quantità di verdure, frutta a basso indice glicemico, semi e frutta secca in quantità moderate.
Ridurre il consumo di alimenti raffinati e zuccheri nascosti, presenti anche nelle bevande.
Assicurarsi di mantenere un’adeguata idratazione
Attività fisica adattata
Dopo un'adeguata gestione del dolore, potrebbe valutare esercizi dolci da seduta o a letto, utili per mantenere attivo il metabolismo senza sovraccaricare la colonna vertebrale.
Se possibile, attività in acqua come l’acquagym o la camminata in piscina potrebbero rappresentare un’ottima soluzione, in quanto riducono l’impatto sulle articolazioni.
Gestione del dolore
Un consulto con un fisioterapista specializzato potrebbe aiutarla a migliorare la mobilità senza aggravare la sintomatologia dolorosa.
In accordo con il medico, potrebbe valutare trattamenti specifici per il dolore, comprese terapie fisiche o tecniche di rilassamento muscolare.
Supporto nutrizionale
Un consulto con un nutrizionista potrebbe aiutarla a strutturare un piano alimentare personalizzato, adatto alle sue esigenze metaboliche e fisiche.
L’obiettivo principale non deve essere una perdita di peso rapida o forzata, ma un approccio graduale che combini un’alimentazione bilanciata, un’attività fisica compatibile con la sua condizione e una corretta gestione del dolore. Anche piccoli cambiamenti possono portare a miglioramenti significativi nel tempo. Cordialmente
Comprendo quanto possa essere frustrante osservare un aumento di peso nonostante un ridotto apporto alimentare, soprattutto dopo interventi chirurgici importanti e con una limitata possibilità di movimento.
L’aumento di peso che descrive può dipendere da diversi fattori, tra cui:
Rallentamento del metabolismo: Con l’età e la ridotta attività fisica, il metabolismo tende a rallentare, portando il corpo a bruciare meno calorie.
Perdita di massa muscolare: La minore attività fisica riduce la massa muscolare, influenzando negativamente il consumo energetico.
Squilibri ormonali: Fattori come l’immobilità, lo stress e alcuni farmaci possono alterare l’equilibrio ormonale e influenzare la regolazione del peso corporeo.
Possibili strategie per la gestione del peso
Data la difficoltà a muoversi liberamente, potrebbe concentrarsi su approcci mirati che non aggravino il dolore:
Alimentazione equilibrata
Privilegiare proteine magre (pollo, pesce, uova, legumi) per preservare la massa muscolare.
Integrare una buona quantità di verdure, frutta a basso indice glicemico, semi e frutta secca in quantità moderate.
Ridurre il consumo di alimenti raffinati e zuccheri nascosti, presenti anche nelle bevande.
Assicurarsi di mantenere un’adeguata idratazione
Attività fisica adattata
Dopo un'adeguata gestione del dolore, potrebbe valutare esercizi dolci da seduta o a letto, utili per mantenere attivo il metabolismo senza sovraccaricare la colonna vertebrale.
Se possibile, attività in acqua come l’acquagym o la camminata in piscina potrebbero rappresentare un’ottima soluzione, in quanto riducono l’impatto sulle articolazioni.
Gestione del dolore
Un consulto con un fisioterapista specializzato potrebbe aiutarla a migliorare la mobilità senza aggravare la sintomatologia dolorosa.
In accordo con il medico, potrebbe valutare trattamenti specifici per il dolore, comprese terapie fisiche o tecniche di rilassamento muscolare.
Supporto nutrizionale
Un consulto con un nutrizionista potrebbe aiutarla a strutturare un piano alimentare personalizzato, adatto alle sue esigenze metaboliche e fisiche.
L’obiettivo principale non deve essere una perdita di peso rapida o forzata, ma un approccio graduale che combini un’alimentazione bilanciata, un’attività fisica compatibile con la sua condizione e una corretta gestione del dolore. Anche piccoli cambiamenti possono portare a miglioramenti significativi nel tempo. Cordialmente
Signora le consiglio di rivolgersi ad un geriatra che oltre che visitarla e valutare eventuali terapie farmacologiche giá in corso possa farle effettuare delle analisi ematochimiche mirate per cercare una risposta alle sue domande
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