Sono 45 anni che prendo en come ansiolitico e stato il mio salvatore in ogni momento di bisogno e po

13 risposte
Sono 45 anni che prendo en come ansiolitico e stato il mio salvatore in ogni momento di bisogno e possibile che dopo tutti questi anni adesso me fa senza contrario
Agli ansiolitici presi per lungo periodo si fa la abitudine e le dosi di sempre divengono insufficienti.
Così si aumenta la posologia. Wuesto fenomeno noto come "adattamento recettoriale" è alla base di abuso prima e dipendenza. Consulti di persona uno specialista.

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confermo quanto sopra esposto dal collega
ad una certa età meglio basse dosi di neurolettici
consulti uno specialista
Buongiorno, i farmaci possono essere molto utili per curare il sintomo ma non la causa. Oltre a quello che le hanno consigliato i medici prenda in considerazione l'idea di iniziare una terapia psicologica per smettere di far affidamento sui farmaci,
Arrivederci
Buongiorno le consiglio di recarsi da uno specialista per la posologia e la quantità del farmaco e inoltre affiancare anche una psicoterapia se ha interesse nel ridurlo, in quanto il farmaco lavora sui sintomi e non sulle cause che invece possono essere esplorate in una relazione terapeutica. Buona giornata
Salve, nella sua domanda non ci racconta niente di sè, soprattutto perchè ha avuto per così lungo tempo bisogno dell'ansiolitico, che poi prendendolo per così a lungo non le fa più l'effetto per cui l'aveva preso inizialmente. In tutti questi anni non ha mai pensato che forse la psicoterapia l'avrebbe aiutata e supportata e che curando solo la sua ansia cioè il sintomo che manifestava non avrebbe mai scoperto il perchè, forse ora è arrivato il momento, le auguro di trovare la sua strada, la saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli
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Gli ansiolitici agisco con un meccanismo di azione che genera dipendenza e tolleranza. Immagino che nel suo caso il suo organismo abbia "fatto l'abitudine" al farmaco, che non riesce più a ridurre i sintomi ansiosi che comparirebbero con tutta la loro intensità e disagio
Salve, sicuramente gli ansiolitici hanno fatto da tampone per molti anni al suo disturbo. L'uso prolungato a lungo andare può non avere più effetti, è il caso che si rivolga al medico di base che le indicherà il percorso migliore. Certamente una psicoterapia affiancata al farmaco potrebbe portare un ottimo giovamento e poi col tempo, chissà, potrebbe smettere di usare il farmaco. In bocca al lupo
Bongiorno, se vuole sospendere o cambiare il farmaco è bene che segua le indicazioni del suo psichiatra. Sicuramente dopo un uso prolungato il farmaco avrà modificato i suoi effetti. È indubbio che in tutti questi anni sia stato più un palliativo ai suoi problemi che una vera soluzione. Sarebbe un bene che adesso affrontasse le sue problematiche con uno psicoterapeuta.
Salve, non posso che appoggiare le osservazioni fatte dai miei colleghi. Consulti uno Psichiatra con cui mettere a punto nei dettagli una terapia farmacologica ma inizi allo stesso tempo a considerare anche un valido supporto psicoterapeutico da affiancare ai farmaci. questo doppio binario le darà nel tempo risultati piu' stabili.
Cordiali Saluti
Penso che sia fondamentale quando una persona soffre di ansia prendere farmaci che la facciano stare meglio, quindi capisco che lei consideri i farmaci salvatori, però penso anche che sia importante capire l'origine di questa ansia che è sempre un segnale che c'è qualcosa che non va; per cui mi sento di suggerirle di rivolgersi ad uno psicologo e fare dei colloqui in cui dar voce al suo malessere interno. spero di essere stata chiara e utile. saluti.
Sul versante farmacologico concordo con i miei colleghi: è indispensabile seguire precise indicazioni sulle dosi dei farmaci e mai fare in autonomia. Le suggerisco anche io di riflettere sul valore di intraprendere un percorso psicologico al fine di comprendere a fondo il proprio funzionamento e acquisire strumenti per poter risalire alle origini dei propri disagi e raggiungere un migliore equilibrio con se stessi, con o senza il supporto farmacologico (questo sarà lo psichiatra a indicarlo seguendola nel tempo). Un cordiale saluto. Dott.ssa Daniela La Porta
Buonasera, concordo con la collega che non ci fornisce nessuna indicazione sui motivi che l'hanno sempre portata a ricorrere al farmaco come soluzione ai suoi problemi. Prenda in considerazione un percorso psicologico perché la può aiutare a comprendere le cause del suo disagio. Si rivolga a uno psichiatra per la posologia del farmaco, soprattutto se si rende conto del cambiamento degli effetti su di lei.
Cordiali saluti, dott.ssa Paola De Martino
Buongiorno. Più che un effetto paradosso è ipotizzabile una tolleranza al principio attivo che ne vanifica l'effetto lasciando che la sintomatologia si manifesti. Si rivolga a uno psicoterapeuta che collabori con uno psichiatra per intraprendere una terapia che dia al medico le informazioni necessarie per la rivalutazione della farmacotetapia. Cordiali saluti.

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