SENTIRSI PEGGIO DOPO UNA PSICOTERAPIA. Buon pomeriggio, scrivo per ricevere un consiglio inerente i

15 risposte
SENTIRSI PEGGIO DOPO UNA PSICOTERAPIA.
Buon pomeriggio, scrivo per ricevere un consiglio inerente il mio percorso terapeutico.
Ormai più di un anno fa ho iniziato un percorso di psicoterapia nel pubblico, la scelta è stata dettata sia da ragioni economiche che di serenità personale. Inizio il percorso con un primo terapeuta con cui non mi trovo granchè. Dedicava anche molto tempo alla seduta, tuttavia non ho visto miglioramenti, anche per via della mia difficoltà ad aprirmi. Dopo un periodo di pausa decido di provare con un altro terapeuta, e sinceramente se prima non c'erano quantomeno peggioramenti, adesso dopo ogni seduta sto sempre un pochino peggio.
Sicuramente credo che gran parte della colpa sia mia, ma sono altrettanto sicuro che sedute sbrigative (per intenderci sto più a lungo sulla poltrona del barbiere) e scarsa attenzione alla persona mi hanno lasciato l'amaro in bocca, . Ad un anno di distanza e 12 sedute dopo, posso dire senz'ombra di dubbio di trovarmi in una situazione peggiore rispetto a quella di partenza e sinceramente credo che la prossima seduta sarà l'ultima.
Ho chiesto consigli anche al mio medico di base, tuttavia a parer suo mancano figure di "livello" in zona, che si parli di pubblico o di privato.
Avete dei consigli alternativi alla psicoterapia come strumento terapeutico? un qualcosa di applicabile senza una figura professionale di accompagnamento. So che esiste la terapia online ma sinceramente non mi piace.
Grazie a chi risponderà
Gentile utente, mi spiace molto sentire che lei si sente poco visto e considerato dal suo terapeuta, non entrerò nel merito della competenza del collega poiché non sta a me giudicare ne credo sia questo il tema. Alle volte è possibile stare un po peggio dopo una seduta di psicoterapia poiché si muovono dentro di noi emozioni e pensieri molto intensi. Tuttavia se lei non si sente a suo agio con il suo terapeuta è giusto che lei prenda la decisone che sente. Mi sento però di consigliarle di condividere ciò che sente e prova così come a fatto con noi con il suo terapeuta. Potrebbe valutare dei percorsi di gruppo se presenti nella sua zona, in base anche alle sue esigenze, tendenzialmente le terapie di gruppo sono economicamente più sostenibili e si può fare un lavoro differente. Potrebbe consultare qualche manuale di aiuto, ne esistono diversi sul mercato. Tuttavia credo che un terapia possa essere comunque ciò che potrebbe fare al caso suo, ma è giusto che lei faccio solo ciò che sente di fare e la mette a suo agio. Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo

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Buonasera,
Comprendo le Sue difficoltà a trovare una terapia adatta a Lei.
Ma comunque in una terapia non è facile doversi dire di aver sbagliato nella vita. Quindi una terapia, per far stare meglio, prima deve mettere in crisi la persona per farle cambiare il suo comportamento, le sue emozioni, le sue fantasie e i suoi pensieri non funzionali.ed è la crisi l'occasione di crescita dove noi facciamo un passo avanti.
Rimango a Sua disposizione
Cordiali saluti
Dottoressa Monika Elisabeth Ronge
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Buonasera, i motivi del peggioramento possono essere moltissimi. Oltre alla resistenza personale, la consapevolezza dei propri processi porta, talvolta, a stare "peggio" prima di stare meglio.
Se non dovesse essere questo il caso, la stessa relazione con il terapeuta è fondamentale, ancora prima dell'approccio utilizzato.
La invito inoltre a cogliere la specificità di quanto scrive: con questo psicologo/a si è trovato male, non significa che questa esperienza si ripeterà necessariamente in futuro, si dia un'altra possibilità rispetto a questo.
Buonasera. La psicoterapia, in quanto processo profondo di cambiamento, paradossalmente può portare un peggioramento. Le spiego il perché: l'andare a narrare le proprie vicende porta processi di consapevolezza che necessitano di essere integrati. La psicoterapia sollecita le nostre aree non consapevoli e l'emersione di contenuti, prima non correttamente simbolizzati, può portare a una fase transitoria di destabilizzazione. Compito del terapeuta è di accompagnare il paziente verso l'integrazione di queste aree. E, affinché avvenga ciò, è necessaria una profonda alleanza terapeutica tra costui e il terapeuta. Da qui: se sente stasi, impasse o malessere la invito a parlarne con il professionista in questione, per capire cosa stia succedendo: può scoprire, davvero, la bellezza di questo percorso.
Cordiali saluti
Francesca Carubbi
Buongiorno, concordo con quanto detto dai colleghi. Un peggioramento può essere causato da tanti fattori e può far parte del processo terapautico. Una buona relazione con il terapeuta è fondamentale per affrontare al meglio questo percorso.
Inoltre, mi è sembrato di capire che ha svolto 12 sedute in un anno, quindi un incontro al mese. Talvolta una distanza temporale così lunga tra un incontro e l'altro, può rallentare o rendere poco utile il percorso di terapia, soprattuto all'inizio.
Gli incontri mensili possono essere utili quando si ha già svolto un percorso di terapia, in cui si sono lavorate parte di sè e si è messo in atto un cambiamento, e servono come sostegno per un svincolo definitivo dalla terapia.
Un caro saluto, O.D. T.
Buongiorno,
durante un percorso terapeutico bisogna mettere in conto un periodo di peggioramento, in cui alcuni sintomi possono anche peggiorare o comparirne di nuovi, per poi arrivare ad un fase di miglioramento e di riequilibrio generale.
Inoltre bisogna anche dire che la psicoterapia richiede dei tempi, non sempre brevi e che bisogna procedere per gradi, guardando ai piccoli miglioramenti che gradualmente avvengono.
Potrebbe provare a focalizzare meglio quali sono le sue problematiche e gli obiettivi su cui desidera lavorare e affidarsi ad un altro terapeuta che le piaccia e che le dia affidabilità e serietà.
Gentile utente, per rispondere alla sua domanda, è possibile sentirsi peggio sia perché non si sta traendo un beneficio dal percorso terapeutico ma anche perché si stanno affrontando, inevitabilmente, cose spiacevoli o dolorose. Provi a pensare a cosa sta causando il peggioramento.
Rispetto al non aprirsi, certo non è una scelta da parte sua ma può capire bene come questo rappresenti un elemento di difficoltà nel percorso, provi a sforzarsi ulteriormente, se non ha trovato la persona adatta provi a fare un nuovo cambio. Se non ci sono "professionisti di livello" provi con la terapia online, è un'alternativa valida e diffidi dal cercare soluzioni fai da te.
Cordiali saluti
Gentile utente, grazie per la sua condivisione
Si è mai domandato se lei, queste sedute, le stia facendo senza una reale e giusta motivazione?
Da ciò che ci scrive, traspare una certa reticenza, un certo malcontento...
Mi consenta di dirle che una psicoterapia online vale quanto una in presenza
Esattamente, cosa intende lei per figure di "livello"?
Bisogna essere fortemente motivati alla psicoterapia, e non sarà di certo il luminare di turno a "guarirci" dall'oggi al domani!
Le consiglio vivamente di schiarirsi prima le idee circa il reale significato di un percorso (serio da ambo le parti) di psicoterapia.
Un caro in bocca al lupo!
Dr. E. Nola
salve, mi sento di dirle che ha tutto il diritto di lavorare con una persona con cui senta di potersi affidare. La fiducia si costruisce nel tempo e contribuisce alla strutturazione della fiducia anche avere uno spazio protetto nel tempo e nello spazio, in cui si riceve attenzione e ascolto. Detto questo, a volte, potrebbe accadere che ci sia una difficoltà a affidarsi e a parlare della stessa difficoltà che si vive nel rapporto terapeutico che si lega maggiormente a un vissuto personale del paziente, alla sua storia e alle sue ferite, e che potrebbe per questo diventare un'occasione di lavoro terapeutico, per questo potrebbe parlare al suo terapeuta di come si sente e di quali difficoltà ha incontrato, e decidere se per lei è possibile riconsiderare o meno la decisione di proseguire il percorso. Per valutare un'alternativa alla psicoterapia potrebbe parlare con il suo medico delle sue problematiche e vedere se vi sono percorsi che potrebbero aiutarla su questi temi, oppure potrebbe cercare una nuova figura psicoterapeutica di riferimento con cui esplorare quanto le è accaduto anche nelle precedenti relazioni, se e quando, lo desidererà. In ogni caso le auguro il meglio. Dott.ssa Monica Guazzini
Buongiorno gentile utente, capisco che stai vivendo un periodo difficile nel tuo percorso terapeutico e stai cercando alternative alla psicoterapia tradizionale.
Prima di tutto, è importante riconoscere che ogni persona ha esperienze diverse con la terapia e che non tutti i terapeuti sono adatti a tutte le persone. La relazione terapeutica è un elemento cruciale per il successo del percorso e è fondamentale sentirsi a proprio agio e compresi dal terapeuta. Se hai avuto esperienze negative con i terapeuti che hai incontrato finora, potrebbe essere utile provare a cercare nuove figure terapeutiche. Ci potrebbero essere altre opzioni disponibili nella tua zona, sia nel settore pubblico che privato. Potresti chiedere consigli ad amici o familiari, oppure cercare informazioni sulle diverse figure professionali che offrono supporto emotivo, come psicologi, psicoterapeuti o counselor.
Se attualmente non ti senti pronto per provare nuovi terapeuti o se preferisci esplorare alternative, ci sono alcune strategie che potresti considerare per gestire il tuo benessere emotivo. Potresti esplorare le terapie online, sebbene tu abbia espresso una preferenza diversa. Ci sono diverse piattaforme che offrono servizi di consulenza e supporto virtuale, potresti valutare se qualcuna di queste potrebbe essere adatta alle tue esigenze.
Inoltre, potresti esplorare diverse pratiche di self-care per il benessere emotivo, come la meditazione, l'esercizio fisico regolare, la scrittura di un diario o l'adesione a gruppi di supporto. Anche se queste pratiche non sostituiscono una terapia professionale, possono fornire un certo grado di conforto ed essere utili nel processo di autoreflessione e sviluppo personale.
Ti incoraggio a prenderti cura di te stesso e a perseguire un supporto che sia adeguato alle tue esigenze.
Dr. Roberto Prattichizzo
Buongiorno, credo che se desidera potrebbe cercare di parlare con il suo psicoterapeuta delle sue perplessità e di come si sente ogni volta; può esser un buon punto di partenza per un nuovo livello di relazione. Ho notato che ha segnalato poi di aver fatto 12 sedute in un anno ... probabilmente ci saranno stati dei momenti di interruzione ma in linea di massima 12 sedute non sono molte e i cambiamenti non necessariamente hanno tempi rapidi. Come già detto da qualche collega è poi molto probabile che mettendosi in discussione, la prima parte della psicoterapia non ci faccia sentir tanto meglio. Cordiali saluti. Dott.ssa Alessandra Domigno
Buonasera, penso che la relazione terapeutica sia un elemento essenziale per il successo del percorso, bisogna costruire una buona alleanza tra lei e il suo terapeuta, bisogna sentirsi a proprio agio e compresi e non giudicati. Prima di iniziare un percorso di psicoterapia chiedo sempre ai miei pazienti quali sono le motivazioni che li spingono a rivolgersi ad uno psicoterapeuta e comunico loro che il percorso non sarà semplice. Durante le sedute ci saranno dei momenti di alti e bassi, capiteranno dei momenti in cui si sentiranno peggio, perché si rendono consapevoli quelle emozioni e quei pensieri che hanno portato a comportamenti disfunzionali che provocano malessere, e momenti in cui sentiranno meglio, ma questi momenti sono parte della terapia. La psicoterapia richiede tempi lunghi proprio per la profonda elaborazione dei vissuti che porta ad un graduale miglioramento. Le 12 sedute che ha svolto in un anno, forse per la distanza temporale tra loro, non sono state sufficienti a farle stabilire una buona alleanza terapeutica e a lavorare in modo ottimale. Sicuramente per migliorare il benessere personale può provare a praticare attività fisica, yoga, pilates e meditazione, tuttavia questi metodi sono poco incisivi poiché migliorano momentaneamente il malessere, che potrebbe ripresentarsi anche in modo maggiore.
Cordiali saluti. Dott.ssa Caterina Dimuccio
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Buongiorno,
mi spiace leggere della sua difficoltà. Aprirsi e raccontare di sé a volte può essere banalizzato ma non è affatto semplice, soprattutto se si mettono in gioco le proprie fragilità.
Un peggioramento della situazione, come ha scritto lei, durante il percorso terapeutico può essere parte dell'evoluzione dello stesso e non sempre è da considerarsi negativo. Tuttavia dalle sue parole leggo una sorta di sfiducia nell'efficacia del percorso che sta seguendo. E' spesso utile portare questo tipo di difficoltà proprio in seduta perché può essere motivo di cambiamento ed evoluzione.
Capisco che la terapia online possa non essere la sua prima scelta, la invito comunque a considerarne la possibilità anche solo per un percorso breve mirato a chiarire meglio il percorso più adatto a lei.
Ha fatto bene a rivolgersi al medico di base per avere ulteriori contatti ma la invito a valutare di persona il professionista per lei.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Deborah Russo
Perdoni la battuta: il terapeuta perfetto l'ha trovato, ed è il barbiere. Al di fuori dello scherzo, cos'è il barbiere se non una figura che ti fa accomodare in un posto comodo, in uno spazio personale di cui si è studiato ogni dettaglio dell'arredamento per fare in modo da mettere a suo agio ogni cliente, e se stesso mentre ne ha cura? Forse nelle precedenti terapie ha sentito la mancanza proprio di questo spazio accogliente e personalizzato; spazio che è prima psichico, e che si riflette di conseguenza nello studio del professionista, che abbia lo studio nel pubblico, di proprietà o in affitto. La inviterei a provarci ancora con noi fallibili psicoterapeuti, ma so che non sentirsi accolti è un'esperienza che spezza il cuore
Gentile utente, mi dispiace per le precedenti esperienze terapeutiche. In un setting terapeutico si è in due quindi entrano in gioco una serie di variabili che possono influenzare l'andamento di una psicoterapia. Inoltre la psicoterapia online è stata riconosciuta come strumento di cura valido come quello in presenza.
Come dico ai miei pazienti, io vi do gli strumenti ma siete voi ad utilizzarli. Dico così per far prendere consapevolezza dell'impegno che comporta un lavoro su se stessi. Oltre la psicoterapia, per alcune condizioni esistono i farmaci ma non sono risolutivi della causa del problema ma solo del sintomo. Spero che trovi la strada più indicata.
Dott.ssa Melania Filograna

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