Salve vorrei esprimere i miei dubbi sull'intervenire o meno nei rapporti tra bambini. Mi figlio ha

19 risposte
Salve vorrei esprimere i miei dubbi sull'intervenire o meno nei rapporti tra bambini.
Mi figlio ha 4 anni, noi viviamo in campagna e le uniche coetanee vicine di casa hanno 5 e 6 anni, figlie di mie cugine.
Le bambine sono molto unite e non solo non permettono a mio figlio di giocare con loro ma lo escludono in malo modo non facendolo proprio avvicinare al luogo dove stanno giocando, lui è un bambino molto socievole e a scuola ha tanti amici, ma a casa gioca sempre solo (quando possibile invitiamo un amichetto).
Capita che le bambine in questione entrano nel nostro giardino e usano i suoi giochi, giustamente mio figlio si avvicina e loro allargano le braccia (fanno sempre così) e gli dicono " non puoi passare" oppure " staremo ferme senza giocare finché non vai via", le loro mamme fingono di non vedere, mentre io fino ad ora mi limito ad un generico " fate le brave", ma sono un po' stufa di ciò.
Inoltre vorrei aggiungere che se manca una delle due vengono a chiamarlo come ruota di scorta.
Sono stanca anche perché da mamma non lascerei che mio figlio escludesse un altro bimbo e non mi spiego questo risentimento nei suoi confronti.
Sono consapevole che sono solo bambine ma vi assicuro che sono molto più (passatemi il termine) maliziose rispetto a mio figlio che è un bonaccione.
Cosa è giusto fare in questi casi, non lasciare più che passino del tempo insieme, lasciare comunque che sia lui a sbrigarsela, oppure (come ho già fatto, ma consapevole di aver forse sbagliato) di non permettere a nessuno di dirgli " qui non si passa" e nel caso di difendersi da loro, oppure parlare con le mie cugine (anche se ciò non servirebbe a nulla se non a un litigio tra noi, perché non capirebbero).
Grazie per eventuali risposte
Salve, nel caso specifico potrebbe essere più funzionale per lei confrontarsi direttamente con le sue cugine. Inoltre, se nota che suo figlio si diverte e non ci sono pericoli reali, le consiglierei di lasciarlo giocare.
Buona giornata.
Dott. Fiori

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Salve! Questa è davvero una domanda complessa perchè se interviene al posto di suo figlio non permette a lui di sperimentarsi nei contesti sociali (anche complessi) e costruire risorse anche per affrontare relazioni complicate (come quelle con le due bambine), al tempo stesso se non fa nulla rischia di vedere suo figlio impotente e che soffre! Le posso suggerire di parlare direttamente con suo figlio di questa situazione, i bambini ci stupiscono...hanno tantissime competenze!Vedrà che sarà lui stesso a suggerirle la strategia migliore!
Saluti,
Dott.ssa Baiardo Bruni
Salve, comprendo che è un vero dilemma imboccare una strada perchè le incognite sono molte. Penso che parlare con suo figlio cercando di comprendere quanto di questa situazione gli pesi o meno e come la interpreta sia la soluzione migliore e quella che lo possa lasciare libero di giocarsela in autonomia aumentando le sue risorse.
Buona serata, dr.ssa Daniela Benvenuti
Gentile utente, sono convinta che le bambine non agiscono per ferire suo figlio. in genere dai sei anni in su i bambini tendono a giocare con i pari dello stesso sesso e escludere l'altro. Inoltre il suo bambino ha interessi di gioco diversi, nel senso gioca con tutto e tutti, mentre le bimbe (data l'età) hanno un gioco più simbolico, immaginativo. Capisco la frustrazione sua nel ruolo di genitore, trovo molto importate che il suo bimbo gestisca le emozioni tristezza e rabbia e comprenda che un'esclusione da un piccolo gruppo non equivale all'esclusione dal di tutti i gruppi. Con le sue cucine può parlare raccontando cosa lei prova e come la possono aiutare. Saluti
Dott.ssa Silvana Zito
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Buonasera signora, comprendo la difficoltà di una mamma nell' osservare dinamiche di questo tipo; le consiglierei di parlare con suo figlio al fine di comprendere come viva tale situazione, che idea si é fatto a riguardo e guidarlo nel fronteggiamento di tale problematica al fine di favorire l' autonomia e attivazione di risorse. Dott.ssa Aitella
Salve, mi verrebbe da dirle di provare ad organizzare una festicciola a casa proponendo giochi dinamico che prevedono la partecipazione di tutti e tre i bambini, magari un puzzle, indovinelli, nascondino o altri. All'inizio potrebbe essere utile la sua presenza per cercare di favorire una maggiore reciprocità. In ogni caso se suo figlio ha tanti amici non è detto che debba giocare con loro per forza. Mi faccia sapere
Cara mamma, quanto è difficile vedere il proprio bambino essere escluso o utilizzato come "ruota di scorta"!!! Quante emozioni forti provoca, in noi genitori, questo comportamento così scortese. Quello che mi arriva è una forte sofferenza, la sua, ed è normale sentirsi così. Ma il suo bambino, cosa prova lui, cosa ne pensa di questa situazione? Le consiglio di affrontare la questione direttamente con suo figlio prima di discutete tra adulti. Vedrà che la scelta migliore la farete insieme. Un caro saluto, dott.ssa Moana Anna Ambroselli
Gentile utente di mio dottore,

parli con suo figlio cercando di capire se si diverte o meno con queste bimbe. Nel caso manifestasse un certo disagio potrebbe pensare di aver un confronto con le sue cugine cercando insieme con loro di costruire insieme una strategia comune volta all'integrazione del bimbo con tale compagnia. Con la speranza attraverso queste poche righe di aver orientato la sua domanda.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno, il primo passo potrebbe essere quello di chiedere a suo figlio come si trova e come si sente quando ci sono loro. Se lui si sente a disagio e vive male questi incontri, dovrebbe parlarne senza bambini con le sue cugine spiegando il disagio di suo figlio e cercando insieme a loro di far capire alle due cuginette quanto sia importante coinvolgerlo e aiutarli anche nella scelta di un gioco di gruppo che sia funzionale per tutti. Per il resto sarà suo figlio a "gestire" quei momenti.
Saluti,
Dott.ssa Federica Leonardi
Gentile utente, mi dispiace per la situazione e per il suo vissuto molto comprensibile di essere stufa. Ritengo, come già colleghi le hanno consigliato prima di me, di poter accogliere i vissuti di suo figlio, come si sente lui rispetto a ciò? Essere un porto sicuro per lui, gli permetterà di affrontare questa situazione e di apprendere a gestire le proprie emozioni se dovessero capitargli situazioni simili in futuro. Rimango a disposizione e le mando un caro saluto
Genitilissima, accolgo il suo malessere e lo comprendo. Come hanno già risposto i miei colleghi, ritengo molto utile capire come si sente il bambino. Provare a chiedere a lui come lo fa sentire tutto ciò potrebbe essere molto utile. Sia per lei che per suo figlio e la gestione del conflitto.
Solo dopo proverei a far presente alle sue cugine le dinamiche che si creano, senza essere giudicante nei confronti delle bambine e tanto meno delle madri, cercando insieme delle strategie per poter includere anche suo figlio.
Rimango a disposizione. Un caro saluto
Buongiorno, comprendo che è molto difficile capire per lei come sia meglio agire e la sua sofferenza nell’osservare interazioni di questo tipo tra suo figlio e le cugine. Per prima cosa potrebbe parlare con suo figlio della situazione, chiedendogli cosa ne pensa, come si sente al riguardo e cos’è importante per lui in questi momenti di gioco con le cugine. Accolga i suoi vissuti e le sue emozioni e provate a cercare insieme possibili soluzioni. Penso che insieme a lui troverà la strategia migliore per affrontare la situazione! Rimango a disposizione, un saluto!
Buon giorno, capisco le sue perplessità, il le relazioni sociali tra bambini (se non vogliamo addirittura parlare di società dei bambini) è un mondo che purtroppo gli adulti dimenticano con l'età. Un primo passo potrebbe essere chiedere direttamente a suo figlio se nel pomeriggio ha avuto modo di stare con queste bambine e vedere cosa le risponde, anche solo per capire se lui stesso lo vive come un problema o no. Parlare direttamente con le bambine avrebbe senso solo se a farlo fossero i loro genitori, cosa che però non mi pare sia una soluzione che lei ritiene possa verificarsi. Nella peggiore delle ipotesi potrebbe confrontarsi con le sue cugine, ma credo che comunque il metodo più utile sia accogliere le rimostranze di suo figlio, magari cercando di spiegargli che il problema non è che è antipatico lui, dal momento in cui lui ne faccia chiaramente.
Buongiorno,
Dalle sue parole si percepisce la fatica della situazione e parlando di figli è normale porsi tante domande e preoccuparsi quando vediamo delle situazioni che sappiamo essere spiacevoli.
Non esiste comportamento giusto o sbagliato, la prima cosa che può fare è capire se anche per suo figlio questa risulta una situazione stressante. A volte capita che gli adulti, in quanto tali e con maggiore esperienza, carichino di significato emotivo i vissuti dei propri figli che in realtà potrebbero non provare la stessa cosa e vivere comunque serenamente (in questo caso non è necessario intervenire). Nel caso in cui suo figlio la vivesse in maniera intensamente negativa il mio consiglio è di lavorare su di lui e di provare a promuovere la sua capacità di sentirsi adeguato e importante nonostante l'esclusione. Purtroppo sugli altri, in questo caso le bambine e le sue cugine è difficile lavorare. Può comunque provare a parlare con le sue cugine e spiegare loro la situazione senza esprimere un giudizio o direttività ma solo la preoccupazione nei confronti di suo figlio, modalità che potrebbe aumentare la possibilità di non sfociare in una lite.
Spero di esserle stata utile.
Un saluto,
Dr.ssa Longari Elena
salve, le consiglio di parlare con suo figlio, soprattutto sull^ emozioni che prova e vedrà che lui le fornirà la soluzione migliore. I bambini sono pieni di risorse e vivono certe situazioni diversamente da noi adulti, ma comprendo le ansie e le preoccupazioni di una madre.
Le auguro buona giornata.
Gentile signora, che situazione difficile! Immagino bene quanto la faccia soffrire… Io direi che la cosa migliore da fare e parlare con suo figlio per aiutarlo a dare parola a quanto accade e alle sue emozioni. Quello che conta è che lei lo aiuti a leggere la situazione e che suo figlio senta la sua vicinanza. Il resto verrà da sé, vedrà che saprà regolarsi da solo. Ecco magari scelga lei se lasciare libero l’accesso al giardino o meno…
Faccio il tifo per piccolo ometto!
Cordialità
Cara mamma….quanto è difficile fare la madre a volte! Essere genitori porta spesso a leggere le situazioni con occhi più attenti e a porsi tante domande rispetto al proprio ruolo nel loro percorso educativo. Le domande che si e ci ha posto, in particolare riguardo la situazione descritta, sono lecite…ma, come dico spesso alle mamme che incontro, i bambini, se osservati attentamente, sono in grado di fornirci tante risposte con i loro comportamenti.
Quindi il mio consiglio è quello di osservare suo figlio in relazione alle altre bambine, come si sente e in che modo manifesta eventualmente il disagio.
Tenga presente, come già le è stato detto da alcuni colleghi, che attorno ai 5/6 anni inizia un processo di sviluppo per il quale i bambini sono più propensi a relazionarsi con altri bambini dello stesso sesso, ma non per questo la scelta delle bambine è intenzionale.
Se ne avesse l’occasione proverei inoltre a parlare anche con le sue cugine di come vive questi episodi che coinvolgono i vostri figli, cercando di favorire un dialogo aperto e costruttivo con loro, finalizzato ad un confronto e non al giudizio.
Abbia fiducia nel suo bambino!
La saluto cordialmente,
Dott.ssa Marta Cavagna
Salve, la ringrazio per aver voluto condividere la sua esperienza con un professionista. Gli episodi che vive sono, purtroppo, molto comuni tra i bambini, con comportamenti che tendono a escludere, per regole interne o impose, altri bambini. Le consiglierei di parlarne, prima di tutto, con suo figlio, chiedendogli cosa prova in merito a questi episodi. Successivamente, se lo ritiene, può parlare con i genitori delle bambine per delineare delle regole di rispetto reciproco, soprattutto in merito all’uso di spazi non comuni. Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento e le auguro una buona giornata. Dott. Roberto Greco
Buongiorno, suo figlio come vive questa cosa? È importante sapere la percezione che ha lui. In generale è bene far sentire i bambini protetti, spiegargli a parte come leggere eventuali attacchi alla loro persona. Anche a 4 anni sono perfettamente in grado di capire se glielo si spiega con parole semplici. Se suo figlio non si sente solo, la questione riguarda elementi suoi (della mamma). Spero di esserle stata utile.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi

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