Salve volevo un parere ho iniziato a fare delle sedute di psicoterapia da circa un mese e mezzo una

20 risposte
Salve volevo un parere ho iniziato a fare delle sedute di psicoterapia da circa un mese e mezzo una volta a settimana ma non mi sto trovando molto bene capisco che ci vuole un po’ di tempo affinché il percorso dia i suoi frutti ma ogni volta che inizio a parlare ho come l’impressione che dall’altra parte ci sia poco ascolto o comunque una minimizzazione delle problematiche esposte tant è che a volte mi verrebbe quasi di voglia di esagerare nel raccontare alcuni pensieri avuti o ancora sarei tentato di fare qualche domanda a bruciapelo di persone o cose nominate nelle precedenti sedute per verificare se davvero sono stato ascoltato; ho sempre come l’impressione che stia aspettando che il tempo scorra e quando scattano i 45minuti non perde tempo ad aprire l’agenda per fissare il prossimo incontro come se fosse quella la cosa più importante (garantirsi la mia presenza per un’altra seduto in modo da avere un guadagno assicurato) invece di porre magari l’accento su un argomento che si è toccato proponendosi di ampliarlo la prossima volta così da dirmi un input di riflessione durante la settimana. Inoltre ultimamente le sedute capita che vegano annullate all’ultimo momento rendendo il percorso più frammentato e questo contribuisce a farmi passare molto dell’entusiasmo che avevo all’inizio di aprirmi con una persona nuova. Ci tengo a sottolineare che non è la prima volta che mi affido a un professionista anche in passato non ho sentito molto feeling con lo psicologo ma per lo meno ogni volta che uscivo dallo studio mi sentivo più libero e sicuramente davvero ascoltato. Cosa dovrei secondo voi? Continuare ancora per qualche seduta e poi valutare? Oppure è trascorso un tempo necessario per trarre le mie valutazioni considerato che c’è un costo in ballo non indifferente per me che non ho un’occupazione stabile?
Dott.ssa Giulia Antognoli
Neuropsicologo, Psicoterapeuta, Psicologo
Roma
Gentile utente, la creazione di una relazione terapeutica con il proprio psicoterapeuta è un processo lungo e, a volte, difficile. Un mese e mezzo è un tempo davvero ridotto per poter effettuare una valutazione definitiva della vostra relazione terapeutica. Ha provato a parlare di queste sue perplessità con il suo terapeuta? è fondamentale avere un confronto costante su ciò che prova in base alla vostra relazione. Per noi terapeuti avere un feedback sincero e costante su come sta andando il percorso dal vostro punto di vista rappresenta la bussola per poter proseguire nel modo corretto. Se tale confronto non porterà ai risultati desiderati, potrà sicuramente prendere in considerazione altre strade. Un caro saluto e in bocca al lupo!

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Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Daniela Benvenuti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova
Salve, stabilire un'alleanza terapeutica presuppone una base di fiducia che non mi sembra lei abbia al momento attuale. Sarebbe utile che lei ne parlasse col suo terapeuta, al fine di comprendere dove approderà il progetto terapeutico, che in ogni caso il paziente dovrebbe condividere. Cordiali saluti, dr.ssa Daniela Benvenuti
Dott.ssa Marina Bonadeni
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Buongiorno, intanto ne parlerei con il/la terapeuta con cui ha intrapreso il percorso psicoterapeutico per esporre quanto vive durante le sedute e che pensieri si porta dietro tra una seduta e l'altra. Potrebbe essere il pretesto per esplorare insieme le cause del blocco e poter orientare il percorso in direzioni diverse oltreché ricostruire o costruire l'alleanza terapeutica che costituisce la base per qualsiasi cambiamento.
Un cordiale saluto
Dott.ssa Marina Bonadeni
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Dott. Felice Schettini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buonasera. Il mio suggerimento è di confrontarsi direttamente con il suo terapeuta in merito a tutte le impressioni e le considerazioni che ha espresso con noi attraverso questo spazio, potrebbe essere un'occasione importante di confronto e di crescita personale e la aiuterà a valutare quale sia la migliore scelta per se stesso, se continuare questo suo percorso o scegliere di interromperlo per intraprenderne un altro. Lo spazio terapeutico è il posto in cui potersi permettere di esprimere liberamente tutti i propri vissuti e sentimenti. Un saluto, Dott. Felice Schettini
Dott.ssa Mirella Pepi
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Follonica
Gentile Utente, mi sembrano importanti le domande che si pone, ma oltre a parlarne con il suo terapeuta ha necessità di interrogarsi sulle motivazioni che l ha spinto ad iniziare una terapia, interrogarsi sulla voglia o meno di cambiare, interrogarsi sulla motivazione al cambio dei terapeuti, fino a che non si risponde su questi aspetti probabilmente non riuscirà ad “ esserci” in una relazione terapeutica. Inoltre , una riflessione sulle sue emozioni che prova in “ relazione” potrebbe aiutarla a dare nomi a ciò che prova e a poter conoscersi un po’ di più. Cordialmente Dottoressa Mirella Pepi
Dott.ssa Silvana Zito
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente, è preoccupante la sua percezione. Lo "spazio terapeutico" è condiviso tra cliente e terapeuta e tutto quel che si sente, da entrambe le parti, deve essere elaborato in questo spazio. Parli chiaramente al suo terapeuta e capite insieme se tra di voi c'è la fiducia, il rispetto per i bisogni di ciascuno, il supporto e il contributo reciproco alla terapia. Resto disponibile. Saluti Dott ssa Silvana Zito
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Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Gentile utente di mio dottore,

sarebbe opportuno si confrontasse con il professionista a cui si è affidato. Provi a parlare di queste sue perplessità con lui, potrebbe esser materiale su cui insieme potreste lavorare, ad esempio anche rispetto a questa percezione di non esser ascoltato. Ricevere pareri esterni al setting terapeutico a volte può esser controproducente e inquinare la stessa psicoterapia. Prosegua con il lavoro iniziato, si affidi e vedrà che con il tempo potrà star meglio. In fondo alla base del benessere c'è l'alleanza terapeutica che viene ad instaurarsi tra paziente e psicoterapia.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Dott.ssa Francesca Gigliarelli
Psicologo clinico, Psicoterapeuta
San Benedetto del Tronto
Buonasera, mi spiace molto per il suo vissuto. Iniziare una terapia è una questione molto personale, non è semplice dal di fuori dare un'opinione su cosa lei dovrebbe fare. Nel senso che può scegliere di condividere questi suoi pensieri con il collega o tenerli per sé darsi ancora un po' di tempo o scegliere di sospendere il trattamento. Mi aveva colpito che ha detto di aver già fatto altri percorsi, nelle altre situazioni come mai ha sospeso?
Dott.ssa Laura Pavone
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Padova
Buona sera..io le direi che se ha bisogno di essere ascoltato da qualcuno, compreso, se non addirittura in primis, il suo terapeuta, la prima cosa è che lei 'si ascolti' ovvero che dia credito e voce al suo bisogno.. a quel punto sarà il suo terapeuta, una volta che lo avrà reso partecipe di come si sente con lui, a doverla aiutare a comprendere meglio e ad ampliare il significato di questa iniziale non sintonizzazione..se ancora però dovesse sentire che questa persona non riesce a portarla un po' oltre a come già sta, e se anche tutti gli altri fattori 'fastidiosi' di questa terapia ( sedute annullate all'ultimo, 'avidità') dovessero continuare anche dopo i suoi tentativi di chiarificazione, le consiglierei di cambiare terapeuta ..in questo ultimo caso tuttavia le suggerirei, prima di iniziare un nuovo percorso, di chiedersi che caratteristiche fondamentali dovrebbe avere la persona con cui si sentirebbe realmente a suo agio..in quanto un terapeuta prima di essere tale è 'una persona' e, per quanto possa essersi nutrito di strumenti per comunicare ed entrare nel modo dell'altro nonché di consapevolezza di sé, rimane una persona con la sua specifica personalità, le sue risorse, le sue esperienze e i suoi limiti.
Le auguro di trovare qualcuno che finalmente la sappia accogliere, capire e fare sentire ascoltato anche quando ha da dire cose che ritiene 'spiacevoli e fastidiose' o quando lei è 'infastidito'.
Dott.ssa Teresa Greco
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Salerno
Salve, credo che sia importante che lei si confronti direttamente con il suo terapeuta. Potrebbe essere utile per cercare di andare avanti nel suo percorso (che sia con lo stesso terapeuta o meno) e rappresentare una buona occasione per affrontare delle tematiche che altrimenti rimarrebbero silenti. Una buona relazione terapeutica necessita di tempo e cura. Se lei ha questa sensazione sicuramente ci sarà una motivazione ed è importante esplorarla, se ne dia la possibilità.
Saluti,
Dott.ssa Teresa Greco
Dott.ssa Vanda Fontana
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Viterbo
Fare un percorso di psicoterapia significa, nel suo caso in particolare, fare esperienza di affidabilità. Avere fiducia e sentire l'altra persona affidabile è il risultato di un'esperienza precoce prima di tutto, anche se ci sono buone possibilità di integrarla o modificarla successivamente. Pensi a questo prima di stabilire se il collega che la sta seguendo sia attento o meno, l'ascolti o no. Dia quasi per scontato che lei non riesca al momento a capirlo perché questo è, al momento, il problema di cui occuparsi in psicoterapia. Gliene parli, vedrà che il lavoro procederà sicuramente meglio
Saluti
Dott.ssa Elena Saporiti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Buonasera, sentirsi capiti, sentirsi in sintonia, sentirsi accolti dal terapeuta al quale ci si affida sono ingredienti fondamentali per una terapia. Le consiglio di parlarne con il professionista a cui si è affidato sia per capire se c'è stato da parte sua un fraintendimento sia per capire eventualmente che quel professionista non fa per lei. La inviterei anche a far presente che anche in precedenza non avesse sentito un "feeling" con lo psicologo; è importante comprendere se magari c'è una sua resistenza ad affidarsi ad una professionista in un percorso così personale e intimo. Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buonasera, è possibile che la sua tendenza a non sentire un feeling con chi la cura possa essere una questione di transfert legata alla sua storia personale ed è un aspetto da valutare. È pure vero che un mese e mezzo non è molto ma se lei non si sente a suo agio, forse sarebbe il caso di parlarne con chi la segue e decidere eventualmente di cambiare. L'alleanza terapeutica e la fiducia nel rapporto sono fondamentali per un buon percorso di cura.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dr. Roberto Prattichizzo
Psicologo, Psicoterapeuta
Napoli
Ciao, capisco che stai attraversando una situazione complicata con le tue sedute di psicoterapia e che hai delle preoccupazioni sul modo in cui ti senti ascoltato. È importante che durante un percorso terapeutico ti senta supportato e compreso, quindi le tue preoccupazioni sono valide.
Prima di prendere una decisione definitiva, potresti considerare alcune opzioni. Potresti provare a comunicare apertamente con il tuo terapeuta riguardo alle tue preoccupazioni. Esprimi i tuoi sentimenti e spiega come ti senti durante le sessioni. La comunicazione diretta potrebbe aiutare ad affrontare eventuali fraintendimenti o malintesi. Inoltre, potrebbe essere utile valutare se il terapeuta sia la persona più adatta per te. Ogni terapeuta ha il suo stile e la sua approccio, e potrebbe accadere che non tutti siano in sintonia con le tue esigenze. In tal caso, potresti valutare la possibilità di cercare un altro professionista con cui ti senti più a tuo agio.
Considera anche l'importanza della continuità e della coerenza nel percorso terapeutico. Se le frequenti cancellazioni delle sedute stanno influenzando negativamente il tuo entusiasmo e l'impegno nel percorso, potrebbe essere opportuno discutere di questo problema con il tuo terapeuta per cercare di trovare una soluzione che ti soddisfi.
Infine, è importante prendere in considerazione il tuo benessere finanziario. Se il costo delle sedute è un aspetto che devi valutare attentamente, potresti riflettere sulla tua disponibilità a investire risorse finanziarie in un percorso che al momento non soddisfa le tue aspettative. Potresti anche esplorare alternative come gruppi di sostegno o risorse online che potrebbero essere più accessibili dal punto di vista finanziario.
In definitiva, la decisione finale spetta a te. Rifletti sulle tue esperienze durante le sedute e sii onesto con te stesso riguardo alle tue esigenze e aspettative. Se senti di aver dato abbastanza tempo e che il percorso terapeutico non sta soddisfacendo le tue necessità, potrebbe essere opportuno valutare altre opzioni.
Dr. Roberto Prattichizzo
Dott.ssa Sandra Petralli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pontedera
Salve, è evidente che ancora non è scattato nessun feeling con il suo terapeuta.
L’alternativa che lei propone mi sembra assolutamente ragionevole.
La invito però a riflettere su alcuni aspetti, primo il suo livello difensivo relativamente a tutti i terapeuti che ha avuto, e in seconda battuta il suo desiderio di mettere alla prova chi le sta davanti.
Le accade spesso anche nella vita quotidiana?
La lascio con questa domanda, saluti dott.ssa Sandra Petralli
Dott.ssa Genoveffa Del Giudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Gentile utente, le suggerisco di affrontare i suoi vissuti e le domande che ci pone con il suo terapeuta.
I momenti di crisi o difficoltà avvengono anche nella relazione terapeutica e se gestiti bene possono rappresentare una grande occasione per capire meglio sè stessi e crescere.
Un caro saluto,
dott.ssa Genoveffa Del Giudice
Dott.ssa Violeta Raileanu
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Torino
Buongiorno, capisco quanto possa essere frustrante sentirsi non ascoltato durante le sedute di psicoterapia, soprattutto quando si investe tempo, energie ed economicamente in un percorso di crescita personale. È fondamentale sentirsi a proprio agio e compreso dal proprio terapeuta, poiché la relazione terapeutica è un elemento chiave per il successo della terapia.

Dato che ha già notato questi sentimenti di insoddisfazione dopo un mese e mezzo di sedute, potrebbe essere utile riflettere su alcuni aspetti:

comunicare apertamente con il terapeuta, valutare la qualità della relazione terapeutica, considerare le proprie esigenze pratiche ed economiche, riflettere sulle esperienze passate.

In conclusione, è importante che si senta ascoltato e supportato nel suo percorso. Non esiti a prendere decisioni che mettono al primo posto il suo benessere e la sua crescita personale.

Resto a disposizione se desidera ulteriori chiarimenti o confronti.
Dr. Michele Scala
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova
Salve, capisco la tua frustrazione e i dubbi che stai vivendo. La psicoterapia è un percorso che richiede tempo, ma è anche importante che tu ti senta ascoltato e compreso. Se dopo un mese e mezzo non hai ancora avuto la sensazione di essere ascoltato e le tue problematiche non sembrano ricevere l’attenzione che meritano, è un segnale che potresti aver bisogno di fare una riflessione più profonda.

Ecco alcuni suggerimenti su come procedere:
1. Riflessione sull’ascolto e sulla connessione: Se hai la sensazione che il terapeuta minimizzi le tue problematiche o non ti ascolti veramente, potrebbe essere utile affrontare questo punto direttamente con lui/lei. A volte, i terapeuti possono non essere consapevoli di come i loro comportamenti possano influire sul paziente. Potresti esprimere apertamente ciò che provi riguardo alla comunicazione e alla percezione di scarsa attenzione.
2. Il tempo e la qualità della relazione terapeutica: Se, nonostante il tempo trascorso, non percepisci una connessione autentica o una crescita significativa, potresti considerare di esplorare altre opzioni. La relazione terapeutica è cruciale per il successo del percorso, e se non senti un buon “feeling” con il terapeuta, la terapia potrebbe non essere così efficace.
3. Valutare il costo e l’efficacia: Se il costo delle sedute è un fattore che ti preoccupa, è comprensibile che tu voglia ottenere un valore concreto dal percorso. Se il terapeuta non ti sta offrendo gli stimoli o l’ascolto che desideri, potrebbe essere utile esplorare un altro professionista. Investire in un percorso che non ti soddisfa potrebbe far sentire che il tuo tempo e denaro non siano ben spesi.
4. Possibilità di chiedere un feedback o cambiare terapeuta: Se desideri continuare a dare una possibilità a questo terapeuta, puoi chiedere esplicitamente un feedback sulla tua terapia, suggerendo di parlare più approfonditamente di certi temi che non sono stati trattati a fondo. Altrimenti, se i tuoi dubbi persistono, potrebbe essere utile cercare un altro professionista che ti faccia sentire più ascoltato e compreso. Non è raro che a volte ci voglia un po’ di tempo per trovare il terapeuta giusto, e questo non implica che tu abbia fallito.

In conclusione, puoi decidere se dare un’altra possibilità a questa terapia o esplorare altre opzioni. La tua serenità e il tuo benessere devono essere la priorità, quindi ascolta ciò che senti e cerca ciò che ti fa sentire più a tuo agio.
 Carla Tromellini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Reggio Emilia
Sarebbe opportuno che queste considerazioni che lei sta descrivendo venissero riformulate al suo terapeuta in modo da renderlo edotto dei suoi vissuti in seduta. Tutto quello che lei pensa e sente deve far parte della terapia e della progressiva costruzione di un clima di fiducia condizione necessaria per poter lavorare insieme. Il rischio che lei corre è quello di cambiare terapeuta e di ritrovarsi a sviluppare censure mentali nei suoi confronti. Tutto quello che rimane sospeso in seduta va riformulato nella seduta successiva.

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