Salve volevo sapere se un ernia voluminosa espulsa e da operare o si può guarire con altri metodi me

24 risposte
Salve volevo sapere se un ernia voluminosa espulsa e da operare o si può guarire con altri metodi meno invasivi dell intervento? Grazie
Buongiorno, dipende da dove è localizzata l'ernia e da quali sono i sintomi (entità ed estensione del dolore, presenza di anestesia alle gambe oppure di perdita di forza). Per valutare un intervento chirurgico bisogna anche tenere conto dell'età e dello stato di salute generale del paziente. Non tutte le ernie espulse sono da operare, a volte l'intervento osteopatico e/o fisioterapico può bastare, tuttavia bisogna esaminare con attenzione caso per caso valutando principalmente i fattori di cui sopra. Buona giornata

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Buongiorno generalmente se non ci sono compromissioni neurologiche gravi, come perdita di sensibilità, perdita importante di forza e formicolio costante, l’iter riabilitativo prevede una cura antinfiammatoria a base di cortisone per lenire i sintomi. Una volta contemporaneamente si intraprende un percorso guidato con il fisioterapista di rieducazione motoria in base alla motilità residua. In pratica si parte da movimenti a basso carico che non evocano dolore o lo evocano in maniera lieve e tollerabile per poi progredire gradualmente. La terapia manuale può essere di supporto. Cordiali saluti
Buonasera, deve discutere questione in primis con un neurochirurgo; la gravità dei sintomi riportati, assieme con altri fattori che vengono tenuti in considerazione durante la visita, permette di stabilire quale intervento utilizzare. In caso indirizzo alla terapia conservativa si rivolga a un osteopata e/o a un fisioterapista. Cordiali Saluti.
Salve l'intervento dev'essere sempre l'ultima soluzione anche perchè spesso lascia altri problemi dietro legati alle cicatrici profonde e superficiali che si creano quindi se mai dovesse decidere per questa strada si ricordi di fare prevenzione andando da un collega osteopata per trattare le cicatrici.
Il problema è che l'ernia è migrata ed espulsa quindi non si è certi del risultato ma spesso accade per le ernie normali che c'è una risoluzione spontanea in 6 mesi, inoltre si può fare l'ozono terapia spesso controversa nel suo utilizzo e nella sua efficacia e l'osteopatia.
L'osteopatia può davvero ridurre il problema in3/6 sedute ma dipende molto dai casi ed il suo sicuramente è da considerare con attenzione.
Cordialmente
Buongiorno, dipende da tantissimi fattori, come la gravità dei sintomi, età e salute generale. Prima di fare un intervento chirurgico, se è possibile si propone una terapia conservativa (come l’osteopatia, fisioterapia). Quindi le consiglierei di rivolgersi a un neurochirurgo per capire nel suo caso qual è la via più giusta.
Buongiorno, le consiglio di effettuare una visita Osteopatica in modo da poter valutare col terapista la miglior strategia per alleviare i sintomi e ridurre il dolore.
Buona sera, ha effettuato una visita dal neurochirurgo? Il caso sarebbe da valutare più nel dettaglio, sapere la zona specifica, il livello di erniazione, i sintomi che lei riferisce, zoppica o riesce a camminare.. l'osteopatia può risolvere o alleviare il dolore ma questo dipende da diversi fattori. Dovrebbe effettuare una visita osteopatica per valutare come e se intervenire.
Carissimo dopo anni di esperienza le posso dire che con alcune sedute di ozono terapia e altre sedute di osteopatia, i risultati sono stati soddisfacenti
Buongiorno, sicuramente deve porre la questione ad un neurochirurgo. L'operazione dipende da diversi fattori: l'età e la gravità della compromissione radicolare sono tra i principali da tenere in considerazione. La terapia conservativa, tra cui Osteopatia e/o fisioterapia, possono aiutarla ad alleviare la sua sintomatologia, ma sarà necessaria un'attenta valutazione per definire questa possibilità. La ringrazio, cordiali saluti
Premesso una valutazione del Neurochirurgo in primis; Per una ernia espulsa la terapia Non Chirurgica (Osteopatia e Ozonoterapia) hanno ottima efficacia.
salve,
in caso di ernia espulsa deve prima fare una valutazione dal neurochirurgo per valutare sia l'ipotonia e la sensibilità dei muscolo dell'arto inferiore.
Poi se ci sono margini di ripresa ovviamente dovete decidere assieme un percorso riabilitativo da affrontare prima dell'intervento.
Buonasera, le suggerisco di rivolgersi prima di tutto ad un neurologo che sappia analizzare nel migliore dei modi il suo caso. Solo successivamente, se il professionista non ha riscontrato particolari alterazioni e pensa che si possa procedere con una terapia conservativa, può rivolgersi ad un osteopata per alleviare la sua sintomatologia. Rimango a disposizione. Cordiali saluti
Buongiorno, in base alle indicazioni dettate del neurologo, se può provare a fare un intervento di osteopatia per diminuire la sintomatologia.
Ma se questa ernia porta a problematiche motorie e nervose sarebbe meglio essere operato e poi farsi riequilibrare.
Cordiali saluti
Buongiorno, la domanda è di competenza ortopedica e neurochirurgica. In genere comunque l'intervento chirurgico viene effettuato solo quando strettamente necessario pena la compromissioni delle normali attività quotidiane. Si cerca sempre la terapia conservativa in prima battuta. Saluti
Buongiorno!
l'eventualità di un'operazione è da valutare con un neurochirurgo e ortopedico, non è di competenza osteopatica. Le consiglio pertanto di rivolgersi a queste figure.
Cordiali saluti
salve,
le consiglio di valutare le implicazioni di quest'ernia con un ortopedico o un neurologo. In base quindi alle indicazioni date da tali figure si può procedere a dei trattamenti osteopatici per verificare se vi è una diminuzione della sintomatologia.
Resto disponibile per ulteriori domande.
Cordiali saluti
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Buongiorno, in linea generale il trattamento per l'ernia è inizialmente conservativo e prevede in fase acuta riposo, terapia farmacologica ed evitare carichi. Dopo i primi giorni si comincia un programma di rieducazione che può essere svolto in collaborazione da un fisioterapista e da un osteopata.
La chirurgia si esegue in pazienti che non rispondono al trattamento conservativo e in base ad altri parametri relativi all'entità dell'ernia, del sintomo e al suo stato di salute; è sempre opportuno rivolgersi ad uno specialista (neurochirurgo) per una valutazione approfondita.
Buongiorno, per prima cosa le consiglio più pareri da Neurochirurghi, poi dipende dai sintomi di sicuro Osteopatia e Fisioterapia possono alleviare e di molto la sintomatologia, ma il problema sarà sempre presente, statisticamente è facile che si disidrati col tempo, ma dipende da innumerevoli fattori.
Buonasera,
dipende sempre dai sintomi e soprattutto da quanto è eventualmente invalidante, inoltre, non in tutti i casi si può ricorrere a chirurgia. Sicuramente delle sedute con un fisioterapista, che le faccia svolgere degli esercizi specifici, non possono far altro che bene, consentendole di avere una maggiore autonomia.
Rimango a disposizione, Lucia
Buongiorno, in primo luogo ne parli con un neurochirurgo in modo da poter valutare con lui la gestione della sua problematica. L'operazione solitamente è consigliata in situazioni di grande dolorabilità e disabilità. Il trattamento osteopatico può essere d'aiuto come terapia conservativa. Cordiali saluti.
Buongiorno Avrei necessità di avere maggiori informazioni, potrebbe inviarmi un messaggio con il suo contatto telefonico? senza impegno.
Grazie
Buongiorno, le consiglio una visita osteopatica in modo tale da effettuare test più approfonditi. 
Può contattarmi senza impegno utilizzando la mia pagina. Un saluto, grazie.
Andrea Crespi Osteopata
Buongiorno. Per sapere se è necessaria un'operazione è fondamentale valutare i sintomi che si manifestano. Se il frammento del nucleo polposo espulso va a comprimere la radice nervosa o il sacco durale ci saranno sintomi evidenti nell'arto inferiore (dolore, parestesia se non addirittura anestesia, riduzione dei riflessi) che devono essere valutati con un esame clinico, e di conseguenza optare o meno per l'operazione (una visita dal neurochirurgo è altamente consigliata).
Comunque il fatto che il frammento sia espulso può non essere un fattore negativo, perchè proprio per la sua possibilità di muoversi, può collocarsi in una zona dove non crea molto disturbo.
In questo caso una serie di trattamenti osteopatici possono risultare moto utili per ripristinare una postura più equilibrata e fisiologica, in modo da evitare eventuali recidive.
Cordiali saluti.
Eugenio, Osteopata D.O.
Buonasera, innanzitutto sarà necessario un consulto con un neurochirurgo. La necessità dell'intervento sarà valutata in base a diversi fattori tra cui l'entità del conflitto disco-radicolare. L'osteopatia e/o la fisioterapia, con un approccio conservativo, potrebbero alleviare la sua sintomatologia, migliorando il carico allostatico che il corpo deve gestire.
Cordiali saluti.

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