Salve, vi scrivo qui per aver un riscontro e capire qualcosa in più su ciò che mi sta accadendo. C

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Salve, vi scrivo qui per aver un riscontro e capire qualcosa in più su ciò che mi sta accadendo.
Credo di soffrire di ansia ed irrequietezza in situazioni apparentemente calme, come la fila per fare la spesa, la fila per pagare in negozio, insomma situazioni in cui bisogna stare in piedi ma in un ambiente poco fresco.
Credo che il fatto di provare caldo in quelle situazioni ( anche se leggermente sopra la media), scaturisca in me una cascata di sensazioni negative, perché inizio a sentirmi irrequieto, ancor più accaldato, poco lucido, fino ad arrivare a sudare completamente e sperimentare quasi degli attacchi di panico.
Se invece mi trovo ad affrontare le medesime situazioni in ambienti climatizzati e freschi, tutto ciò non accade ma mi sento a mio agio e bene con me stesso.
A questo punto mi domandavo, secondo voi perché non riesco a controllare queste mie emozioni?
Salve gentile utente.
Lei ha descritto una situazione (essere fermo in un ambiente caldo) che funge da innesco per una reazione di tipo ansiogeno. Se la manifestazione dell'ansia si limita a quella specifica circostanza la strategia adattativa è tutto sommato semplice: evitare ambienti particolarmente caldi, evitare orari in cui sappiamo che la temperatura è più alta, oppure giorni e orari in cui di solito quel posto è particolarmente affollato (in modo da evitare lunghe file).
Il caldo eccessivo determina stress in molte persone. Il nostro organismo cerca di reagire a una condizione ambientale avversa e utilizza risorse fisiologiche (sudorazione, sensazione di sete), comportamentali (uscire dal negozio, cercare riparo e fresco, non uscire se non strettamente necessario con il caldo), oppure risorse mentali (prepararsi al caldo con atteggiamento resiliente e programmando le azioni opportune a mitigarlo in qualche modo).
Purtroppo non sempre queste strategie hanno successo e lo stress prende il sopravvento causando talvolta reazioni emotive esagerate (irritabilità, sconforto, agitazione) oppure una crisi d'ansia (la mancanza di risorse immediate causa una risposta corporea di emergenza con tachicardia, affanno, tensione muscolare), o addirittura un attacco di panico (paura di sentirsi male, paura di morire, senso di impotenza).

Nel suo caso sarebbe importante capire se, nelle sue esperienze passate, ci sia stato uno o più episodi traumatici legati al caldo estremo. In tal caso, si potrebbe trattare di una forma di stress post-traumatico, per cui il ripresentarsi di quelle condizioni specifiche genera automaticamente la risposta acuta da stress che ha perfettamente descritto.
Non è da escludere che possa essere anche un vissuto diverso ma in qualche modo collegato alla sensazione di calore intenso e il suo cervello generalizza il trauma con tutte le situazioni ambientali che ricordano quel calore.

La invito ad approfondire questa sua particolare sindrome da stress perché potrebbe causarle qualche disagio a livello sociale e comportamentale.
Sono a sua diposizione per una consulenza online qualora volesse indagare a fondo questo problema e cercare, attraverso l'intervento psicologico, di sviluppare strategie adattative migliori e utilizzare strumenti mentali opportuni.

Un caro saluto, Dott. Antonio Cortese
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Buongiorno gentile utente,
Mi dispiace molto per il disagio che sperimenta nelle situazioni che lei definisce “apparentemente calme” e comprendo la sua necessità di maggior chiarezza a riguardo. Le emozioni negative e spiacevoli che possiamo sperimentare, come per esempio l’ansia, non sono elicitate direttamente da stimoli esterni/situazioni/eventi ma bensì da determinate modalità di interpretazione di ciò che ci sta accadendo che risentono di schemi di pensiero frutto della nostra storia di vita e di apprendimento. In altre parole, è importante capire che tipo di pensieri attraversano la sua mente nel momento stesso in cui comincia a percepire una sensazione di calore e come valuta la cascata di sensazioni fisiologiche successive che avverte. L’interpretazione catastrofica di normali elevazioni dell’arousal fisiologico e di sensazioni fisiche può favorire la comparsa di un attacco di panico. La invito a valutare la necessità di intraprendere un percorso psicologico, preferibilmente di tipo cognitivo-comportamentale, per affrontare questa sintomatologia qualora dovesse impattare in maniera significativa sulla sua qualità di vita compromettendo il suo funzionamento in diversi ambiti affinché possa esplorare le cognizioni rigide e disfunzionali che mantengono la sua ansia. Rimango a disposizione. Un caro saluto, Dott.ssa Ludovica Giani
Gentile Utente, la ringrazio innanzitutto per la condivisione.
Spesso gli stimoli di disagio fisico possono innescare un circuito di sensazioni spiacevoli, che si traducono in emozioni altrettanto spiacevoli. Il corpo e la psiche sono due aspetti di un'unica entità, ciò che accade in uno si riflette anche nell'altro.
Potrebbe essere interessante per lei esplorare cosa attiva a livello psichico questo insieme di sensazioni spiacevoli.
Sono a disposizione qualora volesse intraprendere questo tipo di percorso.
Un caro saluto
Dott.ssa Laura Paulucci
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno, grazie per aver avuto la forza di condividere il disagio che prova. Si possono verificare, in alcuni momenti della vita, sensazioni amplificate rispetto ad una particolare situazione sempre vissuta come "normale". Ciò può dipendere da pensieri negativi, disfunzionali, preoccupazioni per sé o per qualcuno a lei vicino, episodi o momenti vissuti come traumatici. E ancora, uso di farmaci e come ultimo direi (ma non per importanza) il fattore "paura della paura". Lei ha provato ansia in quella determinata situazione, quindi la mente rielabora quella particolare sensazione e innesca un circolo vizioso di disagio e paura che portano la ripetizione del malessere sperimentato. Per fare luce su questa problematica consiglio un percorso psicologico, per chiarire le cause e fornirle strumenti per fronteggiare tale situazione. Per qualsiasi informazione resto a disposizione. Un caro saluto, Dott.ssa Danila Bardi
Gentilissimo, è coraggioso cercare una comprensione più profonda di ciò che si sta sperimentando. Quello che descrive sembra essere una reazione di ansia legata alle situazioni in cui c'è calore e irrequietezza. È importante considerare che le emozioni e le reazioni fisiche sono spesso interconnesse e possono essere influenzate da molteplici fattori.
Le situazioni che ha menzionato potrebbero scatenare una reazione di ansia legata alla sensazione di disagio fisico. Il caldo può influenzare il suo livello di comfort e attivare il sistema nervoso, portando a una serie di reazioni fisiche e cognitive. Le emozioni come l'irrequietezza e il panico potrebbero essere una risposta a questa sensazione fisica di disagio.
La connessione tra le condizioni ambientali e le sue emozioni potrebbe essere il risultato di associazioni passate o di modelli di pensiero che si sono sviluppati nel tempo. Potrebbe essere utile esplorare il contesto in cui queste sensazioni sono emerse per capire meglio le origini di queste reazioni.
Lavorare con uno psicologo potrebbe offrirtle uno spazio sicuro per esplorare queste reazioni e sviluppare strategie per affrontarle. Le tecniche di gestione dell'ansia, potrebbero aiutarla a gestire meglio queste situazioni e a comprendere come le sue emozioni si collegano alle sue esperienze passate. In definitiva, l'obiettivo è sviluppare un maggior controllo sulle sue reazioni emotive e trovare modi per affrontare queste situazioni in modo più rilassato e confortevole. A sua disposizione, un caro saluto. Dr.ssa Marina Lumento.
Salve, la ringrazio per la condivisione, ha spiegato il concetto in modo chiaro ma sarebbe utile approfondire che significato ha per lei sperimentare queste sensazioni?
Sicuramente come spiegato dai colleghi i luoghi eccessivamente caldi fungono da stimolo per attivare una sensazione ansiogena molto impattante su di lei.
Le suggerisco di intraprendere un percorso di psicoterapia per approfondire ed imparare a comprendere il modo per gestire emozione di ansia
Resto a disposizione per un eventuale approfondimento.
Cordiali saluti
Dott.ssa Daniela Chieppa
Buongiorno
da ciò che ha descritto sembrerebbe una reazione di tipo neurovegetativa del sistema nervoso parasimpatico. Per poterle dare delle indicazioni più precise è necessario raccogliere un'anamnesi personale, fisiologica e sociale completa attraverso dei colloqui e successivamente è possibile essere più precisi se ed in che modo queste reazioni comportamentali possano riguardare la sua difficoltà nella gestione delle emozioni. Sono disponibile a chiarimenti ed ulteriori spiegazioni.
Ringraziandola della sua condivisione, la saluto cordialmente
dott.ssa Letizia Muzi
Buongiorno, è possibile che nelle situazioni caratterizzate da un certo microclima il suo corpo mette in atto reazioni neurovegetative nella norma ma la percezione di questi cambiamenti può risultare fastidioso e fungere da trigger per stati ansiosi.
Per esempio, se il copro deve gestire uno cambio di temperatura repentino, è possibile che si avverta un lieve senso di disorientamento.
Buongiorno e grazie per il suo quesito. Se ci fosse una risposta univoca alla sua domanda la Psicologia sarebbe una scienza semplice. Invece la risposta è complessa e multideterminata così come complesso e multideterminato è l'essere umano. Le ragioni potrebbero essere molte, transitorie o stabili. Le consiglio di cercare di ricavarsi tempo, spazio per rilassarsi, e se la situazione persiste valutare la possibilità di una consulenza psicologica. Cordiali Saluti
Gentile utente, per rispondere alla sua domanda sarebbe necessario indagare molti fattori, tra cui la sua attuale fase di vita, il significato che lei dà alle situazioni e alle sensazioni fisiche che descrive, oltre ad eventuali eventi scatenanti.
Quelli che lei descrive sono sintomi, che non vanno trascurati poiché indubbiamente cercano di comunicarle qualcosa; in questo momento, se se la sente, ha la possibilità di andare più a fondo ed ascoltare ciò che i suoi sintomi hanno da raccontarle.
Resto a disposizione per un consulto online o in presenza.
Un caro saluto
Gentile utente, possiamo sicuramente dirci che il troppo caldo sia una sensazione corporea spiacevole e che il nostro corpo istintivamente cerca di fuggire dalle sensazioni spiacevoli.
Se siamo in ambiente troppo caldo l'istinto ci dice di muoverci, andar via da quel posto, tuttavia nel suo caso non è possibile perchè è in coda. Anche questa è una sensazione spiacevole, una sensazione di costrizione, e di nuovo ecco che il corpo cerca di allontanarsi da ciò. Continuando le sensazioni spiacevoli posisamo aspettarci che la reazione corporea diventi più intensa, magari aumentano i battiti, magari la respirazione,magari aumenta la sudorazione e così via. Possiamo anche ipotizzare che lei abbia una sensibilità maggiore al calore e/o una maggiore velocità di risposta fisiologica.
Questa è l'ipotesi meramente fisico-biologica, possiamo in alternativa/aggiunta pensare che le sensazioni che prova in quel momento si colleghino a sue esperienze di vita che la allarmano, anche in questo caso il corpo reagisce con i sintomi di descrive. Per verificare questa ipotesi andrebbe esplorato meglio come si sente in quei momenti e un minimo la sua storia di vita, cosa che si può fare efficacemente in seduta.
Spero di essere stato chiaro, avesse altre domande o curiosità mi scriva pure in chat.

Dottor Mauro Simonetti
Buonasera, quando il corpo diventa più caldo è possibile provare sintomi simili a quelli del disturbo d'ansia. Le temperature più elevate causano un aumento del cortisolo, palpitazioni, nausea e affaticamento. Inoltre la maggiore umidità in alcuni contesti può causare vertigini e disidratazione. Potrebbe rivolgersi ad un professionista per approfondire quanto riferisce.
Se si tratta di sensazioni legate alle temperature estive, è' importante che lei impari a contestualizzare i sintomi del surriscaldamento come una reazione fisiologica al caldo, piuttosto che pensarli come aspetti legati all'attacco di panico/ansia. Chiedendo supporto ad un professionista potrebbe sperimentare delle tecniche di respirazione utili far fronte a queste sensazioni nei momenti di difficoltà. Ad esempio, la Mindfulness potrebbe aiutarla a diventare più consapevole dei suoi pensieri, emozioni e stati corporei riducendone l'intensità. Qualora fosse ansia è importante esplorarla in terapia. Essa è un'emozione che non costituisce necessariamente una risposta disadattiva. E' infatti il modo con cui il cervello ci protegge da alcuni stimoli pericolosi/che indispongono (come ad esempio il caldo). L'amigdala quindi si attiva e confonde i fattori scatenanti con il pericolo reale. Certe reazioni fisiologiche legate all'ansia hanno una funzione rispetto al vissuto percepito dalla persona. Bisogna aiutare quindi il cervello ad elaborare meglio certi stimoli e lasciar fluire le proprie emozioni. Rimango a sua disposizione, anche online. Un caro saluto.
Salve,

Ciò che descrive sembra indicare una sensibilità specifica verso determinate condizioni ambientali, in particolare verso il calore. Quando il corpo e la mente percepiscono un particolare stimolo come una minaccia o come scomodo, può innescare una serie di reazioni che possono culminare in sintomi d'ansia o in attacchi di panico. Il fatto che le stesse situazioni non scatenino reazioni quando si trova in ambienti climatizzati suggerisce che il calore potrebbe essere un fattore scatenante per lei.

Ogni individuo può avere dei trigger differenti che possono scatenare risposte di ansia. Questi possono essere legati a esperienze passate, a predisposizioni biologiche, o a una combinazione di entrambe.

Potrebbe essere utile esplorare con un professionista queste reazioni per comprendere meglio le dinamiche alla base e per apprendere strategie per gestirle in modo più efficace. Ad esempio, attraverso tecniche di rilassamento, esercizi di respirazione o terapia cognitivo-comportamentale, potrebbe imparare a riconoscere e a controllare questi sintomi prima che si intensifichino.

Le consiglio di rivolgersi a uno psicologo o a uno psichiatra per discutere di queste sensazioni e per intraprendere un percorso che le permetta di gestire in modo più efficace le situazioni che attualmente le causano disagio.

Cordialmente,

Ilaria.
Gentile utente,
mi spiace molto per la situazione, capisco che possa essere difficile convivere con questa problematica.
Quella che lei descrive sembra essere una forma di ansia situazionale, che si manifesta in determinate situazioni specifiche, come quelle da lei descritte.
La difficoltà nel controllare questi suoi vissuti fa certamente parte della problematica e per questo è importante rivolgersi ad un professionista con cui trovare insieme le migliori strategie per gestire in modo funzionale questo disagio.
Cordiali saluti
Buon pomeriggio, la risposta immediata è "non riesce perchè le emozioni non si controllano, possiamo solo viverle e comprenderne l'origine". Gli ambienti caldi, in soggetti molto attenti alle variazioni corporee, come in caso di ansia, possono facilitare l'insorgenza di questi stati. Sarebbe utile comprendere come mai le accade di provare ansia e se c'è qualche aspetto della sua vita che si può modificare al fine di ridurre questi episodi. Un caro saluto
Buonasera, per dare risposta alla sua domanda dovrebbe lei entrare nel vissuto "caldo+ambienti chiusi". Cosa significa per lei? Cosa sente nel corpo? Si attiva prima il corpo o prima le emozioni?
Resto a disposizione per ulteriori approfondimento e, qualora fosse intenzionato ad intraprendere un percorso psicologico, sono disponibile online. Saluti, dott.ssa Anastasia Giangrande
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità, non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
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