Salve, sono una ragazza di 23 anni ed oltre a soffrire di problemi di ansia da anni, credo di avere

19 risposte
Salve, sono una ragazza di 23 anni ed oltre a soffrire di problemi di ansia da anni, credo di avere un problema con le relazioni sentimentali che stringo; tutti i miei partner sono stati tossici/abusivi e con tratti narcisisti, ed io vivo male ogni relazione perchè ovviamente le persone con cui sto mi trattano male, ma al tempo stesso non riesco a lasciare andare. Quando riesco a rompere, o rompono loro con me, è una sofferenza incredibile che dura per mesi o anni, e cerco sempre di tornarci insieme anche se dentro di me so che non mi piacciono e che non sono felice. Anche se razionalmente so che mi trattano molto male è come se non riuscissi a vederlo, ho bisogno di amici e persone esterne che mi dicano quando una cosa che mi fanno è tossica o abusiva e quando non lo è. Ho paura che continuerò a cercare persone del genere e continuerò a soffrire.
Buongiorno e grazie per averci parlato della sua situazione. Capisco che sia molto complicato dover convivere con la sensazione di essere "destinata" a dover continuare a ricercare delle relazioni dannose. Tutti noi tendiamo a perpetuare determinate modalità di comportamento che, nel bene e nel male, ci caratterizzano; posso dirle, tuttavia, che abbiamo la fortuna e la possibilità di intraprendere un cambiamento che ci può portare a mettere in atto comportamenti e ad avere pensieri e desideri più sani. Non credo che continuerà a soffrire se deciderà di darsi uno spazio in cui ascoltarsi sentendosi ascoltata, uno spazio in cui dare un significato a tutto questo. Uno spazio in cui trovare il modo per liberarsi di quel suo sentire che tende a riportarla su binari che non le piacciono. Si conceda questo tempo e questo spazio, per riflettere su di sè e vedrà che qualcosa potrà cambiare. Sperando di esserle stato utile, dott. Andrea Brumana

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Gentile Utente, nel suo messaggio c’è una consapevolezza che dà senso al dolore ma porta con sé tanta “vita”. Non si sta fermando a “il mondo mi fa male”, ma ha compreso che ha una predisposizione a legarsi a figure maltrattanti, dalle quali fatica poi a svincolarsi. Da come lo descrive è un modo di stare nelle relazioni che la caratterizza, e merita di essere approfondito in uno spazio apposito. In una psicoterapia potrà riflettere su cosa la porti ad aver bisogno di figure così invalidanti, su cosa la ostacoli nel desiderio di allontanarsene, e se c’è qualche figura della sua storia che incarni questo modello di mente “tossica, abusante e narcisista” per riprendere le sue parole. Un caro saluto
Gentilissima
Dispiace per il disagio che stai vivendo. Ti consiglio di intraprendere un percorso professionale che ti permetta di analizzare in un ambiente controllato e protetto la tua relazione con la figura maschile, nonché i tuoi obiettivi e propositi relativi alla coppia. Non pensare in termini assoluti (es: ho paura di continuare a trovare persone del genere) altrimenti rischi di rassegnarti ad un pensiero disfunzionale
GM
Buongiorno,
La consapevolezza che lei ha di questa dinamica relazionale è il primo passo per poterla modificare.
Le consiglio di iniziare un percorso di psicoterapia, data la sua capacità di riflessione su di sé e sui propri comportamenti, per approfondire queste dinamiche e ricercarne l’origine.
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto.
'Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire
Buongiorno, lei ha già fatto il primo passo rendendosi conto di questo ‘circolo vizioso’ e ponendosi la domanda su come fare per uscirne. I motivi che ci spingono verso un certo tipo di relazione sono spesso inconsapevoli, in quanto la nostra storia relazionale dipende (anche) da ciò che ci portiamo dentro come dinamica inconscia. Le consiglio di rivolgersi a un terapeuta o anche a un centro antiviolenza in cui solitamente viene offerta una consulenza psicologica gratuita e eventuali indicazioni per come continuare un percorso. È molto giovane e può indirizzare la sua vita verso relazioni nutritive, coraggio!
Buongiorno, la ringrazio per aver condiviso i suoi vissuti e la sua sofferenza. Data la sua consapevolezza nella difficoltà a interrompere relazioni che la fanno soffrire, le consiglierei di intraprendere un percorso psicoterapeutico, in modo che possa lavorare su di sé e trovare un maggiore benessere. La aiuterà a comprendere anche i meccanismi profondi che la spingono a ricercare questo tipo di relazioni. Resto a disposizione per qualunque necessità, un caro saluto
Gentile utente, ciò che descrivi in modo molto chiaro, tale da far arrivare a chi legge il sentimento di sofferenza che provi, nella clinica si chiama "coazione a ripetere". E' un costrutto elaborato da Sigmund Freud sulla base della sua esperienza con i pazienti ed è alla base del lavoro psicoanalitico. Sono certa che se deciderai di intraprendere un percorso terapeutico, potrai acquisire gli strumenti per uscire da questa dinamica relazionale c.d. "diabolica" e comprendere, con l'aiuto di un professionista, che cosa c'è alla base di quanto ti accade e da dove origina la dipendenza affettiva, l'ansia, la depressione, la bassa autostima e la sfiducia in sé stessi.
Buonasera, bisognerebbe esplorare i suoi sistemi d'attaccamento, perché nella scelta del partner hanno un ruolo fondamentale.. è necessario ricostruire insieme la sua vita familiare i suoi legami e come si si è sedimentata la sua bassa autostima per poter uscire da questa dinamica relazionale che si ripete e che le genera sofferenza . Se vuole mi può contattare per alcuni colloqui . Saluti Dottoressa Ponziani
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi vissuti emotivi. L'ansia dell'abbandono sottende sempre un marasma di sentimenti differenti e contrastanti che varrebbe la pena analizzare all'interno di un percorso psicologico.
Buongiorno, comprendo i suoi vissuti emotivo ed i suoi pensieri annessi. Dalle sue parole emerge di per sè una consapevolezza che si sta sviluppando nel tempo e questo è già molto importante. Sarebbe necessario approfondire le varie fasi della sua vita, per valutare per esempio i vissuti abbandonici che prova in queste relazioni sentimentali. L’ideale inoltre, potrebbe essere poi lavorare sull’autostima, consapevolizzare su quelli che sono i suoi bisogni, le sue aspettative e lavorare sulle dinamiche cognitive che intervengono e che a lungo andare intervengono nel perpetuare, anch’esse, disagio ed annessa sofferenza.
Rimango a disposizione. Cordiali saluti
Buongiorno,
È comprensibile la difficoltà ed è importante che ti sei resa conto della dinamica.

Con un percorso psicologico si può esplorare l'origine di tale aspetto, lavorando sul valore di sè e sull'autostima in modo tale da spezzare tale dinamica: quando inizierai ad amarti di più ne deriveranno scelte migliori..

Rimango a disposizione anche online

Vittoria Savini Zangrandi
Buongiorno, se queste dinamiche avvengono con costanza ciò avviene a causa di pattern relazionali ereditati dalle dinamiche familiari che esitano nel modo di relazionarsi con il partner. Spesso si confonde il movimento narcisistico di una persona quando solitamente è una compresenza di una una dinamica relazionale autoalimentata, ed il problema non sta tanto nella patologia del singolo quanto nel modo in cui si caratterizza la relazione. Un lavoro di terapia personale permette sia la comprensione delle proprie dinamiche che la possibilità di riposizionare il rapporto.

Cordialmente.
Dott. Massimiliano Asciutto
La tua riflessione mi sembra che abbia centrato un punto importante, che spesso nei percorsi di terapia personale emerge: in base a cosa scegliamo i partner? E' un tema interessante anche il secondo che porti, ossia la necessità tua di risorse esterne come gli amici, per monitorare dall'esterno le tue relazioni potenzialmente o realmente nocive. Allora, in primis complimenti per aver trovato quest'escamotage con cui proteggerti, ma in secondo luogo ti consiglio di utilizzare queste due consapevolezze per darti la possibilità di scegliere liberamente chi vuoi accanto. Ciò potrai farlo se le porterai ad un/a professionista in un percorso di tua crescita personale. Hai già iniziato a comprendere alcuni aspetti del tuo funzionamento, cosa ottima, per questo il mio invito a non vanificare i tuoi sforzi di introspezione, ma anzi a trasformarli in un nuovo modo di vivere le relazioni che ti renda soddisfatta.
Buongiorno, grazie per aver condiviso i suoi vissuti emotivi e le sue difficoltà. Da quelle che dice si evince una notevole consapevolezza delle sue difficoltà e questo è un ottimo punto di partenza su cui innestare un percorso volto alla scoperta e messa in atto delle risorse che le permetteranno di proteggersi e darsi il valore che merita. Rimango a disposizione. Dott.ssa Sonia Lisi
Buongiorno. La questione che lei solleva denota un certo grado di consapevolezza riguardo alle proprie caratteristiche e alle modalità con cui si interfaccia relazionalmente con gli altri, in un senso amicale o sentimentale. Questo è già un ottimo punto di partenza. Potrebbe essere opportuno considerare un colloquio con uno psicologo, in modo che possa indagare in uno spazio protetto e supportivo le modalità e le motivazioni sottostanti alle scelte relazionali che compie. Inoltre, questo potrebbe notevolmente sollevarla da sentimenti di colpa e vissuti di angoscia rispetto alle relazioni. Sembra che sappia già cosa non desidera nella sua vita, forse con un percorso potrà riuscire a sviluppare le risorse per mettere in campo cambiamenti concreti. Stia bene!
Buonasera. Il problema di cui lei parla è molto comune e anche fonte di grandi sofferenze. La invito ad un colloquio online conoscitivo, per verificare insieme se e come approfondire.
Gentile utente, questa situazione è molto complessa e necessita di un lavoro su sé stessi adeguato in quanto se non si interrompono questi schemi disfunzionali il rischio è che si ripetano all' infinito. Questa situazione è definita DIPENDENZA AFFETTIVA, nonostante si sta male in una relazione non si riesce a porre fine e si soffre moltissimo perché non si può stare né senza quella persona né con; è molto simile ad una dipendenza da sostante. Uscire da questa situazione è possibile, è difficile e richiede moltissimo impegno da parte Sua ma volere è potere! Sono disponibile ad aiutarla in questo percorso e sono sicura che insieme riusciremo a lavorare su questa tematica e le relazioni tossiche per lei diventeranno solo un brutto ricordo! Impererà ad amare sé stessa e scegliere persone diverse per la propria vita!
Gentile utente, comprendo la sofferenza che manifesta di fronte a ciò che al momento le sembra un destino senza via d'uscita. Tuttavia come già le hanno suggerito alcuni colleghi, lei ha identificato e soprattutto problematizzato la situazione che sta vivendo; credo questo possa realmente considerarsi il primo passo verso un reale desiderio di comprendersi e modificare alcuni nostri aspetti. Questo processo potrebbe esser possibile all'interno di uno spazio terapeutico dove le sue modalità relazionali emergerebbero nella relazione con il terapeuta e potrebbero essere esaminate e approfondite. Nella speranza di esserle stato di aiuto, la saluto cordialmente. Dott. Marco Squarcini

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