Salve. Sono una donna di 57 anni e circa 30 anni fa mi fu diagnosticata una depressione reattiva a c

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Salve. Sono una donna di 57 anni e circa 30 anni fa mi fu diagnosticata una depressione reattiva a condizionamento ambientale . Per alcuni anni sono stata curata ,ciclicamente , con laroxil , con buoni risultati. Dopo una decina di anni circa dalla prima diagnosi , mi fu prescritto sereupin e da allora ne assumo regolarmente 40 mg al giorno, con risultati positivi fino allo scorso anno. Da quando, cioè ,sembra che il farmaco non sia più efficace. Lo specialista me lo ha cambiato con prozac, ma ,dati gli effetti negativi , mi ha consigliato di ritornare al sereupin. Ma le crisi depressive sono sempre più frequenti e devastanti . La voglia di morte come unico sollievo è quasi un pensiero fisso , ormai. Ho provato anche un percorso di psicoterapia ma non sentendomi compresa, ho smesso. La mia domanda è: avendo assunto per troppi anni il farmaco , la mia malattia non può più essere curata? Esistono altri farmaci in grado di sostituire efficacemente sereupin ? Grazie
Avendo assunto per troppi anni il farmaco , la mia malattia non può più essere curata?
Esistono altri farmaci in grado di sostituire efficacemente sereupin ?

Certamente il Suo problema può essere curato, come peraltro è stato fatto per molti anni, ma vanno approfonditi i motivi che hanno causato questo peggioramento e, contemporaneamente, individuati farmaci alternativi al Sereupin.
Ci sono antidepressivi più moderni, maggiormante efficaci e con minori effetti collaterali.
Non deve assolutamente disperarsi, c'è una soluzione al Suo disturbo.

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Puo’ essere curata benissimo ! Come dico sempre ci vuole lo psichiatra giusto ed il farmaco giusto ! Ed in ogni caso dalla depressione se ne esce sempre anche spontaneamente !!!!! Certo i tempi possono essere lunghi !!
la sua patologia può essere tranquillamente curata ,potrebbe essere necessario comunque cambiare farmaco
Buongiorno, fossi in lei ritenterei con la psicoterapia, se ha costanza e pazienza e trova un buon professionista potrebbe risolvere il suo problema. I farmaci afferiscono alle competenze mediche quindi non posso darLe consigli in merito. Coraggio.
Buongiorno, la psicoterapia in contemporanea all'uso di farmaci può essere molto efficace, le consiglio di tentare con un altro psicoterapeuta
Le auguro di trovare una soluzione al più presto!
Gent.ma Signora,

il suo non è certamente un caso incurabile ma semplicemente da riesaminare rispetto ad eventuali fattori peggiorativi che hanno causato questa pesante recidiva depressiva e da rivalutare sotto l'aspetto farmacologico.
Esistono varie alternative, tutte valide, alla terapia attualmente in corso.
Gentile signora, intanto le dico che le sono vicino perché so quanto si sta male all’interno di quella prigione psichica in cui si ritrova rinchiusa. Allo stesso tempo vorrei poterle trasmettere la speranza certa che tutto è risolvibile e che da quella condizione è possibile uscire, a patto che (1) se ne conosca la strada e che (2) si voglia percorrerla. La strada dipende ovviamente anche da lei, e da come deciderà di considerare il suo “male” e, quindi la successiva “cura”, ovvero a come deciderà di rispondere alla domanda “preferisco soffocare il sintomo o risolvere la causa?”. Le faccio un in bocca al lupo.
Gentilissima,
Le consiglierei di provare insieme al farmaco una nuova psicoterapia dove lei possa sentirsi accolta e compresa.
Buongiorno,
deve guardare alla depressione come se fosse un problema ad esempio ortopedico. Lei ha dolore ad un ginocchio e per tanto tempo ha preso dei farmaci che hanno mantenuto sotto controllo infiammazione e dolore. Continua però a camminarci su, correrci e , sedersi e fare le scale. Per questo ciclicamente si risveglia. Questo significa che probabilmente il dolore è diventato cronico , che forse il modo di "camminarci su" o di "correre" non è corretto e amplifica la situazione. Ciò significa che probabilmente al farmaco bisogna affiancare una psicoterapia efficace e aver tanta voglia... di mettersi in gioco, sul serio.
gentile signora, vedo che le hanno già fornito molte risposte, tutte ottime-Vorrei sottolineare tuttaviaquesto punto: quando e in concomitamza di quali eventi etc lei è caduta in depressione? dopo il primo ciclo di cure, è accaduto qualcosa o non è accaduto qualcosa che lei aspettava etc voglio dire che andrebbe ben valutato il contesto in cui la depressione si è sia manifestata che riacutizzata....i farmaci aiutano, ma non sono privi di affetti collaterali,,,penso che sia necessario comprendere le cause, all'interno della sua storia personale. lei è una persona, con una storia di vita etc non solo un corpo da curare...mi sembra interessante
quando dice,che " non mi sono sentita compresa", dopo di che ha lasciato perdere la psicoterapia...mentre avrebbe potuto cercare un altro riferimento....invece no...
questo altro che non la capisce...
cordiali saluti.
Buonasera, esistono eccome molte alternative terapeutiche antidepressive e soprattutto anche una buona psicoterapia può essere un valido ausilio. A volte fallisce quando non si stabilisce una buona alleanza terapeutica medico/ paziente...deve riprovarci !
Distinti saluti dott.ssa Desiree' De Salvo
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Buona sera signora, comprendo il suo disagio e capisco il suo sconforto, ma la sua condizione può e deve essere curata. Credo che i farmaci debbano necessariamente essere accompagnati da un percorso psicoterapeutico perchè è fondamentale sciogliere quei nodi che l'hanno portata a stare così male. Il fatto che non si sia sentita compresa la prima volta non significa che non possa trovare un altro professionista in gradi di aiutarla. Le consiglio dunque caldamente di prendere nuovi contatti per una psicoterapia. Per quanto concerne il farmaco è un argomento di competenza psichiatrica quindi non posso aiutarla.
Le auguro di trovare il percorso più adatto a lei
Cordiali saluti
Dott.ssa Alessandra Biondi
Gentile signora ,
la depressione guarisce meglio e ha meno ricadute se si associa alla cura farmacologica una psicoterapia che, pertanto avrebbe dovuto essere consigliata/prescritta già all'inizio dei sintomi. Ciò mi sembra valga ancora oggi. Vari psichiatri infatti le hanno detto che esistono farmaci alternativi e per quanto riguarda la psicoterapia, dovrebbe trovare un professionista in grado di aiutarla a rompere il cerchio depressivo in cui sembra si stia chiudendo. La psicoterapia breve ha ottenuto molti successi con i disturbi depressivi, per cui penso potrebbe tentarla. Può trovare qualche approfondimento sul mio sito professionale.
Cordiali saluti
Buongiorno Signora,
secondo me dovrebbe cambiare psichiatra. Se una molecola ha un buon risultato su una persona è importante continuarla. Mi sembra, però, che nel suo caso i momenti di forte depressione siano ancora forti in Lei. Per questo motivo è fondamentale che Lei trovi la terapia farmacologica più adatta a Lei. Per quanto riguarda la diagnosi originale, Lei parla di "depressione reattiva": la depressione reattiva è una reazione ad un evento e solitamente in 30 anni dovrebbe essere risolta. Una buona psicoterapia, associata ad una buona farmacoterapia, danno dei buoni risultati soprattutto nel riconoscere i sintomi che portano alla fase down della malattia. Non esiti a contattarmi.
Signora può capitare che che in una relazione terapeutica qualcosa la possa portare ad interrompere. Le consiglio vivamente però di affrontare un percorso, in modo da tentare pian piano di guardare al suo mondo interiore, anche se non le piace, invece di provare direttamente a distruggerlo eliminandolo.
Si dia un altra possibilità. Mi contatti per delucidazioni.
Buongiorno, sarebbe interessante sapere se negli ultimi tempi ha dovuto affrontare avversità; in ogni modo disponiamo di molti buoni farmaci per curare la depressione.
La saluto cordialmente e resto a disposizione, Maurizio Luppi.
Buon pomeriggio
vi sono alcuni stati in cui l'insieme di cura farmacologia e psicoterapia sono la soluzione più efficace. La terapia farmacologia, infatti, permette di creare il terreno fertile per piantare i semi della psicoterapia. Dal breve scritto che leggo posso ipotizzare che sia anche questo il caso. Perchè non riprova a contattare uno psicoterapeuta diverso iniziando magari proprio da dove non si è sentita capita.
MM
Salve, come scrivono gli psichiatri che le hanno risposto precedentemente, sicuramente dalla depressione se ne esce, però deve essere curata bene cambi psichiatra racconti la sua storia e di sicuro lo psichiatra troverà il medicinale giusto. Inoltre dovrà abbinare una psicoterapia alla cura farmacologica, anche se non si è trovata bene con la precedente psicoterapeuta, può succedere che non con tutti si riesce ad avere un feeling, può cercarne un' altra con un indirizzo diverso anche sul portale dove ha scritto la domanda. Tramite la psicoterapia lei dovrebbe elaborare le cause che le hanno creato i suoi sintomi, fin da quando sono iniziati i suoi malesseri, le auguro di trovare il medicinale giusto per lei e di trovare una psicoterapeuta con cui trovarsi bene, la saluto cordialmente. Dott. Eugenia Cardilli.
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Buonasera! se non si è trovata bene con uno psicoterapeuta non demordi...non so se sa che esistono vari "tipi" di psicoterapia e magari può trovarene uno più vicino alle sue esigenze. Io le consiglio un approccio cognitivo-comportamentale. in tale contesto potrà imparare a prevenire la sitomatologia...
Gentile Signora leggo dalla sua domanda una forte angoscia e impotenza nel no riuscire a scorgere nemmeno una piccola luce in fondo al tunnel. Allo stesso modo la sento preoccupata per la sua situazione e ancora in forza per occuparsene, e questo è un gran bene! Le consiglio di non smettere di credere che una strada ci sia sempre e che occorre solo trovare il professionista che più sente calzato alle sue esigenze di donna e persona in primis.
Esistono farmaci che possono sicuramente continuare a supportarla quotidianamente ma gli effetti potranno migliorare la sua situazione se al fianco dei farmaci lei decida di rimettersi alla prova e intraprendere nuovamente un percorso psicoterapeutico. Si dia un altra opportunità!
Gentilissima,
Posso capire il suo sconforto, ma dalla depressione si può uscire. Come detto da altri colleghi, non demorda. Una buona psicoterapia può aiutarla, si dia una seconda possibilità. Se non si è trovata bene con il suo precedente terapeuta, provi a trovarne un altro. La terapia farmacologica associata ad un percorso di psicoterapia può essere parecchio utile
Cordialmente
Dott.ssa Andrea Carta
Buongiorno, nonostante lo sconforto, leggo tra le righe la voglia e il desiderio di non arrendersi. Mi dispiace per l'esperienza con il collega, possono esserci molteplici motivi per cui non si è instaurato un feeling, ma le consiglio di non arrendersi. Per il problema che ha descritto, è molto importante l'integrazione tra trattamento psicologico e trattamento farmacologico. Inoltre, durante i colloqui psicologici è possibile individuare le cause dell'acutizzazione sintomatologica. Inoltre, le consiglio vivamente di esprime allo specialista l'inefficacia farmacologica. Sono a disposizione per ulteriori chiarimenti. Un saluto. Dott.ssa Alessandra D'Antonio

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