Salve, sono un ragazzo di venticinque anni appena uscito da una storia con una donna più grande. Sar

23 risposte
Salve, sono un ragazzo di venticinque anni appena uscito da una storia con una donna più grande. Sarò sintetico : tempo fa inviai una richiesta su Instagram a questa donna. Casualmente. Lei accettò. La contattai cominciammo a sentirci. A livello amicale , fino a che lei dopo un po’ non si dichiarò volendo qualcosa in più che un’amicizia. A me non dispiaceva, accettando. Cominciamo a stare insieme. In soldoni, lei con tre figli e reduce da un suicidio familiare, il marito. Viviamo una vera e propria storia fino a che sua figlia non ci scopre, insultando la madre e minacciandola dicendole di scegliere tra loro e me. A furia di tentennamenti, il giorno prima mi dice che mi ama, il giorno dopo mi lascia. Il giorno prima mi dice io potrei dirti che mi sono innamorata di un altro per farti soffrire ma non è vero, il giorno dopo a seguito di sua figlia che ci scopre ancora mi dice mi sono innamorata di un altro. Alla fine mi ha lasciato per scegliere i figli, penso che sia una vera e propria storia di manipolazione della figlia verso la madre. Sto cercando di darmi risposte per metterci una pietra sopra, per questo chiedo aiuto qua. Grazie
Marco
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, Mi dispiace molto per la situazione che descrive poi che comprendo il disagio che può aver provato e la sofferenza che prova tutt'ora. A mio parere, questa donna Comunque aveva alle spalle esperienze ed un passato sicuramente difficili, Pertanto, non si ostini a trovare dentro di sé Le possibili cause di ciò che è avvenuto bensì cerchi di capire che nel rapporto con una donna o comunque con una persona in generale ci si relaziona con un'altra individualità che ha, a sua volta, una storia personale e delle esperienze che talvolta conducono a certi stati emotivi e certi comportamenti. Se lo ritiene opportuno, credo che un consulto psicologico possa essere d'aiuto per avere maggiori dettagli, ritagliarsi uno spazio per elaborare pensieri e vissuti emotivi e cercare di capire come fare tesoro di questa storia per affacciarsi alle opportunità che la vita le offrirà.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Dott. Valeriano Fiori
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Salve, data la situazione complessa la invito a elaborare la fine della relazione. Ha pensato a un consulto psicologico? Glielo dico anche in ottica futura.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Dott.ssa Pamela Cornacchia
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Gentile utente, sembra sentirsi confuso e fare fatica a dare dei contorni chiari a quanto è accaduto nella relazione che è appena terminata. La invito a riflettere se questi vissuti sono qualcosa di difficile da gestire o, ad esempio, qualcosa che si ripete nelle relazioni che ha vissuto in passato. In tal cado potrebbe esserle utile un consulto psicologico per fare chiarezza dentro di sé.
Resto a disposizione. Un cordiale saluto, Dott.ssa Pamela Cornacchia
Dott.ssa Andreana Pettrone
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Napoli
Gentile utente, nessuna risposta per quanto precisa e dettagliata avrà il potere di aiutarla a "metterci una pietra sopra" per due ordini di motivi: il primo è l'unicità della situazione che ha molte variabili e per questo non potrà rendere giustizia al suo dolore, il secondo è che, in quanto professionisti in materia, il nostro compito è quello di sostenere le persone a togliere i macigni che impediscono una vita soddisfacente. Nel suo accaduto c'è un lutto psichico da elaborare, che implica una separazione travagliata e dolorosa. Qualora sentisse che i sentimenti per la fine di questa relazione pervadano i diversi ambiti della sua vita, potrebbe essere utile chiedere un supporto psicologico.
Cordiali Saluti Dott.ssa Andreana Pettrone
Dott.ssa Matilde Ciaccia
Psicologo, Psicologo clinico
Padova
Buongiorno, comprendo il suo malessere per la situazione che sta attraversando. Premesso che non conosca il vissuto della sua ex compagna, dal suo racconto sembra emergere una difficoltà da parte della sua ex partner nel gestire da un lato i figli e dall'altro il suo rimettersi in gioco che potrebbe essere comprensibile alla luce della sua perdita. Pertanto comprendo il suo malessere nel non saper probabilmente dare un senso alla rottura che le possa far dire "mi metto l'anima in pace". In questi casi potrebbe essere utile un consulto psicologico per aiutarla a far luce sulla relazione affettiva vissuta e sui significati che ha assunto per lei.
Un caro saluto, Dott.ssa Matilde Ciaccia
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Dr. Ugo Ungaro
Psicologo, Psicoterapeuta
L'Aquila
Gentile Signore, forse un consulto con un professionista potrebbe essere una possibilità utile per lei. Pensi a questa ipotesi come ad un modo per fare chiarezza sulle dinamiche che questa situazione ha toccato e che forse meritano una maggiore attenzione. Ovviamente la decisione se contattare o meno un professionista è solo sua. Un cordiale saluto
Dott.ssa Federica Carbone
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buonasera, la situazione che descrive è molto complessa, la sua ex partner ha una storia molto dolorosa e di disagio e ciò inevitabilmente influenza le sue relazioni; se fossi in lei mi focalizzerei su se stesso e sulle motivazioni che l'hanno spinta ad intraprendere questa relazione e le dinamiche ad essa sottostanti, in tal modo potrà trovare risposte alle sue domande ed elaborare la separazione.
Dott.ssa Alessia Lorenzetto
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Cagliari
Buongiorno, dal suo racconto sento tanta confusione e frustrazione, le consiglio un percorso per elaborare la separazione in modo che possa affrontare il distacco con il supporto di un professionista.
saluti Dott.ssa Alessia Lorenzetto
Dott.ssa Maria Lucrezia Riso
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova
Gentilissimo utente è una storia parecchio delicata quella che ci porta. Mancano alcune informazioni certo,ma posso dirle che si tratta di una guerra tra vinti. Purtroppo in situazioni in cui viene a mancare un genitore specie in una maniera così traumatica è incomprensibile, i familiari stessi, i figli in particolare, temono che anche l’altro genitore possa in qualche maniera abbandonarli.
Naturalmente sarebbe da ricostruire la dinamica della relazione e capirne alcuni punti per aiutarla.
È comprensibile che anche lei dal canto suo avendo investito così tanto dal punto di vista affettivo ci stia male.
Se posso darle un consiglio contatti uno psicologo per meglio esternare ed elaborare la situazione che è molto pesante.
Con un aiuto strutturato troverà le risposte che le servono.
I miei auguri
Dottoressa Riso Maria Lucrezia
Dott. Felice Schettini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buonasera. Mi spiace per la difficile situazione che sta attraversando e comprendo il bisogno e la necessità che sta sentendo di volersi dare risposte per "metterci una pietra sopra". Tuttavia, il mio suggerimento è di potersi dare la possibilità di rendere costruttiva la difficile e frustrante esperienza che ha vissuto, comprendendola maggiormente per poterla gradualmente metabolizzare, esplorando ed elaborando le emozioni, i sentimenti e tutto ciò che ha vissuto e sta vivendo in relazione a quanto accaduto.
Se sente possa esserle utile e di aiuto avere uno "spazio" in cui poter essere sostenuto e facilitato nell'affrontare l'esperienza che ha condiviso potrebbe certamente contattare un professionista. Un saluto, Dott. Felice Schettini
Dott.ssa Luciana Harari
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
La capisco, è difficile accettare questa interruzione, che non non è la conclusione di una relazione amorosa ma un ' interruzione quasi inspiegabile...La sua compagna per paura delle conseguenze già vissute ha temuto il peggio per la figlia... probabilmente..ma dentro di lei rimangono dubbi ,interrogative e il non senso di uno "strappo"doloroso Un sostegno psicologico sarebbe sicuramente utile a elaborare questa perdita e il significato che aveva per lei Un caro saluto dottssa Luciana Harari
Dott.ssa Alice Carbone
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno Marco, per lei si è trattato certamente di una storia impegnativa ed importante. Ed ora ci sono i vissuti da affrontare ed elaborare di perdita e separazione. Potrebbe esserle forse di aiuto rivolgersi ad uno psicologo per potersi confrontare ed aprire in merito a quanto provato durante la Relazione e a quel che prova ora, per ritrovare serenità.
Un cordiale saluto, dott.ssa Alice Carbone
Dott.ssa Maria Lombardo
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Meta
Marco, si è ritrovato travolto in una storia molto complessa. Sento che ha il desiderio di raccontarsi e forse quello che l'ha spinto a scrivere. La sua storia merita un ascolto competente. Mi rendo disponibile, se vuole l'aspetto. Saluti
Dott.ssa Alessandra Montalto
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bergamo
Buongiorno Marco, mi dispiace per questa situazione. Posso immaginare la confusione per i messaggi discordanti che le sono arrivati: da un lato questa donna le ha proposto di iniziare una relazione e dall'altro la stessa donna la chiude. Ogni persona ha la propria storia e lei stesso riconosce il trascorso difficile di questa persona in particolare, che forse sentiva fosse arrivato il momento di andare avanti con la propria vita ma per la figlia (e magari per altri familiari) forse è un passo ancora prematuro... in questo caso la morte traumatica di un padre non è facile da superare per dei figli e potrebbe esserci ancora una grande sofferenza a livello familiare e per la figlia stessa, che non è manipolatoria, ma vera e propria sofferenza (non sappiamo ad esempio come fossero i rapporti in famiglia, le motivazioni del suicidio di quest'uomo, l'idea che i figli si sono fatti rispetto a queste stesse motivazioni, a chi/cosa hanno attribuito la colpa, ecc.). E' un discorso molto molto complesso e non è una sua responsabilità, Marco, farsi carico di risolvere questa sofferenza: potrebbe essere un passaggio che questa famiglia deve fare per conto proprio prima di riuscire ad aprirsi di nuovo a nuove esperienze e ad andare avanti con la vita.
Rimango a disposizione,
Dott.ssa Alessandra Montalto
Dott.ssa Giulia Marini
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Monza
Buongiorno, penso che forse più che lavorare sulle motivazioni che hanno spinto questa donna a lasciarla dovrebbe lavorare sulle sue emozioni e su come si è sentito in questa situazione. È necessario rielaborare la sensazione di essere stato manipolato così da non trascinarsi il vissuto anche nelle sue relazioni future.
Saluti, dott.ssa Marini
Dr. Roberto Greco
Psicologo, Psicologo clinico
Nociglia
Salve, la ringrazio innanzitutto per aver voluto condividere con un professionista la sua situazione. Occorre considerare come nessuno di noi sia tenutario delle decisioni altrui e, per questa ragione, le consiglierei di intraprendere un percorso volto all’elaborazione della conclusione di questa relazione. Chiaramente, sarebbe impossibile, attraverso questo mezzo circoscritto, darle gli strumenti necessari a quest’elaborazione e nel pieno rispetto del dolore che sta provando. Valuti la possibilità di avviare un percorso psicologico utile anche a chiarire le dinamiche che più hanno inciso in questa relazione. Resto a disposizione. Dott. Greco
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Gentile utente di mio dottore,

La donna che ha frequentato, aveva vissuto esperienze ed un passato sicuramente difficili, non si senta responsabile per quanto avvenuto al punto da stare molto male. La fine di una relazione è comunque sempre qualcosa di difficile da elaborare, ed un qualcosa di doloroso, pensi alla possibilità di ritagliarsi uno spazio all'interno del quale poter tornare su pensieri e vissuti in qualche modo collegati alla situazione vissuta, con lo scopo di poter star meglio e guardare al proprio futuro con fiducia. Contatti quanto prima uno psicoterapeuta, la aiuterà a trovare le risposte che cerca.

Cordiali Saluti
Dottor Diego Ferrara
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Gentile utente, mi pare che questa storia e l'esclusione che suo malgrado ha subìto abbiano toccato corde personali profonde. Forse sarebbe il caso di dare voce a queste parti all'interno di un percorso psicoterapico che possa aiutarla a superare il suo malessere .
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Ciao Marco, capisco bene quanto possa essere destabilizzante vivere un’esperienza come la tua. Hai investito dei sentimenti autentici in una relazione che ti ha coinvolto profondamente, e ora ti ritrovi a fare i conti con emozioni molto intense e contrastanti. È del tutto naturale sentirsi confusi, feriti, e cercare risposte per dare un senso a quanto accaduto. Proviamo a esplorare insieme alcuni aspetti della situazione, per aiutarti a trovare chiarezza e forse un po’ di sollievo. La donna con cui hai avuto questa relazione si trovava in una posizione davvero complessa, legata a vissuti personali e familiari molto difficili. Essere madre di tre figli, con una storia segnata dal suicidio del marito, significa portare un peso emotivo notevole e affrontare ogni scelta con una profonda consapevolezza di come questa potrebbe influire sui suoi figli. È possibile che, nonostante l’affetto per te, questo bagaglio abbia finito per condizionare le sue decisioni, facendola oscillare tra il desiderio di costruire qualcosa con te e il senso di responsabilità verso la sua famiglia. Non è semplice vivere questa ambivalenza: probabilmente per lei rappresentava una lotta interiore, e in certi momenti il bisogno di proteggere i figli può averle fatto mettere da parte il proprio desiderio personale. Dal tuo racconto, emerge come la figlia in particolare sia stata molto coinvolta e abbia esercitato una forte pressione sulla madre, arrivando a porla davanti a un ultimatum. Questo tipo di dinamica familiare può essere estremamente complessa: in una situazione in cui il nucleo familiare è stato segnato da un trauma come il suicidio del padre, i figli possono sviluppare un forte senso di protezione verso il genitore rimasto e reagire con ansia e timore a qualsiasi cambiamento che sentono minacciare la stabilità che conoscono. È comprensibile che, di fronte a queste tensioni, tu abbia percepito i comportamenti della figlia come manipolativi, poiché la pressione che ha esercitato ha finito per causare una frattura nella tua relazione. Tuttavia, è probabile che anche per la figlia il legame tra te e la madre sia stato vissuto con difficoltà, generando delle reazioni emotive forti e un senso di minaccia al proprio equilibrio familiare. Soffermiamoci anche sul comportamento altalenante della tua ex-partner. Comprendo che per te questi messaggi contraddittori siano stati molto dolorosi, perché ti hanno portato a sperare, per poi farti sentire improvvisamente abbandonato. Questo tipo di comportamento può lasciare un profondo senso di frustrazione e può dare l’impressione di essere stati "usati" o manipolati, e ciò è un sentimento naturale, vista la confusione generata. Tuttavia, considerando il quadro complessivo, è possibile che questo suo alternarsi tra parole di affetto e distacco fosse un riflesso della sua lotta interiore. Potrebbe essere stata sincera nei momenti in cui ti ha detto di tenere a te, ma allo stesso tempo sentiva il peso delle richieste e dei bisogni della famiglia, e alla fine ha scelto di piegarsi a quelle pressioni per evitare ulteriori conflitti. In situazioni come questa, potrebbe aiutarti accettare che forse non troverai una risposta univoca o del tutto chiara su ciò che è accaduto. Spesso, quando la sofferenza è così acuta, tendiamo a cercare una spiegazione per mettere ordine nelle emozioni, come se questo potesse alleviare il dolore. E in parte è vero: comprendere aiuta a rielaborare, ma in una storia così complessa, a volte le risposte sono parziali, sfumate e non del tutto definitive. Invece di concentrarti sul perché la tua ex abbia fatto determinate scelte, potrebbe essere utile volgere lo sguardo su di te e riflettere su ciò che hai imparato da questa esperienza. Cosa ti ha fatto capire questa relazione sui tuoi bisogni? Sui limiti che desideri stabilire in una relazione? Su cosa, d’ora in poi, è importante per te? Infine, vorrei sottolineare che ciò che stai provando è assolutamente normale e comprensibile: il senso di perdita, il disorientamento, la ricerca di un senso sono fasi necessarie per elaborare una fine così dolorosa. In un percorso terapeutico cognitivo-comportamentale, si può lavorare su due aspetti fondamentali: da un lato, sviluppare delle strategie per gestire l’intensità delle emozioni e alleviare l’ansia che spesso accompagna situazioni come questa; dall’altro, esplorare le convinzioni e i pensieri che emergono in seguito a questa esperienza, per riuscire a ristrutturare il tuo modo di vedere la situazione in un modo che ti permetta di andare avanti. È importante che tu ti dia il tempo per guarire, senza pretendere troppo da te stesso. Non sei solo in questo processo, e cercare un aiuto (come stai facendo ora) è un passo molto importante verso una maggiore consapevolezza e serenità. Col tempo, potrai usare questa esperienza per comprendere meglio te stesso e ciò che cerchi in una relazione, e piano piano mettere da parte il dolore, lasciando spazio a una nuova prospettiva. Resto a disposizione. Ti auguro il meglio. Dott. Andrea Boggero
Dott.ssa Laura Lanocita
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile Marco, la sua esperienza con questa relazione complessa è segnata da diverse emozioni e dinamiche che meritano di essere esplorate con attenzione. È evidente che il legame che ha costruito con questa donna fosse significativo per entrambi, ma la presenza di fattori esterni, come la reazione della figlia e le sfide familiari, ha influenzato profondamente l'equilibrio della vostra storia. La sensazione di essere stato abbandonato, specialmente in un momento in cui la sua partner sembrava esprimere sentimenti profondi, può generare confusione e dolore. È naturale cercare di dare un senso a ciò che è accaduto, e spesso questo processo implica l'esplorazione di emozioni quali il rifiuto, la frustrazione e forse anche un senso di impotenza. Le parole della madre, unite alle pressioni esterne della figlia, potrebbero aver creato uno stato di conflitto interiore in lei, che la portano a prendere decisioni che, pur necessarie, sembrano in contrasto con ciò che provava per lei. È importante riconoscere che, anche se questa situazione è stata influenzata da fattori esterni, i suoi sentimenti e il suo valore non sono diminuite a causa di essa. Considerare un momento di riflessione personale, magari condividendo con un professionista del settore, potrebbe aiutarla a elaborare queste emozioni e a trovare un modo per affrontare il processo di chiusura rispetto a questa esperienza.
Se desidera approfondire ulteriormente e ricevere supporto in questo difficile momento, non esiti a contattarmi. Troverà uno spazio di profondo ascolto e sostegno senza giudizio.
Cordialmente, dottoressa Laura Lanocita.
Dott.ssa Alessia Autore
Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
Salve, più che concentrarsi sul rapporto della sua ex compagna e la figlia mi concentrerei su di lei e successivamente sul rapporto con la sua ex compagna.
La ringrazio e la saluto,
Dottoressa Autore
Dott.ssa Francesca Messina
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno Marco, posso comprendere che cerchi delle risposte, una via per metterci una pietra sopra. In quella che lei ha chiamato manipolazione, sebbene si possa pensare il contrario, è da mettere in luce che la responsabilità è di due attori; altrimenti, il rischio è di deresponsabilizzare completamente la sua ex compagna.
Certamente i rapporti complessi con la figlia, il suicidio dell'ex marito, hanno avuto la loro parte.
Fossi in lei mi chiederei a cosa le serve pensare che sia stata manipolata.
Grazie
Dott.ssa Sara Petroni
Psicologo clinico, Psicologo
Tarquinia
Gentile Marco,
quello che racconta mostra quanto la fine di questa relazione l’abbia lasciato con molte domande aperte e una sensazione di disorientamento. È comprensibile: si è trovato coinvolto in una storia complessa, segnata da forti dinamiche familiari e da un contesto emotivo molto carico, nel quale la sua partner era divisa tra i propri sentimenti e le pressioni dei figli.

In situazioni di questo tipo non si tratta tanto di “manipolazione”, quanto piuttosto di un intreccio di ruoli e lealtà affettive difficili da gestire. Una madre che ha vissuto un lutto traumatico e che teme di perdere ulteriormente l’equilibrio familiare può trovarsi sopraffatta dal senso di colpa o dal bisogno di proteggere i figli, anche a costo di rinunciare a se stessa.

Per lei, Marco, il passo più importante ora è riconoscere ciò che questa relazione le ha lasciato: da un lato il dolore della perdita e la confusione per le contraddizioni vissute, dall’altro la consapevolezza di aver amato in modo autentico e di meritare una relazione in cui i sentimenti possano esprimersi liberamente, senza vincoli o segreti.

Concedersi del tempo per elaborare ciò che è accaduto, magari con l’aiuto di un percorso psicologico, può aiutarla a ricostruire un senso di fiducia e a comprendere meglio anche ciò che cerca oggi in un legame.

Dott.ssa Sara Petroni

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