Salve sono un ragazzo di 27 anni e ho un periodo della mia vita molto buio. Sono ossessionato, osses

15 risposte
Salve sono un ragazzo di 27 anni e ho un periodo della mia vita molto buio. Sono ossessionato, ossessionato e preoccupato da qualcosa che potrei essere: un narcisista patologico. La cosa é iniziata durante la prima quarantena del 2020, quando ho scoperto di questo tipo di patologia, più nello specifico riguardo al narcisismo di tipo covert. Sono davvero ossessionato, perché ho visto dei video in cui si parla molto male di queste persone e ho paura di essere una di queste. Mi sento infatti molto solo, non ho un lavoro e non ho mai saputo che cosa fare nella vita, in realtà non penso neanche di aver voglia di lavorare perché significherebbe approfondire ed entrare in sintonia profonda con le altre persone. Non esco molto e mi sembra che quando esco lo faccio solo per.farmi notare dagli altri e sentirmi più vivo, quindi per avere attenzioni. Stare in casa ultimamente mi crea forte disagio psicologico. É da tanto che vedo una psicoterapeuta ma lei mi dice che probabilmente non sono narcisista, ma io non le credo molto perché dentro di me so che c'è qualcosa che non va. Vedo gli altri come nemici,ma allo stesso tempo più puri, più forti e più veri di me, perché io mi sento spesso vuoto con un angoscia che mi divora dentro dalla mattina alla sera, gli invidio molto per questo. Ho sempre questo pensiero fisso e queste voci che mi vogliono distruggere, sul fatto o meno che potrei essere davvero un narcisista nascosto e sono molto preoccupato per me stesso e per.il mio futuro. Mi sento infatti spesso congelato e pieno di dubbi, ma soprattuto alienato e impaurito da tutto. Non riesco a seguire un discorso ed entrare in empatia con una persona, neanche a concentrarmi sulle cose banali, ma soprattutto DECIDERE di fare qualcosa rinunciando alle altre. Vorrei sapere il perché e le cause di questo mio disagio, perché ho paura da.un giorno all'altro di esplodere e avere una crisi di nervi e di rabbia o peggio tentare di farmi del male per.la.disperazione che provo. Ma mi sento davvero impotente e sconnesso da me stesso, provo disagio ma sento che non riesco a farci nulla perché sarebbe troppo doloroso. Stavo pensando di vedere il mio psichiatria per eseguire una diagnosi su di me, non so se é la cosa meglio da fare ma voglio una risposta, vorrei sapere la verità su di me, e penso di essere pronto ad accettare la verità, anche se questo significa distruggere tutto ciò che sono stato perché é una situazione davvero logorante. Vi prego vorrei solo essere tranquillizzato e ho scritto questo perché voglio cambiare questo mio punto di vista malato.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Gentile utente di mio dottore,

dubito che in questo momento un parere esterno possa rassicurare queste sue angosce. Il suo pare esser un disturbo d' ansia da malattia, viste le preoccupazioni costanti da cui è accompagnato e vista la ricerca quasi ossessiva di una diagnosi. Avendo cominciato già un percorso la invito ad aprirsi in merito ai suoi dubbi col terapeuta; nel caso, un consulto psichiatrico potrebbe esser opportuno qualora la morsa di questo pensieri non le dia tregua. Da uno psichiatra verrebbe valutata la possibilità di una prescrizione farmacologia, questo sin tanto che la psicoterapia non fa il suo corso.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Buonasera, grazie per aver condiviso così profondamente il suo sentire ed il suo dolore. data la condizione che descrive potrebbe essere utile ed importante affiancare al processo psicoterapico una diagnosi psichiatrica. a volte ripristinare un equilibrio neurofisiologico si rivela fondamentale per la buona riuscita della psicoterapia, soprattutto quando i livelli autodistruttivi raggiungono un picco, come quello da lei descritto.
provi a chiedere al suo terapeuta se collabora con uno psichiatra, in caso contrario non esiti a contattarlo indipendentemente. cordialmente, Violante
Gentile Utente, grazie per aver condiviso la sua storia. Comprendo la confusione e il disagio che sta vivendo, ma le consiglio di parlarne nuovamente con lo psicologo con cui ha intrapreso il percorso perchè consultarsi con un altro professionista potrebbe creare ulteriore confusione. Condivida con lui anche la possibilità di consultare uno psichiatra. Un caro saluto, Dott.ssa Marina Colangelo
Buongiorno, la diffido dal farsi autodiagnosi leggendo le caratteristiche delle varie patologie. Vale lo stesso principio delle malattie mediche. Qua sarebbe un azzardo dalla breve descrizione anche effettuare una diagnosi a distanza (che non ha nessun valore) ma credo che la parola chiave sia tra le prime che ha scritto..."ossessione". Ne parli con la terapeuta, possibilmente non opponendosi alla terapia pensando di aver capito tutto che di solito è vero proprio il contrario. Al limite può pensare di cambiare terapeuta se non si sente in sintonia ma dovrebbe riuscire a valutare obbiettivamente se si tratta effettivamente di questo o di una resistenza/difesa/evitamento della terapia.
Gentile Amico,
in generale non bisognerebbe mai farsi "autodiagnosi": si rischia di suggestionarsi e dare spiegazioni false al nostro malessere, soprattutto quando non si ha chiaro quali sono i motivi che ci spingono a vedere la vita in modo così difficile.
Perché non chiede al suo terapeuta di sottoporla ad un test, o di inviarla per una psicodiagnosi ad un collega che se ne occupi? Si toglierebbe il dubbio definitivamente.

Spero che questo le sia di aiuto.
Cordialmente
dr. Ventura
Buongiorno, mi spiace per ciò che ha scritto.
Non si faccia diagnosi da solo.
Possiamo intraprendere un percorso anche online.
Dono disponibile a colloqui.
Cordiali saluti
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Buongiorno, sento la sua angoscia e il suo dolore tramite le parole che ha scritto e sento anche molta confusione.
Quelle che riporta sono ipotesi che non fanno che aumentare la sua confusione e la preoccupazione. Sono d’accordo con l’idea di contattare il suo psichiatra, è un primo passo per mettere ordine e iniziare a capire cosa la fa stare male. L’unica cosa certa è che lei porta una sofferenza che ha bisogno di essere ascoltata e l’etichetta che questa sofferenza ha non è di così grande importanza.

Rimango a disposizione nel caso ne sentisse il bisogno non si faccia problemi a scrivermi.

Dottoressa Carlino Eleonora
Salve, grazie per la condivisione. Immagino quanto sia difficile per lei vivere e questo malessere.
Difficile che lei possa ritrovare una rassicurazione in questo contesto, forse a breve termine ma a lungo andare la situazione di malessere che vive si ripresenterà.
Averne parlato sicuramente è il primo passo ad esporre e a chiedere aiuto ma se vuole uscirne da questi pensieri paralizzanti e stati emotivi ad alta intensità le suggerisco un percorso di psicoterapia ad orientarmi cognitivo comportamentale per imparare a gestire, riconoscere i suoi stati emotivi, interrompere i comportamenti protettivi che ad oggi non fanno altro che aumentare il suo malessere e costruire nuove alternative.
Resto a disposizione per eventuali dubbi.
Cordiali saluti
Dott.ssa Daniela Chieppa
Salve, posso comprendere il suo bisogno di avere rassicurazioni ma la sua psicologa le darà tutte le risposte che le servono visto che la segue e quindi la conosce bene. Se la collega non ha riscontrato la patologia che lei teme non comprendo su quali basi e per quale motivo lei persiste nella diagnosi. Chi le ha detto che soffre di narcisismo? Credo lei debba fidarsi della collega a cui si è affidato. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Gentilissimo, le consiglio di approfondire questi suoi bisogni col collega, che la segue, anche riguardo alla possibilità di consultare uno psichiatra. I due percorsi non si escludono anzi si completano, quando se ne profila la necessità. Rassicurare i suoi dubbi le permetterebbe di continuare la terapia in modo più proficuo.
Un caro saluto.
Gent. Utente, si comprende quanto stia soffrendo per tutta la sua situazione. Ha tante domande, dubbi e si sente vacillare quasi a desiderare di potersi aggrappare a qualcosa o qualcuno e ricevere la risposta più corretta. Non è una questione di diagnosi ma ritengo importante che inizi a comprendere e sentire quale è la buona strada per lei. La invito a parlarne più chiaramente con il suo terapeuta e se desidera parlare anche del suo desiderio di un consulto psichiatrico. Un cordiale saluto. Dott.ssa Domigno
Buonasera, è chiaro che non si può fare una diagnosi in questo modo ma le dico che non necessariamente i sintomi che riporta sono da ricondurre al narcisismo. Da ciò che scrive mi sembra che le relazioni con gli altri siano difficoltose e che provi disagio anche in casa, potrebbe trattarsi di un problema di autostima. Mi colpiva il fatto che non riesce a credere alle parole della sua psicoterapeuta e questo aspetto andrebbe approfondito con lei. Se può esserle di aiuto non escluderei la visita psichiatrica.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno, i suoi dubbi sono legittimi. Una psicoterapia è consigliata perché, se da una parte "guarisce" gli stati d'animo che non la fanno stare bene, dall'altro "educa" alla consapevolezza e alla conoscenza di sé. La conseguenza di questa "educazione" è che poi lei è in grado di fronteggiare tutto ciò che la vita ci riserva quotidianamente, in modo adeguato. Se non trova riscontro con lo psicoterapeuta che sta frequentando o dovesse frequentare, conviene cambiare. Ognuno ha un suo metodo di lavoro e non è detto che quel metodo vada bene per lei. A disposizione per qualsiasi chiarimento, la saluto cordialmente.
dr.ssa Elena Santomartino, psicologa psicoterapeuta
Mi dispiace sentire che stai attraversando un periodo così buio e che stai vivendo una forte ossessione riguardo al narcisismo patologico. È comprensibile che la scoperta di questa patologia e i video negativi ad essa associati ti abbiano portato a preoccuparti di essere una persona narcisista. Prima di tutto, è positivo che tu stia già cercando aiuto da una psicoterapeuta. È importante continuare a lavorare con lei e ad aprirti riguardo ai tuoi pensieri e alle tue preoccupazioni. La tua psicoterapeuta ha esperienza nel campo della salute mentale e sarà in grado di valutare la tua situazione in modo accurato.
È comprensibile che tu possa avere dubbi sulla sua valutazione, ma è importante ricordare che la diagnosi di un disturbo mentale richiede una valutazione approfondita e professionale. I professionisti della salute mentale utilizzano strumenti specifici per valutare i sintomi e le caratteristiche di un disturbo, e spesso è necessario un periodo di osservazione per arrivare a una diagnosi accurata.
È importante anche esplorare le tue emozioni e i tuoi pensieri riguardo agli altri e a te stesso. La sensazione di vuoto, l'invidia e l'alienazione potrebbero essere segnali di altri problemi emotivi o di autostima. Parlarne con il tuo terapeuta può aiutarti a comprendere meglio queste dinamiche e a lavorare su di esse.
Nel frattempo, cerca di prenderti cura di te stesso. Cerca di dedicare del tempo ogni giorno a pratiche di auto-cura che ti aiutino a rilassarti e a ridurre lo stress, come fare esercizio fisico, praticare la meditazione o fare attività che ti piacciono. Cerca di evitare di giudicarti duramente e ricorda che sei una persona preziosa e degna di amore e felicità. Non esitare a cercare aiuto e a parlare apertamente delle tue esperienze con i professionisti che ti stanno seguendo.
Dr. Roberto Prattichizzo

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