Salve, sono un ragazzo di 22 anni e sto affrontando un periodo di forte crisi. Sto concludendo i mie

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Salve, sono un ragazzo di 22 anni e sto affrontando un periodo di forte crisi. Sto concludendo i miei studi triennali con grande fatica, dettata soprattutto dal fatto di essermi reso conto che il percorso iniziato e che sto quasi per concludere non sia stato quello giusto per me. Ho perso completamente l'interesse verso le discipline del mio corso di studi, questo mi ha profondamente demotivato e non posso evitare il confronto con i miei compagni di corso/amici che magari hanno già concluso la mia stessa triennale, sembrano avere le idee molto chiare sul loro futuro e sono stati presi alle magistrali che volevano. Non sento di avere le loro stesse capacità e motivazione e questo mi fa davvero male. Inoltre, non ho la minima idea di quello che vorrei fare nella vita. Vorrei solo avere una vita felice e tranquilla, ma so che avere un lavoro dignitoso e che mi piaccia sia una condizione necessaria per averla. In vista della magistrale, sto pensando a delle soluzioni universitarie che mi potrebbero aiutare a "correggere il tiro", ma non mi è chiaro se io lo stia facendo per vero interesse verso questi altri ambiti o semplicemente per trovare qualcosa da fare che mi possa assicurare un inserimento più sicuro nel mondo del lavoro. Ho anche pensato di ricominciare da zero una nuova triennale, ma ammetto di avere mille dubbi a riguardo che mi terrorizzano: ho veramente voglia di studiare per altri 5 anni? E se poi non dovesse andare bene? Se non mi piacesse? Non mi porterebbe a entrare nel mercato del lavoro troppo tardi (27-28 anni)? L'arrovellarmi su questi pensieri mi sta occupando molto tempo e mi sta togliendo l'energia e il tempo necessari per dare gli ultimi 2 esami che mi mancano e scrivere la tesi. La mattina ho difficoltà ad alzarmi dal letto, sto mangiando meno e non c'è un secondo in cui io mi senta felice o un po' sollevato. Ho smesso di uscire di casa, un po' perché non voglio farmi vedere dagli altri in questo stato e un po' perché ho molto da studiare e so di non avere tempo da perdere. Da giorni non rispondo ai messaggi perché mi fa paura l'idea di dover rispondere a un "come stai?". Ho paura per il mio futuro perché so che la triennale che avrò finito fra qualche mese non mi darà nessuna opportunità lavorativa, ma al tempo stesso sono sicuro di non voler continuare con una magistrale nello stesso ambito. E non vorrei abbandonare lo studio per poi condannarmi a lavori saltuari e sottopagati per tutta la vita. Sento la pressione di una società che ci vuole performanti e irrefrenabili e mi sembra di essere l'unico a sentire il bisogno di fermarsi per capire cosa fare dopo. Tutti mi appaiono così determinati, forti, sicuri di sé, capaci, abili ad ottimizzare il tempo delle loro giornate. Io invece non mi darei una lira e sono consapevole di avere molti limiti, sia nello studio che nella capacità di affrontare la vita. Non sono mai stato così male in vita mia e francamente non so come uscire da questo vortice di pensieri negativi che mi sta divorando
Buon pomeriggio, innanzitutto la ringrazio di aver condiviso questa esperienza e mi dispiace molto del disagio che ha espresso. Posso solo provare ad immaginare quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione. Le ansie e le paure sono tematiche ricorrenti nel momento in cui si devono affrontare delle tappe importanti della propria vita. Laurearsi rappresenta un grande cambiamento, con la fine degli studi e l'ingresso nel mondo del lavoro che può assumere determinati significati in base alla storia individuale, portandoci, a volte a bloccarci. A volte capire come andare avanti e identificare la scelta migliore per noi, può non essere affatto semplice, per questo scoprire le nostre modalità di agire e comprendere da dove deriva questo blocco che le impedisce di andare avanti. Un obbiettivo di un percorso psicologico, può essere quello di chiarire questa confusione e cercare di trasformarla in benessere. Una terapia psicologica potrebbe permettergli di conoscersi meglio e di sviluppare delle strategie utili per poter vivere al meglio il presente, costruendo delle basi solide al fine di uscire al meglio da questo momento cosi doloroso. Sarebbe uno spazio solo per lei alla scoperta di se stessi. In caso volesse, io sono a completa disposizione, in presenza ma anche Online. Dott. Matteo De Nicolò
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Purtroppo è un equivoco che incontro sempre più spesso,cioè scegliere un percorso di studi a caso o comunque orientato da ipotesi vaghe e confuse.
In realtà il ragionamento dovrebbe partire d queste considerazioni:
Che tipo di vita voglio fare? Quindi per quella vita che tipo di lavoro devo scegliere? Di conseguenza che studi devo intraprendere?
Ovviamente non è una ricetta universale,ma sicuramente limita gli errori e le delusioni.
Ciò detto ritengo che la sua situazione non sia disperata,anzi. Lei parla solo di specialistica,quindi tre anni etc.
In realtà oggi le specialistiche servono molto poco,solitamente sono la ripetizione di quanto fatto nel triennio,più che altro sono un business per le università che rivendono due volte lo stesso prodotto.
Molto più fruttifero può essere invece un master specifico,quindi tra 6 e 12 mesi,che però l’avvicini a una competenza reale da poter rivendere nella ricerca di un lavoro.
Perché in questo alla fine consiste la ricerca di un lavoro
Gentile Utente, ha descritto molto bene il disagio che sta vivendo in questo momento. Come lei stesso ha scritto "la pressione della società ci vuole performanti e irrefrenabili", ma non è il solo che sente il peso di questa condizione. Lei ha avuto il coraggio sia di esprimerlo in questa sede e sia di trovare una soluzione a questo malessere. Inoltre, il confronto con gli altri e la paura del giudizio la stanno condizionando molto.
Le consiglio di richiedere un colloquio psicologico per affrontare questa situazione. Aldilà della decisione che prenderà nel proseguimento degli studi, è importante ritagliarsi uno spazio in cui riflettere ed elaborare la paura che vive in questo momento. In un percorso di psicoterapia, con l'aiuto di un professionista accogliente e non giudicante, potrà lavorare per migliorare la sua autostima e imparare a fare affidamento sulle risorse che ha a disposizione per fronteggiare le difficoltà del presente e l'inevitabile insicurezza che il futuro porta con sè.
Resto a disposizione, Dott.ssa Marina Colangelo
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Ciao! Mi dispiace molto per le difficoltà che stai vivendo e comprendo il fatto che questa società basata su efficienza, produttività e velocità non aiuti a vivere in sintonia con le nostre aspirazioni, anzi! Ci terrei a dirti, tuttavia, che il disagio che stai vivendo è proprio un indicatore del fatto che puoi trovare la via per realizzarti. Queste emozioni negative (paura, rabbia, tristezza) se condivise ed esplorate possono darti delle informazioni importanti sulla strada più adatta a te. Potrebbe esserti d'aiuto un percorso psicologico in cui comprendere e accogliere ciò che provi. In bocca al lupo! Un saluto, Raffaella Papa
Buonasera, avere limiti, come avere dubbi e incertezze e assolutamente umano. Per quanto gli altri le sembrino "perfetti" e performanti non hanno niente più di lei. Credo che il punto sia trasformare i propri limiti in risorse. Di questo non tutto sono capaci, o meglio non tutti sono aiutati a farlo. Non potrebbe essere per lei un'occasione questa per fermarsi un momento e rispondere alla domanda temuta? Come sta? Solo se entra in contatto con il piano emotivo e le ragioni profonde del suo malessere potrà trovare delle risposte e delle risorse.
Le auguro giorni più sereni e resto a sua disposizione, anche online.
Dott.ssa Franca Vocaturi
Gentile Utente, grazie per la sua condivisione. Dal suo posto arriva tutta la sua sofferenza e la confusione che sta vivendo, mi spiace molto per il suo periodo difficile.
Non è facile progettare il proprio futuro, soprattutto nella nostra società efficientismo che ci vuole performanti e, come dice anche lei, "determinati, forti, sicuri di sé, capaci, abili ad ottimizzare il tempo delle loro giornate" ... è una pressione sociale davvero dura da sopportare, per tutt*.
Nella sua condizione di incertezza potrebbe trovare beneficio da un percorso di orientamento accademico e professionale che le consenta di comprendere, con chiarezza e serenità, quali sono i suoi desideri per se stesso, le sue risorse, le sue possibilità realistiche per costruirsi la vita tranquilla e felice che desidera.
Sono oltre 25 anni che mi occupo di psicologia del lavoro e mi metto a sua disposizione, anche on line, per un primo colloquio che possa aiutarla a focalizzarsi, nel frattempo le auguro ogni bene!
Dr.ssa Erika Conti
Gentile ragazzo, anzitutto grazie per aver condiviso la sua esperienza; le emozioni e le paure che vive in questo momento della sua vita potrebbero essere sottoscritte da centinaia di laureandi. Non è raro che ci si trovi al termine di un percorso di studi e ci si chieda se la scelta che avevamo fatto poteva essere effettivamente quella più giusta per sé. Tuttavia, dopo aver letto la sua presentazione, la prima domanda che le faccio è la seguente: è proprio così sicuro che "gli altri" siano felici e realizzati così come li vede? Potrebbe essere arrivato il momento giusto per confrontarsi meno e meglio con gli altri, guardando al proprio percorso con maggior sicurezza e creatività, silenziando, anche solo per poco, quelle ansie ed insicurezze che un continuo (ed aggiungerei malsano) esercizio di confronto con gli altri crea.
Restando a disposizione per un eventuale approfondimento, le faccio i miei migliori auguri per il suo futuro.
Dott.ssa Conti Francesca
Buongiorno, capisco la difficoltà e molto spesso i ragazzi non vengono orientati correttamente alla scelta universitaria poiché manca un confronto su temi concreti come anche le possibilità lavorative future. Sicuramente parlare di questi temi con uno specialista può aiutarla a mettere a fuoco ciò che vuole, quello che sente e come si immagina, riflettendo insieme su questi temi e sulle motivazioni del paragone con gli altri. É sicuramente importante fare un lavoro insieme in modo da interrompere questi pensieri negativi e raggiungere come obiettivo un maggior benessere psico-fisico. Restando a disposizione, la saluto.
Buongiorno, capisco quanto il vissuto che riporta è sicuramente pesante da portare quotidianamente e condividerlo con un professionista l'aiuterebbe a sentirsi più leggero ma soprattutto a trovare le risposte che cerca tra tutte le domande che ha riportato. Sono d'accordo con lei: la società in cui viviamo è fatta di pressioni e standard di performance e di vita molto elevati che non aiutano, in particolar modo quando arrivano momenti di incertezza come i suoi che, tuttavia, è normale vivere, ancor di più a 22 anni. Si prenda il tempo e lo spazio per ascoltarsi e capire realmente quali sono i suoi bisogni, senza interferenze esterne. Un luogo protetto e privo di giudizio come quello della psicoterapia potrà di certo aiutarla in questo.
Rimango a disposizione, un saluto. Dott.ssa Annalisa Cavalleri
Buonasera,
il mio suggerimento è quello di rivolgersi a un professionista, con il quale approfondire la questione. Sarà un luogo sicuro in cui acquisire una maggior conoscenza di sé, delle sue emozioni, dei suoi pensieri e delle sue dinamiche relazionali al fine di individuare le strategie più adatte e funzionali ad affrontare le sue difficoltà e adottare una nuova prospettiva. Un saluto, dott.ssa Deborah Bonino
Ciao, Mi dispiace per ciò che stai affrontando e comprendo quanto per te possa essere difficile. Spesso ci troviamo di fronte a delle difficoltà contingenti e non disponiamo di tutte le risorse necessarie per affrontarle e superarle. Ci sentiamo bloccati e questo, nella maggior parte dei casi, ci impedisce di svolgere una vita completa ed appagante.
Tutti riteniamo di conoscerci, di essere consapevoli delle nostre emozioni, pensieri e comportamenti, ma in realtà , non tutti gli aspetti del nostro carattere e della nostra personalità  sono per noi così chiari e consapevoli.
Un consulto psicologico potrebbe essere utile al fine di approfondire il vissuto,la situazione, l'origine e l’evoluzione, le risorse che è possibile attivare e le strade percorribili per alleviare il disagio, agevolando una conoscenza più profonda di noi stessi. Ciò consentirà il cambiamento di tutti quegli elementi, poco funzionali, che non ci permettono di stare bene e che amplificano i vissuti negativi e le nostre sofferenze.
Resto a disposizione anche online.
Saluti,
Dott.ssa Francesca Caterino
Buongiorno caro ragazzo, mi sento di complimentarmi perché è consapevole di essere entrato in un mood abbastanza negativo in cui sicuramente ha un ruolo anche la società, come dice, ma mi ha colpita molto questo punto: <<...arrovellarmi su questi pensieri mi sta occupando molto tempo e mi sta togliendo l'energia e il tempo necessari per dare gli ultimi 2 esami che mi mancano e scrivere la tesi>>. Praticamente si sta fermando a due passi dalla fine, da un traguardo che sì, può fare paura, flagellandosi con dubbi e incertezze. Trovi un aiuto per approfondire e superare questo, il resto, soluzioni comprese, verranno proprio da qui. Si conceda la possibilità di arrivare alla traguardo e gustarsi la soddisfazione di avercela fatta.
Cordialmente, dott.ssa M. Costantini.
Carissimo utente, esprimo profonda comprensione per ciò che sta vivendo e sono profondamente dispiaciuta per il disagio che questa situazione le determina.
La invito a costruire uno spazio sicuro per se stesso, con l'aiuto di un professionista, in modo che possa ampliare la conoscenza di sé soprattutto in termini di risorse e aree di miglioramento; così potrebbe sia scoprire quali sono le sue affinità e i suoi interessi magari da applicare in un eventuale ambito di studi/lavorativo e, inoltre, avrebbe la possibilità di ultimare con più serenità il suo percorso di studi triennale che è ad un passo dalla fine.
Le consiglio, infine, di approfondire qualche tecnica di rilassamento, come il Training Autogeno, utile per affrontare quei momenti di sconfitta e senso di impotenza che possono verificarsi nel quotidiano.
Se necessità di alcune delucidazioni, sono a completa disposizione sia in presenza che online.
Cordialmente,
d.ssa Alice Gennari
Buongiorno e grazie per aver condiviso il suo disagio nel sentire la pressione di una società che ci vuole "performanti e irrefrenabili" che le assicuro oggi è un "sentire" condiviso da molte persone e non solo suoi coetanei.
La conclusione del percorso universitario (anche se per lei si tratta della triennale) è sempre un momento di bilanci in cui ci si interroga su ciò che accadrà dopo e se siamo pronti ad assumerci le responsabilità che il mondo del lavoro richiede.
Concluda questo primo step senza impedirsi di confrontarsi con le sue incertezze rispetto a cosa vuole veramente per il suo futuro e chiedendosi a riguardo quale è il "progetto di vita" che lei ha in mente per se stesso, provando anche ad immaginarlo nei dettagli e vedrà che questo la aiuterà nella decisione su come proseguire gli studi.
Nei momenti di crisi (che coincidono spesso con quelli di cambiamento e crescita) ci possiamo sentire confusi e faticare ad intravedere le nostre risorse. Infatti lei dice che 'arrovellarsi su questi pensieri le sta togliendo l'energia e il tempo necessari per dare gli ultimi 2 esami che le mancano e scrivere la tesi". Per questo sarebbe utile richiedere il supporto di uno psicologo che la supporti e sostenga in questo momento impegnativo che può causarle stress e la aiuti nel fare chiarezza rispetto a ciò che vuole realmente per sé stesso nella sua vita.
La saluto cordialmente e ... in bocca al lupo!
dott.ssa Stefania Palmacci
Caro ragazzo, ci sono fasi nella vita in cui si perde la propria bussola e sembra che viceversa tutti gli altri abbiano la loro bussola interna ben funzionante e ben tarata. Riflettere, avere dubbi, porsi domande sono attività superiori e non alla portata di tutti. Sono però una sua risorsa. Provi a darsi del tempo per ascoltare se stesso, senza rinunciare alla fiducia nelle sue capacità ed alla speranza di orientarsi nel modo più confacente alle sue profonde istanze.
Mi dispiace molto sentire che stai attraversando un periodo così difficile. Le preoccupazioni e le incertezze che hai descritto sono comuni, specialmente a questa fase della vita, e possono essere molto pesanti da gestire. Ecco alcuni suggerimenti che potrebbero aiutarti:

Riconosci il Tuo Valore: Prima di tutto, è importante riconoscere il tuo valore indipendentemente dalle tue prestazioni accademiche o dalle decisioni professionali. Ognuno ha il proprio percorso, con tempi e ritmi diversi.
Consulta un Professionista: Considera l'idea di parlare con un terapeuta o uno psicologo. Essi possono offrirti supporto e strumenti per gestire l'ansia, la pressione e gli stati d'animo negativi. A volte, avere uno spazio sicuro per esplorare i propri pensieri e sentimenti può fare una grande differenza.
Fai una Pausa: A volte, fare una pausa per riflettere può essere molto utile. Questo non significa necessariamente abbandonare gli studi, ma prendersi il tempo necessario per valutare le proprie opzioni e desideri.
Esplora le Tue Passioni e Interessi: Dedica del tempo a scoprire ciò che ti interessa veramente. Potresti scoprire nuove passioni o interessi che potrebbero guidarti verso un percorso di studi o una carriera più soddisfacente.
Valuta le Opzioni Accademiche con Cura: Se stai pensando di cambiare percorso di studi, esplora le opzioni con cura. Cerca di capire se il tuo interesse per un nuovo campo di studio è guidato dalla passione o dalla paura di non trovare lavoro. Non c'è niente di male nel cambiare percorso, ma è importante che sia una scelta ponderata.
Parlane con Qualcuno di Fiducia: Condividi i tuoi pensieri e le tue preoccupazioni con qualcuno di fiducia, come un amico, un familiare o un mentore. A volte, parlare con qualcuno può aiutare a vedere le cose da una prospettiva diversa.
Non Confrontarti con gli Altri: Cerca di non confrontarti con i tuoi coetanei. Ognuno ha il proprio cammino e le proprie sfide, e ciò che appare in superficie non riflette sempre la realtà interiore di una persona.
Prenditi Cura di Te: Assicurati di prenderti cura della tua salute fisica e mentale. Mangia bene, dormi a sufficienza e cerca di fare un po' di attività fisica. Queste azioni possono avere un impatto positivo sul tuo benessere generale.
Passi Piccoli: Affronta un giorno alla volta. Concentrati su piccoli obiettivi, come completare un compito o studiare per un certo periodo ogni giorno. Questi piccoli successi possono aiutarti a costruire fiducia in te stesso.
Ricorda che È Normale Sentirsi Persi: Molte persone passano per periodi di incertezza e dubbi, specialmente durante gli anni universitari. Non sei solo in questo.
Ricorda, non esiste un unico percorso giusto nella vita. Ognuno di noi deve trovare la propria strada, che spesso è tortuosa e imprevedibile. Prenditi il tempo necessario per te stesso e non aver paura di chiedere aiuto quando ne hai bisogno.
Gentile Utente, sembrerebbe trovarsi tra due fuochi: da un lato il desiderio di rispondere al bisogno di fermarsi e riflettere, dall'altro il timore che ciò possa causarle più danni che benefici. Mi pare di capire che questa situazione così difficile da sopportare, tanto da causarle un disagio quotidiano significativo che si ripercuote su vari aspetti della sua vita, porti con sè profondi significati legati a temi importanti quali il futuro, l'identità personale e il confronto con gli altri, dal quale sente di uscirne in un certo senso sminuito e mortificato. Certo, potrebbe considerare il fatto che ogni persona è a sè e ha un percorso personale, per quanto sia naturale fare confronti, oltre al fatto che probabilmente anche i suoi compagni non sono così sereni come sembrano. Tuttavia, non credo che "GLI ALTRI" siano realmente il punto sul quale concentrarsi. Provi ad interrogarsi su queste sue paure, ad ascoltarle e approfondirle, in modo da coglierne il senso profondo a partire da ciò che queste significano PER LEI. Avere 20 anni può essere tremendamente spaventoso, porte che si aprono, altre che si chiudono, così tante strade percorribili e altrettante possibilità di "sbagliare", ma essere così giovani serve anche a questo, a scoprire nuovi lati di sè e rimettersi in discussione. Parta proprio da sè stesso e da questi suoi timori. In questo senso potrebbe essere molto utile ricavarsi uno spazio personale nel quale poter esplorare con l'aiuto di un professionista questi vissuti in modo da comprenderli meglio e scoprire nuovi lati di sè. Più si conosce e comprende sè stessi, più è possibile orientare la propria vita nella direzione che si desidera. Le auguro care cose e resto a sua disposizione se volesse approfondire. Dott.ssa E.B.

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