Salve sono stata operata 2 anni fa LCA. La zona del prelievo e sana dalla risonanza ma continua a fa

15 risposte
Salve sono stata operata 2 anni fa LCA. La zona del prelievo e sana dalla risonanza ma continua a farmi male, una tendinite. Il medico mi ha consigliato al fisioterpia stavo inziando a stare melglio. Abbiamo integrato con l utilizzo dell onda d’urto ma sto peggio, nell arco di due mesi mi fa ancora male nonostante ho fatto delle tecar. Com’è possibile? Sono preoccupata
Salve! Capisco la sua preoccupazione. A seguito dall'intervento è possibile che nel sito di prelievo del graft utilizzato per l'intervento si instaurino processi infiammatori. Provi a parlare con il suo fisioterapista di un aproccio più attivo e più mirato all'esercizio terapeutico senza abusare di terapie passive che, con problematiche di tendiniti, purtroppo non servono a molto. Nell'eventualità le consiglio anche di controllare che la cicatrice chirurgica non abbia creato delle piccole aderenze con i tessuti sottostanti che possono procurare dolore. Le auguro un buon recupero!

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Dott. Piero Fedele
Fisioterapista, Posturologo
Pontecagnano Faiano
Salve, bisognerebbe capire bene la causa di questo dolore. Potrebbe dipendere anche da squilibri muscolari post intervento.
Buonasera, per darle un parere occorrerebbe una valutazione in presenza. Probabilmente la terapia strumentale non è la strada giusta (soprattutto la tecar). Si rivolga ad un fisioterapista (laureato in fisioterapia) e continui con terapia manuale ed esercizio.
Saluti
Dr. Alessio Facchini
Fisioterapista, Osteopata
Novara
Salve. Non mi è completamente chiaro il rapporto tra l’intervento di LCA e la diagnosi di sperone calcaneare. In ogni caso non ha nominato nessun altro tipo di correzione a parte la tecar e le onde d’urto. Ha impostato esercizi correttivi con il fisioterapista? È stata fatta una valutazione sul carico ed una eventuale correzione? L’esercizio terapeutico ad esempio dovrebbe sempre essere associato alle altre strategie di intervento ed è la cosa che dà maggiori benefici a medio-lungo termine. Cordiali saluti
Dott. Franco Migliozzi
Fisioterapista, Osteopata
Padova
Uno sperone calcaneare che insorge in seguito ad un intervento di crociato anteriore potrebbe essere messo in relazione a dei cambiamenti posturali del ginocchio, in varo o valgo, in seguito ad una debolezza muscolare dei muscoli connessi al ginocchio.
Sarebbe utile e consigliato fare un esame baropodometrico e vedere se lì dove c'è l'infiammazione e lo sperone calcinare sono presenti sovraccarichi posturali e quindi effettuare una rieducazione propriocettiva sia del ginocchio che del piede, anche attraverso l'adozione di solette propriocettive personalizzate.
Ciao,
quello che racconti capita più spesso di quanto si pensi. Anche se la risonanza non mostra nulla, il dolore nella zona del prelievo – soprattutto se si tratta del tendine rotuleo o semitendinoso – può persistere a lungo, soprattutto se c’è una tendinopatia in atto. Se con la fisioterapia stavi migliorando e l’introduzione dell’onda d’urto ha peggiorato la situazione, è possibile che il tessuto non fosse pronto per quel tipo di stimolo. Non sempre le terapie strumentali aiutano, anzi, a volte possono infiammare ulteriormente. Ti direi di confrontarti bene con il tuo fisioterapista e magari tornare a un lavoro più progressivo e controllato, senza forzare. Il miglioramento spesso arriva con pazienza e con i giusti tempi. Capisco la tua preoccupazione, ma nella maggior parte dei casi si risolve: ci vuole solo un approccio ben dosato.

Un saluto.
Dr. Clemente d'Angelo
Fisioterapista, Chinesiologo, Posturologo
Maddaloni
Salve, la sua preoccupazione è del tutto comprensibile. anche se all'imaging il sito di prelievo risulta guarito ciò non toglie che quel tessuto tendine non abbia ricevuto il giusto stimolo dal punto di vista funzionale. Il tessuto tendineo è carico-dipendente, risponde cioè per restare in salute ad una dose adeguata di carico alla quale si adatta e la gestione passiva alla quale è stata sottoposta non rappresentano la migliore opzione secondo le più recenti evidenze in letteratura. si rivolga ad un fisioterapista specializzato in disturbi muscoloscheletrici (ompt). spero riesca a trovare un professionista che possa guidarla verso il recupero.
Dott. Giorgio Piccioli Cappelli
Fisioterapista, Osteopata, Posturologo
Villongo
consiglierei un' analisi posturale completa con tests muscolari e di forza e d esercizi mirati di riabilitazione motoria, ginnastica psicomotoria e propriocettiva
Dr. Luciano Brigandi
Fisioterapista, Osteopata, Posturologo
Meda
Buongiorno
Avrei bisogno di avere maggiori informazioni Mi invii il suo numero di telefono su questo sito Senza impegno economico Grazie
Dott. Claudio Massi
Fisioterapista
Santa Maria delle Mole
Le onde d'urto potrebbero aver peggiorato l'infiammazione del tendine, e la tecar da sola potrebbe non aver sortito l'effetto sperato per questo motivo.
Potrebbe essere d'aiuto una terapia fisica/fisioterapica insieme all'utilizzo di antinfiammatori e applicazioni di ghiaccio nella regione infiammata
Dott. Francis Twumasi
Fisioterapista, Chinesiologo
Udine
Capisco benissimo la tua preoccupazione, è frustrante quando il dolore persiste.

Le tendinopatie possono durare a lungo, dai 3 ai 9 mesi e anche di più, specialmente se croniche. Il fatto che la risonanza sia "sana" non esclude un'irritazione o disorganizzazione delle fibre tendinee più sottili.

Il peggioramento con le onde d'urto a volte succede: possono causare un aumento temporaneo del dolore prima del miglioramento, soprattutto se l'intensità non è calibrata o il tendine è molto infiammato. La Tecar può aiutare, ma il successo dipende principalmente dalla gestione complessiva del carico e del percorso riabilitativo progressivo.

La chiave è parlarne subito con il tuo fisioterapista e medico. Devono valutare insieme il tuo carico sul tendine e adattare il protocollo terapeutico. Non perdere la speranza, con l'approccio giusto e la pazienza si può migliorare.
L'onda d'urto focalizzata e' indicata sia per tendiniti resistenti o croniche, sia per edema osseo ( che pero' la RM avrebbe dovuto evidenziare). C'e' da dire che i tempi di reazione di una terapia di onde d'urto sono lunghi, fino anche ad un paio di mesi o poco piu' dalla fine dei trattamenti. Se il dolore persiste oltre c'e' da presupporre o una sensibilizzazione o un effetto crociato di altra patologia in corso che non sia ancora stata evidenziata con RM ad alto campo o ecocolordoppler o elettromiografia
Dr. Matteo Tonino
Fisioterapista, Posturologo
Roma
anamnesi e valutazioni funzionale sono fondamentali. Il trattamento se parliamo di Tendinopatie deve basarsi principalmente su esercizio terapeutico mirato al rinforzo muscolare della zona.
Buongiorno,
valutare la forza dei muscoli flessori del ginocchio per capire se il dolore nella zona del prelievo (zampa d'oca) possa essere dato da un sovraccarico di tali muscoli. Integrare esercizi isometrici e via via di maggior carico per aumentare la capacità del tendine.
Salve, capisco bene la sua preoccupazione: è frustrante quando, dopo un intervento importante come la ricostruzione del LCA, un fastidio che sembrava in miglioramento torna a farsi sentire.

Il fatto che la risonanza confermi che il prelievo è sano è molto positivo.
Il dolore nella zona di prelievo (di solito il tendine rotuleo o il semitendinoso) può però durare nel tempo perché il tendine:
• viene rimodellato lentamente,
• può rimanere più sensibile,
• può irritarsi facilmente se il carico non è gestito nel modo corretto.

L’onda d’urto può essere utile in alcune tendinopatie, ma non sempre è adatta a tutte le fasi.
Se il tendine è ancora irritato o non sufficientemente adattato al carico, le ESWT possono aumentare l’infiammazione temporaneamente e dare la sensazione di peggiorare la situazione — esattamente ciò che sta descrivendo.

Questo non significa che qualcosa “non va” con il ginocchio o con la ricostruzione, ma semplicemente che il tendine non ha gradito quel tipo di stimolo in questo momento.

Nelle situazioni come la sua, ciò che funziona meglio è:
• un percorso fisioterapico costante,
• esercizi molto graduali e specifici per il tendine del prelievo,
• una corretta gestione dei carichi settimanali,
• evitare terapie troppo aggressive quando la zona è irritata,
• valutare eventuali compensi di anca, bacino o quadricipite.

Le tendinopatie post-LCA spesso richiedono tempo, e sono molto sensibili al tipo e alla quantità di carico applicato.
Con un percorso mirato, quasi tutte le persone migliorano in modo stabile anche a distanza di mesi o anni dall’intervento.

Se il dolore persiste, il passo migliore è una valutazione fisioterapica specifica sul movimento, non solo sull’immagine della risonanza.

Resto a disposizione per qualsiasi dubbio.

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Monica Sidoti

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Osteopata, Chinesiologo

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