Salve, sono fidanzata da 7 anni. In tutto questo tempo si sono verificati alti e bassi per diversi

15 risposte
Salve,
sono fidanzata da 7 anni. In tutto questo tempo si sono verificati alti e bassi per diversi motivi, causati soprattutto dal percorso di studi della persona che ho accanto. A causa dell'elevato stress (soprattutto in questo periodo pre-laurea, probabilmente perché sotto pressione da parte dei genitori e di se stesso) parecchie volte si sono verificate delle discussioni tra noi: basta solo un pretesto perché mi riversi addosso tutta la rabbia e l'insoddisfazione che prova nei confronti del suo percorso, arrivando a volte anche ad interrompere la relazione perché, cito testualmente, "non ti fa bene stare con uno come me". Faccio il possibile per stargli accanto e alleviare il peso psicologico che ha su di lui questa situazione, ma qualsiasi approccio sembra essere inutile e non fa altro che peggiorare le cose, tant'è che sono arrivata a pensare (stupidamente) che sarebbe meglio nascondergli le mie emozioni negative per questo e quel motivo (lavoro da 4 anni e a volte raggiungo livelli di stress abbastanza elevati che cerco sempre di tenere sotto controllo per evitare di sfogarmi su chi non lo merita), ma so bene che troverebbe comunque un pretesto per far succedere quello che, in un modo o nell'altro, si è verificato nell'arco di questi 7 anni.
Ovviamente, con una situazione del genere, ne va anche del nostro futuro insieme: come posso essere fiduciosa nell'intraprendere un percorso di vita con questa persona se corro il rischio di stare male e venire lasciata da un momento all'altro per un motivo futile, dopo che magari mi ha detto cose bruttissime quando sono l'unica persona che si ritrova accanto nel momento del bisogno?
Ho provato a parlargli, ma puntualmente ogni cosa che dico viene definita "vittimismo", così come se provo a esternare quello che penso o come mi sento (cosa che faccio con i piedi di piombo, perché so benissimo che una sola parola potrebbe far crollare tutto). Quello che non mi spiego, però, è perché, quando io vivo un periodo di forte stress in cui non mancano pensieri negativi e condizioni psicologiche non favorevoli, vedo nella sua presenza un modo per andare avanti e motivarmi ancor di più, mentre lui cerca di farsi terra bruciata intorno come per autoflagellarsi per il ritardo con cui sta per terminare il suo percorso. Se guardo al passato, quasi giustifico questa reazione (non è la prima volta che accade, è successo fin dall'inizio della nostra storia, non appena ha cominciato a frequentare l'università) attribuendola all'immaturità della nostra giovane età, ma adesso, a 26 anni, diventa difficile immaginare un futuro con qualcuno di così volubile ma che soprattutto sembra affibbiarmi la maggior parte del suo malumore quando in realtà non è così.
In breve chiedo a voi specialisti se è solo un periodo che passerà non appena avrà terminato il suo percorso (dopo la triennale dovrà prendere la magistrale, quindi voglio prepararmi psicologicamente), magari suggerendomi una sorta di "linea di condotta" che, se non elimina completamente il problema, lo attenua almeno. Ho pensato anche di sottoporre entrambi alla terapia di coppia, ma credo sia più un suo problema personale che va a riversarsi, negativamente o meno, sulla nostra relazione.
Ringrazio in anticipo per la pronta risposta,
Cordiali saluti.
Buongiorno,

lei è portatrice di una problematica di coppia, in virtù di ciò è in una psicoterapia di coppia che andrebbero affrontate le problematiche qui esposte. Ne parli con il suo ragazzo, esplicitando che in questo modo la relazione non la soddisfa più come una volta. Si dia questa possibilità; nel caso lui accettasse potreste avere la possibilità di affrontare tali difficoltà in un contesto protetto che vi faccia star meglio, privo di interferenze.
Nella speranza di aver orientato la sua domanda con queste poche righe.
Un caro saluto
Dott. Diego Ferrara

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Salve, sono disponibile per un percorso di coppia o individuale per andare a fondo al problema.
Spesso ci sono periodi di crisi legatia forti cambiamenti ( studio, indipendenza dalla famiglia d'origine....).
Cordialmente
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Buon pomeriggio,
questa vostra fase di ciclo vitale appare foriera di cambiamenti. Quando ci sono cambiamenti importanti, può succedere che le relazioni subiscano contraccolpi.
Sembra che lei abbia bisogno di aprire una riflessione sullo stare insieme con il suo compagno e, più in generale, sulla vostra relazione.
Valuti la possibilità di un consulto psicologico al fine di valutare l'opportunità di una terapia di coppia.
Cordialmente, EP
Lei ritiene che “il problema” sia più del suo partner e che le sue reazioni inficino il vostro rapporto di coppia. Che lui abbia un disagio- dalla sua descrizione - pare evidente. Tuttavia, rifletta attentamente sulla sua modalità “io ti salverò”: è sicura di volerne pagare il prezzo? O, meglio: vuole continuare a pagarlo?
Rifletta sull’opportunità di un intervento psicoterapeutico individuale, all’interno del quale potersi esprimere liberamente e valutare il più oggettivamente possibile la qualità della sua relazione ed eventuali decisioni future.
Buonasera, credo che una parte di lei abbia chiaro cosa vuole e cosa la fa soffrire. La domanda sembra essere : " sarà diverso con me quando finirà i suoi studi?" Penso invece che debba chiedersi se questo differente approccio di vita, come quello che lei descrive scrivendo che non sfoga su di lui il suo stress, non denoti una sensibilità molto diversa e quanto questo aspetto possa avere un impatto in futuro. Dovrebbe riflettere su ciò che la fa stare bene di lui. Le relazioni non possono basarsi su delle speranze future ma bisogna guardare al presente e a ciò che effettivamente danno. Spesso si rimane legati ad una persona per paura di non lasciare la propria zona di confort o per una mancanza di autostima che fa credere di non potere andare avanti cercando altro. Spero di essere stata utile per una proficua riflessione su sé stessa.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Carissima,
In questi 7 anni la vostra coppia ha affrontato alti e bassi e così anche voi siete usciti ed entrati in fasi di vita non tra le più facili. Affacciarsi al mondo del lavoro non è semplice, affrontare un piano di studi e lo svincolo dalla famiglia di origine nemmeno.
Ci si sceglie in funzione del bisogno che si ha e tra le righe può essere che lei si stia preparando a capire se la fase che verrà potrà soddisfare nuovi bisogni che avrà/avrete? Un nuovo percorso di studio per lui, una vita insieme per voi,…
In tutto questo quando lei ha bisogno su chi può contare?
Un percorso individuale potrà certamente aiutarla a trovare un suo centro e un suo equilibrio, un percorso di coppia potrà aiutarvi a valutare come trovare nuove modalità per stare insieme che possano soddisfare le esigenze di entrambi.
Rimango a disposizione per questi i percorsi o anche solo per un confronto ad oggi per chiarirsi ulteriormente le idee.
Un caro saluto
Dott.ssa Elisabetta Bonazzi
Salve, una coppia deve sostenersi reciprocamente. Lei si è assunta un ruolo di "cuscino" mettendo da parte se stessa e le sue necessità, cosa che ovviamente non può andar bene. Probabilmente il suo fidanzato, cogliendo il suo atteggiamento, si è adagiato nella situazione. Più di una terapia di coppia credo sia necessario un forte " scossone" alla vostra relazione interrompendo le sicurezze e le cattive abitudini create negli anni su cui il suo fidanzato confida. Togliere certe piattaforme e discutendo su nuove " regole" sarà la cosa migliore per entrambi. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Buongiorno, sicuramente la situazione non è semplice per nessuno dei due. In una relazione di coppia i partner dovrebbero sostenersi e non è salutare (per se stessi e per la coppia) reprimere i propri sentimenti.
Suggerisco di intraprendere una terapia di coppia che possa permettere anche dei momenti di riflessione per i singoli partner.
Resto a disposizione.
Dottoressa Monica Mellone
Buongiorno le suggerisco una terapia individuale, per comprendere le dinamiche che si attivano in una relazione di coppia, ad esempio il ruolo che lei si assume : di contenere le emozioni dell'altro e reprimere le sue, nella speranza, che lui cambi. E, magari, parallelamente seguire anche una terapia di coppia.
Un caro saluto
Salve, pone una domanda di cui in realtà conosce già la risposta, una realtà difficile da accettare. Colpisce il suo modo di relazionarsi con lui, sacrifica le sue emozioni mettendosi in una posizione di salvatrice più che di compagna. Le auguro di iniziare presto un percorso in cui confrontarsi con i suoi desideri, le sue paure e darsi il giusto valore, nonché costruire relazioni più sane e soddisfacenti.
Un caro saluto,
Dott.ssa Daniela Canosa
Buongiorno,
dubbi legittimi visto il disagio che prova in questa relazione, una riflessione "assieme" su ciò che sta accadendo alla luce della vostra vita attuale, direi è fondamentale perchè dare un senso a quello che "attraversiamo" è crescita e nutrimento. Rimango a disposizione per un consulto di coppia. Cordialmente Dott..sa Mirella Pepi
Salve, oltre che un problema personale, direi che c'è pure un problema tra di voi, cioè nel tipo di rapporto che vi lega, per cui, qualora accettata, pure una terapia di coppia avrebbe un suo perché, anche nell'ottica di comprendere quale potrebbe essere la futura qualità del vostro rapporto di coppia, la cui "prognosi" attualmente non appare rosea, se non cambia qualcosa in modo significativo. Ritengo inoltre che pure un percorso psicologico individuale potrebbe giovarle, al fine di poter esprimere senza timore bisogni, desideri, emozioni, progetti, ecc., rammentando che, se in ogni rapporto di coppia di lunga durata ci stanno, scontri verbali, malintesi e relativi "scleri", ad ogni modo "amore" dovrebbe per entrambi i membri della coppia essere prevalentemente benessere e non sofferenza o preoccupazione frequenti.
Cordialmente,
M.M.
Gentilissima,

sembra quasi che lei "cammini sulle uova", come si suol dire...
Io credo che lei già abbia in cuor suo delle risposte, che in parte trapelano dalla consapevolezza con cui qui scrive.
E' importante che lei capisca i suoi limiti: fino a che punto è pronta a sacrificarsi per questa relazione?
Ne vale davvero la pena?
Provi ad interrogarsi un po' su questi semplici punti...
Resto a disposizione.
Buongiorno, è complicato da un breve racconto definire delle "linee di condotta" che aiuterebbero a ridurre la dinamica che racconta. La soluzione della terapia di coppia avrebbe un senso se il suo compagno condividesse con lei la volontà a voler partecipare, quindi può parlargli di questa possibilità; in caso contrario, senza la voglia di mettersi in gioco, diventerebbe più complicato. La cosa più immediata, a quel punto, potrebbe essere di valutare un percorso individuale su di lei; questo le permetterebbe da un lato di essere supportata emotivamente nel qui ed ora rispetto alle paure che stanno emergendo nei confronti della relazione e, dall'altro di comprendere e apportare dei cambiamenti nel suo modo di stare dentro la relazione. Un suo cambiamento nel suo modo di vedere, rapportarsi al problema e nell'agire praticamente, spesso sblocca le situazioni. Non scordi mai che a volte continuare a fare le stesse cose, pur con le migliori intenzioni , porta ai peggiori risultati. Un caro saluto Dott.ssa Anna Maria Demontis
Buongiorno, in una coppia le problematiche vanno affrontate insieme. Non può essere il carico solo ad appannaggio di uno dei componenti. Io vi suggerirei la terapia di coppia per cercare di affrontare e capire come mai si sono create queste dinamiche.
Dott.ssa Irene Lacitignola

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