Salve. Soffro di un disturbo ansioso-depressivo dalla post adolescenza. La causa è da ricercare in u

15 risposte
Salve. Soffro di un disturbo ansioso-depressivo dalla post adolescenza. La causa è da ricercare in una scarsa capacità di riconoscimento delle emozioni, specialmente quelle negative. Ho fatto varie terapie farmacologiche, a lungo andare deleterie con cui ho sviluppato una dipendenza psicologica (anche se per neurologi e psichiatri non sia mai se il paziente prende una goccia in meno rispetto a quanto prescritto, come se fossero la soluzione di tutto). Ho fatto 3 percorsi di psicoterapia, uno (un po' blando, presso csm) per 4 anni che mi ha dato qualche risultato ma si è lavorato sulla causa reale dei miei problemi, un altro, una terapia di gruppo assolutamente inutile e forse dannosa. Ora sono seguito da ben 7 anni da uno psicoterapeuta psichiatra post razionalista, on line, 1 volta a settimana. Il medico è bravissimo, paziente e disponibile, abbiamo cercato di lavorare molto sulle emozioni e tante altre cose. Purtroppo però ne ho passate di tutti i colori ugualmente, non sto qui a raccontare perché ci sarebbe da mettersi le mani nei capelli. Ora sto piuttosto male, non sono in grado di riprendere il mio lavoro perché ho gravi difficoltà di riconoscimento
delle emozioni, soprattutto quelle negative. Questo mi procura sintomi invalidanti come un bruttissimo senso di vuoto, ossessioni, comportamenti disfunzionali.
Non so neanche quale sia la domanda che voglio fare. Spero solo che la ricerca, se c'è, su queste tematiche offra nel corso degli anni futuri ulteriori possibilità di cura e terapie. Che ne pensate?
Caro utente, posso solo immaginare quanto sia dolorosa la sua condizione. Parlare del suo sconforto con il suo terapeuta è sicuramente un elemento importante, poiché credo che si importante che lei dia il giusto valore a tutto il malessere che sente e al suo sconforto. Sono certa che il sui terapeuta che la conosce da molti anni saprà accogliere, contenere, e aiutarla a dare forma a tutto ciò. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo

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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Se, dopo anni di terapia (in parte farmacologica e, in parte, psicoterapeutica), si trova molto bene con il suo terapeuta attuale, vale la pena avere la sua stessa pazienza nella prosecuzione del vostro lavoro sulle proprie emozioni e su quelle altrui, affrontando la tematica che ha descritto (che ipotizzo possa essere "alessitimia" ) che le procura una sofferenza invalidante e che è ampiamente documentata in letteratura scientifica.
Buonasera. Se si fida del suo terapeuta, affronti la situazione con lui, parlandogli sinceramente. Non so inoltre se lei in questo momento ha anche un supporto farmacologico. In caso negativo, parlerei con lui anche di questo. Forse sarebbe necessario anche l'aiuto di un farmaco. L'unica perplessità è relativa alla terapia online. Forse, sopratutto in un momento come questo, la presenza fisica la sosterrebbe maggiormente.
Gentilissimo utente, la vorrei ringraziare per avere condiviso con noi, credo con molta fatica, e posso solo immaginare quanto sia dolorosa la sua condizione. E' importante che riesca a condividere questo suo sconforto con il suo terapeuta poiché è sicuramente un elemento importante, Sono sicura che il suo terapeuta che la conosce da molti anni di cui ha sicuramente stima e fiducia, saprà accogliere, contenere, e aiutarla a dare forma a tutto ciò.
Cordialmente Dott.ssa Simona Adorni
Salve, comprendo benissimo i suoi timori e la complessità del disagio che da anni sta affrontando. Ne parli liberamente con il suo terapeuta che saprà darle tutte le risposte che servono . Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Salve
Credo di comprendere il suo problema, quello del riconoscimento delle emozioni; è una difficoltà che poi impatta con il modo in cui può interagire con le altre persone, visto che probabilmente avrà anche difficoltà a comprendere le emozioni e gli stati d'animo degli altri. E questo a cascata complica per lei ogni tipo di rapporto.
Questa problematica di cui parla si riscontra spesso nelle persone affette da disturbo borderline di personalità, ed esistono dei specifici approcci per curarla, in particolare la terapia dialettico-comportamentale e il trattamento basato sulla mentalizzazione
Caro utente, capisco e comprendo quanto sia faticoso convivere con una confusione emotiva e con una sindrome ansiosa depressiva. Ma se è riuscito a instaurare un’alleanza terapeutica così efficace tale da avviare un cambiamento se pur parziale, continui a riporre fiducia nel lavoro del collega, proseguendo con lui la narrazione e condividendo con lui le nuove difficoltà. Cordialità BL
Buongiorno, comprendo la situazione di malessere che sta vivendo.
Parlare con il suo terapeuta potrebbe essere un’occasione per rivedere insieme l’obiettivo terapeutico.

Cordiali saluti
Dott.ssa Daniela Chieppa
Buongiorno.
Quella che sommariamente qui descrive è una sofferenza che dura da parecchi anni (può succedere) e di cui dice di conoscere bene le motivazioni che la alimentano.
Ciononostante, oltre a non riuscire a stare meglio, nell'ultimo periodo i suoi sintomi si sono intensificati.
Quello che mi chiedo, e invito anche lei a chiedersi, è se i motivi a cui riconduce la radice della sua sofferenza siano quelli giusti, perché questo cambia completamente i contenuti della terapia.
Gentile utente di mio dottore,
le sindromi ansioso-depressive solitamente sono trattate con successo attraverso l'ausilio combinato della farmacoterapia e della psicoterapia. Lei ha fatto diversi percorsi terapeutici, e ha anche seguito un piano farmacologico per diverso tempo, ma ad oggi sembra vivere ancora una condizione di malessere importante.
L' esperienza clinica insegna che uno dei fattori più importanti ai fini della cura sia dato dall' alleanza terapeutica che viene a crearsi tra paziente e specialista ossia quel sentimento di fiducia che il paziente instaura nei confronti di chi lo accoglie. Credo che nel suo caso valga la pena riflettere su questo e nel caso parlarne con lo specialista che in questo momento la sta seguendo.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Salve, quella di cui parla è una sofferenza radicata da molti anni in lei..per il disturbo che descrive è bene associare farmacoterapia e psicoterapia. Mi sembra che si stia già impegnando attivamente in entrambi i sensi, visto che dice di essere seguito da un professionista. Credo che quello che cercasse dalla piattaforma sia una rassicurazione sul fatto che potrà stare meglio, ne parli con il suo terapeuta anche rispetto a questa esigenza che ha sentito.
Cordiali saluti, Dott.ssa Flaminia Iafolla
Buonasera, ne ha parlato con il suo terapeuta? A volte nel percorso, posso esserci periodi di aggravamento che sono da ritenersi comunque utili al cambiamento. Difficile dirle di cosa si tratti, è bene parlarne con chi ha il quadro completo della situazione.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Salve, non perda la speranza e si confronti con il suo terapeuta di fiducia. Le mando un forte abbraccio con l'augurio che possa trovare un po' di sollievo nel suo vivere.
Caro utente, comprendo la sua sofferenza e leggendo quanto da lei scritto le suggerisco di rapportarsi ai suoi pensieri in modo nuovo, così che abbiano un impatto e un'influenza molto minore su di lei. Fare spazio alle sue emozioni e alle sue sensazioni spiacevoli anziché cercare di reprimerle o di allontanarle. Agire alla luce dei suoi valori ed entrare in contatto con essi è un passo essenziale per dare significato alla sua vita. Grazie per la condivisione, Dott.ssa Daniela Andracchio

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