Salve mi figlio di 8 anni ormai da quando la sorella e’ nata (due anni e mezzo fa) la pikkia o la st

23 risposte
Salve mi figlio di 8 anni ormai da quando la sorella e’ nata (due anni e mezzo fa) la pikkia o la stuzzica x poterla pikkiato! Abbiamo provato qls cosa: quNdo e’ da solo e’ un’altra persona ma qnd sta con lei , gli da fastidio anke se ride. Devo dire ke quando ero incinta lui ha subito comunque il fatto ke ho riskiato di morire sia io ke la bambina e alla fine sono stat a10 giorno in ospedale prima ke nascesse
Dott. Alberto Galia
Psicologo, Sessuologo
Milano
Gentile utente, situazioni come quella da lei descritta risultano decisamente comuni e ciononostante possono creare nel genitore un notevole disagio, specialmente a fronte di comportamenti aggressivi reiterati. La spiegazione tipica fa riferimento a un vissuto di gelosia da parte del figlio più grande, ma vale la pena approfondire la questione all'interno di una consulenza psicologica con l'obiettivo di convalidare tale ipotesi e di avviare eventualmente un intervento psicologico.

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Dott.ssa Marianna Genitore
Psicologo clinico, Psicoterapeuta, Psicologo
Roma
Gentile utente, l'intrusione di un nuovo elemento all'interno del rapporto d'amore fra madre e bambino, in particolare, genera vero e proprio dolore nella vita di un figlio.
Suo figlio sta sperimentando una condizione decisamente difficile da gestire. La sua risoluzione sarà agevolata dalla vostra comprensione e dalla possibilità per lui di poter esprimere questo "rifiuto" senza sentirsi colpevolizzato. Gli agiti aggressivi vanno certamente impediti ma a fronte di una maggiore disponibilità di ritagliare spazi in cui ritrovare la perduta "unicità".
Trovate dei momenti e delle attività da svolgere soli con vostro figlio,magari chiedendo il supporto di amici o parenti per qualche ora. Resta poi la possibilità di affidarsi ad un terapeuta esperto e specializzato in età evolutiva per ricevere un eventuale supporto in questo momento delicato.
i miei auguri,
Dott.ssa Genitore
Cara mamma, la gelosia quando nasce un fratellino è fisiologica, soprattutto quando il bambino è stato figlio unico per tanto tempo. Per lui non è facile, dall'oggi al domani condividere l'amore e le cure dei genitori con qualcun altro. Per lui, a tutti gli effetti, il nuovo nato è un intruso.
Inoltre ci si aspetta che quando nasce un fratellino, sia subito pronto a giocare con loro e rimangono delusi quando vedono che invece di avere un compagno di giochi, hanno un "esserino piagnone" che monopolizza tutte le attenzioni dei genitori.
E' un momento delicato e di passaggio e anche se fisiologico, va gestito bene.
Sicuramente aiuta coinvolgere il grande nella cura, come se fosse un assistente della mamma e poi passare del tempo esclusivo con lui, per ricordargli che l'amore dei genitori non cambia e che c'è spazio per entrambi.
Se poi le cose non migliorassero, le consiglio di rivolgersi ad uno psicologo. Da 15 anni lavoro con le famiglie facendo sostegno alla genitorialità e le posso dire che a volte bastano poche sedute per sistemare le cose. Un caro saluto.
Dott.ssa Lucia Barolo
Psicologo, Psicologo clinico
Cuneo
Buon pomeriggio Signora, come già detto dai colleghi la situazione di gelosia del maggiore è fisiologica, accompagnata probabilmente anche da un pò di paura e rabbia di suo figlio legato alla seconda gravidanza e alle condizioni non favorevoli che l'hanno tenuta lontana da lui.
Coinvolgerlo nelle attività che riguardano la sorellina e successivamente creare dei momenti personalizzati con lui, permetteranno a suo figlio di trovare nuovamente il suo ruolo e spazio anche con la sorella.
Se la situazione dovesse proseguire, il confronto con uno specialista potrà accompagnare voi genitori gestione della situazione. Buon proseguimento
Dott. Valeriano Fiori
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Salve, descrive una situazione abbastanza comune stia tranquilla.
Potrebbe esserci un po' di gelosia e di paura da parte di suo figlio.
In caso la situazione dovesse persistere o peggiorare consulti uno specialista.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Dott.ssa Federica Leonardi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Cara mamma, comprendo le sue preoccupazioni. Per i bambini che sono stati molto tempo figli unici la nascita di un fratello è ancora più difficile da accettare e gestire, la gelosia è spesso dirompente. Cerchi di ritagliarsi degli spazi solo per voi due: il cinema, il teatro, una passeggiata in bicicletta, un gelato,... e la stessa cosa dovrebbe fare il papà e perché no anche solo voi tre. Ha mai parlato con suo figlio? Gli ha mai chiesto come sta? Come si sente da quando è arrivata anche la sorella? Se ha bisogno consulti uno specialista, vedrà che saprà aiutarvi a migliorare la situazione.
Le auguro il meglio, se ha bisogno sono qui.
Dott.ssa Federica Leonardi
Dott.ssa Maura Falocco
Psicologo, Professional counselor
Grottaferrata
Gentile signora,
La nascita della bambina, la sua permanenza in ospedale per 10 giorni (con il rischio di morire) sicuramente sono eventi che hanno avuto degli effetti su suo figlio. Possono esserci da parte del bambino vissuti di paura, di rabbia e/o di gelosia. Cosa rappresenta questa sorellina, ad oggi, per suo figlio? Provi a parlare con lui e a capire cosa può dargli fastidio, cosa prova e cosa desidera. Potrà così capire quali sono i motivi dei suoi comportamenti. Se non riuscisse a trovare una soluzione funzionale, può pensare ad una consulenza psicologica. A volte bastano pochissimi incontri per ricreare l'equilibrio in famiglia. Un cordiale saluto
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Dott.ssa Silvia Pinna
Psicologo, Psicoterapeuta, Tecnico sanitario
Roma
Gent.ma, credo sia bene effettuare un counselling genitoriale. Non è detto che vada curata una situazione, ma che occorra dare peso al cambiamento che si è presentato e di cui suo figlio tenta di essere il portabandiera !
Dott.ssa Maria Katiuscia Zerbi
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno, spesso si assiste ad episodi di questo tipo quando in casa arriva un nuovo bambino. Mi sembra tuttavia che siano trascorsi due anni e mezzo dalla nascita della sua seconda figlia. Forse il notare degli atteggiamenti di questo tipo nel primogenito e collegarli a quel primo momento in cui la vostra famiglia stava cambiando potrebbe farci pensare che qualcosa di quella esperienza sia rimasto sospesa, non elaborato. La nascita di un figlio sollecita sempre l'intero assetto familiare, a maggior ragione quando si presentano dei rischi. Potrebbe intanto condividere lei la sua esperienza di madre e donna con uno specialista che potrebbe aiutarla sia a dare senso all'esperienza vissuta e che a comprendere meglio il valore dei comportamenti di suo figlio.
In bocca al lupo, KZ
Dr. Manuel Marco Mancini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve,
è difficile darle un consiglio perchè non ci fornisce abbastanza informazioni.
Un caro saluto,
MMM
Dr. Leonardo Gottardo
Psicologo, Sessuologo, Psicoterapeuta
Padova
Potrebbe esserci rivalità con la sorella, da valutare la rabbia quanto frequente. Cordiali saluti.
Dott. Leonardo Gottardo.
Dott.ssa Paola Ferrari
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Legnano
sarebbe utile approcciare con una terapia Emdr il trauma vissuto durante la gravidanza, sia da lei sia dal bambino e probabilmente anche dal papà. cordiali saluti Paola Fearri
Dott. Raffaele Cuomo
Psicologo, Psicologo clinico
Latina
Buongiorno. La gelosia tra fratelli è comune. Non di rado la nascita di un fratello/sorella genera nel figlio più grande vissuti di perdita (di esclusività), di rabbia e/o gelosia. Superati i primi mesi, nei quali le attenzioni della mamma sono focalizzate sul neonato (assolutamente necessarie), sarebbe opportuno ricreare momenti e spazi unici tra lei e il suo primo bimbo. Inoltre, le consiglio di coinvolgere attivamente anche il papà, figura alle volte messa (o che si mette) al margine nella gestione dei figli. Il suo compagno potrebbe creare un suo spazio con il bimbo grande, quando lei è impegnata con la piccola, scambiandovi i ruoli e i figli all'occorrenza. Infine, le consiglio di valutare la possibilità di un confronto con uno Psicologo per affrontare i vissuti legati alla nuova nascita e ai rischi passati, nonché per strutturare strategie adeguate nella gestione delle intemperanze del figlio più grande. Cordialmente, dott. RC
Dott.ssa Maria Francesca Russo
Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
Buongiorno,
Queste situazioni sono abbastanza comuni e affrontabili con incontri di counseling familiare, che coinvolgano sia i genitori che il bambino, al fine di favorire il dialogo.
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Dott. Alessandro D'Agostini
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Buongiorno, potrebbe prendere in considerazione l'idea di rivolgersi ad un terapeuta familiare per lavorare, tutti insieme, sulle difficoltà che suo figlio potrebbe aver avuto al momento della nascita della sorellina. Quando nasce una sorellina o un fratellino più piccolo, possono innescarsi paure. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi dispiace per la situazione difficile. La nascita di un fratellino o di una sorellina è per il primogenito un evento collocabile come esperienza traumatica in quanto i genitori, che prima erano tutti per lui/lei, adesso condividono attenzione anche verso un altro essere umano. Il bambino, se non adeguatamente supportato, può sviluppare timore di non essere più voluto fondato su credenze irrazionali. Il disagio potrebbe essere esteso al gruppo dei pari e al contesto scolastico.
Cordialmente, dott. FDL
Dott.ssa Noemi Fenu
Psicologo
Alghero
Ci troviamo davanti ad uno degli aspetti più comuni messi in atto da un fratello maggiore nei confronti del nuovo arrivato. Il bambino più grande si trova a dovere affrontare un potenziale rivale che potrà sottrargli l'affetto, le attenzioni e le cure dei genitori. Un vissuto particolare che sicuramente sarebbe utile approfondire.
Saluti.
Dott.ssa Lidie Cornetti
Psicologo, Psicoterapeuta
Montecchio Emilia
Salve, la paura e la gelosia di suo figlio maggiore nei confronti della nuova arrivata è piuttosto comune, tuttavia occorre comprendere come gestire gli agiti irruenti del bambino e come migliorare l'equilibrio nel vostro legame. L'aiuto di uno psicologo specializzato in età evolutiva può darvi consigli e strumenti utili per far fronte a questo delicato momento. Cordialmente Dott.ssa Lidie Cornetti
Dott.ssa Alice Carbone
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buonasera,
situazioni di questo tipo tra fratelli possono capitare spesso, ma creano comunque molto disagio e anche sofferenza sia a voi genitori, sia ai bambini.
Potrebbe essere utile contattare uno psicologo con cui parlare e confrontarsi, che possa essere di sostegno sia a voi genitori sia a vostro figlio. Lavorare sulle emozioni può aiutare tutta la famiglia ad essere più serena, a trovare un equilibrio e a creare rapporti meno conflittuali.
Per qualsiasi cosa, sono a disposizione,
le auguro un buon inizio di anno nuovo.
Dott.ssa Alice Carbone
Dott. Luca Ferretti
Psicologo, Psicoterapeuta
Livorno
Buongiorno, per quanto riguarda i farmaci i loro effetti ti consiglio di rivolgersi al medico che gli ha prescritti. Nei disagi Legati all’ansia è consigliabile associare alla terapia farmacologica un percorso psicologico con un professionista. Le consiglio di intraprendere un percorso con un professionista al fine di valutare i fattori scatenanti del disagio che vive ( da quanto tempo si manifesta c’è stata una particolare situazione un particolare pensiero che lo ha innescato?) fattori di mantenimento (in quali stazioni si manifesta questo disagio? Quali pensieri ho in quel momento? Quali conseguenze teme che potrebbero accadere?)
Un percorso con un professionista può aiutarla a comprendere meglio il suo disagio Ed affrontarlo nel miglior modo possibile. Cordiali saluti Dottor Luca Ferretti
Dott.ssa Concetta Maccarrone
Psicologo, Psicologo clinico
Gravina di Catania
Cara mamma, reazioni di questo tipo sono in generale abbastanza comuni nel periodo seguente alla nascita di un nuovo fratellino/sorellina. Tuttavia, se la situazione si protrae nel tempo come nel vostro caso ( due anni e mezzo), è caratterizzata da malessere, manifestazioni di rabbia intensa e comportamenti inadeguati e pericolosi (la picchia) ed è, inoltre, associata a eventi della storia familiare particolarmente dolorosi per il bambino (ha temuto che mamma morisse), potrebbe essere il caso di approfondire con un professionista psicologo esperto in età evolutiva e genitorialità.
Rimango a disposizione per un consulto, anche online.
Un caro saluto.
Dott.ssa Concetta Maccarrone
Buon pomeriggio gentile utente, le suggerisco di intraprendere un consulto psicologico familiare ed eventualmente la presa in carico del bambino per indagare il suo malessere e le motivazioni che stanno dietro alle sue emozioni negative verso la sorella.
Dott.ssa Sara Petroni
Psicologo clinico, Psicologo
Tarquinia
Gentile utente,
la situazione che descrive è molto più comune di quanto si pensi, ma nel vostro caso ha radici emotive profonde: suo figlio non sta solo “facendo i capricci” per la sorella, bensì sta esprimendo, in modo impulsivo, una ferita affettiva legata al momento in cui lei è nata.

Il fatto che la gravidanza e il parto siano stati vissuti con un grande spavento — il rischio per la sua vita e per quella della bambina, la separazione prolungata — ha sicuramente lasciato nel bambino un senso di paura, perdita e rabbia che a 8 anni non riesce ancora a tradurre in parole. Quando vede la sorella, può inconsciamente rivivere quella minaccia e “sfogarla” su di lei, anche se razionalmente le vuole bene.

Le suggerisco di procedere su più livelli:

Riconoscere e dare un significato al suo comportamento.
Non è un bambino cattivo: è un bambino che soffre di un dolore non ancora compreso. Quando lo aggredisce, può dirgli con calma:

“So che quando è nata tua sorella è stato difficile anche per te, forse hai avuto paura o ti sei sentito messo da parte. Ma farle del male non ti aiuta a stare meglio, possiamo parlarne insieme.”

Dedicargli momenti esclusivi.
Anche brevi (20-30 minuti al giorno), ma solo con lei o con il papà, in cui possa sentirsi visto, ascoltato e valorizzato. Deve poter recuperare la certezza di avere ancora un posto speciale nella relazione con voi.

Coinvolgerlo come “fratello maggiore” in piccoli compiti di cura.
Non forzandolo, ma offrendogli la possibilità di sentirsi parte del legame (“Puoi aiutarmi a prepararle la merenda?”, “Vuoi scegliere tu la storia da leggere insieme?”). Questo riduce la rivalità e aumenta il senso di appartenenza.

Evitare punizioni o umiliazioni davanti alla sorella.
Servono fermezza e coerenza (“Non è mai giusto picchiare”), ma anche comprensione: dietro alla rabbia c’è bisogno di rassicurazione, non solo di correzione.

Valutare un breve percorso di sostegno psicologico familiare.
Un terapeuta infantile può aiutarvi a comprendere meglio l’origine emotiva del suo comportamento e a costruire insieme nuove modalità relazionali.

La buona notizia è che, alla sua età, con un contesto affettivo accogliente e coerente, questi comportamenti possono migliorare molto rapidamente: la rabbia si scioglie quando il bambino percepisce di essere compreso e di poter esprimere i propri sentimenti in modo diverso.

Dott.ssa Sara Petroni

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