Salve mi chiamo Valentina e ho 23 e mezzo non so per quale motivo ma da qualche mese ho iniziato a b

19 risposte
Salve mi chiamo Valentina e ho 23 e mezzo non so per quale motivo ma da qualche mese ho iniziato a balbettare inizialmente mi impappinavo solo in alcune parole mentre adesso da qualche giorno la cosa è peggiorata ripeto le parole e mentre parlo strizzo gli occhi. Premetto che non ho avuto alcun trauma ne fisico ne emotivo ma sono una persona molto ansiosa e mi agito facilmente. Vorrei capire cosa mi sta succedendo, perchè mi è venuta questa cosa all'improvviso e se è guaribile. Attendo una risposta cordiali saluti
salve
Siamo alle solite: forse lei non è 'ansiosa' è solo molto sensibile...
L'equivoco generato da un uso inappropriato di una espressione pseudo-psicologica come 'sono molto ansiosa' crea un dannato paradosso: la spiegazione apparente è peggio del problema apparente. Però sembra tutto vero.
Ci si impedisce di cominciare un cammino perché è come se restassimo aggrappatati alle stringhe delle scarpe. Insomma non solo non si fa un passo avanti ma si sta pure scomodi: quindi uno "... accidenti allora c'è davvero qualcosa di sbagliato in me..." e questo ci agita e allora ci si convince di essere davvero un tipo troppo ansioso...
Riesco a spiegarmi?
E' un errore assolutamente comune e almeno questa prima parte va risolta tanto per cominciare.
Vorrei dirla ancora con maggiore precisione: che farebbe se una persona venisse da lei tutta bagnata perché ha camminato nella pioggia? Le parlerebbe dell'ombrello vero...?
Ma se una persona cammina sotto la pioggia sotto l'acqua senza ombrello o qualcosa per ripararsi lei crede che basterebbe parlarle di ombrelli?
Ecco la parte avventurosa del cammino di una psicoterapia o insomma di qualche colloquio psicologico di orientamento, tanto per cominciare.
Se l'alternativa all'ansia è mettere una protezione anzi una corazza e perdere di sensibilità magari non ne vale la pena.
O per lo meno parliamone...
L'Universo è uno scenario in cui siamo sempre tutti, ma proprio tutti, in costante pericolo e ognuno sopravvive come può e come ci riesce a qualcun altro che ci vuole divorare:la tartaruga costruisce una corazza, va lentissima e vive 300 anni. Un leprotto morbidoso vive un ansia così devastante che gli sono cresciute le orecchie e le gambe di dietro: scappa appena avverte il più piccolo cenno di pericolo.
Noi possiamo blindarci, campare trecento anni senza sentire niente e camminare piano piano o decidere di vivere in modo accelerato come leprotti, morbidi proprio perché senza corazza. Nessuna delle due vite sembra essere perfetta.
Perciò ci vuole tanto a imparare da cosa fuggire e da cosa no, cosa si può mangiare e cosa no: nella foresta pare (lo dice Quarck) ci siano solo 50 piante commestibili per gli scimpanzé tutto il resto è pericoloso. E mamma scimpanzé ci mette 5 anni a spiegargliele tutte.
Moltiplichi per noi umani e calcoli quante cose sono buone e nutrienti in mezzo a quelle pericolose e velenose e quanto ci vuole a imparare a scegliere restando tranquilli.
Ma ecco il nuovo inganno: se stiamo tranquilli è come attraversare sulle strisce guardando sul cellulare: tanto stiamo sulle strisce!
L'ansia serve a stare abbastanza attenti.
Ne farebbe a meno della sua ansia ora, detta così?
Sarebbe davvero interessante calcolare quante piccole cose in questo periodo la stanno allarmando: vere o sentite tali magari l'ansia le segnala una somma di piccoli pericoli, delusioni, conflitti, insoddisfazioni.
Gli americani, che sono gente rozza ma pratica, usano dei test numerando tutti gli eventi con un indicatore esempio: morte fa 100, trasloco 98, separazione 97 ... ecc. Se superi un punteggio dicono che sei stressato e così l'Assicurazione paga le tue cure ( e se l'Assicurazione americana ti rimborsa allora vuol dire che stai proprio male, sì ma quanto?)
All'improvviso? Certo: come una soglia allergica la somma di piccole cose scatenano una risposta immunitaria abnorme. Se lei è allergica alle fragole le crescono le labbra in pochi secondi.
Chi è felice di solito sta meglio, anche per questo chi di solito ha difficoltà di pronuncia (ba ba balbetta) se canta gli passa.
Quindi lei forse non è un tipo ansioso ma non ancora abbastanza felice e e prova ansia è forse perché tutto il suo corpo desidera essere meno infelice.
Faccia un disegno delle cose che le stanno capitando, dia un peso e calcoli quanti punti totalizza. I punti però vanno calcolati per quanto vale per lei una certa cosa: il valore e il peso lo decide solo lei.
E poi si chieda: ma quanto sono felice?
la felicità è come una crépes alla nutella: se l'hai assaggiata ne vuoi ancora. Ma anche se non la conosci anche solo l'odore te ne fa venire la voglia. E se non ce l'hai ti manca.
Va non è meglio così?
L'ansia è la cosa più studiata e dopo che se n'è incuriosita, anzi dopo che ci avrà fatto pace e la tratterà con gentilezza di tecniche psicoterapeutiche e non per attraversarla in modo utile c'è l'imbarazzo della scelta (anche quella mette ansia, mi dispiace...). Però è anche un po' uno spasso. In fondo si parla di lei, mica di una sconosciuta.
A voi donne basta spesso un eccellente parrucchiere.
Buon lavoro!

ps: senza esagerare né spaventarsi una visita da un bravo medico, insomma da un esperto clinico (ma che sia gentile e curioso se no sai che ansia,...) per escludere ogni questione strutturale è comunque consigliabile, insomma un controllo, un tagliando da uno bravo lo farei per escludere ogni ipotesi organica. A volte capita di credere di sentire 'le voci' ma è un'otite...però è un'otite.

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Buonasera,lei stessa so definisce una persona molto ansiosa..e l'ansia può provocare i sintomi di cui parla. Una psicoterapia può aiutarla a dare loro un senso e a superarli.
Gentilissima Valentina, da ciò che riferisce, il tipo di sintomatologia può far pensare ad un’origine psicologica. Un primo colloquio con una/uno psicoterapeuta che le ispira fiducia potrebbe esserle d’aiuto innanzi tutto per provare a inquadrare meglio il sintomo all’interno della sua storia e anche rispetto, ad esempio, alla fase di vita in cui si trova adesso. Allo stesso tempo la/il collega, avendo qualche elemento in più, potrebbe valutare se non sia il caso di farle fare un approfondimento medico (spesso opportuno in caso di sintomatologie fisiche) che escluda la presenza di una patologia organica attiva.
Gentile Valentina, è molto difficile, oltre che fuorviante per lei, sbilanciarsi qui in indicazioni eziologiche e/o terapeutiche per i sintomi che ci riporta. Consiglio pertanto un periodo un po' più prolungato nel quale sarà lei stessa a prestare attenzione alle variazioni del suo comportamento e del suo eloquio - magari anche aiutata da un diario nel quale riportare il fenomeno osservato, la frequenza e la data -; se e solo se tali fenomeni tenderanno a ripetersi con costanza, potrà pensare di rivolgersi ad uno specialista. Ci faccia sapere, un caro saluto, Adriano Purgato
Salve, la cosa più saggia che si possa fare in questa sede credo sia suggerirle una consultazione che possa escludere qualsiasi sintomatologia organica (improbabile, a mio parere) ed eventualmente aiutarla a scegliere il migliore percorso per lei.
Saluti
Marta Calderaro
Gentile Valentina,
Per aiutarla a fare chiarezza in ciò che riferisce le suggerisco di effettuare un primo colloquio con uno psicoterapeuta Il quale potrà valutare se dietro la balbuzie ci sia anzitutto un eventuale causa organica ed in tal caso indirizzarla da chi di competenza. Inoltre potrà, in sede di colloquio, dare un senso relazionale al sintomo che riporta all’interno della sua storia e del momento attuale che sta vivendo. Cordialmente. MF
Cara Valentina, rispondere alla Sua domanda in modo certo e con un messaggio online, dopo aver letto poche righe, sarebbe eticamente e professionalmente scorretto. Mancano, infatti, una serie di informazioni che permettono di comprendere cosa sta accadendo, quale è la Sia storia di vita, il momento attuale, le Sue modalità di essere e muoversi nel mondo, manca insomma Chi è Valentina. Al di fuori di questo ogni risposta è valida, ma per l'appunto, evidentemente manchevole. Solitamente, una sintomatologia con riverberi organici chiama un approfondimento dal medico di base, che deve escludere eventuali concomitanti problematiche di sua competenza che la giustificano. Il primo consiglio è quindi di procedere in questa direzione. Comunque, Data la giovane età, L'associazione che Lei stessa fa con questioni di tipo ansioso, e l'insorgenza particolare, è verosimile che nel Suo caso lo specialista di riferimento sarà lo psicoterapeuta. Avrà bisogno di intraprendere un percorso volto a comprendere perché adesso, nella Sua vita, è emerso qualcosa che La mette in scacco e che Lei non riesce ad afferrare. Non è necessario che sia un fantomatico trauma: semplicemente, è possibile che i suoi modi Di incontrare il mondo e l'Altro e di mantenere il senso di stabilità personale, che fino a questo momento si sono rivelate funzionali, per qualche motivo non lo sono più. È possibile che sia avvenuto qualcosa, nel flusso dell'esperienza, anche di apparentemente molto banale, che ha messo in scacco i Suoi modi di essere affettivamente situata. Intraprenda un percorso con un collega: potrà comprendere i motivi di questa sua difficoltà e sarà, di conseguenza, in grado di risolverla. Indagherete i contesti e le situazioni nelle quali si verificano le difficoltà, lasciando che emergano i significati e le aperture di mondo nelle quali essi si declinano e ridanno senso a una storia che ad oggi Lei non coglie come Sua.
In bocca al lupo! DMP
Salve Valentina. L'insorgenza del tic (strizzare gli occhi) e della balbuzie, essendo un fenomeno recente e senza precedenti, va ricondotta a qualcosa che sta accadendo in lei, in questo momento della sua esistenza, in termini di cambiamento o adattamento al contesto di vita. Cercherò di spiegarmi meglio.
I tic e la balbuzie sono comportamenti involontari che originano da uno squilibrio a livello del funzionamento del sistema nervoso. La loro funzione è sostanzialmente autoregolatoria: attraverso di essi l'organismo ristabilisce il suo equilibrio omeostatico dissipando l'energia coartata a causa dell'inibizione dell'espressività emozionale e comportamentale e allentata attraverso un comportamento automatico o "irresistibile" (tic, balbuzie, stereotipia, ecc...). Se ci fa caso, contestualmente al manifestarsi dei comportamenti descritti, forse riuscirà a percepire una sensazione di tensione che tende a dissiparsi con il tic o la balbuzie.
Ma da dove viene questa tensione? A cosa si può fare risalire la sua origine?
La risposta a queste domande è nella parola "inibizione". L'inibizione all'azione - intesa anche come inibizione dell'espressività emozionale - è alla base di molti quadri sintomatologici, che inizialmente si esprimono attraverso manifestazioni psichiche per poi degenerare, quando l'inibizione è prolungata nel tempo, in disturbi organici (si potrebbe dissertare a lungo su questa distinzione, utile a livello esplicativo, ma falsa dal punto di vista scientifico).
Per farle capire cosa intendo quando parlo di inibizione all'azione utilizzerò una parola di uso comune: autocontrollo. Attraverso l’autocontrollo infatti si mette in atto la capacità di inibire comportamenti ed emozioni che rappresentano la manifestazione spontanea delle spinte pulsionali più profonde, derivanti direttamente da "ordini" di quella parte del sistema nervoso che ha il compito di farci sopravvivere mantenendo - o ripristinando - il funzionamento omeostatico dell'organismo, ovvero l'equilibrio del corpo.
Se ha letto fino a questo punto questo punto questo ‘pippone’ (e se lo ho fatto è meno ansiosa di quanto creda ;-) ) ora si starà chiedendo a cosa le serva sapere queste cose e come trarne uno spunto utile. È importante che cominci a farsi delle domande su quale fase della sua vita sta attraversando: Deve fare delle scelte? C’è stato un cambiamento al quale si deve adattare? Vorrebbe uscire da una situazione o affrontarne un’altra, ma non ci riesce? Quali compiti esistenziali ha di fronte a sé? Come li sta affrontando?
Queste domande sono solo degli stimoli di riflessione, una riflessione necessaria che lei deve fare su di sé e sulla sua vita, preferibilmente con il sostegno di un professionista che sappia aiutarla a rallentare il suo ritmo psichico e stimolarla a esprimere il suo mondo interiore.
Lo prenda come un viaggio, alla scoperta della sua interiorità, un atto di cura e d’amore verso se stessa, uno spazio di tutela e crescita personale. In tal modo i sintomi descritti diventeranno dei segnali da ascoltare e ai quali dare significato, e scompariranno, così come sono apparsi, quando avranno assolto la loro funzione - quella di informarla che c’è qualcosa che non va - e quando lei, occupandosi di ciò, avrà ritrovato il suo equilibrio interiore.
Il corpo ci dice quello che non vogliamo ascoltare e se lo ignoriamo si mette a urlare!
Le porgo i miei più cordiali saluti, Dott. Gualazzi.
Buonasera! Da ciò che lei dice potrebbe trattarsi di manifestazioni ansiose ma personalmente quando ci sono espressioni fisiche, io consiglio di fare una visita dal medico curante per escludere patologie organiche prima non presenti. Solo allora potrà essere sicura che l'origine è psicologica e valutare un percorso in tal senso. Rimango a sua disposizione per ulteriori chiarimenti
Dott. ssa Randisi
Gentile Valentina, Può accadere di trascorrere qualche periodo durante il quale sentiamo di non funzionare come sempre; sono momenti spiacevoli ma fortunatamente passeggeri, ed in breve tempo arrivano spontaneamente a risoluzione. Tuttavia, quando questi episodi (come ad esempio essere più incerti nel parlare) si inseriscono in una personalità che lei stessa definisce ansiosa, può accadere che nasca il dubbio che siano il campanello di allarme per qualcos'altro; l'attenzione focalizzata, poi, fa il resto, generando una sorta di ansia da prestazione che va a rinforzare il tutto. Attraverso questi messaggi è complicato confermare i suoi timori, così come escluderli e per questo, se il balbettare persistesse e la preoccupasse ancora, la invito a chiedere un consulto, al suo Medico di base (per escludere eventuali implicazioni organiche) e poi eventualmente ad uno Psicologo della sua zona. Ci aggiorni se le fa piacere.
Buongiorno, nulla di strano: la balbuzie è un sintomo di natura ansiosa, perciò se lei si definisce una persona che si agita facilmente, probabilmente viene da lì. Con una psicoterapia cognitivo-comportamentale si risolve il problema, abbassando anche l'ansia generale.
dott Tealdi
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Buongiorno Valentina, come i miei colleghi le hanno suggerito un percorso di psicoterapia potrebbe esserle di aiuto non solo nella gestione di questi sintomi (balbuzie e tic) che sembrano somatizzazioni ma soprattutto per capire come non arrivare al limite del proprio livello di stress personale e subire la presenza di questi sintomi fastidiosi e imbarazzanti. Molto del lavoro che si fa in terapia riguarda la prevenzione per costruire il proprio benessere per cui le suggerisco un approccio legato alla mindfulness che aiuta a sviluppare maggior consapevolezza oltre che fornire qualche piccolo strumento di supporto rapido.Cordiali saluti Elisa
Gentile Valentina, lei stessa si definisce una persona ansiosa e questo spiega la sintomatologia in atto. È indispensabile iniziare un percorso di psicoterapia per comprendere le motivazioni dell'ansia.
Si affidi ad un professionista che l'aiuti in questo percorso per ristabilire un equilibrio psicologico e ritrovare la serenità. Cordialmente Enza Marangella
Gentile Valentina,, da quello che riferisce sembrerebbe una cosa improvvisa e apparentemente scollegata a situazioni o eventi scatenanti. Il mio consiglio è, pertanto, di effettuare in primis delle indagini mediche per escludere problematiche di tipo organico e, in seguito, prendere contatto con uno psicoterapeuta per approfondire l'ansia di cui parla e che potrebbe portare alla sintomatologia da lei esperita. Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento.
Cari saluti
D.ssa gemma bosco
Sono d'accordo con molti miei colleghi che l'ansia può far parlare in modo balbuziente.
Intraprenda una psicoterapia e vedrà che il sintomo le rivelerà disagi di tipo emotivo che si allenteranno nel tempo.
Cordiali saluti.
Salve Valentina. I dati a disposizione sono davvero pochi per poter capire qualcosa di più profondo. I suoi sintomi probabilmente sono dei messaggi che le indicano che qualcosa nella sua vita potrebbe o dovrebbe essere cambiato. Se la situazione persiste le suggerisco di consultare uno psicoterapeuta.
Farete luce sulla questione.
Cordiali saluti Dottor Emanuele Grilli.
Buonasera, provi a prenotare una consulenza psicologica per capire meglio la sua situazione.
Ottime cose, Dottor Andrea De Simone
Gentilissima Valentina ,il suo problema dovrebbe essere affrontato in primis,chiedendo una visita medica per poter escludere qualsiasi tipo di origine organica e in seguito affidarsi ad uno psicoterapeuta che la potrà aiutare a migliorare e comprendere il suo stato d'ansia. Cordiali saluti.
Carissima Valentina, cosa sta succedendo in questo periodo? Andrebbe chiarito al meglio, e andrebbe anche visto con il medico causa o concausa organica. Anche se ci fosse almeno un sostegno psicologico lo farei, per capire e per capirsi, ma soprattutto sentirsi e vedersi al meglio. Il tema di autostima che porta va comunque rivisto in ottica psicologica. Resto a disposizione per chiarimenti e consulenza lb

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