Salve, mesi fa mi è successo di non trovarmi bene in un certo contesto sociale, ho iniziato quindi c

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Salve, mesi fa mi è successo di non trovarmi bene in un certo contesto sociale, ho iniziato quindi chiedermi come mi comportassi quando sono in contesti e con persone con cui sono a mio agio. Questo però ha fatto sì che mi si insinuasse il dubbio e non riuscissi più a comportarmi in modo spontaneo anche con persone con cui mi sono sempre trovato bene, ho perso la naturalezza e mi sento "iperconsapevole" di quello che dico e faccio, mi sento come se non avessi più il pilota automatico, come se dovessi recitare la parte di me stesso e faccio ogni cosa in modo meccanico. Questo ha fatto sviluppare una forte ansia sociale, non tanto per un disagio in sè ma proprio per il fatto di non "ricordarsi più" come si è naturali. Ho già fatto psicoterapia e ho superato tanti problemi ma in questo caso, non c'è un disagio o una paranoia alla base. Qualcuno può aiutarmi?
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso/a utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Salve, mi dispiace per la situazione che si è creata e per la fatica che sta vivendo sul piano personale e sociale.
Sarebbe necessario approfondire quali dinamiche si sono create e quale sia il motivo sottostante. Può capitare che le radici o gli elementi attivanti di alcuni disagi sfuggano all'immediata comprensione.
Più cerca di controllare ciò che dice e i suoi comportamenti, più la sensazione di disagio e ansia aumentano in quelle circostanze. Le suggerisco quindi di intraprendere un percorso per andare a fondo rispetto al suo vissuto attuale.
Un cordiale saluto,
dott.ssa Greta Loiodice
Buongiorno,
da come racconta la sua situazione sembrerebbe che l'episodio che menziona le abbia fatto scattare una specie di molla, abbia fatto emergere un'insicurezza che era in qualche modo sopita in lei.
Io credo che sia molto importante per lei capire cosa è successo in quell'occasione e cosa si è risvegliato e su cosa si fondava quel qualcosa che è stato risvegliato.
In sintesi le sto suggerendo di riprendere la psicoterapia e di farlo seguendo un approccio analitico, perché la vita non è una recita e bisogna avere la forza ed il coraggio di capirsi e poi di accettarsi.
Le auguro un buon proseguimento che la porti a godere in pieno della sua esistenza. Cordialmente dottoressa Giada Di Veroli
Gentile utente, è fondamentale valutare con uno specialista le cause di questi suoi disagi.
Resto a disposizione.
Dott. Luca Rochdi
Buongiorno,
mi pare di capire che lei nei contesti sociali focalizzi maggiormente l'attenzione sul suo comportamento e su come gli altri possono vederla/percepirla anziché vivere con maggior naturalezza il momento.
Queste preoccupazioni attivano un meccanismo in parte ansioso che probabilmente lei percepisce come "distacco" o sentirsi col "pilota automatico".
Resto a disposizione se ha bisogno di approfondire la problematica,
Un saluto.
Buona sera, sarebbe interessante avere qualche informazione in più per esempio capire cos'è successo in quel primo contesto sociale e di che contesto si trattava. Perché è proprio questo avvenimento che ha scatenato il sintomo.
Il lavoro su di sè al di là che si faccia con uno psicoterapeuta o meno è a strati di cipolla: tolto uno strato di difficoltà se ne presentano di nuovi.., e questo nuovo disagio le sta dicendo qualcosa riguardo alla sua esistenza.
A volte però è difficile capire da soli i messaggi che la nostra mente profonda ci invia, ecco perché entrano in gioco gli psicologi che potrebbero aiutarla a sbrogliare questa matassa e a permetterle di ritrovare la sua spontaneità. Spero di esserle stata un pò d'aiuto. Resto a disposizione. Un caro saluto.
Buona sera, dal materiale che ha condiviso la sua sembra un importante ansia sociale che può essere fronteggiata attraverso un percorso terapeutico cognitivo comportamentale.Attraverso la terapia si potranno comprendere i pensieri che arrivano un attimo prima dell'ansia e sviluppare nuove abilità per fronteggiare le situazioni sociali. Dott.ssa Agostini Maria Grazia
Gentile utente, mi dispiace per la situazione che sta vivendo. Sembra che l’esperienza avvenuta mesi fa abbia dato origine ad una serie di preoccupazioni sul suo comportamento nel contesto sociale e su chi è lei come persona nella relazione con l’Altro, al punto da non riuscire più a essere autentico e spontaneo. Pur non potendo porre diagnosi dalla breve descrizione che ha fornito, mi sembra essere una situazione meritevole di approfondimento. Un consulto con uno psicologo potrebbe aiutarla a capire meglio cosa è successo e come tornare a sentirsi a suo agio in mezzo agli altri e con sé stesso.
Resto a disposizione, dr.ssa Pamela D’Angelo
Buongiorno. Quello che lei descrive è espressione sicuramente di un disagio importante percepito nella quotidianità. Il fatto di avere già compiuto un percorso psicoterapico potrebbe significare avere già risorse da riattivare oppure non necessariamente essere in queste condizioni. Se per lei il disagio descritto ha un certo peso sul quale ritiene utile approfondire, le propongo un colloquio online almeno di tipo orientativo. Poi valuterà che cosa scegliere.
Buonasera, sono dispiaciuta per il disagio che sta vivendo in quanto capisco il limite, sia personale sia relazione, che questa situazione le arreca. Sarebbe necessario approfondire quali dinamiche si sono create e quale sia il motivo sottostante attraverso un nuovo percorso psicoterapeutico. E' fondamentale comprendere quali sono i motivi scatenanti di questa ansia sociale per poter capire come gestirla e successivamente superarla. Tutto ciò la porterebbe ad una svolta per un suo benessere psico fisico e sociale. Resto a disposizione. Un caro Saluto Dottoressa Ponzoni
Gentile utente ,
grazie per aver condiviso con tutti noi il suo disagio emotivo . Sarebbe necessario approfondire quali dinamiche si sono create e quale sia il motivo sottostante attraverso un nuovo percorso psicologico. Rimango a sua disposizione anche online. Cordialmente Dott.ssa Rosa Argenti
Buongiorno, qualunque questione ci crei disagio merita di essere trattata ai fini del nostro benessere e della nostra serenità. Un percorso con un collega l'aiuterebbe sicuramente.
Dott. Marco Cenci
Buongiorno,
sarebbe interessante andare a capire insieme cosa si sia "innescato" per farla sentire così nella sua vita sociale nell'ultimo periodo. La possibilità, attraverso dei colloqui con un professionista, è quella di recuperare il rapporto con se stessi e successivamente quello con gli altri.
.Lavinia
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Buongiorno, sarebbe interessante risalire al contesto sociale che le ha innescato questo processo. Sembra che lei abbia avuto una sorta di improvvisa consapevolezza di se, che abbia visto la maschera che utilizzava all'esterno e che ora non la senta più consona alla sua persona. Però deve trovare ancora quella sostituiva. O forse deve comprendere come far accettare il suo vero se al suo ambiente esterno, abituato a come lei era prima. Mi contatti per approfondire la tematica in un percorso psicologico online, dott.ssa Anastasia Giangrande
Caro Utente, mi dispiace molto per quello che sta passando e la ringrazio per la sua condivisione. Nella richiesta che pone ci sono diversi elementi che meriterebbero senz'altro di attenzione. In ogni caso riferisce di sperimentare un disagio dunque potrebbe essere utile e prezioso esplorare il suo vissuto all'interno di un percorso psicologico.
Rimango a disposizione, anche online, e le auguro una buona giornata
Dott.ssa Beatrice Taveggia
Caro utente, sembra che tu sia caduto nella trappola paradossale del "Sii spontaneo": cercando gli indizi di come ci si comporti nella spontaneità o cercando volontariamente di vivere e poi analizzare esperienze e sensazioni spontanee si finisce per non riuscire più ad esserlo. Come il millepiedi che cercando di capire come riesca a coordinare così perfettamente tutte le sue gambe, si ritrova a non riuscire più a camminare. Certamente un percorso psicologico o psicoterapeutico potrebbe aiutarti ad approfondire il meccanismo di questa trappola mentale nel tuo specifico caso: ogni esperienza infatti è unica e necessita di essere conosciuta nello specifico. Resto a disposizione al bisogno, anche online.
Buona fortuna per tutto.
Buongiorno, mi dispiace molto per la situazione che ha condiviso con noi. Probabilmente questa esperienza ha scaturito in lei forti dubbi sulla sua socialità. Le consiglio un consulto con uno psicologo, volto a capire meglio quali "ferite" si sono aperte in lei e come tornare a stare meglio. Rimango a disposizione per qualunque chiarimento. Dott.ssa Veronica Savio
Gentile utente, ciò che sta vivendo risulta comprensibilmente faticoso e sembra averla portata ad innescare una dinamica che se da una parte le è di aiuto per gestire la sua ansia dall'altra sembra provocarle un senso di disagio e di limitata autenticità. La consapevolezza che è riuscito a sviluppare può essere senz'altro una grande risorsa ma diventa limitante nel momento in cui viene utilizzata come forma di controllo. Per quanto possa risultarle difficile trovarla, vi è sicuramente una causa alla base di tale dinamica e potrebbe risultare importante indagarla e dirigere la propria consapevolezza su ciò che la scatena. La invito dunque a prendere in considerazione la possibilità di intraprendere nuovamente un percorso anche al fine di trovare modalità alternative più funzionali per far fronte a ciò che la spaventa o mette a disagio nei contesti sociali. Resto a disposizione e le auguro di ritrovare presto la sua spontaneità. Un saluto!
Buongiorno, pur mostrando delle ottime doti di autoanalisi e della consapevolezza sulle sue dinamiche interne, le suggerisco di riprendere o avviare un nuovo percorso terapeutico. Lo sguardo esterno dello psicologo o psicoterapeuta, è quello che a volte ci permette di far luce in angoli inesplorati o non visibili dall'angolatura del nostro di sguardo e alle volte un unico percorso può non essere sufficiente; quindi l'aver seguito un percorso terapeutico non ci esonera dal poterne fare di nuovi - se ne sentiamo il bisogno. La propria crescita è come un viaggio, che a volte consta di diverse tappe, non sempre consecutive. Si affidi a qualcuno, in presenza o online.
Io partirei da questa frase "ho perso la naturalezza e mi sento "iperconsapevole" di quello che dico e faccio, mi sento come se non avessi più il pilota automatico, come se dovessi recitare la parte di me stesso e faccio ogni cosa in modo meccanico" per dare il via al cammino - credo sia un ottimo punto di partenza.
Le auguro di trovare il professionista che possa accompagnarla in questo tratto.
A presto, cordialmente. Dott.ssa Calci
Buongiorno, partirei dal presupposto che una psicoterapia non risolve tutto e se adesso è emerso qualcosa di nuovo potrebbe sempre richiamare il suo terapeuta per parlare di questa nuova sensazione. Immagino ci si potrebbe chiedere come mai sente l'esigenza di "recitare la parte di sé stesso": perché pensa che gli altri si aspettino qualcosa da lei di già "conosciuto" e non vuole "deluderli"? Perché ha paura di cosa "uscirebbe" dal "nuovo" lei se dovesse comportarsi in maniera più spontanea? Occorre parlarne per esplorare questi argomenti. Le auguro buona giornata, Dott. Alessio Antonucci

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