Salve, la psicoterapia breve strategica può essere utile contro la dissociazione o problemi quali: d

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Salve, la psicoterapia breve strategica può essere utile contro la dissociazione o problemi quali: derealizzazione-depersonalizzazione?
Buonasera, per affrontare qualsiasi tipo di problematica la psicoterapia riveste sempre un importantissimo ruolo. Ci sono, però, alcune condizioni cliniche che necessitano anche di una valutazione psichiatrica: depersonalinazzioni, derealizzazioni e dispercezioni rientrano, ad esempio, in questa categoria che si giova di un lavoro integrato fra le due discipline. Le consiglio, pertanto, di rivolgersi ad uno psichiatra che le saprà indicare il tipo di intervento psicoterapico più adatto alla sua situazione. Un saluto, Dott.ssa Genitore

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Buona sera. Concordo con la collega nel suggerirle una visita psichiatrica. Inoltre come dice la parola "breve" è un approccio terapeutico validissimo per alcune problematiche ma potrebbe non essere completame efficace nel disturbo dissociativo e di derealizzazione.
Cordiali saluti. Dott.ssa Giulia Mattalia
Buonasera, alcuni disturbi più invalidanti necessitano spesso di un approccio integrato tra psicoterapia e psichiatria. Bisognerebbe avere un quadro più completo rispetto alla situazione che racconta, ma concordo rispetto alla piena efficacia della terapia breve in problematiche più profonde e radicate. Un cordiale saluto Dott.ssa Elisa Galantini
Nel caso citato è importante una valutazione psichiatrica di base, a cui si può abbinare un percorso psicoterapeutico, che deve andare in concomitanza con il riferimento psichiatrico. Cordiali saluti, dr.ssa Daniela Benvenuti
Salve, per prima cosa occorre capire i sintomi di derealizzazione e depersonalizzazione in quale quadro clinico si collocano e, quindi formulare, una diagnosi accurata valutando una serie di altri aspetti e con opportuni strumenti diagnostici. Specie qualora si ravvisi che i sintomi attuali siano da mettere in relazione con pregresse esperienze stressanti, le consiglio una terapia più articolata che integri anche l'approccio EMDR (Eye Movemet Desensitization). Inoltre è consigliabile un intervento integrato che preveda, oltre alla psicoterapia, un trattamento farmacologico a cura di un medico psichiatra. Resto a sua disposizione per ogni ulteriore informazione o chiarimento. Cordiali saluti. Dott.ssa Annalisa Ritucci
Buongiorno. I sintomi citati sono collegati anche a difese psicologiche (le quali affondano le loro ragioni di essere in condizioni cliniche e/o fatti importanti della storia della persona). Per questo motivo è importante, come segnalano i colleghi, partire da una valutazione psichiatrica e successivamente procedere in un percorso terapeutico che sia tutelante per lei e il suo benessere, che potrebbe invece richiedere tempo. Ciò potrà valutarlo al meglio con chi potrà osservare con lei la sua situazione specifica.
Salve. Per questo tipo di sintomatologia ritengo sia più appropriata una psicoterapia cognitivo comportamentale. Va in ogni caso effettuato un buon assessment per poter definire obiettivi è durata del trattamento. Una psicoterapia breve non sempre può essere sufficiente ed efficace. A presto
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Buongiorno. I sintomi hanno sempre una funzione e il loro significato va contestualizzato e compreso attraverso un'analisi approfondita del funzionamento psichico dell'individuo. Cercare di rimuoverli o sedarli attraverso approcci che non tengono conto di ciò é a mio parere controproducente e pericoloso in quanto si corre il rischio di destabilizzare il paziente eliminando con il sintomo anche la funzione assolta dallo stesso.
Inoltre gli studi dimostrano che i fattori di efficacia di una psicoterapia hanno a che vedere con la qualità della relazione terapeuta-paziente e con la presenza nel bagaglio teorico del terapeuta di un modello ben definito (indipendentemente da quale questo sia). Si faccia consigliare un terapeuta esperto che abbia lavorato su di sé e con il quale prendersi tutto il tempo necessario per approfondire la conoscenza delle proprie dinamiche psichiche, solo così potrà sperimentare un nuovo equilibrio e risolvere le dinamiche sottostanti la sintomatologia riferita. Cordiali saluti, dott. Gualazzi.
Come indicano i colleghi, bisogna partire da una valutazione psichiatrica che deve essere integrata da una psicoterapia. Necessità la cooperazione tra psichiatra e psicoterapeuta. Cordiali saluti
Gentile paziente, esistono numerosi orientamenti di psicoterapia con altrettanti differenti obiettivi. Non esiste un approccio che sia in assoluto migliore di un altro. Ogni situazione va valutata in maniera a sé stante. Le consiglio pertanto di concordare una valutazione 'vis-a-vis' con uno specialista medio o psicologo, che le saprà proporre un programma adatto al suo disturbo, o in alternativa lo indirizzerà al professionista e/o servizio più adatto. Cordiali saluti.
Getilissima, OK per l'inquadramento diagnostico/psichiatrico. E' mia opinione che un percorso psicoterapeutico sia necessario per un disturbo dissociativo. Una terapia che si dichiari breve sin dall'inizio La porrebbe in una situazione ambigua. Non si può sapere in anticipo quanto duri una terapia. Dipende da quanto ci vuole affinché le risorse interne emergano per poter superare antichi meccanismi acquisiti ed automatici. Le linee guida internazionali prevedono per i disturbi dissociativi un percorso in tre fasi a) preparazione b) intervento sul/i trauma/i c) ripresa della vita sociale. La durata, come Le ho detto non è prevedibile. Le consiglio di cercare un terapeuta esperto nei Disturbi Dissociativi (possibilmente un EMDR Practitionner). Cordialmente, Ivano Ancora.
Buonasera! I sintomi devono essere valutati in modo più approfondito e poi valutare se e quale terapia sia più idonea. Quelli di cui parla possono essere comuni a quadri più complessi. In primis contatterei uno psichiatra e dopo valuterei il da farsi.
Saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Chiaramente è utile sapere qualcosa in più rispetto alla sintomatologia, o rispetto a quanto tempo soffre di disturbi del genere.
La terapia strategica si sofferma sul sintomo ma non permette di modificare caratteristiche strutturali della personalità. Un valido supporto farmacologico in casi come il suo può essere d'aiuto
Non ci dice come mai fa questa richiesta e se c'è stata già una valutazione diagnostica. In caso contrario si rivolga a uno specialista, possibilmente uno psichiatra che sia anche psicoterapeuta, o uno psicologo clinico e psicoterapeuta per evitare anche il rischio di autodiagnosi. Per le problematiche cui accenna è opportuno in ogni caso certamente un approccio che non neghi la complessità della condizione e della sofferenza della persona, è opportuno uno specialista che non suggerisca scorciatoie e tempi ridotti. Le suggerisco di rivolgersi ad un professionista che si muova all'interno di una cornice psicodinamica/psicoanalitica.
Buongiorno. le malattie, i sintomi, costituiscono quel linguaggio con cui il nostro corpo, la nostra mente ci parlano, quindi hanno sempre una funzione e il loro significato va contestualizzato e compreso attraverso un'analisi approfondita del funzionamento psichico dell'individuo. Cercare di rimuoverli o sedarli attraverso approcci che non tengono conto di questo fatto è pericoloso in quanto si corre il rischio di destabilizzare il paziente eliminando con il sintomo che comunque lo tiene in equilibrio, per quanto precario e doloroso. I fattori di efficacia della psicoterapia sono strettamente legati alla qualità della relazione terapeuta-paziente. Si faccia consigliare un terapeuta esperto che abbia lavorato su di sé e con il quale prendersi il tempo necessario per approfondire la conoscenza delle proprie dinamiche psichiche, solo così potrà sperimentare un nuovo equilibrio sano e duraturo. cordiali saluti. Enrico Piccinini
Salve, sarebbe necessario capire cosa intende per derealzzazione e depersonalizzazione, fare una anamnesi accurata e richiedere una consulenza psichiatrica. Per quanto riguarda l orientamento della psicoterapia, tenga conto che il grande potere sta nell incontro, non solo nelle teorie e nelle tecniche utilizzate dal professionista. cordialmente.
Gentile Utente,
Qualora parlasse di dissociazione, derealizzazione e depersonalizzazione perché ha già ricevuto una diagnosi attraverso visita psichiatrica, la terapia breve-strategica, come tutti gli altri approcci psicoterapeutici, potrà portarle benefici; cambiano le modalità, e la comodità che proviamo è molto soggettiva.
Se invece non avesse ancora consultato uno psichiatra, penso possa rappresentare il giusto primo passo prima di pianificare qualunque eventuale forma di intervento.
Un caro augurio di buona fortuna
Buonasera, le consiglio una visita psichiatrica e in seguito eventualmente di intraprendere un percorso di psicoterapia. In merito alla psicoterapia breve strategia non la conosco pertanto non mi sento di consigliarla. Resto comunque a disposizione per eventuali chiarimenti. Cordiali saluti Dott.ssa Alice Braghieri.
Salve, derealizzazione, depersonalizzazione, dissociazione possono essere molto invalidanti. Ritengo , se già non è stato fatto, importante un consulto con uno psichiatra e associare una psicoterapia più articolata rispetto a una breve. Cordiali saluti
Gentile utente,
i sintomi che riferisce si riferiscono ad un quadro psichiatrico specifico? Sarebbe opportuno approfondire questo aspetto a livello diagnostico e comprendere che ruolo hanno nella sua vita.
L'approccio alla cura medico(psichiatra)/psicoterapeuta è il migliore: il lavoro le permette di essere sostenuto a più livelli e di poter recuperare una qualità di vita in modo più efficace e duraturo.
Rispetto alla sua domanda esistono molti orientamenti di psicoterapia con altrettanti differenti obiettivi.
L’adozione di una teoria e dei relativi protocolli nella pratica clinica non è l’elemento primario che indica il percorso di cura del paziente ma solo uno dei molti fattori che concorrono al cambiamento della persona
Le auguro buona giornata.
Direi di no. Sarebbe opportuna una psicoterapia di maggior spessore e profondità associata a una terapia psicofarmacologica chimica e/o naturale. Salve!

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