Salve gentili dottori Tempo fa feci una psicoterapia, il motivo la mia difficoltà (da sempre) a sta

19 risposte
Salve gentili dottori
Tempo fa feci una psicoterapia, il motivo la mia difficoltà (da sempre) a stare insieme alle persone, chiamiamola timidezza, ansia, fobia o semplice paura, sta di fatto che sto male non solo psicologicamente ma anche fisicamente, inizio ad avere tutta una serie di sintomi: sudori freddi, nausea, gonfiore di pancia con seguenti sintomi imbarazzanti, brividi di freddo, quest'ultimo sintomo non c'è sempre, solo nelle situazioni in cui sperimento una fortissima ansia/paura, nel senso che inizio proprio a tremare di freddo.
Ritornando alla psicoterapia per me è stata un'esperienza negativa, io l'ho vissuta così purtroppo, se ci ripenso mi viene solo da piangere....
Sono arrivata a pensare di essere io troppo ottusa e incapace perchè non so darmi altre spiegazioni. In questa psicoterapia decidevamo insieme di prenderci delle pause perchè per me diventava troppo stressante e deprimente continuare, ad esempio finita la scuola mi ero presa una pausa di un paio di mesi, poi ho ripreso con l'iscrizione alla patente, presa la patente altra pausa di circa un anno per poi riprendere quando mi trovavo ad affrontare delle situazioni sociali. La mia psicoterapeuta mi aveva fatto capire che non potevo fare terapia in questo modo, andando e tornando a mio piacimento.
Da allora ho smesso di andarci, anche perchè non riuscivo più a fidarmi di questa persona, non mi sentivo davvero aiutata.
Ho smesso di chiedere aiuto e mi sto autoconvincendo che forse non voglio davvero cambiare perchè ad esempio al sol pensiero di prendere e affrontare anche a piccoli passi le mie paure come quella di guidare da sola, mi viene proprio un rifiuto, non voglio.
Un paio di mesi fa provai a consultare altre due terapeute, ma con loro provo la stessa cosa che ho provato con la prima, sento che non sono in grado di capirmi e che io poi non avrò la voglia di affrontare le mie paure. È per questo che ho smesso di chiedere aiuto.
Tra l'altro a volte era la mia terapeuta stessa a chiudere la terapia perchè "Non vedo in te una reale volontà di cambiamento, solo una richiesta di attenzioni".

Capite perchè non voglio riprendere una psicoterapia?
Se inizio, poi io cosa porto? Cosa dono? Cosa faccio? E quindi ha senso iniziarne un'altra?

La mia terapeuta, a dire il vero non solo lei, sono in molti a credere che io lo faccia di proposito o che mi diverta a vivere in questo modo, nessuno che si sforzi a capire quanto sia difficile per me....tutti abituati a vedere solo i loro punti di vista.
È vero, vivere in questo modo per me è più semplice, comodo perchè non provo l'ansia, perchè non ho responsabilità, perchè i problemi si riducono e con loro anche lo stress.
Le volte in cui mi sono auto-costretta o mi hanno costretta ad affrontare le mie paure sono stata malissimo, credetemi io arrivo a pensare e a pregare la morte, perchè per me diventa una situazione insopportabile nel vero senso della parola, ma questo a nessuno importa.
Ad esempio quando la mia terapeuta mi diceva "Pensa alle cose che sei riuscita a fare, sei riuscita a diplomarti, a prendere la patente, a stare con le persone per un periodo più o meno lungo..." si, ok, ma io ho affrontato tutte queste situazioni stando male, perchè nessuno lo capisce? Se ci ripenso a me viene da piangere.....

Si dice "Meglio vivere poco ma felice, che vivere 100 anni fatti di tristezza", è una frase che più o meno abbiamo sentito tutti, ecco, è la stessa cosa che è capitata a me, se io continuo a vivere è solo perchè sono una stupida codarda e perchè ho due genitori, ma credetemi che desidero con tutta me stessa non essere mai esistita.

E quante volte ho provato a spiegare questa cosa a chiunque, compresa la mia terapeuta, ma niente, o non capiscono, o fanno finta di non vedere/sentire, o non so cos'altro.

Io non so più in che modo chiedere aiuto, non so se gli altri sono capaci di aiutarmi, non so se esistono altri modi....

Tutto questo è stancante e mi porta a desiderare di starmene solo a letto, sfogarmi con il cibo, con la pelle, con internet ecc.

Io ci ho provato...ma non è andata bene.
Lo so, so che non sto bene nemmeno se continuo a vivere in questo modo, ma se facessimo un grafico, tipo una percentuale della sofferenza che provo tra lo stare così e l'affrontare le mie paure, starei peggio nella seconda e parlo per esperienza non così tanto per.
È per questo che non so cosa fare, ho paura di iniziare una nuova terapia per sentirmi ripetere le stesse cose che mi diceva la precedente.
Salve, ogni terapia è diversa dall'altra, quindi non credo che ci sia il rischio di ripetere alcune cose.
Credo che sia opportuno per lei intraprendere un nuovo percorso psicologico per riuscire a gestire meglio la sua ansia.
Buona giornata.
Dott. Fiori

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Salve.
Da un lato chiede comprensione, come è giusto che sia, dall'altro si colpevolizza perché sta male e si giudica perché ha difficoltà a cambiare.
Ogni psicoterapia è diversa.
Ciò che funziona è la relazione e l'alleanza terapeutica. Continui a cercare la persona con la quale possa stabilire una relazione e alleanza terapeutica, dalla quale si possa sentire sostenuta e accompagnata nel percorso per comprendere e affrontare le fragilità e paure. Distinti saluti
Concordo con i terapeuti che mi hanno preceduta: non demorda! Troverà il terapeuta in grado di aiutarla e la terapia che fa per lei. Eviti di forzarsi a fare ciò che le produce così tanta ansia, ma si faccia aiutare da qualcuno in grado di capire il peso che sta portando addosso.
Gentile utente, le consiglio di valutare un approccio psicoterapeutico differente da quelli già sperimentati per darsi la possibilità di trovare il sostegno di cui sente il bisogno. Un caro augurio per il suo futuro!
Buongiorno,capisco che è estremamente scoraggiata e disillusa,ma credo che sia importante darsi una seconda possibilità, nonostante tutti i timori.Vale la pena debellare le sue convinzioni di non poter riuscire e di deludere i terapeuti.Nessuna relazione è uguale ad un'altra.Coraggio !un caro saluto dottssa Luciana Harari
Cara utente, capisco la sua sfiducia e stanchezza, ma probabilmente scegliere un terapeuta magari di un orientamento più mirato per le sue problematiche. Magari pensare anche a consulenza psichiatrica per un piccolo supporto farmacologico iniziale che possa permetterle di affrontare meglio la terapia e le sue paure.
Spero di esserle stata d'aiuto
MLD
Spesso la vera grande conquista è accettarsi così come si è: con le proprie paure e le proprie fatiche. Partendo da lì si può scegliere cosa si vuole per sé , momento per momento. Può essere stare nella propria zona conosciuta, dare una sbirciatina fuori, fare un passo, tornare nella zona sicura, non uscire mai. Senza giudizio e senza obiettivi ma semplicemente assaporando minuto per minuto e scegliendo in base all'effetto che fa. Questo vale anche per la terapia: mi piace, non mi piace? Sto bene o non sto bene in quello che faccio? Con questa persona? In questa terapia?
Ognuno decide cosa fare nel proprio giardino, io mi auguro che lei abbia voglia di coltivarlo: non piantandoci degli obiettivi riconosciuti dalla società, ma seminando le sue passioni, la sua gioia, la sua serenità.
Le auguro ogni bene
Cara utente, in ciò che scrive esprime chiaramente la sua sofferenza. Se uscire di casa e incontrare altre persone la fa stare peggio rispetto al ritiro sociale si tratta di definire bene quali sarebbero i suoi obiettivi, quali gli spazi psicofisici in cui può stare meglio. Se ciò che prova è così complicato provi a prendere in considerazione l'idea di non sforzarsi di coincidere con la pressione di "essere adeguata"(adattata, performante, estroversa, audace.. ) imposta dalla società. Verifichi se per lei è possibile trovare spazi di contatto tra il suo mondo e quello esterno, che le permettano un maggior nutrimento :se può, si orienti verso la sua personale economia.Le dico questo perché dal suo scritto emerge anche la sua spinta verso l'esterno. Non siamo tutti uguali, la nostra particolarità è un valore, e tuttavia un valore non privo di un costo come lei ben sa, il suo stato, infatti, esprime la radice e la radicalità di questa verità. Le auguro di trovare lo spunto per rimettere in moto il suo percorso.Un caro saluto. Daniela Bianchi
Gentile signora, elemento fondamentale per iniziare un percorso di psicoterapia è avere un buon livello di motivazione.
Si dia del tempo per pensarci e per decidere se chiedere nuovamente l'aiuto di un professionista.
saluti,
D. Del Taglia
Buongiorno, uno degli aspetti che va compreso all’inizio di un percorso terapeutico e scardinato, altrimenti accade quello che lei riporta è “il bisogno secondario del sintomo”. Ovvero, ognuno di noi (e in questo lei è assolutamente nella norma del comportamento umano), tende a riprodurre comportamenti che offrono un beneficio. Può essere millesimale ma va compreso. Diversamente avremmo apportato nel corso della nostra vita delle modifiche. Il beneficio secondario del sintomo è spesso inconsapevole a tutti noi. Le faccio un esempio, chi prova ansia nello stare in pubblico vuole sicuramente risolvere il problema e sentirsi a proprio agio, allo stesso tempo in modo meno visibile e quindi controllato dal nostro sistema nervoso, nell’evitamento di condizioni di esposizione sociale ci tuteliamo da qualcosa (es giudizio, attacchi, .... ).
Questo per dirle che se nelle precedenti psicoterapie non avete esplorato questo aspetto, anche solo su un piano ipotetico, sicuramente sarà entrato in gioco ed avrà sabotato il suo lavoro ed impegno. Non perda fiducia nella possibilità di stare meglio. Non si incolpi nel dropout, ma porti la sua esperienza nel colloquio con il prossimo professionista che sceglierà perché sarà preziosa per non riprodurre quello che non ha funzionato prima. Un caro saluto
Dalle sue parole sembra attraversare un momento davvero particolare e pesante da sopportare, che meriterebbe di essere condiviso per alleviarne il dolore. I suoi vissuti, così importanti e delicati, necessiterebbero di essere ascoltati e approfonditi in un contesto terapeutico, certamente un percorso psicologico la aiuterebbe a fare chiarezza e ad affrontare questo momento, così difficile per lei. La psicoterapia è prima di tutto un viaggio, un'esplorazione di noi stessi con la compagnia di qualcuno a cui affidarsi e su cui poter contare che può aiutarci a conoscerci meglio, a sondare parti di noi emozioni, pensieri, prospettive ancora sconosciuti che è arrivato il momento di incontrare. Le suggerisco di valutare l'inizio di un percorso di terapia con la compagnia di qualcuno che si sintonizzi al meglio con le sue necessità e aspettative, in caso mi trova disponibile ad riceverla (attraverso la video-consulenza online) e, se mi permette, la invito con piacere a ritagliarsi qualche minuto per leggere la mia descrizione presente su questa piattaforma e farsi una prima idea di me del mio approccio; se la lettura le piacerà e se la motiverà a mettersi in gioco (scegliere di affrontare il nostro dolore è una scelta molto coraggiosa e una scommessa su noi stessi!), mi troverà felice di accoglierla. Resto a sua disposizione e, se vuole, la aspetto. Un gentile saluto
Cara utente,
immagino non sia facile sentirsi incompresi. In una psicoterapia quelli che cura è la relazione con il terapeuta. Probabilmente non era la persona giusta. Le consiglio vivamente di riprovarci, portando esattamente quello che ha espresso qua a noi sul portale. Ovvero parlando delle sue resistenze al cambiamento e di quanto sia difficile per lei affidarsi nuovamente, nonostante la grande sofferenza che la accompagna.
Resto a disposizione.
Dott.ssa Francesca Tardio
Cara ragazza,
ho letto molto attentamente la sua storia, credo sia giusto rimandarle che potrà cominciare una psicoterapia solo quando si sentirà pronta per farlo. Non deve forzarsi nel cambiamento anche se ritengo che molto delle sue preoccupazioni tendano ad esser amplificate, probabilmente di questo lei non è ancora pienamente consapevole. I disturbi d' ansia vengono trattati con successo nella maggior parte dei casi grazie ad un approccio di tipo integrato, farmacoterapia più psicoterapia per tanto quando lo vorrà potra chiedere supporto in qualsiasi momento.
In bocca al lupo per tutto....
Un caro saluto
Dott. Diego Ferrara
Gentile ragazza, le persone sono diverse e così anche i terapeuti e le terapeute. Così come sono diversi i pazienti e le pazienti. Con la psicoterapia si dà inizio ad una relazione che dà la possibilità di far sperimentare parti di se in un contesto protetto e contenitivo. Se mai decidesse di riprovare, mi rendo disponibile, anche per una consulenza online.
Un cario saluto,
Rosella Pettinari
Gentile utente, probabilmente il percorso ha finito di esserle di aiuto. Ciò non significa che i passi in avanti sono persi. Li porta come parti di se stessa e di traguardi comunque raggiunti. Ci provi di nuovo, eventualmente anche con un supporto farmacologico da affiancare alla psicoterapia. Le suggerirei anche di provare con la psicoterapia strategica.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Gentile utente, il percorso verso il proprio benessere non è facile, le consiglio di non demordere e di valutare un approprio che possa davvero aiutarla. Non esiste una terapia sbagliata o migliore di un’altra, ma solo quella che ci fa stare bene. Le consiglio di informarsi sull’approprio EMDR, credo che nel suo caso possa esserle utile.
Un saluto, dott.ssa Villani
Buona sera, in situazioni di forte disagio nonchè durature nel tempo sarebbe importante rivolgersi ad uno specialista per poter meglio comprendere ed elaborare questa sua problemtica. Preferibilmente le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta così che possa intraprendere un percorso di terapia anche in videochiamata WhatsApp. Cordiali saluti, Dott.ssa Beatrice Planas. Psicologa psicoterapeuta per consulenze online
Buonasera,
io credo debba lavorare con uno psicoterapeuta proprio su questo suo "andare e venire", in modo da capire i meccanismi che sono alla base, quindi non esiti a contattarne uno per iniziare un percorso e poter stare meglio.
Saluti.
Gentile Utente,
immagino la sofferenza e lo smarrimento che sta vivendo. Mettersi in gioco nella vita come nella terapia non è semplice ma ne vale sempre la pena avendo come unica alternativa quella di stare male. Una via d'uscita è possibile cercando una terapia adatta e dove poter costruire nuovi significati ai propri problemi.
Buona ricerca e continuazione,
Dott.ssa Valeria Marino

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