Salve, da agosto 2022, quando presi per la prima volta il covid, mi viene una sorta di nodo alla gol

23 risposte
Salve, da agosto 2022, quando presi per la prima volta il covid, mi viene una sorta di nodo alla gola, che devo mettermi dritto con il collo perché mi sembra di non respirare più. Questo accadde subito dopo la guarigione.
Incomincio, per rimediare, a ispirare dal naso ed espirare dalla bocca e mi riprendo.
Sono una persona molto ansiosa, se vedo sangue svengo.. Prima volta a tre anni.
In questa settimana mi è ritornato sto nodo alla gola penso alla situazione bruttissima che sto vivendo.
Purtroppo mio padre di 60 anni hanno accertato un tumore al polmone con varie metastasi.
Cosa posso fare per controllare tutto ciò?
Salvo, 30 anni.
Dott.ssa Marina Bonadeni
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Buongiorno Salvo, i sintomi di natura fobica di cui parla, andrebbero desensibilizzati attraverso un percorso psicoterapeutico orientato al corpo, per andare alle cause di questa insicurezza che lei ha incorporato. E' presumibile che tali insicurezze siano state maturate durante il percorso di sviluppo e che il trigger che le ha slatentizzate sia stato il covid. Sono però tutte supposizioni che andrebbero esplorate all'interno di una cornice protetta quale è il setting terapeutico,
Un cordiale saluto
Dott.ssa Marina Bonadeni
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Dott.ssa Federica Moro
Psicoterapeuta, Psicologo
Ravenna
Caro utente,
immagino che ciò che descrive le crei non pochi problemi e incida negativamente sulla qualità della sua vita. In una situazione simile è assolutamente consigliato intraprendere un percorso psicologico. Mi permetto di consigliarle come specifico approccio psicologico un orientamento cognitivo-comportamentale, per andare ad indagare i pensieri sottostanti la sua ansia. Purtroppo non è possibile controllare tutto, in questo momento questa strategia non le sta servendo per affrontare quello che sta succedendo nella sua vita.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti.
Un caro saluto,
Dott.ssa Federica Moro
Dott.ssa Vanessa Tribuzi
Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Foligno
Gentile Salvo, gli eventi della vita non si possono controllare. La volontà di controllarli favorisce l'insorgere dell'ansia, la quale altro non è che il tentativo della sua anima di ribellarsi a questo bisogno di controllo. Quando insorge l'ansia, la cosa più importante da fare è cedere, accoglierla senza giudicarla e senza opporsi ad essa. L'ansia è un invito ad accettare gli eventi della vita così come sono, per quanto terribili alcune volte possano essere.
L'aiuto da parte di un professionista può esserle utile per affrontare e superare al meglio questo momento difficile della sua vita e, se vuole, possiamo iniziare un percorso insieme. Un caro saluto
Dott.ssa Vanessa Tribuzi
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, Mi spiace molto per la situazione che descrive perché posso comprendere il disagio connesso.
A mio parere, l'emergenza sanitaria ha semplicemente fatto emergere una sua vulnerabilità relativamente alle malattie che viene sicuramente amplificata dagli Stati ansiosi che la accompagnano, Inoltre cita che suo papà ha ricevuto una diagnosi infausta per cui questo sicuramente ha creato un ulteriore stress che in questo momento fa fatica a gestire.
Ritengo Dunque fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico alla fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare i pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare Quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Sara Bachiorri
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Mi dispiace sentire della situazione difficile che stai vivendo. Il nodo alla gola e la difficoltà a respirare che hai descritto potrebbero essere sintomi di ansia o di una condizione chiamata "dispnea da ansia". Consiglio di parlare con il tuo medico per valutare la tua situazione e se necessario, ricevere un trattamento adeguato.
Inoltre, per quanto riguarda il tuo padre, ti consiglio di parlare con lui e con i medici per capire meglio la situazione e le opzioni di trattamento disponibili. È importante mantenere una comunicazione aperta e un atteggiamento positivo durante questo periodo difficile, se volesse mi rendo disponibile a darle supporto.
Dott.ssa Bachiorri Sara
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Dott. Andrea Brumana
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buonasera e grazie per averci parlato della sua situazione. Capisco la difficoltà del momento e come la notizia della malattia di suo padre stia rendendo questo periodo della sua vita più difficile. Ciò che posso consigliarle è di ritagliarsi uno spazio in cui poter parlare dei suoi sintomi e di ciò che sta vivendo. Avere un momento tutto suo potrebbe aumentare la sua consapevolezza e permetterle di dare voce alla fatica che sente. Cordilamente, dott. Andrea Brumana
Dott.ssa Daniela Chieppa
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Salve, comprendo il disagio che sta provando in questa fase di vita.
Le suggerirei di indagare tramite accertamenti medici per escludere cause organiche dopodiché inizierei un percorso psicoterapeutico per
Imparare a gestire la sintomatologia ansiosa, comprendere i pensieri sottostanti e ridurre i comportamenti protettivi che oggi aumentano ancor di più la sua ansia.
Resto a disposizione per eventuali dubbi
Cordiali saluti
Dott.ssa Daniela Chieppa
Dott.ssa Raffaella Lombardo
Psicologo, Psicologo clinico
Marina di Gioiosa Ionica
Salve e grazie per la condivisione. Ia sensazione di nodo alla gola che riferisce potrebbe essere legata all'ansia. Le consiglio, dopo aver escluso ogni causa organica , di intraprendere un percorso psicologico per imparare a gestire l'ansia, accettarla senza provare a mandarla via con altri pensieri distruttivi. Rimango a disposizione per qualsiasi informazione online e in presenza. Cordialmente, dott.ssa Raffaella Lombardo
Dott.ssa Antea Viganò
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pessano con Bornago
Gentilissimo, grazie per la condivisione. Capisco la situazione che descrive, e comprendo la sua preoccupazione. Credo che, una volta escluse le eventuali cause organiche, potrebbe essere d'aiuto intraprendere dei colloqui di terapia, in modo da esplorare le motivazioni sottostanti questa sensazione che potrebbe essere riconducibile ad una sintomatologia ansiosa.
Resto a disposizione!
AV
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Vizzolo Predabissi
Buongiorno,
Mi spiace tantissimo per ciò che ha sofferto durante il covid.
Sono disponibile a colloqui online.
Cordiali saluti
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Dott. Antonio Panza
Psicoterapeuta, Psicologo
Marano di Napoli
Buongiorno Salvo, comprendo le ragioni del suo disagio e ne sono dispiaciuto. Tuttavia qualsiasi ipotesi formulata sulla base delle sole informazioni presenti nel suo scritto sarebbe a mio avviso riduttivo a fronte di una situazione complessa come la sua (tutte quelle che riguardano il vissuto umano lo sono). La invito per questo a contattarmi in privato, anche con un semplice messaggio se vuole; mi limiterei a farle solo qualche ulteriore domanda in modo da offrirle una consulenza più accurata. Cordiali saluti Dott. Antonio Panza.
Dott.ssa Glenda Nibbioli
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Firenze
Buon pomeriggio gentile utente, mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo. Le consiglio di rivolgersi al suo medico di base per fare tutti gli accertamenti medici. Dopo aver escluso le cause organiche, le consiglio di rivolgersi ad uno psicologo per intraprendere un percorso. Sono a disposizione, anche online. Un saluto, dottoressa Nibbioli.
Dott.ssa Giulia Scalesse
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Arzano
Buongiorno Salvo, è possibile che questi sintomi siano legati a situazioni di forte ansia e stress. Le consiglio di consultare il suo medico di fiducia per escludere cause mediche concomitanti. Le consiglio inoltre di intraprendere un percorso psicologico per approfondire il malessere di cui parla
Dott.ssa Marta Floridi
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Firenze
Salve, mi spiace molto per la situazione che sta vivendo e che sicuramente le provoca disagio e sofferenza. I sintomi che lei riporta potrebbero essere affrontati intraprendendo un percorso psicologico volto alla gestione dell'ansia.
Resto a disposizione, anche online.
Un caro saluto, dott.ssa Marta Floridi
Dott.ssa Anna Russo
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
Caro Salvo, da come scrivi si percepisce tanto la tua forza nell'affrontare gli eventi che la vita ci riserva, e la tua estrema sensibilità. Il nodo alla gola di cui parli potrebbe essere un sintomo rispetto ad un affaticamento nella routine quotidiana che ti soffoca. Credo che per affrontare tutto ciò e tornare a respirare con faciltà, tu possa pensare di iniziare un percorso psicologico in modo che insieme ad un professionista tu possa trovare il modo migliore per te per affrontare tutto ciò. Non fermarti, e non esitare a scrivere se senti bisogno, Cordialmente, Dott.ssa Anna Russo
Dr. Marco Cenci
Psicologo, Psicologo clinico
Brescia
Buongiorno, innanzitutto sarebbe utile una visita con un medico che possa escludere cause organiche del suo fastidio alla gola ed eventuali effetti del long covid. La sintomatologia ansiosa che Lei descrive potrebbe essere alleviata con un percorso psicoterapico.
Dott. Marco Cenci
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
Ciao Salvo, mi dispiace sentire della situazione difficile che stai affrontando con la tua salute e quella di tuo padre. È comprensibile che la tensione emotiva aumenti in momenti così stressanti. Per gestire il nodo alla gola e l'ansia, potresti provare alcune tecniche di rilassamento come la respirazione profonda, la meditazione o lo yoga. Inoltre, è importante cercare il supporto di amici, familiari o di uno psicologo per affrontare le tue preoccupazioni e le emozioni connesse a queste sfide. Prenditi cura di te stesso e cerca di trovare momenti di distrazione e piacere nella tua vita quotidiana, anche durante periodi difficili.
Dott. Luca Rochdi
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente, mi dispiace molto per la situazione che sta attraversando. Sarebbe importante approfondire la sua situazione. Sono formato in Psiconcologia, se ne sentisse la necessità, potrebbe contattarmi per una consulenza.
Le auguro il meglio!
Dott. Luca Rochdi
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Dott.ssa Adriana Gaspari
Psicologo clinico, Sessuologo
Chieti
Gentile Salvo immagino quanto possa essere difficile sperimentare la difficolta' respiratoria....a questo proposito voglio consigliarle una duplice soluzione. Innanzitutto fare degli esami strumentali prescritti da un medico specialista , se dovessero dare esito negativo, di rivolgersi ad un collega psicoterapeuta per un percorso di gestione dell'ansia. Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti e la saluto cordialmente
Dott.ssa Adriana Gaspari
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Dott.ssa Elisa Caponera
Psicologo, Psicologo clinico
Velletri
Gentile Salvo, se ha fatto accertamenti di tipo prettamente medico che escludono problematiche respiratorie, probabilmente si tratta di episodi di forte agitazione o ansia legati alla malattia; il fatto che si stia ripresentando in questo momento così delicato per lei, lo conferma. Le suggerisco, soprattutto in vista al lungo e delicato percorso che suo padre dovrà affrontare, di richiedere un sostegno psicologico, al fine di poter gestire quanto possibile e al meglio la situazione sia personale che famigliare. Cordiali saluti
Dott.ssa Giulia Casole
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Capisco perfettamente il tuo disagio e la tua preoccupazione. È del tutto comprensibile che tu stia vivendo un periodo di forte stress e ansia, soprattutto in seguito alla diagnosi di tuo padre.
Il nodo alla gola che descrivi è un sintomo fisico comune dell'ansia, si tratta di una sensazione di oppressione o ostrizione alla gola, che può rendere difficile la respirazione e causare panico.
È importante sottolineare che questo sintomo non è pericoloso di per sé, ma può essere molto spaventoso.
La situazione che stai vivendo è indubbiamente molto difficile e stressante e la malattia di tuo padre, unita alla tua ansia, può generare un senso di impotenza e disperazione. È fondamentale che tu ti prenda cura di te stesso in questo momento, pratica esercizi di respirazione profonda, mindfulness o meditazione, Q
queste tecniche possono aiutarti a ridurre l'ansia e a gestire i sintomi fisici. Considera la possibilità di rivolgerti a uno psicologo o psicoterapeuta. Un professionista può aiutarti a elaborare le tue emozioni, a gestire lo stress e l'ansia, e a sviluppare strategie di coping efficaci.
Infine, se vuoi, parla con i tuoi familiari, amici o partner. Condividere le tue preoccupazioni e paure può alleggerire il peso emotivo e farti sentire compreso e supportato. Buona fortuna per tutto
* Informazioni sulla malattia: Informati sulla malattia di tuo padre, sulle opzioni di trattamento e sulDecorso. La conoscenza può aiutarti a sentirti più coinvolto e a prendere decisioni informate.
* Prenditi cura di te: Cerca di mantenere uno stile di vita sano, dormendo a sufficienza, mangiando in modo equilibrato e facendo attività fisica. Anche piccoleAttività piacevoli possono fare la differenza.
Dott.ssa Eva Donnini
Psicologo, Psicologo clinico
Grosseto
Buonasera Salvo, i suoi sintomi potrebbero essere riconducibili all'ansia.
Potrebbe esser interessante ricostruire la storia della sofferenza in modo da poter evidenziare eventuali fattori di mantenimento su cui intervenire per una maggiore tolleranza dei sintomi. Ricostruire gli eventi in cui la sensazione di nodo alla gola si manifesta la aiuterebbe a capire come uscire da questo circolo.
Un percorso psicologico potrebbe esserle utile per la gestione dell'ansia e per il sostegno psicologico rispetto alla condizione di suo padre.
Resto a disposizione, grazie.
ED
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buongiorno Salvo, dalle sue parole si percepisce chiaramente quanto stia vivendo un periodo di forte tensione emotiva, carico di preoccupazioni e dolore. La notizia della malattia di suo padre, unita alla paura che accompagna situazioni come questa, può generare dentro di sé una pressione difficile da contenere. È naturale che il corpo reagisca, e che l’ansia, trovando un canale attraverso cui esprimersi, si manifesti in sintomi fisici come il nodo alla gola o la sensazione di non riuscire a respirare. Spesso, quando si vivono momenti di grande stress, il corpo e la mente non procedono più in equilibrio. La mente cerca di tenere tutto sotto controllo, di capire, di reagire, ma il corpo comincia a esprimere in modo diretto ciò che le parole non riescono a dire. Il nodo alla gola, il respiro corto o la sensazione di costrizione possono rappresentare una forma di risposta automatica dell’organismo alla paura, alla tristezza o alla tensione accumulata. È come se il corpo le ricordasse che sta trattenendo dentro di sé qualcosa di molto intenso. La reazione che descrive, quella di mettersi dritto e concentrarsi sul respiro, è un modo istintivo e spesso efficace per ritrovare un po’ di calma. Continuare a utilizzare una respirazione lenta e consapevole può aiutarla a ridurre l’attivazione fisica. In questi momenti provi a focalizzarsi sul ritmo del respiro, sentendo l’aria entrare e uscire senza sforzo, lasciando che il corpo si distenda piano piano. Non serve forzarsi a “non provare” ansia, ma imparare a lasciarla passare, come una corrente che viene e va. Inoltre, può esserle utile ricordare che la sua reazione di fronte al sangue o agli eventi dolorosi non è un segno di debolezza, ma una sensibilità che si accompagna spesso a persone empatiche e molto partecipi emotivamente. È una risposta del sistema nervoso che, in certe situazioni, tende a “spegnersi” come forma di autoprotezione. Riconoscere questo aspetto, senza giudicarsi, è già un primo passo per gestirlo meglio. Il momento che sta attraversando, con la malattia di suo padre, è indubbiamente complesso e toccante. È normale sentirsi sopraffatti, spaventati o impotenti. In questi casi, prendersi cura di sé diventa un atto di forza e non di egoismo. Cercare di concedersi piccoli momenti per respirare, per distrarsi o per confidarsi con qualcuno di cui si fida può alleggerire, almeno un po’, il peso che sta portando. Se nota che le sensazioni fisiche o l’ansia tendono a ripresentarsi spesso, può essere utile confrontarsi con uno psicologo per imparare strategie pratiche di gestione dello stress e per avere uno spazio in cui elaborare le emozioni legate alla situazione familiare. Anche un breve percorso di supporto può aiutarla a ritrovare equilibrio e maggiore padronanza dei suoi stati interni. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero

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