Salve cari dottori avrei una domanda da porvi ho una paura assurda di avere allucinazioni, mi spiego
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Salve cari dottori avrei una domanda da porvi ho una paura assurda di avere allucinazioni, mi spiego meglio non ho mai avuto allucinazioni e spero di non averli mai, ma da quando soffro di derealizzazione credo che sia questa... mi sento sempre con la paura che possa avere alluccinazioni e non mi riesco a togliere questa paura di dosso, mi immagino di vedere una figura seduta sul mio letto, qualcuno che esce sotto il letto, se devo stare solo dentro casa anche di giorno mi viene una forte angoscia che devo uscire almeno davanti alla porta per paura di avere un allucinazione, paura che la sera mentre passo dal corridoio per andare in bagno mi possa trovare qualcuno di fronte, mi immagino che i miei diventono mostri, oppure che i miei vicini mi voglio del male... quindi la mia domanda starò impazzendo o cosa mi sta succedendo?
Ciao,
Grazie per aver condiviso in modo così sincero quello che stai vivendo. Quello che descrivi – la paura costante di poter avere allucinazioni, le immagini che la tua mente ti propone e l’angoscia che provi – può essere davvero spaventoso e farti sentire fuori controllo.
Questa esperienza non significa automaticamente che “stai impazzendo”. Spesso, quando viviamo stati di ansia intensa o derealizzazione, la nostra mente può generare pensieri e immagini intrusive che sembrano reali, aumentando la paura e creando un circolo di ansia ancora più forte.
Cosa puoi fare subito:
Prova a parlarne con uno psicologo (anche online): avere uno spazio sicuro per esplorare queste paure può aiutarti a capire cosa sta succedendo e ridurre l’ansia.
Tecniche di respirazione lenta, grounding (ad es. guardare e nominare 5 cose nella stanza) o contatto con una persona di fiducia possono aiutare a riportare calma nel momento di forte paura.
Se la paura diventa troppo intensa o interferisce con la tua vita quotidiana, è importante rivolgerti anche al tuo medico di base o a uno specialista per valutare insieme il supporto più adatto.
Non sei solo/a in questo — chiedere aiuto è il primo passo per sentirti meglio.
Dott.ssa Tatiane Fidelis
Psicologa – Consulenze online
Grazie per aver condiviso in modo così sincero quello che stai vivendo. Quello che descrivi – la paura costante di poter avere allucinazioni, le immagini che la tua mente ti propone e l’angoscia che provi – può essere davvero spaventoso e farti sentire fuori controllo.
Questa esperienza non significa automaticamente che “stai impazzendo”. Spesso, quando viviamo stati di ansia intensa o derealizzazione, la nostra mente può generare pensieri e immagini intrusive che sembrano reali, aumentando la paura e creando un circolo di ansia ancora più forte.
Cosa puoi fare subito:
Prova a parlarne con uno psicologo (anche online): avere uno spazio sicuro per esplorare queste paure può aiutarti a capire cosa sta succedendo e ridurre l’ansia.
Tecniche di respirazione lenta, grounding (ad es. guardare e nominare 5 cose nella stanza) o contatto con una persona di fiducia possono aiutare a riportare calma nel momento di forte paura.
Se la paura diventa troppo intensa o interferisce con la tua vita quotidiana, è importante rivolgerti anche al tuo medico di base o a uno specialista per valutare insieme il supporto più adatto.
Non sei solo/a in questo — chiedere aiuto è il primo passo per sentirti meglio.
Dott.ssa Tatiane Fidelis
Psicologa – Consulenze online
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Cara/o utente,
quello che descrivi è comprensibilmente molto spaventoso e fonte di forte ansia. Innanzitutto è importante rassicurarti su un punto: avere pensieri o immagini mentali disturbanti, soprattutto in un contesto di derealizzazione o forte ansia, non significa impazzire né equivale ad avere vere e proprie allucinazioni.
La derealizzazione è una condizione psicologica in cui si ha la sensazione che il mondo attorno sia irreale, come ovattato, distante o “falso”. Questo può provocare un forte senso di disorientamento e paura, e a volte può portare la mente a fantasticare o temere scenari catastrofici, come vedere figure spaventose o pensare che le persone care possano diventare pericolose. Ma immaginare queste cose non equivale a viverle realmente: la tua capacità di riconoscere che sono solo pensieri è già un segnale molto positivo.
La tua paura delle allucinazioni potrebbe essere alimentata da un disturbo d’ansia, in particolare da un’ansia anticipatoria o da un pensiero ossessivo legato al timore di perdere il controllo. Questa è una condizione più comune di quanto si pensi, soprattutto nei momenti di stress prolungato o dopo eventi psicologicamente intensi.
Detto questo, sarebbe davvero utile e consigliato approfondire la situazione con uno specialista, che potrà aiutarti a comprendere meglio le origini di questi vissuti e guidarti nel percorso più adatto per ritrovare serenità e sicurezza.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
quello che descrivi è comprensibilmente molto spaventoso e fonte di forte ansia. Innanzitutto è importante rassicurarti su un punto: avere pensieri o immagini mentali disturbanti, soprattutto in un contesto di derealizzazione o forte ansia, non significa impazzire né equivale ad avere vere e proprie allucinazioni.
La derealizzazione è una condizione psicologica in cui si ha la sensazione che il mondo attorno sia irreale, come ovattato, distante o “falso”. Questo può provocare un forte senso di disorientamento e paura, e a volte può portare la mente a fantasticare o temere scenari catastrofici, come vedere figure spaventose o pensare che le persone care possano diventare pericolose. Ma immaginare queste cose non equivale a viverle realmente: la tua capacità di riconoscere che sono solo pensieri è già un segnale molto positivo.
La tua paura delle allucinazioni potrebbe essere alimentata da un disturbo d’ansia, in particolare da un’ansia anticipatoria o da un pensiero ossessivo legato al timore di perdere il controllo. Questa è una condizione più comune di quanto si pensi, soprattutto nei momenti di stress prolungato o dopo eventi psicologicamente intensi.
Detto questo, sarebbe davvero utile e consigliato approfondire la situazione con uno specialista, che potrà aiutarti a comprendere meglio le origini di questi vissuti e guidarti nel percorso più adatto per ritrovare serenità e sicurezza.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Salve, sono ti che lei propone, molto sensibili e forti, le consiglio di prendere consapevolezza nel richiedere aiuto ad un professionista, psicologo psicoterapeuta, che l’aiuti a gestire questa forte paura che la travolge. Cordialmente, dott.ssa Elda Valente
Quello che descrivi non è un segno di “impazzire”, ma è legato a ansia intensa, pensieri intrusivi e derealizzazione.
Non stai avendo allucinazioni reali: sono immagini mentali spaventose, non percezioni vere.
La derealizzazione e l’ansia possono far temere di perdere il controllo, ma non portano alla psicosi.
Questi sintomi sono frequenti nei disturbi d’ansia e possono migliorare molto con un percorso terapeutico, che ti aiuti a ridurre la paura e a gestire i pensieri intrusivi.
Ti consiglio di parlarne con un psicoterapeuta in quanto questo è il passo migliore per non sentirti più in balìa di queste sensazioni e recuperare sicurezza.
A disposizione
Mariella
Non stai avendo allucinazioni reali: sono immagini mentali spaventose, non percezioni vere.
La derealizzazione e l’ansia possono far temere di perdere il controllo, ma non portano alla psicosi.
Questi sintomi sono frequenti nei disturbi d’ansia e possono migliorare molto con un percorso terapeutico, che ti aiuti a ridurre la paura e a gestire i pensieri intrusivi.
Ti consiglio di parlarne con un psicoterapeuta in quanto questo è il passo migliore per non sentirti più in balìa di queste sensazioni e recuperare sicurezza.
A disposizione
Mariella
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso/a utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso/a utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno. La derealizzazione, come lei ha correttamente identificato, è una condizione che spesso si presenta in persone con elevati livelli di ansia e può portare a sentirsi “fuori dal mondo” o come se ciò che la circonda fosse irreale. Non significa però che si stia perdendo il contatto con la realtà, anzi: è proprio la sua capacità di mettere in dubbio queste paure a suggerire che lei ne ha ancora piena consapevolezza. Le immagini che teme, come la possibilità di vedere una figura sul letto, qualcuno sotto il letto o la paura che i suoi familiari si trasformino in qualcosa di minaccioso, sono pensieri intrusivi. Questi pensieri non indicano una psicosi, ma sono spesso legati a uno stato di ansia molto elevata. La mente, sotto stress, tende ad anticipare possibili pericoli, anche se irrazionali, nel tentativo di mantenere il controllo. Il fatto che lei stesso si spaventi di queste immagini e le riconosca come espressioni della sua paura è un elemento fondamentale: chi sviluppa una psicosi, di norma, non ha questa consapevolezza. È importante sottolineare che anche la paura di “impazzire” è molto frequente in chi soffre di disturbi d’ansia. Non è un segno di follia, ma una reazione a un sistema nervoso in allerta, che vive tutto come potenzialmente pericoloso. Quando poi la derealizzazione si associa alla paura di avere allucinazioni, è facile entrare in un circolo vizioso: si sta in ipervigilanza, si controlla ogni sensazione o immagine mentale, e questo alimenta l’ansia anziché calmarla. Le sue reazioni, come controllare se altre persone sentono un rumore o evitare di stare da solo in casa, sono tutte strategie di evitamento e rassicurazione che in realtà rinforzano la paura anziché scioglierla. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, il lavoro terapeutico mirerebbe proprio a interrompere questo circolo vizioso. Si partirebbe dal riconoscere i pensieri intrusivi come tali, senza attribuire loro un significato minaccioso, per poi arrivare a tollerare gradualmente le emozioni che li accompagnano. L'obiettivo non sarebbe quello di eliminare del tutto la paura nell’immediato, ma di renderla gestibile, portandola progressivamente a perdere il suo potere paralizzante. Infine, la sua domanda è molto diretta e importante: “sto impazzendo?” La risposta, in base a quanto descrive, è no. Lei non sta impazzendo, ma sta vivendo un periodo di forte vulnerabilità emotiva. L’ansia può essere molto intensa, può farci dubitare di noi stessi, ma non è un preludio alla psicosi. E il fatto che questa condizione si protragga da mesi senza un peggioramento verso i sintomi che teme, è un’ulteriore conferma di ciò. Le suggerisco, se già non lo sta facendo, di intraprendere un percorso psicoterapeutico specifico, incentrato sulla gestione dell’ansia e dei pensieri intrusivi. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Buongiorno, sarebbe utile parlarne di persona con qualche collega della categoria degli Psicologi. La derealizzazione da chi è stata diagnosticata? Questa può comparire anche durante alcuni stati d'ansia non correlati con altri disturbi. Il timore di avere allucinazioni può essere un'ossessione, anche questa può essere un disturbo d'ansia. La cosa migliore è rivolgersi ad uno psicologo.
Grazie per la sua domanda
Grazie per la sua domanda
Dott. Francesco Paolo Coppola psicologo e psicoterapeuta, (studio in Napoli e on line) pisicologonapoli org - info su profilo Mio Dottore
Ciao, comprendo la sua difficoltà e, pur avendo bisogno di approfondire alcuni aspetti, mi baso su quanto emerge dalla sua lettera. Viviamo in una condizione complessa, fondata su pensieri che sono fenomeni paradossali: si trasformano continuamente, sono inafferrabili e impalpabili. Eppure da essi costruiamo la nostra personalità e il modo in cui percepiamo il mondo. Spesso consideriamo i pensieri verità assolute, nonostante i fatti possano smentirli. Tendiamo a opporci ai pensieri, a giudicarli o a cercare di non pensarli, ma è impossibile: è come tentare di afferrare il vento con le mani. Un antico testo indiano ci offre una chiave di lettura preziosa:
“Yogaś citta-vṛtti-nirodhaḥ”
Lo yoga è il placarsi delle fluttuazioni della mente.
Cosa ci insegna questo aforisma
1. I pensieri sono onde sulla superficie
Proprio come l’acqua di un lago si increspa, i pensieri sorgono e scompaiono continuamente. Se cerchiamo di afferrarli o di respingerli, alimentiamo altre onde.
2. L’atteggiamento del testimone
Invece di lottare contro i pensieri o identificarci con essi, possiamo osservarli come nuvole nel cielo: fenomeni transitori, non verità immutabili.
3. Ridurre la resistenza interna
Quando smettiamo di giudicare “questo pensiero è sbagliato” o “devo scacciarlo via”, l’ansia perde energia: cessa la battaglia interna e si crea spazio per la calma.
Come tradurre la saggezza in pratica
1. Meditazione sul respiro
Siediti in postura comoda, chiudi gli occhi.
Osserva l’inspirazione ed espirazione come onde.
* Al sopraggiungere di un pensiero, riconosci “pensiero presente” e riporta l’attenzione al respiro, senza giudizio
Nella vita quotidiana, potrà ridurre l’ansia legata alle immagini mentali e ritrovare uno stato di presenza più stabile e sereno.
Ovviamente questa è una goccia di questa antica saggezza, non è una pillola che fatta una volta fa il miracolo. L'integrazione di psicoterapia (Gestalt, Analisi Transazionale, Enneagramma) con pratiche contemplative e corporee (yoga, meditazione) nasce per un percorso di ascolto profondo, presenza consapevole e trasformazione interiore che insieme ai colloqui e tante altre mezzi che possono aprire un varco verso una dimensione più gioiosa Dott. Francesco Paolo Coppola
Ciao, comprendo la sua difficoltà e, pur avendo bisogno di approfondire alcuni aspetti, mi baso su quanto emerge dalla sua lettera. Viviamo in una condizione complessa, fondata su pensieri che sono fenomeni paradossali: si trasformano continuamente, sono inafferrabili e impalpabili. Eppure da essi costruiamo la nostra personalità e il modo in cui percepiamo il mondo. Spesso consideriamo i pensieri verità assolute, nonostante i fatti possano smentirli. Tendiamo a opporci ai pensieri, a giudicarli o a cercare di non pensarli, ma è impossibile: è come tentare di afferrare il vento con le mani. Un antico testo indiano ci offre una chiave di lettura preziosa:
“Yogaś citta-vṛtti-nirodhaḥ”
Lo yoga è il placarsi delle fluttuazioni della mente.
Cosa ci insegna questo aforisma
1. I pensieri sono onde sulla superficie
Proprio come l’acqua di un lago si increspa, i pensieri sorgono e scompaiono continuamente. Se cerchiamo di afferrarli o di respingerli, alimentiamo altre onde.
2. L’atteggiamento del testimone
Invece di lottare contro i pensieri o identificarci con essi, possiamo osservarli come nuvole nel cielo: fenomeni transitori, non verità immutabili.
3. Ridurre la resistenza interna
Quando smettiamo di giudicare “questo pensiero è sbagliato” o “devo scacciarlo via”, l’ansia perde energia: cessa la battaglia interna e si crea spazio per la calma.
Come tradurre la saggezza in pratica
1. Meditazione sul respiro
Siediti in postura comoda, chiudi gli occhi.
Osserva l’inspirazione ed espirazione come onde.
* Al sopraggiungere di un pensiero, riconosci “pensiero presente” e riporta l’attenzione al respiro, senza giudizio
Nella vita quotidiana, potrà ridurre l’ansia legata alle immagini mentali e ritrovare uno stato di presenza più stabile e sereno.
Ovviamente questa è una goccia di questa antica saggezza, non è una pillola che fatta una volta fa il miracolo. L'integrazione di psicoterapia (Gestalt, Analisi Transazionale, Enneagramma) con pratiche contemplative e corporee (yoga, meditazione) nasce per un percorso di ascolto profondo, presenza consapevole e trasformazione interiore che insieme ai colloqui e tante altre mezzi che possono aprire un varco verso una dimensione più gioiosa Dott. Francesco Paolo Coppola
Gentile utente,
i motivi per cui possono insorgere pensieri simili a quelli che descrive possono essere diversi e, per non rischiare di non dare la giusta importanza a ciò che invece ne ha, per trovare le cause è necessario approfondire la sua storia.
Idem per quanto riguarda la paura di avere allucinazioni, che immagino sia piuttosto faticosa da sostenere.
Il consiglio è di affidarsi ad uno specialista che possa prendere in carico la sua situazione e iniziare un lavoro con lei che possa aiutarla a trovare il senso di ciò che le sta capitando.
Un caro saluto
i motivi per cui possono insorgere pensieri simili a quelli che descrive possono essere diversi e, per non rischiare di non dare la giusta importanza a ciò che invece ne ha, per trovare le cause è necessario approfondire la sua storia.
Idem per quanto riguarda la paura di avere allucinazioni, che immagino sia piuttosto faticosa da sostenere.
Il consiglio è di affidarsi ad uno specialista che possa prendere in carico la sua situazione e iniziare un lavoro con lei che possa aiutarla a trovare il senso di ciò che le sta capitando.
Un caro saluto
Gentile utente di mio dottore,
credo abbia scritto diverse volte sul portale, ponendo in più occasioni la medesima domanda. Come nelle precedenti le confermo che le sue preoccupazioni sono riconducibili ad una problematica di matrice ansiosa. Inizi una psicoterapia, vedrà che con il tempo potrà star meglio.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
credo abbia scritto diverse volte sul portale, ponendo in più occasioni la medesima domanda. Come nelle precedenti le confermo che le sue preoccupazioni sono riconducibili ad una problematica di matrice ansiosa. Inizi una psicoterapia, vedrà che con il tempo potrà star meglio.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Salve, la paura di avere allucinazioni, soprattutto quando si vive una sensazione di derealizzazione, è molto comune e spesso alimentata dall’ansia stessa. Immaginare scenari spaventosi come figure o mostri è una manifestazione delle paure che la mente costruisce, ma non significa che tu stia “impazzendo”. Spesso più cerchiamo di controllare o evitare queste paure, più esse si intensificano. Prova a osservare questi pensieri come semplici immagini senza dargli peso, ricordandoti che non sono realtà ma espressioni dell’ansia. Allenare la mente a non reagire con paura a queste immagini può ridurre la loro intensità. Se ti senti sopraffatto, un percorso mirato può aiutarti a gestire meglio queste sensazioni. Dott.ssa Francesca Gottofredi
Gentile utente,
quella che descrive sembra essere una forte paura di perdere il controllo o di “impazzire”, spesso legata a uno stato ansioso o a sintomi dissociativi come la derealizzazione. Il fatto che lei sia consapevole dei suoi timori e che questi non si siano mai trasformati in reali allucinazioni è un aspetto importante. Tuttavia, l’intensità della paura che vive merita attenzione.
Un percorso psicologico potrebbe aiutarla a comprendere meglio cosa sta succedendo e a ridurre il livello di ansia che sta sperimentando.
Rimango a disposizione per qualunque chiarimento.
Dott.ssa Veronica Savio
quella che descrive sembra essere una forte paura di perdere il controllo o di “impazzire”, spesso legata a uno stato ansioso o a sintomi dissociativi come la derealizzazione. Il fatto che lei sia consapevole dei suoi timori e che questi non si siano mai trasformati in reali allucinazioni è un aspetto importante. Tuttavia, l’intensità della paura che vive merita attenzione.
Un percorso psicologico potrebbe aiutarla a comprendere meglio cosa sta succedendo e a ridurre il livello di ansia che sta sperimentando.
Rimango a disposizione per qualunque chiarimento.
Dott.ssa Veronica Savio
Buongiorno.
Quello che descrive - la paura intensa di avere allucinazioni, le immagini spaventose, l’angoscia anche in casa sua - è molto difficile da vivere. Spesso queste paure e immagini sono legate a sintomi di ansia e derealizzazione, che possono far sembrare tutto più reale e minaccioso. Il fatto che lei riesca a riconoscere queste paure come tali è un segno importante: indica che la sua mente mantiene il contatto con la realtà.
Le consiglierei di parlarne con uno psicologo o una psicologa, che potrà aiutarla a capire meglio cosa sta vivendo e a trovare strategie per gestire l’ansia e queste sensazioni.
Quello che descrive - la paura intensa di avere allucinazioni, le immagini spaventose, l’angoscia anche in casa sua - è molto difficile da vivere. Spesso queste paure e immagini sono legate a sintomi di ansia e derealizzazione, che possono far sembrare tutto più reale e minaccioso. Il fatto che lei riesca a riconoscere queste paure come tali è un segno importante: indica che la sua mente mantiene il contatto con la realtà.
Le consiglierei di parlarne con uno psicologo o una psicologa, che potrà aiutarla a capire meglio cosa sta vivendo e a trovare strategie per gestire l’ansia e queste sensazioni.
Capisco quanto possa essere angosciante vivere costantemente con questi pensieri e timori, soprattutto quando la mente inizia a “immaginare” scenari che generano ansia e paura. Voglio rassicurarLa: il fatto che Lei sia consapevole di queste paure e che riesca a descriverle con chiarezza è già un segnale importante che non si tratta di “impazzire” nel senso che forse teme.
Quello che descrive sembra più legato a uno stato di ansia elevata, che spesso amplifica le sensazioni di derealizzazione e può portare la mente a costruire immagini o scenari spaventosi, anche se non sono reali. Più ci si concentra su queste possibilità, più la paura si rinforza, creando un circolo vizioso difficile da interrompere da soli.
Scrivere domande come questa può dare un sollievo momentaneo, ma non aiuta a risolvere il problema alla radice. Ho letto tanti messaggi simili al Suo e il passo davvero importante ora sarebbe rivolgersi a un professionista. In un percorso psicologico potremo lavorare insieme per capire da dove nascono queste paure, imparare a gestirle e ridurre l’ansia che le alimenta.
Se vuole, può contattarmi: in un colloquio potremo affrontare con calma e in un contesto sicuro ciò che sta vivendo, così da ritrovare gradualmente serenità e sicurezza.
Dott.ssa Stefania Conti, Psicologa
Quello che descrive sembra più legato a uno stato di ansia elevata, che spesso amplifica le sensazioni di derealizzazione e può portare la mente a costruire immagini o scenari spaventosi, anche se non sono reali. Più ci si concentra su queste possibilità, più la paura si rinforza, creando un circolo vizioso difficile da interrompere da soli.
Scrivere domande come questa può dare un sollievo momentaneo, ma non aiuta a risolvere il problema alla radice. Ho letto tanti messaggi simili al Suo e il passo davvero importante ora sarebbe rivolgersi a un professionista. In un percorso psicologico potremo lavorare insieme per capire da dove nascono queste paure, imparare a gestirle e ridurre l’ansia che le alimenta.
Se vuole, può contattarmi: in un colloquio potremo affrontare con calma e in un contesto sicuro ciò che sta vivendo, così da ritrovare gradualmente serenità e sicurezza.
Dott.ssa Stefania Conti, Psicologa
Buongiorno,
capisco quanto possa essere spaventoso vivere queste esperienze e temere di “impazzire”. Prima di tutto vorrei rassicurarla: quello che descrive non sono segni di “follia” ma possibili manifestazioni di ansia intensa. Nei momenti di forte stress può capitare che la mente generi pensieri o immagini intrusive legate proprio alle nostre paure.
Il fatto che lei riconosca queste immagini come tali e non come realtà esterna è molto importante: significa che non ha perso il contatto con la realtà. Le allucinazioni per essere definite tali, infatti, sono percepite come stimoli esterni reali e la persona che ne ha esperienza non riuscirebbe a distinguerle dall’immaginazione. Questa distinzione è fondamentale e le conferma che ciò che sperimenta ha a che fare con l’ansia, non con una perdita di contatto con la realtà. Se questi vissuti le stanno creando molta ansia e limitano le sue giornate, può essere utile affrontarle in un percorso psicologico. Nel caso in cui volesse approfondire questi temi e fare un po' di chiarezza su ciò che sta vivendo in un contesto sicuro e supportivo, può valutare l’opportunità di una consulenza psicologica online.
Rimango a disposizione,
Dott.ssa Margherita Renna
capisco quanto possa essere spaventoso vivere queste esperienze e temere di “impazzire”. Prima di tutto vorrei rassicurarla: quello che descrive non sono segni di “follia” ma possibili manifestazioni di ansia intensa. Nei momenti di forte stress può capitare che la mente generi pensieri o immagini intrusive legate proprio alle nostre paure.
Il fatto che lei riconosca queste immagini come tali e non come realtà esterna è molto importante: significa che non ha perso il contatto con la realtà. Le allucinazioni per essere definite tali, infatti, sono percepite come stimoli esterni reali e la persona che ne ha esperienza non riuscirebbe a distinguerle dall’immaginazione. Questa distinzione è fondamentale e le conferma che ciò che sperimenta ha a che fare con l’ansia, non con una perdita di contatto con la realtà. Se questi vissuti le stanno creando molta ansia e limitano le sue giornate, può essere utile affrontarle in un percorso psicologico. Nel caso in cui volesse approfondire questi temi e fare un po' di chiarezza su ciò che sta vivendo in un contesto sicuro e supportivo, può valutare l’opportunità di una consulenza psicologica online.
Rimango a disposizione,
Dott.ssa Margherita Renna
Gentile utente,
dalla sua descrizione emerge che non ha mai avuto vere allucinazioni, ma che vive con la paura costante che possano accaderle. È comprensibile che questa sensazione le generi molta angoscia: la derealizzazione, infatti, può far sentire come se la realtà fosse distante o irreale, e questo stato può alimentare timori e immagini mentali che non corrispondono a percezioni reali.
Non è un segnale che “sta impazzendo”, ma piuttosto un’espressione della sua ansia. Quando l’attenzione è continuamente rivolta alla possibilità di “vedere qualcosa”, la mente tende a costruire scenari o immagini spaventose che sembrano possibili, pur non essendolo realmente. Questo meccanismo è molto comune nei disturbi d’ansia e nei vissuti dissociativi.
Da una prospettiva costruttivista, la sua paura può essere vista come il modo in cui, in questo momento, la sua mente cerca di dare un significato all’esperienza di straniamento che prova. Invece di pensare a “impazzire”, può essere utile provare a chiedersi: “Che senso ha per me questa paura? Cosa mi protegge dal sentire, nel profondo, la mia vulnerabilità?”.
Le suggerisco di non affrontare da solo questa situazione: un percorso con uno psicoterapeuta potrebbe aiutarla a dare un senso più chiaro a ciò che vive, a distinguere le immagini create dalla paura da ciò che realmente accade, e a trovare strategie per ridurre l’ansia.
Nel frattempo, se le sensazioni dovessero diventare ingestibili, non esiti a rivolgersi al suo medico di fiducia o ai servizi territoriali, per avere un primo contenimento e orientamento.
Rimango a disposizione se desidera approfondire ulteriormente.
BG
dalla sua descrizione emerge che non ha mai avuto vere allucinazioni, ma che vive con la paura costante che possano accaderle. È comprensibile che questa sensazione le generi molta angoscia: la derealizzazione, infatti, può far sentire come se la realtà fosse distante o irreale, e questo stato può alimentare timori e immagini mentali che non corrispondono a percezioni reali.
Non è un segnale che “sta impazzendo”, ma piuttosto un’espressione della sua ansia. Quando l’attenzione è continuamente rivolta alla possibilità di “vedere qualcosa”, la mente tende a costruire scenari o immagini spaventose che sembrano possibili, pur non essendolo realmente. Questo meccanismo è molto comune nei disturbi d’ansia e nei vissuti dissociativi.
Da una prospettiva costruttivista, la sua paura può essere vista come il modo in cui, in questo momento, la sua mente cerca di dare un significato all’esperienza di straniamento che prova. Invece di pensare a “impazzire”, può essere utile provare a chiedersi: “Che senso ha per me questa paura? Cosa mi protegge dal sentire, nel profondo, la mia vulnerabilità?”.
Le suggerisco di non affrontare da solo questa situazione: un percorso con uno psicoterapeuta potrebbe aiutarla a dare un senso più chiaro a ciò che vive, a distinguere le immagini create dalla paura da ciò che realmente accade, e a trovare strategie per ridurre l’ansia.
Nel frattempo, se le sensazioni dovessero diventare ingestibili, non esiti a rivolgersi al suo medico di fiducia o ai servizi territoriali, per avere un primo contenimento e orientamento.
Rimango a disposizione se desidera approfondire ulteriormente.
BG
Gentile utente, grazie per aver condiviso la sua situazione.
Da ciò che racconta emerge una forte preoccupazione legata alla possibilità di avere allucinazioni, anche se queste non si sono mai manifestate realmente. È come se la paura di “perdere il controllo” o di “impazzire” diventasse essa stessa il nucleo del problema, alimentando immagini e scenari spaventosi che però restano confinati al livello dell’ansia e dell’immaginazione. La derealizzazione, di cui parla, può amplificare questa sensazione di estraneità dalla realtà e aumentare l’angoscia, dando l’impressione che qualcosa di grave stia per accadere.
Un percorso di supporto psicologico può aiutarla a comprendere meglio il significato di questi vissuti, a ridurre il peso dei pensieri catastrofici e a ritrovare un senso di sicurezza nelle sue esperienze quotidiane.
Per ogni eventuale approfondimento sono a sua disposizione, anche online, il primo colloquio è gratuito. Un caro saluto,
Dott. Mauro Terracciano.
Da ciò che racconta emerge una forte preoccupazione legata alla possibilità di avere allucinazioni, anche se queste non si sono mai manifestate realmente. È come se la paura di “perdere il controllo” o di “impazzire” diventasse essa stessa il nucleo del problema, alimentando immagini e scenari spaventosi che però restano confinati al livello dell’ansia e dell’immaginazione. La derealizzazione, di cui parla, può amplificare questa sensazione di estraneità dalla realtà e aumentare l’angoscia, dando l’impressione che qualcosa di grave stia per accadere.
Un percorso di supporto psicologico può aiutarla a comprendere meglio il significato di questi vissuti, a ridurre il peso dei pensieri catastrofici e a ritrovare un senso di sicurezza nelle sue esperienze quotidiane.
Per ogni eventuale approfondimento sono a sua disposizione, anche online, il primo colloquio è gratuito. Un caro saluto,
Dott. Mauro Terracciano.
Quello che descrivi non è un segno di psicosi né di “impazzire”, ma è il modo in cui ansia, derealizzazione e pensieri ossessivi si stanno manifestando. Le immagini che temi — la figura sul letto, qualcuno che esce dal corridoio, i genitori che si trasformano — non sono vere allucinazioni, ma scenari che la tua mente produce in anticipo come se volesse “prepararsi al peggio”. Il fatto che tu dica “mi immagino” e che queste idee ti spaventino e ti facciano dubitare è la prova che sei consapevole: nelle allucinazioni o nei deliri veri e propri, la persona non si chiede se ciò che vede o pensa sia reale, ma lo vive come vero.
La derealizzazione accentua questa sensazione di irrealtà, come se tu fossi costantemente sul punto di perdere il controllo. In realtà non lo stai perdendo: stai vivendo un circolo di paura, in cui l’ansia alimenta le immagini mentali e queste immagini rinforzano la paura. È un meccanismo tipico dei disturbi d’ansia e ossessivi, non l’inizio di schizofrenia o di psicosi.
Per uscire da questa trappola è utile non inseguire la rassicurazione continua, ma lavorare su tecniche che ti riportino al presente, come esercizi di grounding (descrivere ad alta voce cosa vedi, tocchi, senti in quel momento) o di respirazione lenta e regolare. Parlare con uno psicoterapeuta o con uno psichiatra di fiducia può aiutarti a dare un contenitore a queste paure e a non viverle da solo, oltre a valutare se un supporto farmacologico possa ridurre l’ansia di base che le alimenta.
Non stai impazzendo: stai lottando con l’ansia e la paura di perdere il controllo, e questo fa sembrare le cose molto più gravi di quello che sono. Con il giusto supporto puoi ritrovare più stabilità e serenità.
Dott.ssa De Pretto
La derealizzazione accentua questa sensazione di irrealtà, come se tu fossi costantemente sul punto di perdere il controllo. In realtà non lo stai perdendo: stai vivendo un circolo di paura, in cui l’ansia alimenta le immagini mentali e queste immagini rinforzano la paura. È un meccanismo tipico dei disturbi d’ansia e ossessivi, non l’inizio di schizofrenia o di psicosi.
Per uscire da questa trappola è utile non inseguire la rassicurazione continua, ma lavorare su tecniche che ti riportino al presente, come esercizi di grounding (descrivere ad alta voce cosa vedi, tocchi, senti in quel momento) o di respirazione lenta e regolare. Parlare con uno psicoterapeuta o con uno psichiatra di fiducia può aiutarti a dare un contenitore a queste paure e a non viverle da solo, oltre a valutare se un supporto farmacologico possa ridurre l’ansia di base che le alimenta.
Non stai impazzendo: stai lottando con l’ansia e la paura di perdere il controllo, e questo fa sembrare le cose molto più gravi di quello che sono. Con il giusto supporto puoi ritrovare più stabilità e serenità.
Dott.ssa De Pretto
Quello che descrivi è coerente con un’esperienza di ansia intensa legata alla derealizzazione e alla percezione alterata della realtà, e non significa che tu “stia impazzendo”. La derealizzazione può aumentare la sensazione che ciò che ti circonda sia irreale o minaccioso, e l’ansia alimenta pensieri intrusivi e immagini inquietanti, come quelle che racconti.
Dal punto di vista neuropsicologico, quando il cervello percepisce incertezza o minaccia costante, l’amigdala (centro emotivo) diventa iperattiva e può generare paura intensa anche in assenza di reale pericolo. Allo stesso tempo, la corteccia prefrontale, che normalmente aiuta a ragionare e a valutare la realtà, viene “sovraccaricata” dall’ansia, rendendo difficile distaccarsi dai pensieri catastrofici.
Ogni volta che emerge un pensiero come “potrei vedere qualcuno”, prova a verificare razionalmente l’ambiente e ricordarti che finora non è mai successo nulla.
Prova inoltre a riportare la percezione al presente con tecniche di grounding.
Anche annotare immagini e paure aiuta a separarle dalla realtà concreta.
Queste piccole strategie però non sostituiscono in alcun modo un percorso di supporto psicologico che potrebbe aiutarti a gestire ansia e derealizzazione, ridurre pensieri intrusivi e ritrovare un senso di sicurezza.
Dal punto di vista neuropsicologico, quando il cervello percepisce incertezza o minaccia costante, l’amigdala (centro emotivo) diventa iperattiva e può generare paura intensa anche in assenza di reale pericolo. Allo stesso tempo, la corteccia prefrontale, che normalmente aiuta a ragionare e a valutare la realtà, viene “sovraccaricata” dall’ansia, rendendo difficile distaccarsi dai pensieri catastrofici.
Ogni volta che emerge un pensiero come “potrei vedere qualcuno”, prova a verificare razionalmente l’ambiente e ricordarti che finora non è mai successo nulla.
Prova inoltre a riportare la percezione al presente con tecniche di grounding.
Anche annotare immagini e paure aiuta a separarle dalla realtà concreta.
Queste piccole strategie però non sostituiscono in alcun modo un percorso di supporto psicologico che potrebbe aiutarti a gestire ansia e derealizzazione, ridurre pensieri intrusivi e ritrovare un senso di sicurezza.
Buongiorno, Buongiorno,
quello che descrive non sono vere allucinazioni, ma paure e immagini legate all’ansia e alla derealizzazione. Il fatto che lei si renda conto che si tratta di pensieri e non di realtà dimostra che non sta “impazzendo”. Sono sintomi comuni quando l’ansia è molto forte. Se però la paura diventa troppo limitante, un percorso con uno psicologo può aiutarla a ritrovare serenità e sicurezza. Buona giornata!
quello che descrive non sono vere allucinazioni, ma paure e immagini legate all’ansia e alla derealizzazione. Il fatto che lei si renda conto che si tratta di pensieri e non di realtà dimostra che non sta “impazzendo”. Sono sintomi comuni quando l’ansia è molto forte. Se però la paura diventa troppo limitante, un percorso con uno psicologo può aiutarla a ritrovare serenità e sicurezza. Buona giornata!
Buongiorno, comprendo la sua preoccupazione. Certamente è fortemente angosciato e, al di là di quello che può dirle un professionista su questo sito, è importante che tale angoscia sia valutata e ascoltata attraverso un incontro presenziale. Le consiglio di affidarsi a qualcuno e di intraprendere un percorso di psicoterapia.
Buongiorno,
la situazione che descrive può essere data da varie cause, tra cui anche ansia. Il consiglio è quello di rivolgersi ad uno specialista per una consulenza al fine di acquisire una visione più globale della situazione e poter avere una miglior valutazione.
Cordialmente,
Dott.ssa Elisa Fiora
la situazione che descrive può essere data da varie cause, tra cui anche ansia. Il consiglio è quello di rivolgersi ad uno specialista per una consulenza al fine di acquisire una visione più globale della situazione e poter avere una miglior valutazione.
Cordialmente,
Dott.ssa Elisa Fiora
Salve, comprendo come possa sentirsi.
Tuttavia il fatto che lei abbia paura di poter soffrire di allucinazioni, indica già la sua lucidità. Chi ha questa tipologia di deliri purtroppo non se ne rende conto e per questo agisce e si comporta come fosse la realtà.
Non c'è nulla di cui preoccuparsi.
Se poi ha bisogno di parlarne o di approfondire l'argomento, mi contatti pure.
Dott.ssa Elena Brizi, psicologa
Tuttavia il fatto che lei abbia paura di poter soffrire di allucinazioni, indica già la sua lucidità. Chi ha questa tipologia di deliri purtroppo non se ne rende conto e per questo agisce e si comporta come fosse la realtà.
Non c'è nulla di cui preoccuparsi.
Se poi ha bisogno di parlarne o di approfondire l'argomento, mi contatti pure.
Dott.ssa Elena Brizi, psicologa
Gentile utente,
da come descrive la situazione, sembra che stia vivendo una forte paura legata alla possibilità di “perdere il controllo” o di percepire cose non reali, più che un’esperienza reale di allucinazione. Questo tipo di timore è piuttosto comune nelle persone che sperimentano episodi di ansia intensa o di derealizzazione: quando ci si sente distaccati dalla realtà, la mente tende a riempire quel vuoto con pensieri catastrofici o immagini spaventose.
Non sta impazzendo, ma si trova probabilmente in un circolo di ansia che alimenta se stesso: la paura fa aumentare la tensione, la tensione amplifica le sensazioni corporee e le immagini mentali, e tutto questo conferma la paura iniziale.
Un percorso psicologico potrebbe aiutarla a comprendere meglio questi meccanismi e a ridurre gradualmente il controllo e l’allerta costante, riportandola a una percezione più calma e sicura della realtà. Nel frattempo, può essere utile concentrarsi sul corpo e sul presente — respirare lentamente, toccare oggetti reali intorno a sé, descrivere a voce ciò che vede — per ancorarsi al qui e ora quando sente che l’ansia cresce.
Dott.ssa Sara Petroni
da come descrive la situazione, sembra che stia vivendo una forte paura legata alla possibilità di “perdere il controllo” o di percepire cose non reali, più che un’esperienza reale di allucinazione. Questo tipo di timore è piuttosto comune nelle persone che sperimentano episodi di ansia intensa o di derealizzazione: quando ci si sente distaccati dalla realtà, la mente tende a riempire quel vuoto con pensieri catastrofici o immagini spaventose.
Non sta impazzendo, ma si trova probabilmente in un circolo di ansia che alimenta se stesso: la paura fa aumentare la tensione, la tensione amplifica le sensazioni corporee e le immagini mentali, e tutto questo conferma la paura iniziale.
Un percorso psicologico potrebbe aiutarla a comprendere meglio questi meccanismi e a ridurre gradualmente il controllo e l’allerta costante, riportandola a una percezione più calma e sicura della realtà. Nel frattempo, può essere utile concentrarsi sul corpo e sul presente — respirare lentamente, toccare oggetti reali intorno a sé, descrivere a voce ciò che vede — per ancorarsi al qui e ora quando sente che l’ansia cresce.
Dott.ssa Sara Petroni
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