Salve. Avrei una domanda da porre. Sono una ragazza di 18 anni leggermente sovrappeso e spesso mi ca

22 risposte
Salve. Avrei una domanda da porre. Sono una ragazza di 18 anni leggermente sovrappeso e spesso mi capita di mangiare, non per necessità ma per piacere o stress o pensieri negativi che mi invadono il cervello. Come potrei evitare questa fame emotiva? Già non apprezzo il mio aspetto fisico e sto cercando di dimagrire e migliorarlo con lo sport, ma cado sempre in questa fame insaziabile. Grazie.
Ciao,
comprendo ciò che descrivi e quanto sia frustrante perché in un certo senso mangiare aiuta a riempire quella sensazione di vuoto e di angoscia che si prova rispetto al mondo che ci circonda.
Sicuramente lo sport e un'alimentazione equilibrata aiutano ma non ci distraggono da quelle emozioni che non ci fanno stare bene. Parlarne con un esperto può senz'altro aiutarti a dare voce a quelle emozioni e soprattutto a cercare di capire al meglio quali siano i meccanismi che ti portano a ripetere, così da poterli individuare e piano piano modificare.

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Ciao, spesso il cibo viene utilizzato per alleviare lo stress, per affrontare emozioni e situazioni che ci preoccupano. Utile sicuramente lo sport, che fa bene sia al corpo che alla mente, ma ti consiglio una consulenza psicologica per trattare i “pensieri negativi che invadono il cervello”, come tu stessa affermi.
Un caro saluto
G.C.
Una analisi della tua storia personale e delle modalità a cui rispondi ad essa può senz'altro fare la differenza. Dott.ssa TOSI Maria Luisa
Buonasera, come detto dalle colleghe, il cibo spesso è uno "strumento" utilizzato per sfogare uno stato emotivo. Fa benissimo a svolgere attività fisica, nello stesso tempo le consiglio una consulenza psicologica per affrontare questo suo stato emotivo che la porta a non stare bene con se stessa.
Resto a disposizione, un caro saluto, dott.ssa Paola De Martino
Cara ragazza, quando viviamo emozioni o stati interni spiacevoli la nostra mente cerca come può di auto-regolarsi, e il cibo è uno dei modi in cui può farlo. C'è chi lavora 15 ore, chi va in palestra o a correre, chi beve e poi chi mangia, come te. Non è l'atto di mangiare da esaminare, quanto ciò che lo precede, lo stato/emozione dal quale il cibo ti aiuta a venir fuori. Prova a consultare uno psicologo, sono certo otterrai molte risposte. Buona fortuna
Buonasera esistono percorsi specifici per gestire la fame emotiva. Se desidera saperne di più sono a disposizione ..
Cordiali saluti

Buonasera, il problema che espone è abbastanza comune ma giustamente lei lo rileva comprendendo che la c.d. fame emotiva o nervosa è un approccio disfunzionale al cibo e può diventare un'abitudine dannosa nel lungo periodo. Le consiglio di informarsi sulle tecniche cognitive comportamentali per risolvere il problema. Resto a disposizione. Dr.ssa Daniela Benvenuti
Ciao,
da quello che scrivi si nota già una certa consapevolezza di te: senti che questa "fame nervosa" è collegata al tuo stato e alle vicende della tua vita. Bene!

Tuttavia, qualcosa rimane ancora irrisolto, come se la situazione non ti fosse completamente chiara.

Inoltre avverti che tutto questo è collegato anche alla tua preoccupazione per il tuo aspetto fisico, di cui non sei soddisfatta.

Credo che sarebbe opportuno prenderti uno spazio di riflessione sulla tua esperienza, comprendendo come le vicende della tua vita arrivino a farti sentire questo appetito "insaziabile" (quanto insaziabile? cosa intendi davvero per insaziabile?) , e che significato abbia per te sentirti fisicamente "a posto" (da chi vorresti essere giudicata "bella" e perché?)

Tieni inoltre presente che, oltre ad un percorso psicologico, può esserti molto utile coltivare la tua consapevolezza attraverso la mindfulness: esistono anche dei percorsi di "mindful eating" ossia di consapevolezza e alimentazione. Possono essere un ottimo punto di partenza per iniziare a comprendersi meglio.

Buone cose!
Buongiorno,

la fame emotiva è il modo di gestire vissuti, stress, può esserLe utile trovare altri modi per rispondere alle tensioni ed emozioni, senza utilizzare il cibo, con l'aiuto di uno psicologo nella sua zona di residenza. In bocca al lupo. Dr.ssa Lorena Ferrero
Salve, capisco che nell'età adolescenziale esistono dei momenti in cui non siamo contenti di noi, non ci piacciamo, siamo insofferenti nei confronti dei nostri genitori e delle regole che ci impongono; alcune volte i primi amori non vanno come noi vorremmo. Quindi queste insoddisfazioni ci arrecano un grande vuoto. Non sapendo come riempirlo la prima cosa che troviamo a disposizione è il cibo. Quindi per distrarci ed alleviare il nostro dolore e l'ansia mangiucchiamo in continuazione ed è chiaro che questo comportamento ci fa prendere peso. L'unico mezzo per ovviare a ciò, è importante l'attività fisica ed un regime alimentare adeguato alla tua età ed alla tua altezza. Tali comportamenti ti faranno sentire meglio, perchè dimostrano che ti stai prendendo cura di te stessa. Inoltre ti consiglio dei colloqui psicologici con una psicoterapeuta che si occupa di patologie alimentari che ti aiuterà a capire perchè la tua attenzione in momenti particolari si rivolge al cibo, cordiali saluti, dott. Eugenia Cardilli.
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Buongiorno, la psicoterapia cognitivo-comportamentale aiuta molto nel trovare soluzioni a questo genere di problemi. Bisogna imparare a gestire l'impulso, ristrutturare i pensieri e ricostruire il senso del rapporto con il cibo.
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Buongiorno. Questa tipologia di fame, che molti definiscono "nervosa" qualunque sia la sua definizione ha, sempre, come base uno stato d'ansia. I motivi possono essere molti, ad esempio preoccupazioni, insoddisfazione, solitudine, noia, rabbia. Mangiando l'ansia tende a ridursi, ed in questo modo si viene a creare un pericoloso circolo vizioso che tende a mantenersi. Prenda in considerazione un intervento terapeutico con l’obiettivo di incrementare le sue competenze pratiche per migliorare il suo livello di autoefficacia rispetto il rapporto con il cibo.

Cordialità.

Massimiliano Trossello
Gentile Utente,
Il mangiare, come avrà sicuramente già sentito, non è un atto che produce la sola soddisfazione di un bisogno (la fame) ma soddisfa anche un carattere che pertiene l'aspetto pulsionale. Quest'ultimo aspetto è propriamente implicato in ciò che lei descrive. Sarebbe, dunque, il caso che lei ne parlasse con un collega, in modo da lavorarci su e vivere tutto quanto in maniera più equilibrata. Altrimenti vissuti emotivi, quali la colpa, lo sconforto, ecc.. potranno prendere il sopravvento.
Le auguro il meglio.
Dr. Antonio Raia
Buonasera, lei stessa la definisce una "fame emotiva", ed un passo avanti se è possibile le suggerisco un percorso psicoterapeutico che le permetterà di comprendere le proprie sensazioni, emozioni , dinamiche che la riportano al cibo. Dott.ssa Troisi
Buongiorno, provi a chiedere una consulenza psicologica per comprendere meglio questa sua situazione.
Ottime cose, Dott. Andrea De Simone
La fame emotiva ė la manifestazione di un disagio soggettivo. Il suggerimento che le do ė quello di intraprendere un percorso psicologico per individuare le cause che hanno innescato tale comportamento .le. Cosiddette tecniche non eliminano il problema estinguono temporaneamente solo i sintomi
Carissima, comprendo da quello che scrivi un certo senso di sconforto e ti sono vicina. Considero un buon punto di partenza la consapevolezza che hai riguardo il tuo rapporto con il cibo data l'associazione che porti tra stress, pensieri negativi e "fame emotiva". Il mio suggerimento è quello di considerare la possibilità di un percorso psicologico con un professionista che possa aiutarti a comprendere le cause sottostanti ai comportamenti che inevitabilmente (se sostenuti da stress e pensieri negativi) tenderai a riproporre ciclicamente. Hai inoltre la preziosa possibilità di scegliere a chi rivolgerti: qualcuno di cui tu ti possa fidare, in grado di aiutarti a prenderti cura della persona unica e speciale che sei. Un caro saluto.
Buonasera! A tutti può capitare di mangiare per noia o per stress e la cosa non è di per sé un problema, lo diventa quando il pensiero su ciò che si può o non si può, su quanto e quando mangiare diviene talmente ricorrente, che la vita ne risente e tutto ruota intorno a questo. Premesso ciò e con il limite che una eventuale diagnosi di disturbo debba essere fatta in presenza di uno specialista, le consiglierei di prenotarne una. Dal mio punto di vista prima si agisce, più si evita di cadere in vortici da cui è più difficile tirarsi fuori. Spero di essermi espressa nel modo più chiaro possibile e soprattutto di esserle stata utile. Un caro saluto.
Dott.ssa Valeria Randisi
Gentile utente, lei stessa afferma che si trova a mangiare non per necessità ma per stress o altri stati emotivi attivanti, e per questa situazione la inviterei a intraprendere un percorso psicoterapico per iniziare a capire le dinamiche che la portano a un consumo eccessivo di cibo. Può sempre essere utile praticare sport per tenere in equilibrio la sua fisicità, ma è importante che lo sport rimanga un'attività di piacere e non diventi un comportamento compensatorio all'assunzione del cibo. Rimango a sua disposizione per ulteriori chiarimenti. Distinti saluti.
Dott. E. Tavanxhiu
Salve, a volte il cibo serve per anche a riempire alcuni vuoti interiori. La invito a rivolgersi ad un professionista per capire l'origine dei suoi problemi, vedrà che le cose miglioreranno.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Salve, il cibo simbolicamente porta con sè un universo di significati che andrebbero individuati in base al suo caso.
Contatti un professionista per una consulenza psicologica.
Un saluto,
MMM
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini

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