Salve a tutti. Ho una domanda di pura curiosità sull'adhd. Sono in cura da uno psicoterapeuta ed è u

18 risposte
Salve a tutti. Ho una domanda di pura curiosità sull'adhd. Sono in cura da uno psicoterapeuta ed è uscito fuori che ho dei tratti di questa cosa (in particolare i tratti ansiosi e ossessivi). La terapia sarà sicuramente su questi aspetti però mi chiedo, l'adhd è un "disturbo" più di altri di tipo contestuale? E di conseguenza di difficoltà di relazionarsi con il contesto attorno a sé?
salve, tra le tante carattistiche dell'adhd c'è anche la difficoltà di mantenere relazioni perchè. talvolta, la persona fatica a rispettare i turni di conversazione oppure sembra disinteressata a ciò che l'altro dice (non per menefreghismo ma per attenzione fluttuante) quindi sarà sicuramente utile con il terapeuta affrontare anche i disagio connessi alla diagnosi.
Cordialmente, dott FDL

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Gentile utente, l'ADHD è un deficit del neurosviluppo. Ciò significa che è un po come se il suo cervello funzionasse in modo diverso. Il deficit da disattenzione e iperattività (ADHD) quindi è un modo diverso di funzionare, le difficoltà a stare in relazione con il cotesto arrivano proprio dal modo di funzionare. Con l'età adulta alcune caratteristiche tipiche dell'ADHD si attenuano, tendenzialmente il soggetto va verso una cosa che viene chiamata, compensazione, ma può rimanere traccia in alcuni comportamenti. Spero di esserle stata utile. Buona giornata Dott.ssa Alessia D'Angelo
Buongiorno, tra i tanti aspetti sì, l'ADHD porta ad avere difficoltà nel relazionarsi con le altre persone. Importante sarà con il suo terapeuta riconoscere quei vissuti e comportamenti che la possono ostacolare nelle relazioni interpersonali. Buona giornata, Dott.ssa Martina Mari.
Salve, tra gli aspetti dell'adhd potrebbe esserci anche una difficoltà nel relazionarsi. Le consiglio di rivolgersi a un professionista che la possa aiutare a capire meglio cosa le accade, cercando di aiutarla a capire cosa al di là della diagnosi la affatica e le da pensiero.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Flaminia Iafolla
Gentile utente, per rispondere alla sua domanda, l'adhd può sicuramente influire sulle relazioni sociali, causando, ad esempio, problemi negli scambi comunicativi. Il consiglio che sento di darle però, è, nel caso in cui senta questa difficoltà, di provare a rivolgere queste domande anche al suo psicoterapeuta, in modo tale da avere maggiori chiarimenti e provare a fissare degli obiettivi di lavoro insieme, per far fronte a queste difficoltà nel migliore dei modi. Buona giornata, dott.ssa Chiara Cuoco
Caro... anzi, carissimo, la inviterei a non dare troppa importanza ai sintomi e soprattutto alle diagnosi, non perché non ci sia un qualcosa di vero ma più che altro perché sono inutili, se non nocive, per sbloccare la situazione. In altre parole, quello che può essere considerato un sintomo è spesso, seppur non sempre, la rimozione di un desiderio. Per questo si parla di desideri inconsci, proprio perché non si palesano alla coscienza però insistono come sintomi. Ci sono frasi, parole, pensieri che vivono di vita propria nella nostra mente e, è proprio il caso di dirlo, lo fanno a nostre spese. Mi auguro che il suo terapeuta la aiuti a scoprire cosa si cela dietro queste sue difficoltà... qualche sogno, qualche speranza...
Buongiorno, le consiglio di chiedere al suo terapeuta. Ogni disturbo è differente a seconda della persona e della sua storia.
Salve, la ringraziamo per aver scritto e per aver dato spazio ai suoi interrogativi. Tutte le etichette diagnostiche da un lato possono certamente aiutare a orientarci e a isolare un quadro esplicativo ma al contempo va lasciato spazio anche a come quei tratti di cui parla si declinano soggettivamente e la terapia che ha in corso può rivelarsi lo spazio adatto per comprendere e trattare quelle sfere di vita che ne risentono maggiormente. Le auguro pertanto un buon prosieguo di percorso e un saluto cordiale!
Buongiorno,
Sì, l'ADHD come disturbo può inferferire con le relazioni sociali ma è anche vero che le diverse interferenze o difficoltà legate a determinati disturbi sono sempre da contestualizzare. Il consiglio che mi sento di dare è: parli al suo psicoterapeuta delle sue difficoltà e se il rapporto professionale è rimasto inalterato in termini di fiducia e rispetto, si affidi a lui come fatto fino ad ora poichè, ritengo, sia l'unico al momento che meglio La conosce e conosce la sua storia.
La saluto cordialmente.
L'ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività) può influenzare la capacità di relazionarsi con il contesto circostante. Le persone con ADHD possono avere difficoltà a concentrarsi, a gestire le emozioni o a rimanere organizzate. Queste sfide possono rendere le interazioni sociali più complesse e provocare frustrazione sia per l'individuo che per gli altri. La terapia può aiutarti a sviluppare strategie per affrontare queste difficoltà e migliorare le relazioni interpersonali.

Rimango a disposizione,
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Gentile utente,
il deficit da disattenzione e iperattività (ADHD) con l'età adulta alcune caratteristiche si attenuano. Rimango a sua disposizione anche online .
Cordialmente
Dott.ssa Rosa Argenti
Buongiorno, le consiglio di far presente al suo psicoterapeuta tutte le difficoltà che sta vivendo, in modo da esplorare tutte le sfere della sua vita e porre la giusta attenzione su ciò che per lei è rilevante in questo momento.
Resto a disposizione,
Dott.ssa Valeria Vitillo
Caro utente buongiorno.
Si tra i tratti dell’ ADHD vi è la difficoltà nel relazionarsi con gli altri, poiché si ha difficoltà nel riuscire a rispettare i tempi di chi abbiamo di fronte e ciò fa accrescere la frustrazione e di conseguenza avere anche delle crisi di rabbia di difficile gestione. Altresì ciò non deve impedirle di vivere la sua vita e di continuare a volersi impegnare o ad avere obiettivi. Cerchi di impedire che la sola malattia sia la descrizione primaria di se. Lei è molto di più e molto spesso le azioni che mette in atto sono puramente dettate dal disturbo e non perché voglia realmente farle.
Consiglio vivamente di continuare con il suo percorso
In bocca al lupo
Dott.ssa Silvia MARCELLETTI
Buonasera gentile utente,
L’ ADHD è un disturbo del neurosviluppo che si caratterizza per la presenza di sintomi da deficit di attenzione, impulsività e iperattività e può evolvere seguendo una traiettoria di continuità omotipica, ovvero associarsi ad altri disturbi caratterizzati da sintomi esternalizzanti (disturbi del comportamento), oppure evolvere seguendo una traiettoria di continuità eterotipica e virare sul versante internalizzante, associandosi a manifestazioni di ansia/depressione clinicamente significative. Il quadro clinico dell’ADHD è pertanto molto complesso e le ripercussioni sulle dinamiche relazionali possono essere diretta conseguenza dei sintomi tipici di tale disturbo del neurosviluppo oppure una conseguenza derivante dalle compromissioni legate alle manifestazioni sintomatologiche che si presentano in comorbilità con l’ADHD. Un caro saluto, Dott.ssa Ludovica Giani.
Tutti i disturbi hanno una componente contestuale e relazionale che va presa in considerazione per la comprensione dello stesso. Concepire i disturbi come fini a se stessi, propri solo di chi li agisce, li svuota completamente di senso. Ogni disturbo ha la sua peculiare caratteristica che lo rende tale per quella persona in quel modo specifico. In un certo senso, ognuno ha il suo disturbo e ogni disturbo è a sé. Tutto sta a capire di cosa è fatto e cosa effettivamente lo rende un disturbo, quindi disturbante, in primis per la persona stessa e poi per l'altro che con lui/lei si relaziona.
Slave, anche l'ADHD come tutti gli altri disturbi, ha sviluppo, manifestazione, caratteristiche differenti in base alla persona, al contesto in cui vive e alla sua storia. Le auguro un buon lavoro con il suo psi. Un abbraccio
Salve,
L'ADHD è un deficit del neurosviluppo i cui sintomi sicuramente hanno un impatto sul proprio contesto relazionale (in misura maggiore rispetto ad altri disturbi psicopatologici dell'età evolutiva). Ad oggi, molti professionisti tendono a considerare l'ADHD come una neurodivergenza, che non debba essere trattato come una condizione di patologia ma comporti un funzionamento differenze di alcune aree del cervello umano (nello specifico quelle legate alla memoria esecutiva).
Resto a disposizione, Dott. Lorenzo Atti
Gentile utente, l'ADHD può anche portare ad avere difficoltà nel relazionarsi con le altre persone. Le consiglio di approfondire la questione con la sua terapeuta. Un cordiale saluto. Dott.ssa Elena Sonsino

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