Psicologo, psichiatra, neurologo o altro? Buongiorno a tutti! Spero di ricevere indicazioni non

23 risposte
Psicologo, psichiatra, neurologo o altro?

Buongiorno a tutti!
Spero di ricevere indicazioni non soltanto sulla patologia di cui potrei essere affetta (e come eventualmente curarla) ma soprattutto indicazioni sul professionista al quale rivolgermi.

Sono anni che ho problemi di concentrazione e soprattutto di memoria. Dapprima non vi davo troppo peso, credevo fossi io ad essere troppo distratta, e trovavo vari escamotage per sopperire a queste lacune. L'ambiente più ostile naturalmente era quello accademico, ma riuscii a laurearmi in corso e con il massimo dei voti (in giurisprudenza, ergo ogni giorno studiavo almeno 14h al giorno, soprattutto di notte).
Negli ultimi mesi, tuttavia, la situazione è andata drasticamente peggiorando. Non soltanto la memoria mi sta sempre più abbandonando, facendo pessime figure in termini di impegni e scadenze sul lavoro, ma dimentico persino le cose che mi vengono dette solo 20 minuti prima. Non posso vivere senza prendere appunti altrimenti alle volte non ricordo nemmeno l'incarico che mi è stato dato. Associato a questo vi è un ulteriore circostanza, ovvero che talvolta, anche dinanzi a conversazioni che mi interessano molto e sono per me importanti, non riesco a seguirli e ho fasi in cui "mi assento". È come se per qualche istante mi perdessi, non so bene in quali pensieri (anche se ex post non li ricordo), nonostante io mi imponga costantemente di concentrarmi, ma il mio cervello proprio non mi segue, e la cosa mi spaventa sempre di più. Ancor più imbarazzante è che io, che mi sono mangiata centinaia di libri durante gli anni accademici, negli ultimi tempi (non sempre per fortuna ma spesso) devo leggere un paragrafo anche 2/3 volte prima di comprenderlo, perché per assurdo è come se mi perdessi o non fossi concentrata su ciò che leggo. Potete ben immaginare il disagio che tutto questo possa comportarmi nell'ambiente lavorativo e quanto la mia autostima ne risenta.

Gli amici mi conoscono come una persona sempre attiva ma anche come "la smemorata", e per ridimensionare il disagio che provo mi prendo in giro da sola, ci rido sopra, ma questo sta diventando sempre più inabilitante per me e ho sempre più difficoltà a gestire questa situazione.

Leggendo alcuni articoli ho appurato che anche gli adulti potrebbero soffrire di ADHD, ed in tal caso a quale specialista dovrei rivolgermi? Psicologo, psichiatra o neurologo? Se psicologo, quale specializzazione in particolare?
Naturalmente la mia è una mera "ipotesi" e non ho competenze per effettuare diagnosi, pertanto, se avete suggerimenti diversi li ascolto volentieri.

Preciso che ho soltanto 28 anni, quindi non credo possa essere una qualche forma di demenza precoce, anche se qualche volta l'ho temuto.

Vi ringrazio per il vostro tempo!
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace per la situazione ed il disagio espresso. Riconduce tale sintomatologia a qualche episodio avvenuto in questi mesi? Comunque ritengo che, oltre alla sintomatologia riportata, sia importante notare la valutazione che lei dà a questa cosa, ossia sembra che lei catastrofizzi molto questi episodi e ciò generino in lei profondo imbarazzo. Inoltre, più si impone di stare concentrato più l’attenzione svanisce per cui ritengo importante sicuramente l’avvio di un percorso psicologico per indagare cause e fattori di mantenimento dei sintomi presentati e rompere questi circoli viziosi dannosi.
Cordialmente, dott. FDL

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Dott.ssa Nicoletta Malerba
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Cara Utente,
Immagino che questa situazione possa crearle un grande disagio personale che va ad intaccare tutta la sfera dell' autostima e della sicurezza personale. È ammirevole che nonostante le sue difficoltà non ha mai perso la forza per raggiungere i suoi obiettivi.
Le consiglio, se preoccupata, di indagare la parte prettamente medica chiedendo consigli al suo medico di base, ma le esprimo anche la possibilità di poter iniziare un percorso terapeutico per lavorare sulla sua autostima e sul disagio che questo problema le crea.
Buona vita.
Dott.ssa Malerba Nicoletta
Dott. Alberto Galia
Psicologo, Sessuologo
Milano
Gentile utente, all'età di 28 anni escluderei una demenza precoce, specialmente a fronte di un esordio così rapido; quanto all'ADHD, l'esordio è infantile, per cui non si spiegherebbe un ipotetico peggioramento della sintomatologia in età adulta. Lo specialista di riferimento per i disturbi cognitivi varia a seconda delle cause. Comincerei con una valutazione neuropsicologica (specialista di riferimento: neuropsicologo, vale a dire psicologo con specializzazione quadriennale in neuropsicologia clinica). Le proporrà un esame delle funzioni cognitive con particolare riferimento alle problematiche da lei riportate (attenzione sostenuta, memoria prospettica ecc.). I risultati le diranno se le sue prestazioni sono accettabili rispetto alla media nazionale oppure no. Quanto al trattamento, è necessario identificarne le cause: se la causa è neurologica dovrà rivolgersi successivamente al neurologo, che potrà comunque suggerirle di cominciare un percorso di neuroriabilitazione (quest'ultima operata dal neuropsicologo). Infine, consideri che disturbi dell'attenzione e della memoria sono comuni nelle condizioni depressive, ansiose, da stress, traumatiche e da dissociazione, per cui sarà importante rivolgersi anche a uno psicologo clinico con competenze psicodiagnostiche per valutare la situazione da un altro punto di vista.
Dott. Valeriano Fiori
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Salve, si è rivolta prima di tutto al proprio medico di base?
Buona serata.
Dott. Fiori
Dott. Gianmarco Simeoni
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Varese
Gentile Utente, data la sintomatologia le consiglio di rivolgersi in primis al suo medico di base che probabilmente la indirizzerà ad una visita neurologica. Prima di tutto è importante escludere cause organiche. Nel caso in cui il neurologo non ravvisasse nulla, a quel punto potrebbe essere necessaria un altro tipo di intervento. Buona serata, dott. Simeoni
Dott.ssa Manuela D'Eugenio
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Corropoli
Gentile utente,
Per vedere se ci siano cause organiche le consiglierei di chiedere al medico di base e fare magari degli accertamenti in merito. Ma le consiglio comunque un percorso di psicoterapia per affrontare il disagio che lei prova riguardo a questa situazione.
Cari saluti
Dott. Amico Colaianni
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pistoia
scusami, se ti rispondo inmodo sintetico: è un problema che si presenta spesso negli alunni troppo volenterosi , ma l'ipnoterapia soprattutto quella dimostrativa può risolverlo
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Gentile utente di mio dottore, per poter approfondire le sue amnesie sarebbe opportuno che effettuasse in primis degli esami strumentali per poter esculdere possibili cause organiche. Ritengo sia fondamentale rivolgersi ad un neurologo per visita approfondita ed eventuale prescrizione dei suddetti esami strumentali. Escluse le cause organiche potrebbe esser opportuno approfondire altri aspetti, di natura più prettamente psicologica. Spesso le dimenticanze possono esser un primo segnale legato ad eventi fortemente stressanti che hanno caratterizzato la vita recente di un individuo. Per fare questo eventualmente dovrà contattare uno psicologo ed approfindire le possibili ragioni psicogene del suo disturbo. Segua le indicazioni indicate, e vedrà che riuscirà a porre rimedio al disagio descritto. Cordiali Saluti Dott. Diego Ferrara
Dott.ssa Maria Lucia Dimaglie
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Gallarate
Gentile utente, sono psicoterapeuta esperta in disturbi della memoria e attenzione.
Gli step da seguire per la sintomatologia da lei riportata sono i seguenti: 1 Medico di base 2 visita specialistica Neurologo e parallelamente Neuropsicologo con Test Cognitivi che valuterà eventuale presenza di adhd 3 Eventuali Esami strumentali suggeriti dal Neurologo
Nel caso in cui tutti gli esami dessero esito negativo per una causa di tipo organico le consiglierei di consultare uno psicoterapeuta e approfondire l'origine psicologica dei suoi sintomi.
Spero di esserle stata utile Dott.ssa Maria Lucia Dimaglie
Dott.ssa Moira Tomei
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Cara utente, mi sento di consigliarle uno psicologo esperto in valutazione psicodiagnostica che potrà valutare, con un colloquio approfondito e dei test neuropsicologici, la presenza di uno problematica nei diversi domini della sfera cognitiva in particolare le funzioni attentive ed esecutive e/o la eventuale problematica psicologica.
Cordialità
Dott.ssa Moira Tomei
Dott. Dario Maglione
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Salve, rispetto alla situazione che descrive sarebbe fondamentale intraprendere, in primo luogo, un percorso diagnostico di stampo medico-neurologico: solo in caso gli esami effettuati escludano con certezza possibili cause organiche, sarebbe opportuno rivolgersi ad un professionista della cura mentale. Intraprendere un percorso psicologico, saltando questo step fondamentale, si rivelerebbe una scelta inefficace in caso di disturbi della memoria a base neurologica.
Provi a descrivere queste difficoltà di memoria al suo medico di base, che può indirizzarla verso l'iter medico più appropriato.
Spero di esserle stato utile, un saluto cordiale
Dott. Dario Maglione
Dott.ssa Elisa Brembilla
Psicologo, Psicologo clinico
Bergamo
Buonasera, il nostro corpo risponde in modo molto incisivo spesso alle nostre condizioni psichiche, ormai è chiaro come corpo e mente siano profondamente connesse. Il consiglio che mi sento di darle riguardo al tipo di professionista a cui rivolgersi è quello di escludere qualsiasi causa meramente organica. Per cui sarebbe utile un controllo neurologico. Nel momento in cui ha escluso questa possibilità allora potrebbe optare per un consulto psicologico per capire cosa comporta questa perdita di memoria e distrazione. Spesso è necessario andare in profondità di quello che ci accade e cercare di capirne la natura.
Spero di esserle stata un po' d'aiuto nella presa di questa decisione,
cordiali saluti,
Dott.ssa Elisa Brembilla
Dott.ssa Alice Carbone
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno,
nel leggere la sua storia mi è arrivato il forte senso di confusione, paura e affaticamento che deve provare ogni giorno e me ne dispiaccio molto.
Per questo motivo mi sento di consigliarle due percorsi: una visita neurologica (se pubblica su prescrizione del suo medico di base), per accertare che non siano presenti disturbi, è sicuramente importante. Sia per escludere eventuali difficoltà neurologiche sia per aiutarla a comprendere meglio la situazione.
Ritengo importante, per il vissuto di forte stress e sofferenza che porta, rivolgersi anche ad uno psicologo: per avere un sostegno in questa situazione così impegnativa e anche per valutare ed approfondire aree di cui non si può occupare un neurologo.
Uno spazio tutto suo in cui essere ascoltata e accolta, credo davvero potrebbe aiutarla in molti modi.
Per qualsiasi cosa, sono a disposizione.
Un caro saluto,
Dott.ssa Alice Carbone
Dott. Raffaele Cuomo
Psicologo, Psicologo clinico
Latina
Buongiorno. Basandomi sulle informazioni che ha esposto, le suggerisco di rivolgersi ad un neurologo, affinché possa escludere cause organiche. Se l'esito fosse negativo (cioè non sono presenti problematiche organiche), può rivolgersi ad uno Psicologo per una valutazione e un lavoro su quegli aspetti, più prettamente psicologici ed emotivi, che possono influire sulle funzioni mnemoniche. Consideri che lo stress, l'ansia, disturbi depressivi possono peggiorare le performance della memoria. Cordialmente, dott. RC
Dott. Alessandro D'Agostini
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Buongiorno, le consiglio di rivolgersi in prima battuta al medico curante e di pensare con lui quale sia la scelta migliore. Un saluto
Dott.ssa Iolanda Lamanna
Psicologo, Psicologo clinico
Barletta
salve cara utente, è palpabile la sua difficoltà attuale nel gestire questa condizione che sembra sfuggirle dal controllo. la invito ad approfondire altre cause di origine medica neurologica e contestualmente approdare ad un percorso terapeutico che possa aiutarla nel capire la ragione per cui sembra sia peggiorata la sua condizione e prendersi cura della sua autostima.
un caro saluto, la dott.ssa Lamanna Iolanda
Dott. Marco De Fonte
Psicologo, Psicoterapeuta
Bari
Cara Utente, immagino si senta confusa e impaurita. Credo che vadano, per prima cosa, escluse cause neurologiche ed in seguito quando queste saranno escluse consiglio di rivolgersi ad uno Psicologo che sia in grado di poter effettuare un Test per l'ADHD e quindi preparare un piano terapeutico. Ad ogni modo, forse il peggioramento può avere un senso? Può esserci qualcosa che può aver slatentizzato i sintomi? Si chieda, tutto è andato bene fino a quando?

Dott. Marco De Fonte
Psicologo
Dott.ssa Beatrice Planas
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Firenze
Buona sera, in situazioni di forte disagio nonchè durature nel tempo sarebbe importante rivolgersi ad uno specialista per poter meglio comprendere ed elaborare questa sua problemtica. Preferibilmente le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta così che possa intraprendere un percorso di terapia anche in videochiamata WhatsApp. Cordiali saluti, Dott.ssa Beatrice Planas. Psicologa psicoterapeuta per consulenze online
Dott.ssa Giulia Grechi
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Latina
Buonasera, mi piacerebbe fare una premessa: ho subito notato una grande padronanza di scrittura e di linguaggio, un messaggio dettagliato e preciso. Si vede come lei abbia studiato molti anni e, soprattutto, la dedizione che ha avuto nel farlo. Arrivo al fulcro della sua domanda, che verte sul trovare lo specialista più adatto al racconto che riporta rispetto la sua situazione. Credo che lei possa concedersi la possibilità di far luce, dapprima, sulla parte "organica" e quindi, se lo reputerà plausibile, rivolgersi ad un medico per delle visite di controllo che la possano rassicurare rispetto il regolare funzionamento del suo encefalo. Andando invece oltre la parte fisica, noto in lei un forte carico, non solo riferendomi alle responsabilità accademiche che ha sempre sostenuto ma, attualmente, anche ai pensieri poco chiari rispetto lo stato di distrazione che vive e, non per ultimo, al sentirsi spesso preoccupata. Le dico che i pensieri e gli stati d'animo caotici, nuovi e dunque da dover ancora saper riconoscere e gestire, possono certamente creare distrazione e confusione. Probabilmente, concedersi la possibilità di rivolgersi ad uno psicologo (nel suo caso non le suggerisco un indirizzo specifico, quanto più le lascio l'invito a contattarne uno/a che possa creare un buon legame d'alleanza con lei...Con uno psicologo, molto spesso, ci si deve poter "trovare", più a livello di pelle che di qualifiche) potrebbe aiutarla a districarsi fra i pensieri poco chiari che lei ha, andando passo passo verso una maggior chiarezza di cosa le sta succedendo. Chissà che queste dimenticanze non siano sopraggiunte come una soluzione di difficile comprensione, sì, ma per un suo inconsapevole bisogno di "staccare la spina"? Mi sono permessa una piccola congettura, assolutamente scarna tramite un messaggio scritto ma sarei felice di approfondire la sua conoscenza. Rimanendo a disposizione, le mando un caro saluto! Dott.ssa Giulia Grechi
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Dott.ssa Viola Bulgari
Psicologo, Psicologo clinico
Brescia
Gentile Utente, sono una psicologa che si occupa di valutazione e riabilitazione della memoria, attenzione, ecc. Innanzitutto, mi dispiace per la situazione di sofferenza e di preoccupazione che riferisce. Le consiglio di rivolgersi al medico di base, che probabilmente la indirizzerà ad una visita neurologica. Sarà poi lo specialista a proporle esami di approfondimento (esami strumentali e valutazione neuropsicologica presso un neuropsicologo clinico, per esempio). Ciò non esclude, se pensa le possa essere di beneficio, di rivolgersi parallelamente anche a uno psicologo clinico o psicoterapeuta per un supporto psicologico nell’affrontare il disagio espresso. Cordiali saluti, Dott.ssa Viola Bulgari.
Dott. Giacomo Cresta
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Grazie per aver condiviso la sua esperienza. Quello che descrive – difficoltà di concentrazione, memoria a breve termine deficitaria, "assenze" durante conversazioni e lettura – può avere diverse cause, tra cui stress, affaticamento mentale, ansia, depressione o anche una condizione neuropsicologica come l'ADHD negli adulti. Il primo passo consigliato è una valutazione approfondita da parte di un neuropsichiatra o di un neurologo esperto in disturbi cognitivi, per escludere cause organiche o neurologiche. Se il sospetto fosse un disturbo dell'attenzione, potrebbe essere utile rivolgersi a uno psicologo specializzato in neuropsicologia per una valutazione cognitiva approfondita, ed eventualmente a uno psichiatra per un inquadramento clinico più ampio. La buona notizia è che questi disturbi, qualunque ne sia la causa, possono essere affrontati con strategie specifiche, supporto psicologico e, se necessario, trattamenti mirati. Non è sola in questa difficoltà, e chiedere aiuto è il primo passo per migliorare la qualità della sua vita.
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buongiorno, la ringrazio per aver condiviso in modo così chiaro e sentito ciò che sta vivendo. Quello che descrive non è solo una serie di sintomi, ma un'esperienza che coinvolge profondamente la sua quotidianità, il suo senso di efficacia personale e la sua autostima. È del tutto comprensibile che si senta disorientata e preoccupata, soprattutto in quanto ha sempre fatto dell’efficienza, dell’impegno e dell’intelligenza strumenti fondamentali per costruire il suo percorso, accademico e professionale. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, quello che lei racconta può effettivamente ricondursi a una serie di condizioni diverse, e il primo passo per chiarire meglio la situazione è senza dubbio una valutazione diagnostica approfondita. Le difficoltà di concentrazione, la memoria a breve termine compromessa, l’incapacità di mantenere l’attenzione su compiti anche importanti, la necessità di leggere più volte per comprendere, la sensazione di “assenza mentale” o di perdersi nei pensieri (senza ricordarli) sono sintomi che si possono manifestare in contesti molto diversi, e hanno bisogno di essere esplorati con cura. L’ADHD in età adulta è una possibilità concreta e sempre più studiata, e i quadri clinici spesso sono sfumati, meno eclatanti rispetto all’età infantile, ma altrettanto impattanti. Tuttavia, ciò che descrive può anche essere collegato ad altri fattori: periodi prolungati di stress, esaurimento emotivo, ansia, disturbi dell’umore, alterazioni del ritmo sonno-veglia, o anche fattori neurologici. Ecco perché è importante non saltare subito a conclusioni, ma affrontare il problema con un metodo rigoroso e personalizzato. Il primo passo che le suggerisco è rivolgersi a uno psichiatra con esperienza in disturbi dell’attenzione in età adulta. È la figura professionale più indicata per escludere o confermare eventuali condizioni neuropsichiatriche, per richiedere eventuali test cognitivi, e se necessario per integrare una valutazione farmacologica. Parallelamente o successivamente, uno psicologo clinico con orientamento cognitivo-comportamentale potrà aiutarla a esplorare in profondità come questi sintomi si inseriscono nella sua vita quotidiana, nelle sue abitudini, nelle sue credenze su di sé, e in che modo è possibile intervenire in modo concreto. Nel nostro approccio, il lavoro consiste spesso nell’identificare e modificare schemi disfunzionali di pensiero e comportamento, sviluppare strategie pratiche di gestione dell’attenzione e della memoria, e soprattutto lavorare sull’accettazione e sulla consapevolezza dei propri limiti temporanei, senza lasciarsi definire da essi. Perché, ed è importante sottolinearlo, lei non è la somma dei suoi momenti di distrazione o delle dimenticanze: lei è una persona che ha dimostrato una straordinaria determinazione, capacità di adattamento e voglia di comprendere ciò che le accade. Questo è già, di per sé, un elemento prognostico molto positivo. Non è sola, e non è sbagliata. È una persona che sta chiedendo aiuto nel modo giusto, e che ha tutte le risorse per affrontare e trasformare questa situazione. Si merita di sentirsi meglio, più centrata, più lucida. Ed è assolutamente possibile farlo, con il giusto sostegno. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dr. Antonio Pagni Fedi
Psicologo, Psicologo clinico
Scandicci
Salve mi chiamo Antonio Pagni Fedi e sono psicologo, il momento che descrive può naturalmente attivare stati di ansia e disagio che comprendo perfettamente. I sintomi che descrive si possono ritrovare in numerose condizioni ed è importante che vengano trattati con il rispetto che meritano. La sua domanda è perfettamente pertinente, in questi casi solitamente si procede escludendo cause "mediche". Le suggerirei di prendere contatto con il suo medico di base con il quale potrà confrontarsi sulla visita specialistica più ottimale per lei. Un saluto
Antonio Pagni Fedi

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