Prima relazione seria di 2 anni (tutti a distanza). Da quando è iniziata, mi capita spesso di sentir
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Prima relazione seria di 2 anni (tutti a distanza). Da quando è iniziata, mi capita spesso di sentirmi delusa o arrabbiata per piccoli difetti del mio partner, o per cose che dice/fa; in quei momenti il mio entusiasmo si spegne, e tutto ciò a cui riesco a pensare è che sto male, che ho fatto un errore e dovrei lasciarlo, cerco perfino di capire quando e come sia più conveniente farlo. Dopo diverse ore (a volte un giorno) "mi calmo", mi pento delle cose terribili che ho pensato di lui e sulla nostra relazione, e alla frustrazione si aggiunge il senso di colpa. Pensavo che lui non se ne accorgesse, ma durante l'ultima discussione mi ha confidato che buona parte delle volte che stiamo insieme sembra che io non sia contenta, che gli rispondo in tono passivo-aggressivo, e in generale non ricambio il suo entusiasmo nel vedermi o nello stare con me. Questo, aggiunto alla mia "naturale" difficoltà nel dimostrare affetto in pubblico o iniziare un contatto in generale, fa sentire lui inadeguato (anche senza sapere tutte le cose che penso di lui) e rassegnato all'idea che, probabilmente, la volta successiva che ci vediamo, l'apparente entusiasmo che lascio intendere per messaggio non troverà riscontro da vicino, dove puntualmente ci sarà qualcosa che mi farà irritare e spegnere. A prescindere dalle colpe che può avere lui e dalla nostra eventuale incompatibilità come coppia, credo di aver bisogno di rivolgermi ad uno psicoterapeuta. Volevo sapere che tipo di specialista potesse fare più al caso mio, perché non so molto di metodi di terapia e non so bene in che ambito classificare il mio problema. Grazie
Quello che descrivi sembra riflettere una difficoltà nella regolazione emotiva all'interno della relazione, che ti porta a vivere momenti di forte frustrazione seguiti da senso di colpa. È come se la tua mente oscillasse tra due estremi: da un lato il desiderio di stare con il tuo partner, dall’altro il focus su aspetti negativi che, in quei momenti, sembrano amplificarsi al punto da farti dubitare della relazione stessa. Questo tipo di esperienza può avere diverse origini, tra cui la sensibilità emotiva, esperienze relazionali passate o meccanismi di difesa inconsci che scattano per proteggerti da una possibile delusione.
Un percorso terapeutico può aiutarti a comprendere meglio queste dinamiche, individuando gli schemi che si attivano e trovando strategie per gestire questi momenti in modo più equilibrato. Considerando ciò che racconti, potrebbe esserti utile un terapeuta ad orientamento cognitivo-comportamentale, che lavora molto su pensieri automatici, emozioni e comportamenti, aiutandoti a riconoscere e modificare quei meccanismi che ti portano a reagire in modo impulsivo alla frustrazione e poi a provare senso di colpa. Un altro approccio che potrebbe esserti d’aiuto è la terapia basata sulla mentalizzazione, che aiuta a comprendere meglio le proprie emozioni e quelle dell’altro, evitando di cadere in interpretazioni distorte o reazioni impulsive.
Il fatto che tu abbia già sviluppato consapevolezza sul problema è un ottimo punto di partenza. Capire che questo schema ti fa soffrire e ha un impatto anche sul tuo partner è il primo passo per lavorarci in terapia, trasformando il modo in cui vivi la relazione e gestisci le tue emozioni. Può essere utile anche approfondire il tuo stile di attaccamento, per comprendere se c’è una tendenza a percepire il legame come instabile o minacciato nei momenti di difficoltà.
La scelta del terapeuta dipende anche da quanto ti senti a tuo agio con l’approccio proposto. Potresti iniziare con un primo colloquio con un terapeuta cognitivo-comportamentale, valutare se ti trovi bene e, se necessario, esplorare altre possibilità. La terapia può darti strumenti concreti per affrontare questi momenti di crisi, migliorando il modo in cui vivi la tua relazione e rafforzando il legame con il tuo partner in modo più sereno e consapevole.
Un percorso terapeutico può aiutarti a comprendere meglio queste dinamiche, individuando gli schemi che si attivano e trovando strategie per gestire questi momenti in modo più equilibrato. Considerando ciò che racconti, potrebbe esserti utile un terapeuta ad orientamento cognitivo-comportamentale, che lavora molto su pensieri automatici, emozioni e comportamenti, aiutandoti a riconoscere e modificare quei meccanismi che ti portano a reagire in modo impulsivo alla frustrazione e poi a provare senso di colpa. Un altro approccio che potrebbe esserti d’aiuto è la terapia basata sulla mentalizzazione, che aiuta a comprendere meglio le proprie emozioni e quelle dell’altro, evitando di cadere in interpretazioni distorte o reazioni impulsive.
Il fatto che tu abbia già sviluppato consapevolezza sul problema è un ottimo punto di partenza. Capire che questo schema ti fa soffrire e ha un impatto anche sul tuo partner è il primo passo per lavorarci in terapia, trasformando il modo in cui vivi la relazione e gestisci le tue emozioni. Può essere utile anche approfondire il tuo stile di attaccamento, per comprendere se c’è una tendenza a percepire il legame come instabile o minacciato nei momenti di difficoltà.
La scelta del terapeuta dipende anche da quanto ti senti a tuo agio con l’approccio proposto. Potresti iniziare con un primo colloquio con un terapeuta cognitivo-comportamentale, valutare se ti trovi bene e, se necessario, esplorare altre possibilità. La terapia può darti strumenti concreti per affrontare questi momenti di crisi, migliorando il modo in cui vivi la tua relazione e rafforzando il legame con il tuo partner in modo più sereno e consapevole.
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Dai vissuti che ci racconta, è evidente che sta vivendo una forte ambivalenza nella sua relazione: da un lato il desiderio di stare con il suo partner, dall’altro momenti di distacco emotivo e frustrazione che la portano a mettere tutto in discussione. Questo ciclo di entusiasmo, delusione, senso di colpa e rinnovata speranza sembra ripetersi, influenzando non solo il suo benessere ma anche quello del suo partner.
Si è mai chiesta cosa accada in quei momenti in cui tutto il suo entusiasmo si spegne? Quali pensieri emergono e cosa la porta a sentirsi così delusa? A volte, schemi mentali radicati o timori inconsci possono influenzare il modo in cui viviamo le relazioni. Potrebbe esserci una paura sottostante, come il timore di dipendere troppo dall’altro o di essere delusa a sua volta?
Il fatto che abbia già individuato la necessità di un supporto psicoterapeutico è un grande passo. Un approccio cognitivo-comportamentale potrebbe aiutarla a riconoscere questi schemi, comprendere le emozioni che li alimentano e lavorare su strategie più funzionali per gestire i momenti di crisi senza sentirsi intrappolata tra la voglia di restare e quella di fuggire.
Se vuole approfondire, ricevo su Roma e online!
Si è mai chiesta cosa accada in quei momenti in cui tutto il suo entusiasmo si spegne? Quali pensieri emergono e cosa la porta a sentirsi così delusa? A volte, schemi mentali radicati o timori inconsci possono influenzare il modo in cui viviamo le relazioni. Potrebbe esserci una paura sottostante, come il timore di dipendere troppo dall’altro o di essere delusa a sua volta?
Il fatto che abbia già individuato la necessità di un supporto psicoterapeutico è un grande passo. Un approccio cognitivo-comportamentale potrebbe aiutarla a riconoscere questi schemi, comprendere le emozioni che li alimentano e lavorare su strategie più funzionali per gestire i momenti di crisi senza sentirsi intrappolata tra la voglia di restare e quella di fuggire.
Se vuole approfondire, ricevo su Roma e online!
Buona sera, andrebbe approfondita la sua storia di vita e gli attaccamenti che ha avuto dall'età infantile. In genere riproduciamo meccanismi e schemi relazionali già appresi. Questa aggressività da dove deriva?. Se lo desidera sono disponibile per un colloquio iniziale, in modalità online. Lo specialista che fa al caso suo dovrebbe sperimentarlo lei in prima persona. Buona serata, rimango disponibile per ulteriori chiarimenti. dott.ssa Chiara Pavia
Il tuo vissuto emotivo all’interno della relazione sembra caratterizzato da un’alternanza di emozioni intense, momenti di frustrazione e delusione che ti portano a mettere in dubbio il rapporto, seguiti da fasi di pentimento e senso di colpa. Questo potrebbe essere legato a diversi fattori, tra cui aspetti della tua storia personale, dinamiche relazionali o schemi di pensiero che influenzano il tuo modo di vivere la coppia.
Dal momento che descrivi una difficoltà nel gestire le tue reazioni emotive, nel mantenere una stabilità affettiva e nel manifestare il tuo coinvolgimento all’interno della relazione, potrebbe essere utile un percorso di psicoterapia che ti aiuti a comprendere meglio il tuo mondo interiore e le dinamiche che si attivano in te nel contesto relazionale.
Un* terapeuta con approccio cognitivo-comportamentale potrebbe aiutarti a lavorare sui pensieri automatici negativi e sulle modalità di gestione delle emozioni, mentre un* terapeuta con orientamento psicodinamico potrebbe esplorare più in profondità le origini di queste dinamiche. Anche un* terapeuta specializzat* in terapia focalizzata sulle relazioni potrebbe essere un valido supporto per comprendere meglio il modo in cui vivi l’intimità e le dinamiche affettive.
In ogni caso, per individuare il percorso più adatto a te, sarebbe utile e consigliato rivolgersi a uno specialista.
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Dal momento che descrivi una difficoltà nel gestire le tue reazioni emotive, nel mantenere una stabilità affettiva e nel manifestare il tuo coinvolgimento all’interno della relazione, potrebbe essere utile un percorso di psicoterapia che ti aiuti a comprendere meglio il tuo mondo interiore e le dinamiche che si attivano in te nel contesto relazionale.
Un* terapeuta con approccio cognitivo-comportamentale potrebbe aiutarti a lavorare sui pensieri automatici negativi e sulle modalità di gestione delle emozioni, mentre un* terapeuta con orientamento psicodinamico potrebbe esplorare più in profondità le origini di queste dinamiche. Anche un* terapeuta specializzat* in terapia focalizzata sulle relazioni potrebbe essere un valido supporto per comprendere meglio il modo in cui vivi l’intimità e le dinamiche affettive.
In ogni caso, per individuare il percorso più adatto a te, sarebbe utile e consigliato rivolgersi a uno specialista.
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Ciao, spesso ci capita all'interno di una relazione di non riuscire a comunicare all'altro quello che sentiamo dentro di noi o ad esprimere le emozioni che proviamo. Questo spesso causa dei loop che attivano pensieri ricorsivi e di conseguenza senso di colpa. Inoltre, come anche tu dici, potrebbe essere parte di un tuo meccanismo interno ed è possibile che sia presente anche in altri ambiti. Oppure, al contrario, potrebbe essere circoscritto alla relazione. Innanzitutto, ti può essere d'aiuto effettuare un primo colloquio con uno psicoterapeuta, senza dare troppo peso all'approccio utilizzato, in modo che possa aiutarti a discernere e approfondire queste dinamiche, per capire insieme come lavorarci e in che grado. In questo senso può lui/lei stesso valutare con te, dopo una prima analisi, la presa in carico o l'eventuale invio ad un/una collega specializzato. Buona fortuna per il tuo percorso
Buonasera cara utente, mi spiace molto che tu stia attraversando un periodo difficile, purtroppo la tua relazione a distanza sta mettendo a dura prova le tue emozioni. È ammirevole che tu abbia riconosciuto la necessità di rivolgerti a un professionista per affrontare le tue problematiche. Sono una psicoterapeuta con approccio fenomenologico trasformazionale, che si basa sull'esperienza soggettiva, focalizzando il paziente sull'esperienza vissuta senza preconcetti o interpretazioni predefinite. Se ha voglia può contattarmi per qualsiasi informazioni o per prenotare una visita, sono disponibile anche per terapie online. Un caro saluto, d.ssa Cristina Sinno
Buongiorno.... non ho compreso se la relazione di cui lei parla nel messaggio è una relazione a distanza oppure è in presenza....oppure se è la prima in presenza che lei sta vivendo.
Comunque le chiederei se è stato un caso se queste relazioni da lei intrattenute sono state a distanza fino ad ora, oppure è il frutto di una sua scelta e se dovesse essere così, forse dovrebbe chiedersi come mai?
Forse dovrebbe sforzarsi di trovare una parola chiave che riassume tutte le relazioni a distanza che ha avuto e provare a chiedersi se questa emozione/motivazione che le accomuna, non sia una sensazione/emozione che riguarda la sua storia personale....
Penso che potrebbe aiutarla molto e in breve tempo la terapia con il metodo EMDR poiché rapida e molto efficace, specialmente nelle situazioni come la sua. Se dovesse avere altre domande, resto a sua disposizione. a presto!
Comunque le chiederei se è stato un caso se queste relazioni da lei intrattenute sono state a distanza fino ad ora, oppure è il frutto di una sua scelta e se dovesse essere così, forse dovrebbe chiedersi come mai?
Forse dovrebbe sforzarsi di trovare una parola chiave che riassume tutte le relazioni a distanza che ha avuto e provare a chiedersi se questa emozione/motivazione che le accomuna, non sia una sensazione/emozione che riguarda la sua storia personale....
Penso che potrebbe aiutarla molto e in breve tempo la terapia con il metodo EMDR poiché rapida e molto efficace, specialmente nelle situazioni come la sua. Se dovesse avere altre domande, resto a sua disposizione. a presto!
Buongiorno, le consiglio di non perdersi troppo dietro ai vari orientamenti teorici, magari legga qualcosa sulla terapia cognitivo-comportamentale e psicodinamica per capire da quale si sente più attratta. Quello che conterà veramente sarà l'alleanza terapeutica che si verrà a creare. Su questo ritengo sia più importante soffermarsi, non dovesse trovarsi bene, sentirsi a suo agio e capita non esiti a cambiare.
Più che un problema, mi pare lei abbia qualche difficoltà sul versante emotivo. Le consiglierei un psicoterapia breve, che sia quindi ad approccio strategico integrato o sistemico relazionale.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè capisco quanto questa situazione possa impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che lei faccia chiarezza circa ciò che sente e ciò che prova verso questa persona, ritagliandosi uno spazio d’ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi legati alla situazione descritta pertanto la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Salve. penso che sia una buona idea intraprendere un percorso di psicoterapia per sondare piu a fondo se stessa. per quanto riguarda i vari approcci le consiglieri di effettuare dei colloqui con colleghi, anche di diversa formazione, chiedendo nello specifico che tipo di lavoro psicologico potrebbero fare in relazione alla sua problematica. puo sempre chiedere di fare alcuni colloqui per capire se si trova bene e poi decidere. Nel caso volesse ricevo a Roma in Prati e svolgo anche colloqui online. cordialmente.
Carlo Benedetti Michelangeli
Carlo Benedetti Michelangeli
Buonasera cara utente leggendo il suo messaggio sono d'accordo con lei nel intraprendere una buona terapia, lei deve lavorare sule sue emozioni e il senso che queste le danno e se riesce a sentirle, la psicoterapia della `Gestalt è quella che maggiormente lavora su questi temi ,ma diciamo che tutte le terapie possono essere buone ,ma rimanga nelle terapie Umaniste, Buona serata, Dr. Jasmine Scioscia
Carissima, rispetto alle problematiche da lei lamentate e alla sua richiesta, le sarebbe utile intraprendere un percorso di psicoterapia Metacognitiva, un approccio che si colloca nell'ambito della terza generazione delle terapie Cognitivo-Comportamentali e che vanta crescenti evidenze empiriche di efficacia. Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti. Cordiali saluti. Dott.ssa Daniela Voza
Gentile utente innanzitutto la ringrazio per la condivisione della sua esperienza in merito a quale sia l'approccio giusto per lei lo può capire solo lei le consiglio di documentarsi sui vari orientamenti e dopo decidere quale fa più al caso suo ed eventualmente contattare lo specialista che le da fiducia. Adesso è necessario che lei intraprenda un percorso per capire come mai questa sensazione di disagio. Un caro saluto dott.ssa Valeria Sicari
Buongiorno, in generale non c'è un approccio terapeutico migliore di un altro e per le sue difficoltà affettive e relazionali possono essere adeguati molti metodi. Per questo le consiglierei di prendere come criteri di scelta, non tanto il metodo, ma le capacità empatiche, di ascolto... e magari per questo può sentire tra le sue conoscenze se possono consigliarle qualche terapeuta con cui si sono trovati bene. Un percorso di psicoterapia è sempre utile per capirsi e trovare modi per stare bene con sé e con gli altri. Un caro saluto
Gentilissima,
innanzitutto ci tengo a dirle che riconoscere di poter avere bisogno di una mano nell'affrontare certe dinamiche e cercarla attivamente La rende una persona con il coraggio di mettersi in gioco per Se stessa (come ha ben scritto Lei). E' difficile decidere a priori quale professionista potrebbe fare di più al caso Suo, esistono tantissimi approcci psicoterapeutici differenti. Indubbiamente se si troverà di fronte un/a collega attento e rispettoso sarà lui/lei stesso/a ad indirizzarla eventualmente ad un collega più esperto nelle tematiche che necessitano di attenzione che emergeranno durante il primo colloquio. Mi sento inoltre di dirle che il nostro lavoro da psicoterapeuti è fatto al 50% dalla persona che siamo noi e che portiamo in terapia coi nostri pazienti, per cui, si lasci trasportare inizialmente dalle Sue sensazioni in fase del primo incontro e poi si conceda (e conceda) qualche colloquio per capire se quel terapeuta possa fare al caso Suo, lo capirà.
Le faccio un grosso in bocca al lupo.
Cordialmente,
dott.ssa Stefania Di Leo
innanzitutto ci tengo a dirle che riconoscere di poter avere bisogno di una mano nell'affrontare certe dinamiche e cercarla attivamente La rende una persona con il coraggio di mettersi in gioco per Se stessa (come ha ben scritto Lei). E' difficile decidere a priori quale professionista potrebbe fare di più al caso Suo, esistono tantissimi approcci psicoterapeutici differenti. Indubbiamente se si troverà di fronte un/a collega attento e rispettoso sarà lui/lei stesso/a ad indirizzarla eventualmente ad un collega più esperto nelle tematiche che necessitano di attenzione che emergeranno durante il primo colloquio. Mi sento inoltre di dirle che il nostro lavoro da psicoterapeuti è fatto al 50% dalla persona che siamo noi e che portiamo in terapia coi nostri pazienti, per cui, si lasci trasportare inizialmente dalle Sue sensazioni in fase del primo incontro e poi si conceda (e conceda) qualche colloquio per capire se quel terapeuta possa fare al caso Suo, lo capirà.
Le faccio un grosso in bocca al lupo.
Cordialmente,
dott.ssa Stefania Di Leo
Gentile utente,
la consapevolezza con cui descrive ciò che prova e l’impatto che ha sulla sua relazione è già un primo passo importante verso una maggiore comprensione di sé. Le difficoltà che riporta, come la tendenza a focalizzarsi sugli aspetti negativi del partner, le oscillazioni emotive e il senso di colpa che ne deriva, possono essere esplorate in un percorso psicoterapeutico.
Per quanto riguarda la scelta dello specialista, potrebbe trarre beneficio da un approccio che le permetta di comprendere meglio i suoi schemi di pensiero e le sue reazioni emotive. Uno psicoterapeuta cognitivo-comportamentale potrebbe aiutarla a lavorare sulla gestione delle emozioni, sui pensieri automatici negativi e sulle modalità relazionali. Se ritiene che queste dinamiche possano avere radici più profonde nella sua storia personale o familiare, uno psicoterapeuta psicodinamico o ad orientamento relazionale potrebbe supportarla nell’esplorare le origini di questi vissuti e nel favorire una maggiore consapevolezza di sé e dei propri bisogni affettivi.
Indipendentemente dall’approccio, l’importante è trovare un professionista con cui si senta a suo agio e che possa accompagnarla in questo percorso di comprensione e crescita personale. Se ha dubbi, un primo colloquio conoscitivo può aiutarla a capire quale orientamento terapeutico sia più adatto a lei.
Le auguro di trovare il supporto che cerca.
Un caro saluto.
la consapevolezza con cui descrive ciò che prova e l’impatto che ha sulla sua relazione è già un primo passo importante verso una maggiore comprensione di sé. Le difficoltà che riporta, come la tendenza a focalizzarsi sugli aspetti negativi del partner, le oscillazioni emotive e il senso di colpa che ne deriva, possono essere esplorate in un percorso psicoterapeutico.
Per quanto riguarda la scelta dello specialista, potrebbe trarre beneficio da un approccio che le permetta di comprendere meglio i suoi schemi di pensiero e le sue reazioni emotive. Uno psicoterapeuta cognitivo-comportamentale potrebbe aiutarla a lavorare sulla gestione delle emozioni, sui pensieri automatici negativi e sulle modalità relazionali. Se ritiene che queste dinamiche possano avere radici più profonde nella sua storia personale o familiare, uno psicoterapeuta psicodinamico o ad orientamento relazionale potrebbe supportarla nell’esplorare le origini di questi vissuti e nel favorire una maggiore consapevolezza di sé e dei propri bisogni affettivi.
Indipendentemente dall’approccio, l’importante è trovare un professionista con cui si senta a suo agio e che possa accompagnarla in questo percorso di comprensione e crescita personale. Se ha dubbi, un primo colloquio conoscitivo può aiutarla a capire quale orientamento terapeutico sia più adatto a lei.
Le auguro di trovare il supporto che cerca.
Un caro saluto.
Quello che stai vivendo è sicuramente doloroso e complesso, ma il fatto che tu stia cercando di capirlo e risolverlo è già un passo fondamentale. Il tuo racconto mostra chiaramente un ciclo emotivo in cui alterni momenti di forte delusione e frustrazione a periodi di pentimento e senso di colpa. Questo schema può essere estremamente logorante sia per te che per il tuo partner, creando una dinamica che rischia di incrinare la relazione e il tuo benessere personale.
Il mio approccio, la terapia breve strategica, si dimostra particolarmente efficace in situazioni come la tua. A differenza di percorsi terapeutici lunghi e introspettivi, che scavano nel passato alla ricerca di cause profonde, la terapia breve strategica si concentra sul "qui e ora", individuando i meccanismi che mantengono attivo il problema e aiutandoti a modificarli in tempi relativamente brevi.
Nel tuo caso, sembrano esserci due aspetti chiave su cui intervenire:
1) La gestione delle emozioni negative e del dialogo interiore – Quei momenti in cui il tuo entusiasmo si spegne e senti il bisogno di chiudere la relazione potrebbero essere il risultato di pensieri ricorrenti e automatici che amplificano la frustrazione. La terapia breve strategica lavora proprio su questo, aiutandoti a interrompere questi schemi prima che prendano il sopravvento.
2) L'espressione delle emozioni e il rapporto con il partner – Dici di avere difficoltà a dimostrare affetto e iniziativa nel contatto fisico, e il tuo partner percepisce una distanza che lo fa sentire insicuro. Qui la terapia può aiutarti a sviluppare strategie pratiche per esprimere le tue emozioni in modo più autentico, senza che ciò ti risulti forzato o innaturale.
L'obiettivo non è cambiare la tua personalità o forzarti a provare qualcosa di diverso, ma farti acquisire strumenti per gestire meglio i momenti di crisi e trasformarli in occasioni di crescita personale e relazionale.
Se senti che questo approccio possa fare al caso tuo, contattami, sarò ben lieta di offrirti il mio aiuto.
Il mio approccio, la terapia breve strategica, si dimostra particolarmente efficace in situazioni come la tua. A differenza di percorsi terapeutici lunghi e introspettivi, che scavano nel passato alla ricerca di cause profonde, la terapia breve strategica si concentra sul "qui e ora", individuando i meccanismi che mantengono attivo il problema e aiutandoti a modificarli in tempi relativamente brevi.
Nel tuo caso, sembrano esserci due aspetti chiave su cui intervenire:
1) La gestione delle emozioni negative e del dialogo interiore – Quei momenti in cui il tuo entusiasmo si spegne e senti il bisogno di chiudere la relazione potrebbero essere il risultato di pensieri ricorrenti e automatici che amplificano la frustrazione. La terapia breve strategica lavora proprio su questo, aiutandoti a interrompere questi schemi prima che prendano il sopravvento.
2) L'espressione delle emozioni e il rapporto con il partner – Dici di avere difficoltà a dimostrare affetto e iniziativa nel contatto fisico, e il tuo partner percepisce una distanza che lo fa sentire insicuro. Qui la terapia può aiutarti a sviluppare strategie pratiche per esprimere le tue emozioni in modo più autentico, senza che ciò ti risulti forzato o innaturale.
L'obiettivo non è cambiare la tua personalità o forzarti a provare qualcosa di diverso, ma farti acquisire strumenti per gestire meglio i momenti di crisi e trasformarli in occasioni di crescita personale e relazionale.
Se senti che questo approccio possa fare al caso tuo, contattami, sarò ben lieta di offrirti il mio aiuto.
Gentile utente,
è molto positivo che stia prendendo in considerazione un percorso terapeutico, perché ciò che descrive sembra avere un impatto significativo sul suo benessere emotivo e sulla relazione. Il fatto che alterni momenti di frustrazione e desiderio di allontanamento a momenti di senso di colpa e pentimento potrebbe essere legato a schemi emotivi e cognitivi che vale la pena esplorare.
Un'approccio che potrebbe essere utile nel suo caso è la Gestalt Therapy, che si concentra sul presente e sull’esperienza diretta di ciò che avviene nella relazione e nelle sue emozioni. La terapia gestaltica potrebbe aiutarla a comprendere meglio i suoi impulsi di allontanamento e frustrazione, per poi favorire un cambiamento nelle modalità di interazione, così da vivere la relazione in modo più autentico e consapevole. Potrebbe anche aiutarla a riconoscere e accogliere i sentimenti di rabbia, senso di colpa e frustrazione, trasformandoli in opportunità di crescita e di miglioramento nella comunicazione con il partner.
Un caro saluto. Dott.ssa Maria Elena Rossler.
è molto positivo che stia prendendo in considerazione un percorso terapeutico, perché ciò che descrive sembra avere un impatto significativo sul suo benessere emotivo e sulla relazione. Il fatto che alterni momenti di frustrazione e desiderio di allontanamento a momenti di senso di colpa e pentimento potrebbe essere legato a schemi emotivi e cognitivi che vale la pena esplorare.
Un'approccio che potrebbe essere utile nel suo caso è la Gestalt Therapy, che si concentra sul presente e sull’esperienza diretta di ciò che avviene nella relazione e nelle sue emozioni. La terapia gestaltica potrebbe aiutarla a comprendere meglio i suoi impulsi di allontanamento e frustrazione, per poi favorire un cambiamento nelle modalità di interazione, così da vivere la relazione in modo più autentico e consapevole. Potrebbe anche aiutarla a riconoscere e accogliere i sentimenti di rabbia, senso di colpa e frustrazione, trasformandoli in opportunità di crescita e di miglioramento nella comunicazione con il partner.
Un caro saluto. Dott.ssa Maria Elena Rossler.
Buongiorno, anche a me sembra che la risposta alla Sua condizione sia quella di poter costruirsi degli strumenti che Le permettano di: comprendere, gestire ed esprimere il mondo non solo emozionale, ma anche sentimentale. Per farlo la terapia che La può aiutare è sicuramente una psicoterapia che, attraverso il Suo psicoterrapeuta, Le permetta di comprendere e costruire nuovi strumenti interni e aumentare la Sua intelligenza emotiva. Mi occupo da molti anni di persone che hanno bisogno di questi interventi, così, dall'esperienza clinica e i risultati che ho visto nei miei pazienti che hanno concluso la loro terapia, ho scritto un libro in particolare che credo possa esserLe utile, se vorrà, così mi permetto di consigliarglielo: "Amore, niente è perfetto e sono felice. Richard Eugen Unterrichter". Lo trova facilmente su Amazon facendo anche copia/incolla. E' una lattura che può mostrarLe i grandi vantaggi di avere un'intelligenza emotiva aumentata non per migliorare la Sua qualità della vita, ma per vedere, pensare, agire in modo molto più centrato garantendosi così una vita, anche amorosa, completamente diversa: migliore, più serena, più autentica... Spero di esserLe stato utile. : )
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