Prendo il minias nn perché ho problemi di insonnia, solo perché esco da una forte dipendenza di coca

20 risposte
Prendo il minias nn perché ho problemi di insonnia, solo perché esco da una forte dipendenza di cocaina, in realtà risolta subito da 5 gm al giorno a 0. Poi ho cominciato con il vino che da circa un anno associo al minias, 1 litro di vino a sera e 40 gocce di minias. È capitato di non avere ne l'uno ne l'altro per circa 2 settimane e nn ho avuto particolari problemi se no che prendevo sonno un po più tardi... Ho una forte inclinazione alle dipendenze ma altrettanto una grande immunità rispetto ad esse... Sono davvero un caso clinico.. La cosa che mi preoccupa di più sono le recidive, costanti negli ultimi 10 anni e questo è argomento credo da professionisti del settore... In sintesi: nn riesco a fare a meno di nulla, ma riesco a fare a meno di tutto.... Una patologia sicuramente, ma nn so', dove collocarla... Secondo voi?
Buonasera, in questi casi la cosa migliore e’ sottoporre la questione ad uno psicoterapeuta, vedrà che con un percorso psicologico riuscirà ad inquadrare la questione e, se vuole, anche a trovare il modo di raggiungere un suo equilibrio emotivo. Resto a disposizione per eventuali altri chiarimenti, un saluto, Marta Corradi

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Buongiorno,
Sono d'accordo con la collega: le questioni che ci sottopone e che, soprattutto, si pone sono proprio un ottimo motivo per iniziare un percorso di psicoterapia, meglio se psicoanalitica.
Cordiali saluti,
Alessia Vaudano
Buongiorno, le direi di prenotare una visita da un bravo psichiatra per rivalutare l'assunzione di minias, in quanto questo farmaco, oltre a non essere adatto a chi ha avuto problemi di dipendenza, non può essere assunto per lunghi periodi. Le ricordo inoltro che è assolutamente sconsigliato bere alcolici durante una terapia con psicofarmaci. Cerchi uno psicoterapeuta con molta esperienza sulle dipendenze e inizi un percorso.Le auguro il meglio
Buonasera, in base alla situazione descritta sarebbe senz'altro opportuno far riferimento a uno psichiatra per l'assunzione del farmaco e iniziare un percorso psicoterapeutico che potrà aiutarla a comprendere ciò che è alla base della gestione della sua vita nel modo descritto.
Un saluto
Dott.ssa Paola De Martino
Sono completamente d’accordo con i colleghi, mi verrebbe da chiederle come mai se sa i suoi problemi di dipendenza ha iniziato a fare uso di alcool quasi come una medicina? (Un litro a sera con 40 gc) si chieda: quanto ancora voglio tirare la corda? Di chi voglio catturare l’attenzione? Si dice dipendente da tutto e da niente, ma a mio parere proprio per questo dovrebbe prendersene cura seriamente cercando diversi specialisti che se ne occupino in modo specifico... il nostro corpo accumulo tutto ció che assimiliamo, per quanto tempo ancora vorrà farsi male?

Spero di essere riuscita a stimolare in lei un pensiero costruttivamente critico su ció che si sta facendo, e le auguro un gran in bocca al lupo! Liberarsi dalle dipendenze è percorrere una strada stretta e in salita, ma la libertà da tutto è davvero qualcosa che vale la pena di essere provata!
Dott.ssa Federica Serafini Psicologa Psicoterapeuta
L'utilizzo di sostanze equivale ad una terapia fai da te in cui la sostanza viene usata come un farmaco.
In questo caso oltre all'alcool Lei utilizza anche uno psicofarmaco.
La consapevolezza di avere un problema può aiutarla nella ricerca di uno psicoterapeuta.
Avere una dipendenza ed avere delle ricadute è la stessa cosa, altrimenti che dipendenza sarebbe?
Cordialmente

Ivano Ancora
Buongiorno, il suo problema di dipendenza è la punta dell’iceberg. Il suo utilizzo delle sostanze è una forma di automedicazione per curare un malessere profondo, che va indagato, compreso e curato in maniera non autodistruttiva.
Restando a sua disposizione la saluto cordialmente. Dott.ssa Barbara Zanettini (da Torino e Legnano)
Salve, il suo interrogativo mi sembra opportuno e forse si sta domandando se il suo percorso con l'utilizzo di sostanze psicotrope abbia la necessità di essere approfondito da una figura professionale competente. Mi sento di suggerirle di individuare nella sua città uno psicoterapeuta che possa aiutarla a prender consapevolezza rispetto alla ricerca di sostanze per gestire i suoi stati emotivi interni. Dott.ssa Taverniti
Buongiorno. Vista la sua lucidità, ma anche la sua sofferenza, ho il dubbio che in realtà la motivazione a cambiare davvero "abitudini" non ci sia. Ignoro se si tratti di una questione di paura (vivere solo sulla proprie gambe) o di vantaggi secondari (tutto sommato anche così va bene). Fino a che non sarà davvero disposto a mettersi in cammino (ad esempio con un gruppo anonimo basato sul metodo dei 12 passi) ogni consiglio perde valore
Carissima, prima di tutto concordo con i miei colleghi che le hanno scritto che è molto pericoloso prendere psicofarmaci insieme ad alcool, mentre noto che lei lo scrive con molta leggerezza (come se fosse una cosa normale), Quindi le consiglio di prendere consapevolezza di questo comportamento. Secondo, la sua dipendenza sarà dovuta a delle cause profonde che potrà approfondire solo grazie all'aiuto di uno specialista attraverso un percorso di Psicoterapia. In caso contrario potrà passare facilmente da una dipendenza ad un'altra , senza mai capirne veramente i motivi . E'già sulla strada giusta se ha scritto qui! Sono a disposizione per ulteriori chiarimenti. D.ssa Rosanna Cuccia
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Salve. I suoi dubbi sulla diagnosi giusta sono legittimi.
Nello stesso tempo sembra che lei dia spazio a un gran numero di condotte problematiche. Sottoponga le sue domande ad un collega prenotando un appuntamento e faccia con lui approfondite valutazioni.
Cordiali saluti Dottor Emanuele Grilli
Gentile come sopra detto dai colleghi è opportuno che tali dubbi e domande le collochi in un contesto terapeutico. Come ha lei stesso evidenziato lei oscilla dalla dipendenza al non assumere nulla, al ritornare ad avere una dipendenza, passando da una sostanza all'altra. È bene che si rivolga ad un terapeuta per comprendere e risolvere tale comportamento. Saluti.
Buonasera, concordo con i colleghi nel suggerirle una riflessione rispetto alla contemporanea assunzione di psicofarmaci e alcool. Su questo aspetto potrebbe confrontarsi con il suo psichiatra di riferimento così da poter, eventualmente, rivalutare la cura farmacologica. Per quanto riguarda il resto, le consiglio di contattare uno psicoterapeuta con il quale intraprendere un percorso che possa darle le risposte che cerca. In bocca al lupo, Enza C.
La cosa buona che noto è la sua consapevolezza di dipendenza da sostanze o benzodiazepine che sicuramente punto di partenza per un lavoro che le permetterà di farvi fronte. Di fatto uscire dal meccanismo della dipendenza è piuttosto completo, facile è per molti pazienti ricadere e poi rialzarsi. Mi sembra che questo sia il suo caso. Trovo opportuno in questo momento suggerirle di farsi seguire da uno psicologo in terapia individuale o di gruppo per sostenerla in questo momento difficile in cui rischia di ricadere nuovamente. Dr. Maria Elena Cinti
Gentilissimo, interpretare queste oscillazioni come "guarigioni e recidive" potrebbe non essere corretto. Concordo con i colleghi la necessità di un consulto psichiatrico e psicoterapeutico, che consenta la gestione di questa serie di difficoltà che sono, di fatto, lo specchio di una medesima modalità di essere nel mondo. È necessario quanto prima prendere in mano la gestione multidisciplinare. In bocca al lupo. DMP
Buonasera, la cosa migliore sarebbe quella di affrontare la questione con uno psicoterapeuta.
Molto efficace è l'affiancamento con ipnoterapia. Resto a disposizione per eventuali altri chiarimenti, un saluto Antonella
Buongiorno. Non posso fare altro che confermare quanto detto dalle colleghe. Sarebbe opportuno sentire il parere di un terapeuta.

I miei migliori auguri

Massimiliano Trossello
Buongiorno, provi a rivolgersi ad uno psichiatra e ad uno psicoterapeuta.
Ottime cose, Dottor Andrea De Simone
Salve,
oltre che suggerire un incontro con uno Psichiatra, le consiglio anche di contattare un collega per ricevere sostegno psicologico.
Un saluto,
MMM
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini

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