Non so come avere un pò di pace... Con la precedente psicoterapia ogni volta che andavo in seduta e

16 risposte
Non so come avere un pò di pace...
Con la precedente psicoterapia ogni volta che andavo in seduta e parlavo di qualcosa che mi faceva stare male erano lacrime su lacrime, ovviamente lacrime che non iniziavano e nemmeno finivano dentro quello studio.

Ora la stessa cosa mi succede con l'attuale psicoterapia, oggi ho pianto molto perchè si sono toccati argomenti forti, me ne sono ritornata a casa con accanto a me una grande tristezza e solitudine...
Mi viene da piangere per tanti motivi...
Io non riesco ad essere abbastanza forte dal dover affrontare una psicoterapia, perchè sennò non starei così male....
Tutti ne parlano tutto sommato bene, dicono "Chiedi aiuto", "Si, io sto finalmente bene grazie alla psicoterapia", ma allora perchè per me è tutto così pesante? Perchè mi viene difficile vivere una psicoterapia? È davvero pesante, ma come fanno gli altri pazienti? Devono avere delle risorse di forza che a me mancano.
La mia psicologa già sa di tutto questo e dice che è normale stare così, d'altronde in terapia si porta ciò che fa stare male, se si stesse bene non si avrebbero motivi per andare.

Allora stasera mi sono sfogata con il cibo, ho pianto di nuovo, e poi sono in compagnia della solitudine e della tristezza come sempre.
Non so spiegare bene come mi sento....

Stasera pensavo tra me e me, anche riflettendo su ciò che mi aveva detto la psicologa (mi ha detto che alla fine i problemi nella vita ce li hanno tutti e che non esiste un'età in cui non si hanno difficoltà), mi sono chiesta: Come fa la gente ad amare la vita?
Perchè io non ci riesco e vorrei tanto cedere il mio posto a chi ha davvero voglia di vivere.
Buongiorno,
descrive un senso di "vuoto"profondo..
Ha scritto che si è confrontata su questo con la sua Psicoterapeuta,
sta procedendo bene, si fidi e affidi.
Un saluto
Dott.ssa Meloni Federica Maura

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Salve, mi dispiace per il periodo che sta vivendo. Comunque sono d'accordo con la collega, continui a confrontarsi con la psicoterapeuta che la segue e si dia del tempo.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Salve. Ciò che rende molto pesante la vita, non sono le difficoltà ma il giudizio negativo che si ha di se stessi. E lei, in quanto a giudizio, mi sembra un vera professionista. Il giudizio negativo di sé trasforma tutto in difficoltà e pesantezza, diventa tutto sofferenza insostenibile, dolore, solitudine, perché diventa difficile fidarsi di sé e degli altri, aprirsi a nuove possibilità per paura di soffrire ancora di più. Distinti saluti
Buonasera, concordo con le precedenti risposte dei colleghi ma aggiungerei che, se la sua sofferenza è così invalidante, può essere utile un consulto con uno psichiatra per valutare la possibilità di integrare la psicoterapia con u trattamento farmacologico.
Cara utente, sono d'accordo con i miei colleghi e anche sul valutare un consulto psichiatrico. Magari un aiuto farmacologico la potrebbe aiutare inizialmente ad uscire dal loop depressivo e sostenere meglio la psicoterapia.
Inoltre credo fortemente che la psicoterapia debba lavorare sui nodi irrisolti, ma contemporaneamente anche sulle risorse da valorizzare le gratificazioni da ricercare.
La vita non può essere solo sofferenza,ma lei deve cercare e trovare, con l'aiuto della sua terapeuta, il suo modo di trovare gratificazione pur nelle responsabilità di una vita adulta.
Un caro saluto.
Dalle sue parole sembra attraversare un momento davvero particolare che meriterebbe di essere condiviso. I suoi vissuti, anch'essi così importanti e delicati, necessiterebbero di essere ascoltati e approfonditi in un contesto terapeutico, certamente un percorso psicologico la aiuterebbe a fare chiarezza e ad affrontare questo momento. La psicoterapia è prima di tutto un viaggio, un'esplorazione di noi stessi con la compagnia di qualcuno a cui affidarsi e su cui poter contare che può aiutarci a conoscerci meglio, a sondare parti di noi emozioni, pensieri, prospettive ancora sconosciuti che è arrivato il momento di incontrare. Le suggerisco di valutare l'inizio di un percorso di terapia con la compagnia di qualcuno che si sintonizzi al meglio con le sue necessità e aspettative, in caso mi trova disponibile ad riceverla (attraverso la video-consulenza online) e, se mi permette, la invito con piacere a ritagliarsi qualche minuto per leggere la mia descrizione presente su questa piattaforma e farsi una prima idea di me del mio approccio; se la lettura le piacerà e se la motiverà a mettersi in gioco (scegliere di affrontare il nostro dolore è una scelta molto coraggiosa e una scommessa su noi stessi!), mi troverà felice di accoglierla. Resto a sua disposizione e, se vuole, la aspetto. Un gentile saluto
Gentile utente, si evince la sua marcata sofferenza dalle parole che ha scritto. Sicuramente la condivisione con la terapeuta di questo suo stato, di queste sue difficoltà, è un aspetto positivo.
Quello che mi sento di consigliarle, se dovesse persistere questa marcata sofferenza, di valutare anche la possibilità di effettuare una consulenza psichiatrica. Talvolta può essere necessario per un periodo un supporto farmacologico, associato alla psicoterapia. Ne parli anche con la sua terapeuta.
Cordiali Saluti
Dott.ssa Spolverini Claudia
Salve, io credo che la psicoterapia sia per i coraggiosi, per coloro i quali decidono di affrontare le loro sofferenze piu profonde, e lei lo sta facendo. Appunto per questo credo che sia un percorso molto doloroso come quello che lei sta descrivendo. Proprio per questo la invito a focalizzarsi proprio sulla relazione di aiuto e sull'alleanza terapeutica con la sua psicoterapeuta. Provi a confrontarsi con lei circa la possibilità di fare una consulenza psichiatrica, potrebbe essere utile un supporto farmacologico in attesa dei benefici della psicoterapia. Saluti Dott.ssa Jennifer Carafa
E' bravissima e sta lavorando bene, è dura lo so ma si affidi al suo psicoterapeuta e se queste mie parole le sembrano inutili e pesanti si confronti con la sua psicoterapeuta sulla possibilità di affiancare una consulenza psichiatrica per un supporto farmacologico che le permetta di contenere questa tristezza profonda e poter procedere nel suo percorso.
Dott.ssa Tiziana Vecchiarini
Concordo con i colleghi, a volte è utile affiancare alla psicoterapia un farmaco, così che possa ammortizzare pensieri ed emozioni che pian piano emergono nello spazio terapeutico e che possono così essere vissuti ed elaborati senza che si senta così "pesante" e stanca.
Un caro saluto
Dott.ssa Pagani Flavia
Buongiorno. Comprendo le sue difficoltà ma sa la psicoterapia contempla delle fasi molto dolorose nelle quali emergono vissuti connotati da emozioni molto forti e soverchianti.
Credo che debba tenere a mente due elementi importanti. Il primo è che lo spazio terapeutico è contenitivo e lo Psicoterapeuta accoglie e "tiene" con lei il suo dolore. Non è sola. L'altro è che se non si passa per queste fasi non c'è trasformazione profonda. In qualche modo le lacrime sciolgono e poi trasformano. La invito a resistere ed avere fiducia nel suo percorso. Vedrà che passo passo inizierà a stare meglio. Cari saluti
Buon giorno,
Il pianto ad un certo punto si ferma e lei ritrova il suo centro e la voglia di vivere o sente che non si ferma? Questo da mio punto di vista fà la differenza. Entra e esce dal pianto o quando inizia si sente che non smette più?( non trova una via d'uscita?) Aggiungerei a ciò che le è già stato detto dai miei colleghi che mi pare lei senta il bisogno rinforzare le sue stesse risorse prima o mentre esplora le difficoltà e i dolori in psicoterapia. Senza un sostegno dell'io e senza rinforzare le sue stesse risorse sembra che lei a tratti tema di non farcela . Ne parli con la sua psicoterapeuta se questo che scrivo risuona in qualche modo con lei. Alcune psicoterapie lavorano molto sulle risorse, per altre il focus è la compassione ( come la compassione focus therapy) , non tutte le psicoterapie sono uguali ed ognuno è importante che trovi quella adatta a se. Se sente una buona alleanza terapeutica con la sua psicoterapeuta provi a condividere i suoi pianti e i suoi vuoti e la sua sensazione di non farcela e il suo bisogno di trovare le risorse . Le auguro tutto il bene possibile e di trovare la sua strada nella vita anche attraverso questo dolore
Salve, ha fatto molto bene ad affidarsi ancora ad una terapeuta. Il dolore che prova è grande, si sente, e molto grandi devono essere i dolori e i vissuti pesanti che lei si porta dietro come un macigno di cui non riesce a liberarsi. Abbia pazienza, c'è molta forza nella sua ricerca di aiuto e di sollievo dalla sofferenza. Un caro saluto dott.ssa Iulia Murrocu
Salve, capisco quanto sia difficile "stare" con questo profondo malessere e senso si solitudine. Però il fatto di vivere questa sofferenza e di riuscire a condividerla, significa che ha già avviato un processo trasformativo. Resista continuando ad affidarsi e inizierà piano piano a vedere quante risorse ci sono dentro di lei e quanto di bello può esserci anche fuori. Coraggio! Un caro saluto
Gentile utente di mio dottore,
La psicoterapia può fare emergere vissuti difficili da gestire, e spinge in diverse occasioni il paziente verso una regressione. Nel caso in cui stesse molto male, e ritiene che i vissuti depressivi siano particolarmente forti potrebbe esser opportuno valutare con la terapeuta la possibilità di integrare anche un trattamento farmacologico. Affronti i dubbi e le perplessitá qui espresse in seduta, troverà le risposte che cerca
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Carissima, lei non sta portando via il posto a nessuno, al mondo c'è posto per tutti e.
Dalle sue parole si comprende bebne il forte stato di malessere che sta vivendo e la sua solitudine.
La sua terapeuta ha ragione, è assolutamente normale stare male durante la psicoterapia, almeno fino a quando non inizieranno a sciogliersi i nodi che l'hanno portata lì. Piangere è un buon modo per sfogare le proprie emozioni, quindi non lo viva come un problema.
Ognuno di noi ha storie, caratteri e tempi differenti, non esistono modelli e tempi standard validi per tutti: ciascuno risponde alla terapia in modo diverso e ciò non la deve far sentire in difetto rispetto agli altri.
Lei non ha nulla di sbagliato ed ha la forza per continuare il suo percorso, avendo fiducia nello strumento "psicoterapia" e soprattutto in se stessa.
Cordiali saluti.

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