Mio marito e ludopatico da anni, l ho scoperto da poco, io sn delusa ed amareggiata, non riesco ad e

18 risposte
Mio marito e ludopatico da anni, l ho scoperto da poco, io sn delusa ed amareggiata, non riesco ad essergli di supporto, sta rovinando la nostra famiglia e i nostri figli, ha una consistente disponibilita economica ed ho il terrore che lasci i nostri figli senza nemnneo un soldo per colpa del suo vizio, frequenta un gruppo una volta a settimana di giocatori anonimi, ma ho scoperto oggi la sua ricaduta, non so piu cosa fare in queste condizioni non riesco ad essergli minimamente di suporto, vorrei solo cacciarlo di casa, lui il problema l ha capito benissimo, ma non riesce a starci alla larga per piu di un mese, cosa posso fare? Sono disperata
Si deve rivolgere al Serd della sua zona, purtroppo il gioco d'azzardo è un vero e proprio disturbo mentale e come tale va trattato. Più che cacciarlo di casa, deve convincerlo a curarsi per il bene di tutti. Un caro saluto

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Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli ed elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi alla situazione da lei riportata e trovare strategie utili per fronteggiare le situazioni particolarmente problematiche onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
'Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buon pomeriggio,
la cosa migliore che mi sento di consigliarvi è di rivolgervi ad un centro specializzato per il trattamento delle ludopatie per una presa in carico a 360°.
Cordialmente
Dott. Michele Arnaboldi.
Gentile utente, suo marito é preso in carico dal Serd? in caso non lo fosse si configurano la necessità urgente di rivolgersi al Serd, in caso fosse già preso in carico si rivolga a loro per segnalare la ricaduta, loro meglio di tutti sapranno intervenire.
A parte di questo discorso la invito a non sottovalutare la sofferenza e la fatica che stanno agendo su di lei, consideri l’opportunità di un percorso psicologico, anche breve, per poter elaborare meglio ciò che sta vivendo. É possibile che il Serd offra questo servizio ai familiari degli assistiti, altrimenti c’è chiaramente la possibilità di rivolgersi ad un libero professionista.

Spero di esserle stato utile, mi contatti pure se avesse ancora bisogno o piacere.

Dottor Mauro Simonetti
Gentile signora concordo con i miei colleghi.
anche lei signora se ne ha bisogno può richiedere una consulenza psicologica che possa aiutarla a superare questi momenti di sofferenza

saluti
Salve, mi dispiace per la situazione che vive e che state vivendo. Posso provare a capire quella che sembra essere parte della sua reazione alla situazione “… non riesco ad essergli minimamente di supporto, vorrei solo cacciarlo di casa…”. Rispetto a suo marito, se lui stesso non l’ha già fatto, Le suggerirei di proporgli una consultazione al SERD della sua zona di appartenenza (servizio dell’ASL che lavora con le dipendenze psicologiche), anche per capire se al lavoro di auto-mutuo aiuto che porta avanti con “giocatori anonimi” possa affiancare un’eventuale altra forma di intervento. Per quanto riguarda Lei, ritengo che possa essere utile richiedere un aiuto psicologico per permettersi di affrontare e di “sciogliere” i vissuti che lega al suo attuale momento di vita. Se ritiene, se vuole, sono disponibile anche online. La ringrazio. Ignazio Gioia
Queste situazioni sono molto complesse e meritano il più costante impegno, sia per chi ha una dipendenza e soprattutto per chi sta accanto a queste persone. Da queste parole mi viene solo da pensare ai grandi vissuti emotivi che sta provando, le forti emozioni che la legano a questa persona e sentire questa forte ambivalenza tra l’odio e l’amore aumenta solo il disagio. Dott. Collins
La ludopatia, come tutte le dipendenze patologiche, travolge l'intero nucleo familiare sconvolgendone gli equilibri e allontanando qualsiasi possibilità di vivere serenamente. Per questo ogni serio intervento terapeutico dovrebbe prevedere, oltre al trattamento del giocatore patologico, anche un adeguato sostegno psicologico rivolto ai suoi congiunti. Purtroppo una delle caratteristiche delle dipendenze patologiche è che il rischio di recidive è sempre presente, tuttavia gli esperti sanno che le ricadute non sono tutte uguali. Ci sono ricadute che segnalano mancanza di motivazione al cambiamento e scarsa adesione ai programmi di cura, mentre ci sono ricadute che vanno viste come scivolate "fisiologiche" nell'ambito di un processo di cambiamento che, nonostante gli alti e bassi, potrebbe comunque portare alla guarigione. Prima di prendere qualsiasi decisione sul rapporto con Suo marito, sarebbe importante che Lei si facesse aiutare da professionisti a valutare la ricaduta che sta avendo lui: che tipo di ricaduta è? Qual è la sua portata? Il suo significato? Perché proprio ora? Cosa l'ha determinata? Suo marito come la sta affrontando? Trovare le risposte a queste e altre domande è necessario per prendere decisioni ponderate e non solo in base al Suo essere comprensibilmente "disperata". Un caro saluto, Tullio Tinti
Gentile utente, posso capire che la situazione sia davvero complessa e difficile. Per questo motivo, come i miei colleghi prima di me, mi sento di suggerirle di rivolgersi al SERD della sua zona per chiedere aiuto sia per suo marito che per sé, nel caso ne senta il bisogno. Rimango a disposizione e le mando un caro saluto
Gentile utente, la dipendenza di suo marito è una situazione indubbiamente molto difficile da affrontare e sopportare, ma come tale occorrerebbe essere affrontata in sedi specifiche. Altrettanto importante, però, è la sua personale situazione psicologica, alla quale certamente potrebbe essere giusto dare spazio. Uno spazio, quello del consulto psicologico, in cui poter dare sfogo ai tutti i pensieri ed emozioni che, magari nel corso della giornata, cerca di trattenere. La invito, dunque, a pensare anche alla sua condizione. Per qualsiasi dubbio o per cercare di esserle d'aiuto, non esiti a contattarmi. Un saluto, Dott.ssa Alessandra Pace
Buonasera, è opportuno che suo marito inizi ad aver consapevolezza e a lavorare sulla dipendenza da gioco d'azzardo patologico. La motivazione intrinseca che lo spinge al percorso di cura è essenziale e per questo motivo lei può essere un grande supporto familiare: può cominciare a dirgli che lo comprende nella sua difficoltà e che è preoccupata per lui e la vostra famiglia, può proporgli di parlare del periodo critico con me o colleghi, in modo tale che possa esserci un professionista e non un suo pari, al suo fianco, come invece di solito accade nei gruppi di giocatori anonimi. La conseguenza della dipendenza da gioco d'azzardo patologico ricade inevitabilmente sulla gestione del denaro e tendenzialmente, come da mia formazione al SerD, il familiare o una persona esterna è essenziale anche per essere il sostegno/tutore economico.
Il primo passo e contattarci.

Dott.ssa Argelli
Buongiorno,
come quanto consigliato dai miei colleghi prima di me, mi sento di suggerirle di rivolgersi ad un servizio specializzato nel trattamento delle dipendenze. Come ogni dipendenza, la ludopatia è una malattia che travolge l'intero nucleo familiare, pertanto è fondamentale che esso venga preso in carico nella sua interezza. Mi sento di suggerirle un supporto in termini psicologici, ma anche in termini più concretamente legali ed economici, essendovi figli a carico verso i quali avete entrambi una responsabilità.
Sono disponibile qualora desiderasse parlarne, anche online.
Un caro saluto, dott.ssa Sonia Setti
Partirei dal capire se l'aiuto psicologico lo sta chiedendo (anche) per sé o meno. Cioè la situazione di suo marito è senz'altro complessa e le sue preoccupazioni più che legittime. I consigli sullo spingere suo marito a un percorso terapeutico/riabilitativo sono sacrosanti ma... lei adesso può agire soprattutto su di sé e provare a capire cosa vuole da questa situazione. Anche se suo marito dovesse continuare col gioco d'azzardo. Per esempio mi colpisce che lei lo riaccoglie ogni volta che torna. Perché? Dice che vuole cacciarlo di casa. Ma poi lo riaccoglie sempre. È così?
Buongiorno signora, può richiedere un supporto anche per se stessa, per affrontare i suoi dubbi e le sue paure, e per aiutare al meglio oltre che se stessa anche i suoi figli e suo marito.
Può inoltre chiedere aiuto per suo marito anche in altri centri che si occupano di dipendenza patologica, ad esempio al Ser.D
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Mi dispiace molto sentire che tu stia attraversando una situazione così difficile. La ludopatia è una malattia grave che può avere un impatto devastante sulla vita di una persona e della sua famiglia. È comprensibile il tuo dolore, la delusione e l'amarezza riguardo a questa situazione.

Affrontare la ludopatia può essere un processo difficile e complicato, ma esistono risorse e opzioni di supporto che possono aiutare te e tuo marito ad affrontare questa sfida insieme. Considera di cercare un supporto psicologico per te stessa, dove puoi esprimere le tue emozioni, il dolore e le paure legate a questa situazione. Un terapeuta può aiutarti a trovare modi per affrontare questo momento difficile e prenderti cura di te stessa.
Incoraggia tuo marito a continuare a partecipare ai Gruppi dei Giocatori Anonimi e a cercare una terapia specifica per la ludopatia. Potrebbe anche essere utile cercare una terapia di coppia per affrontare insieme il problema. Cerca di proteggere i tuoi figli e te stessa stabilendo un controllo sulle finanze familiari. Potrebbe essere utile separare le finanze di tuo marito per proteggere i beni di famiglia e garantire che i bisogni dei tuoi figli siano coperti.
Cerca gruppi di supporto online o locali per famiglie di persone con ludopatia. Questi gruppi possono fornire una rete di persone che stanno affrontando situazioni simili e possono offrire consigli e supporto.
Se tuo marito non sembra essere in grado di affrontare il problema da solo, potresti valutare l'intervento di un professionista qualificato per aiutare a comprendere l'entità del problema e incoraggiare il tuo marito ad accettare l'aiuto necessario.

Ricorda che affrontare la ludopatia richiede tempo e impegno da entrambe le parti. È importante cercare il supporto di professionisti e di altre persone che possono aiutarti a superare questa situazione difficoltosa. Non esitare a raggiungere anche amici e familiari di fiducia per cercare sostegno emotivo.
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Salve signora, mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo. Purtroppo la ludopatia è una forma di dipendenza e, come tale, richiederebbe un trattamento specializzato. Se suo marito non vuole farsi aiutare, è molto importante che lei si prenda cura di se stessa e della sua sofferenza, attraverso un supporto professionale che possa aiutarla in questo momento difficile.
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
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Buongiorno, grazie per la condivisione. È comprensibile che tu sia disperata e preoccupata per la situazione. È importante cercare supporto per te stessa, oltre che per tuo marito e i tuoi figli. Potresti considerare la possibilità di cercare consulenza individuale o familiare per affrontare queste difficoltà insieme. Parla con tuo marito apertamente sui tuoi sentimenti e sui tuoi timori riguardo al futuro della famiglia. Potresti anche prendere in considerazione l'opzione di coinvolgere un consulente finanziario per proteggere i beni della famiglia. Un saluto, Dr. Vittorio Penzo
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