mi sento sempre una delusione per i miei genitori. Mi ritengo una brava persona. Aiuto sempre tutti,

17 risposte
mi sento sempre una delusione per i miei genitori. Mi ritengo una brava persona. Aiuto sempre tutti, ci metto tutto il mio impegno e do sempre il massimo a scuola e nelle relazioni con gli altri. Ma sono anche molto sbadata, dimentico le cose, procrastino e faccio molte cose senza pensare alle conseguenze di impulso. Lo faccio perchè negli scorsi 3 mesi ho sofferto tantissimo e avrei voluto letteralmente suicidarmi e adesso che è arrivata l'estate sento I'esigenza di fare cose senza pensarci troppo e divertirmi e stare tranquilla, so che è una cosa un po' egoista da fare ma sento la necessità di farlo. Ma i miei genitori sono tutto l'incontrario di questo. Loro vogliono che io sia perfetta sempre che sia più responsabile più attenta più tutto. Non andrò mai bene per loro. Soffro di autolesionismo e soffro di attacchi di panico per questo. Sto male ma a loro sembra non importare. NON gliene frega niente di me sono un totale fallimento e non andrò mai bene per nessuno. Che posso fare?
Buongiorno, mi dispiace molto per quello che sta passando e credo da quello che scrive che è già un pò che la situazone non migliora. Io le proporrei di non stare sola in questa situazione, la sua richiesta di aiuto deve essere presa in carico in qualche modo per il suo benessere psicologico. Non escluderei anche una terapia famigliare ma per ora la priorità è lei. Rimango disponibile e la invito a prenotare un consulto. Saluti dott. Roberto Marchetti
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Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio che esprime attraverso queste parole.
Ritengo fondamentale che lei intraprenda un percorso psicologico per elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi alla situazione da lei riportata e trovare strategie utili per fronteggiare le situazioni particolarmente problematiche onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Ritengo che possa esserle utile anche trovare nuove modalità per valutare le situazioni difficili e reagirvi in maniera efficace onde evitare di farsi travolgere da questa spirale di negatività.
Cordialmente, dott FDL
Salve, mi dispiace per la situazione che sta vivendo. Scrive di star male e di non riuscire a gestire la situazione, le consiglio quindi di intraprendere un percorso psicologico per riuscire ad affrontare il disagio che descrive.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Gentile Utente, mi dispiace molto per la sofferenza che sta provando. Dalle informazioni che ha fornito non so se ha già raggiunto la maggiore età, se così fosse potrebbe esserle d’aiuto rivolversi ad uno psicologo per intraprendere un percorso di supporto psicologico per poter acquisire nuove strategie per gestire in maniera più funzionale i suoi stati emotivi. Se fosse minore chieda ai suoi genitori di contattare un terapeuta che possa aiutarla e se possibile sarebbe anche utile poter coinvolgere anche i suoi genitori.
Un cordiale saluto
Salve una buona possibilità può essere legata al chiedere un consulto con uno psicoterapeuta per valutare la sua situazione e poi stabilire le eventuali attività. Solo sulla base delle sue indicazioni riportate su questa nota si possono fare delle ipotesi troppo generiche e vaghe poiché sono necessari ulteriori elementi che di possono raccogliere durante un primo incontro. Non valuti questa eventualità come a un fallimento personale ma la legga come una nuova possibilità che le consentirebbe di leggere in modo diverse le esperienze di cui parla. Pensi a questo lavoro come ad un ampliamente delle sue vedute e delle sue conoscenze legate ai suoi aspetti psicologici. Un cordiale saluto
Salve. Non scambi un pó di rispetto e di amore per sé per egoismo. La perfezione non esiste, esiste l'aspetto umano di ognuno, con i pregi e i difetti. Sarebbe sano intraprendere un percorso psicoterapeutico che possa aiutarla a stimolare la fiducia in sé, in modo da subire meno i condizionamenti altrui e che non la faccia sentire sbagliata se non risponde alle aspettative degli altri. Distinti saluti
Gent.ma, stando alla sua descrizione è opportuno che si rivolga ad uno specialista per farsi aiutare, in modo che sia possibile valutare meglio le turbolenze emotive, i pensieri e i comportamenti che descrive e ipotizzare un lavoro psicoterapeutico. SG
Gent.le Utente,
Mi dispiace per la sua situazione. Sono certa che un percorso di psicoterapia possa aiutarla nel suo vissuto emotivo, nella sua immagine di Sé e nel pensiero.
Un saluto
Dott.ssa Laura Perdisci
Salve,
dove sta scritto che se non vai bene per i tuoi genitori non vai bene per nessuno?
Se da sempre il loro rimandi era che non andavi bene, questa è l'identità di importazione che hai dovuto fare tua.
Paradossalmente farli contenti potrebbe, per una parte di te, sembrare inaccettabile.
Si tratta di scoprire le Tue più recondite risorse per metterle al servizio di un percorso di autorealizzazione che ti veda al timone della tua barca e con una rotta che ti incuriosisca e ti appassioni.
Questo è amor proprio e non egoismo,
Naviga senza cadere nel gorgo della pura sottomissione, ma stai attenta agli scogli della rivalsa e della mera rappresaglia.
Un percorso terapeutico che ti aiuti nell'accedere alla tua ricchezza interiore potrebbe esserti utile.
Datti il permesso di meravigliarti di te stessa.
Il comportamento autolesionistico a volte serve per uscire da stati mentali annichilenti. Saper accogliere il dolore è il primo passo per il cambiamento.
Farlo in un contesto terapeutico è meglio.
La saluto cordialmente.
Buonasera, leggere la sua disperazione non fa certamente piacere. Le consiglio caldamente di proseguire o iniziare una psicoterapia personale e se fosse possibile, potrebbe essere utile il coinvolgimento dei suoi genitori.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buonasera, ho letto in questa lettera tanta solitudine e forza di riprendere in mano la propria vita. Non è facile a volte farsi vedere, specie quando si è diventati bravi a essere invisibili magari per un pò di libertà in più. Vorrei ascoltarla per supportarla per rivedere una nuova realtà.
L'aspetto. Saluti
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Buongiorno, la sua lettera mi ha trasmesso tanto dolore e sofferenza. Mi dispiace profondamente per ciò che prova e sta vivendo.
Ho la sensazione che sia molto giovane, forse anche minorenne. Se è minorenne, potrebbe provare a chiedere ai suoi genitori di aiutarla a cercare uno psicologo con cui parlare. Se è maggiorenne, invece, se vuole può farlo da sola.
Credo sarebbe molto importante per lei avere uno spazio in cui essere sostenuta, supportata, non giudicata e accolta. Soprattutto visti i difficili mesi passati e gli stati d'animo negativi che vive.
Per qualsiasi richiesta o chiarimento, mi scriva pure quando vuole, sono disponibile.
Un caro saluto,
Dott.ssa Alice Carbone
Buonasera, da ciò che scrive emerge uno stato di solitudine, di malessere ma nello stesso tempo una richiesta di aiuto verso i suoi genitori che sembrano invece non cogliere in alcun modo, da ciò che ci riporta. Quanti anni ha? Sarebbe importante avere più informazioni.. perché non si rivolge a uno psicologo così da riportare tutti i suoi vissuti, raccontare le sua storia e lasciarsi aiutare a stare meglio?! Se fosse minorenne avrebbe bisogno della loro autorizzazione. Ne parli con loro, se così fosse, su cio che sta provando e del suo bisogno di stare meglio.
Resto a disposizione un caro saluto dottoressa Paola De
Buongiorno, provi a pensare ad un percorso che coinvolga anche i propri famigliari.

Saluti

MT
Salve, sarebbe molto importante iniziare una psicoterapia, se fosse possibile coinvolgendo anche i suoi genitori. Aiuterebbe lei ad uscire dallo stato di sofferenza in cui si trova e potrebbe aiutare L’ intero sistema familiare a star meglio vista la situazione.
Cordiali saluti
Dottor Diego Ferrara
Buongiorno, mi piacerebbe conoscere la sua età per poterle dare un consiglio
drssa Airoldi Elisabetta
Buongiorno, la sua richiesta di aiuto è importante e sarebbe il caso che si rivolgesse ad uno psicoterapeuta per prendersi cura di questa sofferenza. Potrebbe anche pensare di coinvolgere i suoi genitori in un percorso di terapia familiare. Le due cose non si escludono a vicenda. Cordialmente, Dott.ssa Semeraro

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