mi sento sempre una delusione per i miei genitori. Mi ritengo una brava persona. Aiuto sempre tutti,

23 risposte
mi sento sempre una delusione per i miei genitori. Mi ritengo una brava persona. Aiuto sempre tutti, ci metto tutto il mio impegno e do sempre il massimo a scuola e nelle relazioni con gli altri. Ma sono anche molto sbadata, dimentico le cose, procrastino e faccio molte cose senza pensare alle conseguenze di impulso. Lo faccio perchè negli scorsi 3 mesi ho sofferto tantissimo e avrei voluto letteralmente suicidarmi e adesso che è arrivata l'estate sento I'esigenza di fare cose senza pensarci troppo e divertirmi e stare tranquilla, so che è una cosa un po' egoista da fare ma sento la necessità di farlo. Ma i miei genitori sono tutto l'incontrario di questo. Loro vogliono che io sia perfetta sempre che sia più responsabile più attenta più tutto. Non andrò mai bene per loro. Soffro di autolesionismo e soffro di attacchi di panico per questo. Sto male ma a loro sembra non importare. NON gliene frega niente di me sono un totale fallimento e non andrò mai bene per nessuno. Che posso fare?
Dott. Roberto Marchetti
Psicologo, Psicologo clinico, Sessuologo
Roma
Buongiorno, mi dispiace molto per quello che sta passando e credo da quello che scrive che è già un pò che la situazone non migliora. Io le proporrei di non stare sola in questa situazione, la sua richiesta di aiuto deve essere presa in carico in qualche modo per il suo benessere psicologico. Non escluderei anche una terapia famigliare ma per ora la priorità è lei. Rimango disponibile e la invito a prenotare un consulto. Saluti dott. Roberto Marchetti
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Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio che esprime attraverso queste parole.
Ritengo fondamentale che lei intraprenda un percorso psicologico per elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi alla situazione da lei riportata e trovare strategie utili per fronteggiare le situazioni particolarmente problematiche onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Ritengo che possa esserle utile anche trovare nuove modalità per valutare le situazioni difficili e reagirvi in maniera efficace onde evitare di farsi travolgere da questa spirale di negatività.
Cordialmente, dott FDL
Dott. Valeriano Fiori
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Salve, mi dispiace per la situazione che sta vivendo. Scrive di star male e di non riuscire a gestire la situazione, le consiglio quindi di intraprendere un percorso psicologico per riuscire ad affrontare il disagio che descrive.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Dott.ssa Valentina Antoci
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Gentile Utente, mi dispiace molto per la sofferenza che sta provando. Dalle informazioni che ha fornito non so se ha già raggiunto la maggiore età, se così fosse potrebbe esserle d’aiuto rivolversi ad uno psicologo per intraprendere un percorso di supporto psicologico per poter acquisire nuove strategie per gestire in maniera più funzionale i suoi stati emotivi. Se fosse minore chieda ai suoi genitori di contattare un terapeuta che possa aiutarla e se possibile sarebbe anche utile poter coinvolgere anche i suoi genitori.
Un cordiale saluto
Dr. Ugo Ungaro
Psicologo, Psicoterapeuta
L'Aquila
Salve una buona possibilità può essere legata al chiedere un consulto con uno psicoterapeuta per valutare la sua situazione e poi stabilire le eventuali attività. Solo sulla base delle sue indicazioni riportate su questa nota si possono fare delle ipotesi troppo generiche e vaghe poiché sono necessari ulteriori elementi che di possono raccogliere durante un primo incontro. Non valuti questa eventualità come a un fallimento personale ma la legga come una nuova possibilità che le consentirebbe di leggere in modo diverse le esperienze di cui parla. Pensi a questo lavoro come ad un ampliamente delle sue vedute e delle sue conoscenze legate ai suoi aspetti psicologici. Un cordiale saluto
Dott.ssa Anna Paolantonio
Psicologo, Psicoterapeuta, Posturologo
Roma
Salve. Non scambi un pó di rispetto e di amore per sé per egoismo. La perfezione non esiste, esiste l'aspetto umano di ognuno, con i pregi e i difetti. Sarebbe sano intraprendere un percorso psicoterapeutico che possa aiutarla a stimolare la fiducia in sé, in modo da subire meno i condizionamenti altrui e che non la faccia sentire sbagliata se non risponde alle aspettative degli altri. Distinti saluti
Dr. Stefano Golasmici
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Milano
Gent.ma, stando alla sua descrizione è opportuno che si rivolga ad uno specialista per farsi aiutare, in modo che sia possibile valutare meglio le turbolenze emotive, i pensieri e i comportamenti che descrive e ipotizzare un lavoro psicoterapeutico. SG
Dott.ssa Laura Perdisci
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Cagliari
Gent.le Utente,
Mi dispiace per la sua situazione. Sono certa che un percorso di psicoterapia possa aiutarla nel suo vissuto emotivo, nella sua immagine di Sé e nel pensiero.
Un saluto
Dott.ssa Laura Perdisci
Dr. Ivano Ancora
Psicoterapeuta, Psicologo
Torino
Salve,
dove sta scritto che se non vai bene per i tuoi genitori non vai bene per nessuno?
Se da sempre il loro rimandi era che non andavi bene, questa è l'identità di importazione che hai dovuto fare tua.
Paradossalmente farli contenti potrebbe, per una parte di te, sembrare inaccettabile.
Si tratta di scoprire le Tue più recondite risorse per metterle al servizio di un percorso di autorealizzazione che ti veda al timone della tua barca e con una rotta che ti incuriosisca e ti appassioni.
Questo è amor proprio e non egoismo,
Naviga senza cadere nel gorgo della pura sottomissione, ma stai attenta agli scogli della rivalsa e della mera rappresaglia.
Un percorso terapeutico che ti aiuti nell'accedere alla tua ricchezza interiore potrebbe esserti utile.
Datti il permesso di meravigliarti di te stessa.
Il comportamento autolesionistico a volte serve per uscire da stati mentali annichilenti. Saper accogliere il dolore è il primo passo per il cambiamento.
Farlo in un contesto terapeutico è meglio.
La saluto cordialmente.
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buonasera, leggere la sua disperazione non fa certamente piacere. Le consiglio caldamente di proseguire o iniziare una psicoterapia personale e se fosse possibile, potrebbe essere utile il coinvolgimento dei suoi genitori.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott.ssa Maria Lombardo
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Meta
Buonasera, ho letto in questa lettera tanta solitudine e forza di riprendere in mano la propria vita. Non è facile a volte farsi vedere, specie quando si è diventati bravi a essere invisibili magari per un pò di libertà in più. Vorrei ascoltarla per supportarla per rivedere una nuova realtà.
L'aspetto. Saluti
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Dott.ssa Alice Carbone
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno, la sua lettera mi ha trasmesso tanto dolore e sofferenza. Mi dispiace profondamente per ciò che prova e sta vivendo.
Ho la sensazione che sia molto giovane, forse anche minorenne. Se è minorenne, potrebbe provare a chiedere ai suoi genitori di aiutarla a cercare uno psicologo con cui parlare. Se è maggiorenne, invece, se vuole può farlo da sola.
Credo sarebbe molto importante per lei avere uno spazio in cui essere sostenuta, supportata, non giudicata e accolta. Soprattutto visti i difficili mesi passati e gli stati d'animo negativi che vive.
Per qualsiasi richiesta o chiarimento, mi scriva pure quando vuole, sono disponibile.
Un caro saluto,
Dott.ssa Alice Carbone
Buonasera, da ciò che scrive emerge uno stato di solitudine, di malessere ma nello stesso tempo una richiesta di aiuto verso i suoi genitori che sembrano invece non cogliere in alcun modo, da ciò che ci riporta. Quanti anni ha? Sarebbe importante avere più informazioni.. perché non si rivolge a uno psicologo così da riportare tutti i suoi vissuti, raccontare le sua storia e lasciarsi aiutare a stare meglio?! Se fosse minorenne avrebbe bisogno della loro autorizzazione. Ne parli con loro, se così fosse, su cio che sta provando e del suo bisogno di stare meglio.
Resto a disposizione un caro saluto dottoressa Paola De
Dott. Massimiliano Trossello
Psicologo, Terapeuta, Psicologo clinico
Leinì
Buongiorno, provi a pensare ad un percorso che coinvolga anche i propri famigliari.

Saluti

MT
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Salve, sarebbe molto importante iniziare una psicoterapia, se fosse possibile coinvolgendo anche i suoi genitori. Aiuterebbe lei ad uscire dallo stato di sofferenza in cui si trova e potrebbe aiutare L’ intero sistema familiare a star meglio vista la situazione.
Cordiali saluti
Dottor Diego Ferrara
Buongiorno, mi piacerebbe conoscere la sua età per poterle dare un consiglio
drssa Airoldi Elisabetta
Dott.ssa Fabrizia Semeraro
Psicologo, Psicoterapeuta
Bologna
Buongiorno, la sua richiesta di aiuto è importante e sarebbe il caso che si rivolgesse ad uno psicoterapeuta per prendersi cura di questa sofferenza. Potrebbe anche pensare di coinvolgere i suoi genitori in un percorso di terapia familiare. Le due cose non si escludono a vicenda. Cordialmente, Dott.ssa Semeraro
Dott. Diego Emmanuel Cordoba
Psicologo, Psicologo clinico
Bergamo
In ambito psicologico sistemico relazionale, potremmo interpretare il tuo sentimento di delusione nei confronti dei tuoi genitori come una dinamica di interazione familiare che potrebbe avere contribuito a creare il tuo attuale stato emotivo e comportamentale. È importante ricordare che ognuno di noi porta con sé delle dinamiche relazionali e familiari che influenzano il modo in cui ci percepiamo e ci comportiamo.
Il tuo bisogno di divertirti e di prendere delle pause dopo un periodo così difficile potrebbe essere interpretato come un tentativo di autoguarigione e di auto-cura. È comprensibile che senta la necessità di allontanarti dai pensieri e dalle preoccupazioni che ti affliggono, anche se ciò potrebbe sembrare egoista ai tuoi genitori.
È importante comunicare apertamente con i tuoi genitori riguardo ai tuoi sentimenti e alle tue esigenze emotive. Potresti provare a spiegare loro che hai bisogno di tempo per te stessa per elaborare e superare le difficoltà che hai attraversato, e che hai bisogno del loro supporto e della loro comprensione in questo momento.
Inoltre, potresti considerare di rivolgerti a un professionista della salute mentale, come uno psicologo o uno psicoterapeuta, per esplorare ed affrontare i tuoi sentimenti di autolesionismo, attacchi di panico e bassa autostima. Un percorso di terapia potrebbe aiutarti a comprendere meglio te stessa, ad affrontare le tue difficoltà emotive e relazionali, e a sviluppare strategie per migliorare la tua salute mentale e il tuo benessere generale.
Ricorda che non sei un fallimento e che hai il diritto di prenderti cura di te stessa e di chiedere il supporto di chi ti circonda. Sii gentile con te stessa e cerca di trattarti con compassione e rispetto, come meritano tutte le persone. Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio di consultazione.
Dott. Cordoba
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Dott.ssa Martina Virgilio
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Buonasera, mi dispiace molto per quello che stai vivendo e ti ringrazio per averlo condiviso. Riconoscere ed esprimere il proprio dolore è già un passo fondamentale. Non ho abbastanza elementi per darti dei consigli specifici e la tua situazione merita la giusta attenzione e il giusto approfondimento. Per questo ti consiglio di rivolgerti ad un professionista e valutare l'inizio di un percorso terapeutico per provare ad affrontare il tuo malessere e tutto ciò che comporta. Ci tengo però a sottolineare una cosa, ricorda che sei un essere umano e come tutti gli esseri umani sei imperfetta. Soddisfare sempre le aspettative altrui e aspirare alla perfezione può causare un enorme dolore. Essere sbadata, procrastinatrice e impulsiva non ti definisce come persona. Prova a non essere troppo severa con te stessa, riconosci la tua umanità, i tuoi lati imperfetti e concediti la libertà di essere e fare ciò che desideri. Ascoltati e prova a ricordare che se senti la necessità di divertirti, hai tutto il diritto di farlo. Non è egoismo, è amor proprio. Infine, ti consiglio di provare a scoprire e valorizzare chi sei, al di là delle aspettative degli altri. Cosa ti piace? Cosa ti appassiona? Cosa ti fa stare bene? Prenditi del tempo per te senza sentirti in colpa. Spero che con il giusto supporto riuscirai a comprendere che non sei un totale fallimento. Rimango a disposizione. Un caro saluto. Dott.ssa Martina Virgilio
Dott. Valerio Borzi
Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Buongiorno e grazie della sua condivisione. Posso immaginare quanta pressione può sentire addosso in questa situazione.
Sarebbe utile per me iniziare un percorso per iniziare ad accettarsi per ciò che è, per uscire almeno in parte dalla visione del "non vado bene per gli altri" quindi "non sono ok". Per rinforzare quindi la sua persona per ciò che è, che non deve essere modificata in quanto sbagliata.
A presto
VB
Dott. Giorgio De Giorgi
Psicologo, Psicologo clinico
Bologna
Buongiorno innanzitutto,

Mi sembra che lei stia attraversando un momento davvero complesso, dove il desiderio di essere se stessa si scontra con le aspettative degli altri, e questo sembra amplificare il senso di frustrazione. Si è mai chiesta cosa accadrebbe se riuscisse a guardare la situazione da una prospettiva diversa, come se il suo bisogno di serenità non fosse un atto egoista, ma una parte fondamentale del suo benessere? Forse potrebbe esplorare come i suoi desideri di pace e leggerezza possano convivere con il desiderio di soddisfare se stessa, piuttosto che gli altri. Le sue difficoltà non la definiscono, ma potrebbero essere anche un'opportunità per scoprire nuove risorse dentro di sé. Cosa ne pensa?
Mi tengo a disposizione,

Un caro saluto,

Dr. Giorgio De Giorgi
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Intanto voglio ringraziarla sinceramente per la fiducia che ha mostrato nel condividere qualcosa di così intimo e doloroso. Le sue parole raccontano di un vissuto profondo, fatto di sofferenza, ma anche di consapevolezza, desiderio di vivere e forza nel chiedere aiuto. Questo, mi creda, è un segnale importante. È la dimostrazione che, nonostante tutto, dentro di lei c'è una parte che vuole stare meglio, che sente di meritare di più, e che sta cercando risposte e strumenti per uscire da questo senso di fallimento. Quello che sta vivendo ha un nome, ed è importante riconoscerlo. Quando si sente come se non si riuscisse mai a essere all’altezza, quando il giudizio degli altri – in particolare dei propri genitori – pesa come una condanna, e quando si inizia a pensare di non valere niente o di non meritare amore, spesso si è immersi in una modalità di pensiero che la psicoterapia cognitivo-comportamentale definisce “schema disfunzionale di inadeguatezza”. È come se nella mente si fosse radicato un filtro che deforma ciò che accade, facendo sembrare ogni errore o dimenticanza una prova del proprio fallimento. Ma questo filtro non è verità, è una convinzione, e come tutte le convinzioni può essere esplorata, compresa, messa in discussione e trasformata. Lei dice di essere sbadata, di fare le cose impulsivamente. Ebbene, questi comportamenti, quando inseriti in un contesto di forte stress emotivo, sono assolutamente comprensibili. Quando si è vissuto un periodo in cui si è toccato il fondo, in cui l’idea del suicidio è diventata concreta, è normale che il corpo e la mente, una volta fuori da quella tempesta, chiedano una pausa, un momento di leggerezza, di libertà. Non c’è nulla di sbagliato in questo bisogno. Non è egoismo, è sopravvivenza. È il suo modo, ora, di ricominciare a respirare. Il dolore che prova rispetto al rapporto con i suoi genitori è profondo. Quando sente di non essere mai abbastanza per loro, di essere invisibile, si attiva un senso di vuoto e impotenza che può portare a comportamenti autolesionistici o ad attacchi di panico. In terapia cognitivo-comportamentale lavoriamo su questi vissuti. Si impara a riconoscere i pensieri automatici negativi che alimentano il senso di colpa e di inadeguatezza, si imparano strategie per gestire le emozioni intense, e si esplorano nuove modalità per affrontare le relazioni familiari in modo meno distruttivo. Il suo valore non dipende da quanto è perfetta, da quanto è produttiva, o da quanto riesce a compiacere gli altri. Lei ha valore perché è una persona, perché sente, ama, cerca di dare il meglio, anche quando le cose sono difficili. E questo non va mai dato per scontato. Le relazioni con i genitori possono essere complicate, e non sempre sono in grado di vedere o accogliere il dolore dei figli come vorremmo. A volte, anche loro hanno dei limiti emotivi, o portano con sé modelli educativi rigidi. Ma questo non significa che il suo dolore non sia legittimo. Lei merita ascolto, comprensione e cura. Il primo passo che le consiglierei è quello di rivolgersi a uno psicologo, meglio se ad orientamento cognitivo-comportamentale. Un percorso psicologico potrà aiutarla a mettere ordine nei pensieri, a comprendere le sue emozioni, a sviluppare nuove strategie per affrontare i momenti difficili e, soprattutto, a ricostruire un’immagine di sé più autentica e compassionevole. Non è da sola. E non è un fallimento. Sta già facendo qualcosa di straordinario: sta cercando di guarire. E guarire si può, un passo alla volta, con gli strumenti giusti e con il sostegno adeguato. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dott.ssa Eva Donnini
Psicologo, Psicologo clinico
Grosseto
Ciao, grazie per aver condiviso apertamente quello che stai vivendo. Le tue parole fanno capire quanto stai soffrendo e quanta forza ci sia comunque nel voler cercare aiuto, anche quando tutto sembra troppo.
Non sei un fallimento: sei una persona che sta cercando di sopravvivere in un momento di dolore intenso, e questo richiede coraggio.
Quello che descrivi — sentirsi una delusione, avere pensieri autolesivi e attacchi di panico — è il segnale che stai vivendo un forte disagio emotivo e che hai bisogno di qualcuno che ti aiuti a prenderti cura di te, con rispetto e senza giudizio. È comprensibile che tu voglia libertà e leggerezza dopo mesi difficili: non è egoismo, è un bisogno profondo di respirare.
Ti consiglio di non restare sola in questo momento. Parlarne con un professionista può aiutarti a:
- gestire i pensieri autolesivi e l’ansia,
- capire meglio il rapporto con i tuoi genitori e come proteggerti emotivamente,
- ritrovare fiducia in te stessa e nel tuo valore.
Se vuoi, possiamo iniziare un percorso psicologico online insieme, in uno spazio sicuro dove potrai parlare liberamente, senza giudizi, e cominciare a ricostruire equilibrio e serenità passo dopo passo.

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