Il mio ragazzo urla e dice cattiverie durante litigi

24 risposte
Il mio ragazzo urla e dice cattiverie durante litigi
Dott.ssa Maria Carla del Vaglio
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Napoli
Buongiorno,
capisco quanto possa essere difficile trovarsi in una relazione in cui, durante i litigi, il proprio partner perde il controllo e comunica in modo aggressivo. Anche quando non si arriva a gesti fisici, le parole possono ferire profondamente, soprattutto se dette con rabbia o con l’intento di colpire.

È importante chiedersi come ci si sente in quei momenti: se ci si sente svalutati, impauriti, o se si ha la sensazione di camminare sulle uova per evitare un’esplosione, potrebbe essere utile prendersi uno spazio per riflettere.

Spesso in questi casi può essere difficile riuscire a comunicare in modo efficace, soprattutto se l’altra persona non è disponibile ad ascoltare. In queste situazioni un supporto psicologico può aiutare a fare chiarezza, a comprendere meglio cosa si sta vivendo e a trovare il modo migliore per tutelare il proprio benessere emotivo e relazionale.

Resto a disposizione se ha bisogno di un confronto.

Un caro saluto.

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Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Mi dispiace molto per quello che stai vivendo. Quando durante un litigio una persona inizia a urlare e a dire cattiverie, può generarsi un clima di forte disagio e sofferenza emotiva. Questi comportamenti, se ripetuti nel tempo, possono compromettere la qualità della relazione e il benessere psicologico di chi li subisce.

È importante sapere che, anche nei momenti di conflitto, ci sono modi sani per esprimere rabbia o frustrazione senza ferire l'altro. Urlare e usare parole offensive non è un modo costruttivo per affrontare i problemi, e può essere indice di una difficoltà nella gestione delle emozioni o nella comunicazione di coppia.

Se ti senti spesso svalutata, attaccata o spaventata durante i litigi, può essere utile fermarsi a riflettere su come ti senti all’interno della relazione e su cosa desideri per il tuo benessere emotivo. In ogni caso, non sei tenuta a tollerare comportamenti che ti fanno star male.

Sarebbe utile e consigliato, per approfondire e comprendere meglio la situazione, rivolgersi ad uno specialista.

Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Dott. Riccardo Fochesato
Psicologo, Psicologo clinico
Trento
Gentile utente, mi dispiace sapere che sta vivendo momenti così difficili all’interno della sua relazione. Quando, durante un conflitto, l’altra persona alza la voce o usa parole dure e offensive, è normale sentirsi feriti, confusi o sopraffatti. Le dinamiche comunicative durante i litigi possono avere un forte impatto sul benessere emotivo, soprattutto se diventano frequenti o intense. È importante ricordare che in una relazione sana, anche il disaccordo dovrebbe poter essere espresso nel rispetto reciproco. Le parole hanno un peso, e se in certi momenti diventano strumenti per ferire, è legittimo porsi delle domande su come ci si sente all’interno di quella relazione. Potrebbe essere utile provare a parlare con il suo partner in un momento di calma, condividendo come si sente quando i toni si alzano e quanto questo le faccia male. Se il confronto diretto risulta difficile o non porta cambiamenti, considerare un supporto di coppia, o anche individuale, può essere un modo per tutelare se stessa e comprendere meglio i suoi bisogni emotivi. Si prenda cura del suo benessere: il rispetto, in una relazione, non è una concessione ma una base fondamentale. Resto a disposizione se sente il bisogno di parlarne ancora.
Dott.ssa Giada Di Veroli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, ha provato a parlargli di come la da sentire ?
Buoansera, la ringrazio per aver condiviso con noi la sua situazione. La soluzione migliore è sempre il dialogo calmo e pacato. Nel momento in cui si calma (o prima che cominci ad urlare) è importante parlare con calma per appianare i motivi del litigio ma anche agli effetti che ha il suo urlare su di lei. E' importante non apparire accusatori, ma semplicemente far capire al suo ragazzo quali effetti ha su di lei, per poi chiedergli i motivi che l'hanno portato a litigare.
Se ha bisogno di una consulenza, sono a disposizione anche online
Dott.sa Elena Bonini
Dott.ssa Ilaria Francomano
Psicologo, Psicologo clinico
Caselle di Sommacampagna
Salve,
ha provato a dare il suo punto di vista e come questi la fa sentire? Come si sente? C'è la possibilità di trovare insieme soluzioni alternative? Come sta in un rapporto così?
Ci sarebbero tanti aspetti da approfondire, la invito a una riflessione sui propri stati d'animo e, eventualmente, a uno spazio d'ascolto per lei.
Un caro saluto,
Dott.ssa Francomano Ilaria
Dr. Paolo Di San Diego
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Bari
Gentile utente, immagino che per lei non deve essere facile sostenere il suo partner durante questi momenti. Non è sempre facile mantenere la calma durante un litigio, ma è necessaria una certa lucidità per far sì che il confronto dia i suoi frutti. Lei sente che questo avviene? oppure sente che le comunicazioni tra voi sono interrotte?
Dott.ssa Antonella Bellanzon
Psicologo, Psicologo clinico
Massa
Nessuno, mai, dovrebbe urlarti contro o dirti cattiverie. Neanche quando è arrabbiato. Neanche se “poi si scusa” o “non lo fa sempre”. L’amore, quello vero, non urla per farsi sentire e non ti ferisce quando siete in disaccordo.
Quando una persona: alza la voce per imporsi, ti dice parole che ti umiliano, ti feriscono, ti svalutano,
ti fa sentire sbagliata, fragile, o colpevole per il suo comportamento...non si tratta più solo di “litigi”. Si tratta di dinamiche tossiche. E possono avere un impatto enorme sulla tua autostima e sul modo in cui ti vedi.
So che stai vivendo un momento molto difficile, con tantissime cose da affrontare — e avere accanto una persona che invece di essere rifugio, diventa altra fonte di dolore… può farti sentire ancora più sola, ancora più confusa.
Quindi lasciami chiederti, con tutta la delicatezza possibile: Come ti senti tu, dentro, dopo quei litigi? Hai mai avuto paura di lui? Riesci a parlarne con qualcuno (una terapeuta, un'amica, chiunque)?
Ti meriti relazioni in cui: quando c’è un problema, se ne parla, non si urla; anche nei momenti difficili, sei rispettata; il tuo dolore non viene sminuito, ma accolto; ti senti al sicuro, non in allerta. Se senti che stai in un contesto emotivamente violento, possiamo valutare insieme strategie per prenderti cura di te, magari anche in un percorso terapeutico più centrato su questo.
Dott.ssa Antonella Bellanzon








Il soggetto della frase è il suo ragazzo, ma chi pone "la domanda" è lei. Non possiamo, sapere perché accade quello che racconta con queste poche parole, per saperlo dovrebbe essere il suo ragazzo il soggetto della terapia. Ma si può provare a comprendere come si pone lei e qual è la sua posizione, il suo vissuto, rispetto a ciò.
Dott.ssa Giulia Casole
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Capisco che ti senti ferita e a disagio. Urlare e dire cattiverie durante i litigi non è un modo sano di comunicare in una relazione. Questo comportamento può minare la fiducia, il rispetto e la sicurezza emotiva. Ti incoraggio a parlare apertamente con il tuo ragazzo di come ti fa sentire il suo modo di reagire durante i conflitti e a cercare insieme modi più costruttivi per affrontare i disaccordi. Se la situazione persiste o ti senti a disagio, potrebbe essere utile considerare un supporto esterno, come una consulenza di coppia o individuale, per esplorare dinamiche e trovare strategie più sane.
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
La ringrazio per aver condiviso questa parte così delicata e dolorosa della sua esperienza. Raccontare che il proprio compagno urla e dice cattiverie durante i litigi non è mai semplice, e il fatto che lo stia facendo è un segnale importante del suo desiderio di comprendere meglio cosa sta accadendo e, forse, di trovare una via per tutelare se stessa e il vostro rapporto. Nelle relazioni affettive, il conflitto è inevitabile. Discutere è umano, e può anche essere sano se aiuta a chiarirsi, a crescere insieme, a trovare compromessi. Tuttavia, quando durante un litigio si alzano i toni fino ad arrivare a urla o a parole che feriscono profondamente, il rischio è che la comunicazione perda la sua funzione costruttiva e diventi distruttiva. Le parole, specie quelle dette in un momento di rabbia, possono lasciare ferite profonde, che spesso restano anche quando la rabbia passa. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, le modalità con cui comunichiamo nei momenti di tensione dipendono in parte dalle nostre abitudini apprese, dalle emozioni che non sappiamo gestire e dai pensieri automatici che si attivano in modo inconsapevole. Quando una persona urla o insulta, spesso lo fa perché si sente sopraffatta da emozioni intense, come la rabbia, la frustrazione o la paura di non essere capita. Ma ciò non giustifica in alcun modo un comportamento che fa male all’altro. La cosa importante, in questo momento, è che lei si interroghi su come queste dinamiche la fanno sentire. Si sente al sicuro in questa relazione? Riesce a esprimere i suoi bisogni senza temere una reazione aggressiva? Dopo i litigi, il suo compagno è in grado di assumersi la responsabilità di ciò che ha detto o tende a minimizzare, giustificare, o addirittura colpevolizzarla? Queste sono domande fondamentali, perché il rispetto reciproco è il pilastro di ogni relazione sana. Le parole cattive non sono mai “solo parole”, e se questa modalità si ripete nel tempo, può arrivare a compromettere profondamente la sua autostima, la sua serenità e il suo senso di valore personale. Nella terapia cognitivo-comportamentale si lavora spesso su come riconoscere e modificare i pensieri disfunzionali che alimentano la rabbia e i comportamenti aggressivi, ma anche su come sviluppare modalità più efficaci e rispettose per affrontare i conflitti. Questo tipo di percorso, però, richiede la volontà e l’impegno di entrambi. Se il suo compagno riconosce che c'è un problema e desidera cambiare, allora è possibile lavorarci. Ma se questo comportamento viene ripetuto, negato o giustificato, è importante che lei possa riflettere anche su cosa desidera per sé, sul tipo di amore che merita, e sulla possibilità di prendersi cura dei suoi confini emotivi. Può essere molto utile per lei parlare con un professionista per elaborare questi vissuti, per rafforzare le sue risorse interne e per decidere, con maggiore chiarezza, quali passi fare per proteggersi emotivamente e costruire relazioni fondate sul rispetto. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dott.ssa Elvira Merando
Psicologo, Psicologo clinico
Spezzano della Sila
Tutti possono perdere la calma, specialmente in situazioni stressanti, ma se il tono ed i contenuti diventano costantemente aggressivi, si entra in una dinamica di relazione disfunzionale, che può anche sfociare in una forma di abuso psicologico. Bisogna interrogarsi: mi sento rispettata? dopo il litigio c'è spazio per una riparazione autentica o meno. interrogarsi sulla qualità del legame. Un supporto psicologico può aiutare a valutare con maggiore chiarezza ed essere più consapevoli.
Dott.ssa Lucrezia Navarra
Psicologo, Psicologo clinico
Bassano del Grappa
Mi dispiace che tu stia vivendo una situazione del genere. Quando una persona urla o dice cattiverie durante un litigio, può lasciare un segno profondo, soprattutto se si tratta di qualcuno a cui tieni. Questi comportamenti possono far sentire svalutati, confusi, o addirittura colpevoli, anche quando non lo si è.

È importante distinguere tra uno sfogo dettato dalla frustrazione e un comportamento che diventa offensivo o abusivo. Nessuno merita di essere trattato con mancanza di rispetto, anche nei momenti di conflitto. Le relazioni sane si basano su comunicazione, ascolto reciproco e capacità di affrontare i disaccordi in modo costruttivo, non distruttivo.

Ti invito a riflettere su come ti senti dopo questi litigi: ti senti al sicuro? Riesci a parlare apertamente con lui, anche dei suoi comportamenti? E soprattutto, lui è disposto ad ascoltare il tuo punto di vista e lavorare su sé stesso?

A volte può essere utile coinvolgere una figura esterna, come uno psicologo, per migliorare la comunicazione e imparare a gestire i conflitti in modo più sano. E se mai dovessi sentirti costantemente denigrata, impaurita o sotto pressione, è fondamentale dare priorità al tuo benessere e alla tua sicurezza emotiva.
Se sentissi di aver bisogno di parlarne sono qui per aiutarti.

Un abbraccio,

Dott.ssa Lucrezia Navarra

Salve, questo succede spesso o di rado?
Dott.ssa Lavinia Giancaspero
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente, mi dispiace sapere che ti trovi a vivere queste situazioni con il tuo ragazzo. Quando, durante un litigio, una persona urla e dice cose cattive, è naturale sentirsi confusi, feriti o anche spaventati.
In una relazione sana, anche i conflitti (che sono normali e inevitabili ) dovrebbero essere affrontati nel rispetto reciproco. Quando invece le discussioni diventano momenti in cui uno dei due si sente sminuito, spaventato o colpevolizzato, è importante fermarsi a riflettere. Nessuno merita di essere trattato con aggressività o mancanza di rispetto, neanche nei momenti più tesi.
Se ti accorgi che queste situazioni ti fanno stare male, potrebbe essere utile parlarne apertamente con lui, in un momento tranquillo, lontano da un litigio. Puoi provare a spiegare con calma come ti senti quando alza la voce o usa parole che ti feriscono, senza accusarlo, ma centrando il discorso sui tuoi vissuti (ad esempio: "Quando succede, mi sento piccola, insicura, e ho paura che non mi stai ascoltando davvero"). A volte, chi alza la voce non si rende conto dell’effetto che ha sull’altro, ma questo non giustifica certi comportamenti: è importante che ci sia disponibilità ad ascoltarsi e a trovare insieme modi più sani per affrontare i conflitti.
Se invece ti rendi conto che questi episodi sono frequenti, che ti senti costantemente in tensione o che lui non è disposto a mettere in discussione il suo modo di comportarsi, può essere importante fermarsi e chiederti se questa relazione ti sta facendo bene. In questi casi, parlarne con qualcuno – un’amica, un professionista, un centro d’ascolto – può aiutarti a vedere le cose più chiaramente e a capire come muoverti.
Prendersi cura di sé significa anche riconoscere quando qualcosa ci ferisce e scegliere di proteggerci, anche se questo comporta prendere decisioni difficili. Ricordati che meritano rispetto non solo i tuoi sentimenti, ma anche i tuoi limiti.
Dott. Luca Vocino
Psicologo clinico, Psicologo
Trezzano Rosa
Buongiorno gentile Utente, mi dispiace che si trovi in una situazione tanto delicata e potenzialmente dolorosa. Quando in una relazione emergono modalità comunicative cariche di aggressività verbale (come urla e parole offensive) è importante fermarsi a riflettere con attenzione. Il litigio in una coppia è qualcosa di naturale e può anche essere costruttivo, ma quando i toni si alzano e diventano distruttivi, qualcosa si incrina nel rispetto reciproco e nella sicurezza emotiva.

Le parole, specie in momenti di rabbia, possono lasciare segni profondi. Ciò che conta non è solo il contenuto, ma anche il modo in cui ci si relaziona: se durante i litigi si verificano esplosioni verbali, umiliazioni o accuse offensive, è fondamentale interrogarsi non solo su cosa non funziona nella comunicazione, ma anche su quanto lei si senta al sicuro e rispettata all’interno della relazione.

Può essere utile chiedersi: come mi sento quando succede? Mi sento ascoltata o ferita, intimidita, confusa? Riesco a parlare dopo, o tutto finisce sotto al tappeto? Il suo disagio è più che legittimo, e merita ascolto. Non è “normale” né “accettabile” che il conflitto venga gestito con violenza verbale o intimidazione, anche se capita “solo” durante i litigi. È un segnale che qualcosa nella dinamica relazionale sta superando i limiti sani.

Il passo successivo potrebbe essere aprire uno spazio di confronto (se se la sente e se si percepisce al sicuro nel farlo) in cui comunicare al suo partner come si sente quando le parla in quel modo, quali effetti emotivi hanno su di lei quelle parole e se lui è disposto ad assumersi la responsabilità del suo modo di reagire. In molte coppie può essere utile anche intraprendere un percorso insieme, guidato da un professionista, per imparare a gestire il conflitto in maniera più rispettosa e funzionale.

Nel caso in cui si accorgesse che le dinamiche continuano a ripetersi, senza un cambiamento reale, o che queste situazioni diventano troppo dolorose da gestire da sola, un supporto psicologico individuale potrebbe aiutarla a ritrovare chiarezza e rafforzare la consapevolezza di ciò che desidera e merita in una relazione.

Le relazioni sane non sono prive di difficoltà, ma sono spazi in cui è possibile sentirsi accolti anche nella vulnerabilità, non attaccati o svalutati. Merita rispetto, sempre, anche e soprattutto quando si discute.

Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni o di intraprendere un percorso mi trova a disposizione,
Dott. Luca Vocino
Dott.ssa Angela Ritella
Psicologo, Psicologo clinico
Turi
Se queste e urla e cattiverie la turbano e avverte il bisogno di confrontarsi, sono a Sua disposizione per fornirLe un aiuto.
Quando una persona — in questo caso il tuo ragazzo — **urla e dice cattiverie durante i litigi**, non si tratta solo di "sfoghi" passeggeri: può essere un segnale di **comunicazione disfunzionale**, **gestione inadeguata della rabbia**, o addirittura un possibile inizio di **dinamiche tossiche** nella relazione.
1. **Comunicazione aggressiva non è mai sana**
In una relazione sana, anche nei momenti di conflitto, il rispetto non dovrebbe mai venire meno. Urlare o dire frasi cattive può avere un impatto emotivo molto forte: **ferisce l’autostima, genera insicurezza e crea paura**. Con il tempo, questo può portare a forme di dipendenza emotiva, chiusura, o ansia.
2. **Il litigio fa parte delle relazioni, ma il *come* è fondamentale**
Discutere è normale, ma quando il confronto si trasforma in attacco personale, c'è da chiedersi se **il problema è il tema del litigio o il modo in cui viene gestito**. Una persona che non riesce a controllarsi e ricorre a parole dure probabilmente non ha imparato a gestire le emozioni in modo maturo.
3. **Le parole lasciano segni**
Le “cattiverie” dette in un momento di rabbia possono lasciare **ferite emotive durature**, anche se poi arrivano le scuse. Non si tratta solo di perdonare, ma di capire se **quei comportamenti si ripetono** e se fanno parte di un modello.
4. **Potere, controllo, e rispetto**
Se queste esplosioni di rabbia sono un modo per **zittirti, farti sentire in colpa o minimizzare i tuoi bisogni**, allora la dinamica diventa potenzialmente **manipolatoria o abusante**. E questo non è mai giustificabile.
Cosa puoi fare?
- **Parlane con lui a mente lucida**, quando non siete in conflitto. Chiedigli se è consapevole del suo comportamento e come pensa di affrontarlo.
- **Ascolta il tuo corpo e le tue emozioni**: ti senti tesa, insicura, spaventata dopo un litigio? Questi segnali contano.
- **Stabilisci dei limiti chiari**: urla e insulti non sono mai accettabili. Se continui a tollerarli, rischi che diventino la norma.
- Se ti senti confusa, può essere utile parlare con uno psicologo o una psicologa per **riflettere su come ti senti nella relazione e su cosa è meglio per te.**
Se vuoi, puoi raccontarmi un po’ di più su come vanno le cose tra voi — come ti senti, se questi episodi sono frequenti, come reagisci tu — e ti aiuto a rifletterci insieme.
Dr. Jacopo Modoni
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Mi dispiace che tu stia vivendo una situazione così difficile. Quando in una relazione, durante i conflitti, uno dei due alza la voce o usa parole denigratorie, si entra in una dinamica che può diventare tossica e logorante. È importante sapere che non è normale né accettabile essere trattati con aggressività, anche nei momenti di rabbia.

La comunicazione conflittuale, se costante e caratterizzata da urla e insulti, può minare la sicurezza emotiva e l’autostima di chi la subisce. È importante chiederti: ti senti al sicuro in questa relazione? Riesci a esprimere i tuoi bisogni senza paura?

Spesso queste situazioni non migliorano da sole. Se senti che la situazione si ripete e ti fa stare male, può essere utile parlarne con un professionista che ti aiuti a capire meglio cosa stai vivendo, a mettere dei confini e a valutare come prenderti cura di te.

Un caro saluto,
Dott. Jacopo Modoni
Dott.ssa Carlotta Cazzin
Psicologo, Psicologo clinico
Padova
Gentilissima, la ringrazio per la sua condivisione.
Sarebbe utile approfondire maggiormente e raccontare quello che sta affrontando.
Come mai si verificano questi litigi? Quanto spesso accadono? Come la fanno sentire e cosa prova quando il suo ragazzo li affronta con queste modalità? Lei come si comporta durante il litigio?
Sono diverse le domande utili ad indagare questa dinamica, il come si instaura e come la fa sentire.
Sarebbe necessario avere maggiori informazioni per poterla aiutare, in ogni caso, potrebbe rivelarsi utile comunicare con il suo partner a riguardo, provare ad esplicitare ciò che lei prova quando il suo ragazzo adotta questi comportamenti.
Provi a dire come si sente, se prova rabbia, tristezza, fastidio o altro.
Le urla e il dire "cattiverie" potrebbero derivare da una difficoltà nel controllare una determinata emozione, un'emozione che è così forte che impedisce alla persona di parlare con tranquillità e con una modalità funzionale.
Nel caso in cui avesse già provato a parlarne con il suo partner, vede benefici nell'aver condiviso con lui questo suo sentire? Se non ci sono stati cambiamenti, come legge questa cosa? Cos'è che impedisce un litigio maturo e costruttivo?
Nel caso in cui necessitasse di un sopporto, rimango a disposizione.
Un caro saluto.
Dott.ssa Eleonora Liguori
Psicologo, Professional counselor, Psicologo clinico
Roma
Quando si alza la voce o si utilizzano parole dure durante una discussione, si crea un clima che può compromettere profondamente il benessere emotivo di entrambi, impedendo un'espressione autentica delle proprie emozioni e dei propri bisogni. Per questo motivo, potrebbe essere utile parlare con il proprio partner in un momento di calma, condividendo come ci si sente nella relazione e cercando insieme soluzioni alternative per comunicare in modo più costruttivo e sano la propria frustrazione o rabbia. Inoltre, potrebbe essere utile riflettere su ciò che si desidera per il proprio benessere emotivo, cercando di creare uno spazio di ascolto reciproco. Se, però, questo spazio di ascolto non sembra possibile, la invito a prendere in considerazione un percorso di coppia o uno spazio dedicato a sé, dove poter affrontare la situazione in modo più profondo. Resto a disposizione.
A volte, quando si litiga, capita di alzare la voce e di dire alle altre persone cose che in realtà non si pensano, tuttavia se lui mette in atto questa modalità ogni volta che capita di discutere sicuramente non è funzionale ad avere un dialogo efficace ed i commenti "cattivi" possono creare delle ferite a livello emotivo. Solitamente il momento di massima attivazione della rabbia non permette di ascoltarsi davvero: per questo a volte è meglio allontanarsi in quei momenti e riprendere la discussione quando si è più tranquilli
Dott. Sergio Borrelli
Psicologo, Psicologo clinico
Tradate
Buongiorno.
La sua dichiarazione è sobria, ma molto importante.
Le propongo un colloquio, anche online, per chiarire quanto ha scritto e dunque quello che avviene nella sua relazione di coppia.
Dott.ssa Giulia Virginia La Monica
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Trento
Gentile Utente,
può valutare un sostegno di coppia oppure individuale per individuare temi e modalità più funzionali, se questo è di interesse.
Saluti

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