Ho una pretuberanza sopra al tallone , è uno sperone calcaneare , è da tre mesi che lo sfregamento n
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Ho una pretuberanza sopra al tallone , è uno sperone calcaneare , è da tre mesi che lo sfregamento non mi permette di camminare come vorrei, a volte zoppico davvero, altre volte inizialmente sento dolore per lo sfregamento e subito dopo riesco a camminare anche per 5 km, ma poi ritorna il dolore ... questa cosa incomincia a preoccuparmi perchè leggendo commenti di persone o video in merito, comprendo che le onde d'urto possono aiutarti, ma anche no ... addirittura ho letto un commento di una persona che diceva che ci conviveva da tre anni ... ma veramente me l'hanno mandata così ;)
Salve. In realtà, questa condizione patologica ha un'eziologia multifattoriale, per questa motivazione i percorsi che portano alla guarigione possono essere anche molto differenti. Personalmente, ho approfondito lo studio di questa patologia e seguito diverse persone con percorsi differenziati e personalizzati. Ritengo che un colloquio approfondito con un esperto possa aiutarla a chiarirsi le idee. Da parte mia, le posso offrire una consulenza online gratuita, in modo da acquisire maggiori informazioni in merito. Se è interessato mi può contattare tramite messaggio.
Cordialità,
Alessia C
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Salve
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Grazie
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Buongiorno,
Per uno sperone calcaneare la soluzione migliore è eseguire delle onde d’urto.
Può rivolgersi ad un ortopedico di fiducia che può prescrivergliele. Sicuramente non sono piacevoli ma sono 3 da fare una volta a settimana. Il fisioterapista può consigliarle degli esercizi e dele scarpe con cui può gestire meglio questa situazione ma la terapia migliore sono sicuramente le onde d’urto focalizzate.
Per uno sperone calcaneare la soluzione migliore è eseguire delle onde d’urto.
Può rivolgersi ad un ortopedico di fiducia che può prescrivergliele. Sicuramente non sono piacevoli ma sono 3 da fare una volta a settimana. Il fisioterapista può consigliarle degli esercizi e dele scarpe con cui può gestire meglio questa situazione ma la terapia migliore sono sicuramente le onde d’urto focalizzate.
Buongiorno.
Senz’altro la problematica che la sta affliggendo e’ molto insidiosa e fastidiosa ma sarebbe frustrante affrontarla in maniera superficiale e protocollare.
Sarebbe necessario e opportuno eseguire dapprima un’anamnesi accurata, seguita da una valutazione osteopatica. Spesso , infatti, tali problematiche , sono solo l’ultimo anello di una catena disfunzionale che ha origine in altri distretti scheletrici e/o in altri sistemi.
Sovente, per inquadrare bene tale fastidio, sarebbe opportuno affrontarlo in maniera multidisciplinare, coinvolgendo , ad esempio, un podologo col quale collaborare e intavolare un percorso condiviso.
Il problema non è laddove si manifesta, le consiglio di non sottovalutare il tutto e rivolgersi a professionisti olistici e meticolosi.
Resto a disposizione per eventuali, ulteriori delucidazioni.
A presto e grazie.
Senz’altro la problematica che la sta affliggendo e’ molto insidiosa e fastidiosa ma sarebbe frustrante affrontarla in maniera superficiale e protocollare.
Sarebbe necessario e opportuno eseguire dapprima un’anamnesi accurata, seguita da una valutazione osteopatica. Spesso , infatti, tali problematiche , sono solo l’ultimo anello di una catena disfunzionale che ha origine in altri distretti scheletrici e/o in altri sistemi.
Sovente, per inquadrare bene tale fastidio, sarebbe opportuno affrontarlo in maniera multidisciplinare, coinvolgendo , ad esempio, un podologo col quale collaborare e intavolare un percorso condiviso.
Il problema non è laddove si manifesta, le consiglio di non sottovalutare il tutto e rivolgersi a professionisti olistici e meticolosi.
Resto a disposizione per eventuali, ulteriori delucidazioni.
A presto e grazie.
Buongiorno la protuberanza potrebbe essere anche una tendinite del tendine d'Achille. Le consiglio si fare un ecografia e successivamente rivolgersi ad un professionista per trattare al meglio il problema che, se trascurato, può cronicizzare.
Buona giornata
DOTT.SSA Antonella Bettelli
Buona giornata
DOTT.SSA Antonella Bettelli
Buongiorno,
lo sperone calcaneare se è calcificato è molto difficile da eliminare del tutto.
Deriva da un processo fisiopatologico legato ad un infiammazione in quella zona che è perdurata per troppo tempo.
In generale un'area infiammata ha un pH più acido e il corpo, per riuscire a riportarlo a livelli normali utilizza un meccanismo chiamato "sistema tampone" che risolve il problema.
La questione è che il sistema tampone utilizza uno ione con calcio, il quale si deposita spesso nella zona infiammata.
Se l'infiammazione si risolve rapidamente va tutto bene, in caso contrario si accumula e si creano calcificazioni (che in realtà hanno la consistenza della pasta del dentifricio).
Probabilmente questo sperone è conseguente ad un infiammazione reiterata del tendine del tricipite, un entesite (infiammazione dell'area in cui il tendine si inserisce sull'osso).
Probabilmente, se è un vero sperone, non si riassorbirà mai del tutto e, vero, le onde d'urto potrebbero non servire (però almeno un tentativo con le onde d'urto focali lo farei).
Detto questo va comunque capito il motivo per cui c'è stato questo sovraccarico, quindi consiglierei comunque una valutazione ampia dell'aspetto posturale e dei sovraccarichi che il corpo può aver avuto a livello posturale, fino ad infiammare in modo costante l'area.
lo sperone calcaneare se è calcificato è molto difficile da eliminare del tutto.
Deriva da un processo fisiopatologico legato ad un infiammazione in quella zona che è perdurata per troppo tempo.
In generale un'area infiammata ha un pH più acido e il corpo, per riuscire a riportarlo a livelli normali utilizza un meccanismo chiamato "sistema tampone" che risolve il problema.
La questione è che il sistema tampone utilizza uno ione con calcio, il quale si deposita spesso nella zona infiammata.
Se l'infiammazione si risolve rapidamente va tutto bene, in caso contrario si accumula e si creano calcificazioni (che in realtà hanno la consistenza della pasta del dentifricio).
Probabilmente questo sperone è conseguente ad un infiammazione reiterata del tendine del tricipite, un entesite (infiammazione dell'area in cui il tendine si inserisce sull'osso).
Probabilmente, se è un vero sperone, non si riassorbirà mai del tutto e, vero, le onde d'urto potrebbero non servire (però almeno un tentativo con le onde d'urto focali lo farei).
Detto questo va comunque capito il motivo per cui c'è stato questo sovraccarico, quindi consiglierei comunque una valutazione ampia dell'aspetto posturale e dei sovraccarichi che il corpo può aver avuto a livello posturale, fino ad infiammare in modo costante l'area.
Buongiorno, siccome il piede non è una parte del corpo che facilmente si mette a riposo è importante agire tempestivamente.
La durata varia dall'intensità, il lavoro quotidiano e la struttura del piede. Io consiglierei gli ultrasuoni a contatto e un podologo che fornisca dei plantari adeguati per attutire il dolore in posizione eretta. Le onde d'urto direi solo in seconda battuta.
La durata varia dall'intensità, il lavoro quotidiano e la struttura del piede. Io consiglierei gli ultrasuoni a contatto e un podologo che fornisca dei plantari adeguati per attutire il dolore in posizione eretta. Le onde d'urto direi solo in seconda battuta.
Buongiorno,
lo sperone calcaneare è praticamente sempre asintomatico e presente bilateralmente, cioè anche dall'altra parte, a carico del calcagno che non le duole.
La causa del suo dolore risiede in una tendinopatia achillea e il fatto che il dolore, dopo i primi passi, diminuisca, per poi tornare dopo alcuni km, è assolutamente normale.
Le onde d'urto possono aiutare ma, da letteratura, non sono risolutive.
La risposta alla sua "domanda d'aiuto" risiede nel ricondizionamento tendineo: cioè un protocollo di carico, di esercizio terapeutico, da svolgere domiciliarmente, in maniera progressiva, fino alla scomparsa del dolore e del problema.
Cordiali saluti
lo sperone calcaneare è praticamente sempre asintomatico e presente bilateralmente, cioè anche dall'altra parte, a carico del calcagno che non le duole.
La causa del suo dolore risiede in una tendinopatia achillea e il fatto che il dolore, dopo i primi passi, diminuisca, per poi tornare dopo alcuni km, è assolutamente normale.
Le onde d'urto possono aiutare ma, da letteratura, non sono risolutive.
La risposta alla sua "domanda d'aiuto" risiede nel ricondizionamento tendineo: cioè un protocollo di carico, di esercizio terapeutico, da svolgere domiciliarmente, in maniera progressiva, fino alla scomparsa del dolore e del problema.
Cordiali saluti
Capisco la tua frustrazione; lo sperone calcaneare, soprattutto quando causa dolore persistente e limitazioni, può essere davvero debilitante.
Il dolore che descrivi potrebbe dipendere da:
Infiammazione: Dopo periodi prolungati di attività, i tessuti si irritano.
Adattamento momentaneo: Durante una camminata prolungata, il corpo potrebbe adattarsi temporaneamente al dolore, ma una volta fermo, l’infiammazione si intensifica.
Sfregamento: L'irritazione causata da calzature inadeguate o dalla pressione ripetitiva aggrava il problema.
Utilizza plantari ortopedici: Scegli plantari progettati per ridurre la pressione sulla zona del tallone e migliorare l’assorbimento degli urti.
Scarpe morbide e ammortizzate: Preferisci calzature con un buon supporto dell’arco plantare e una suola morbida.
2. Riduci l'infiammazione
Impacchi freddi: Applica ghiaccio sulla zona per 10-15 minuti più volte al giorno.
Antinfiammatori: Consultati con un medico per l’utilizzo di farmaci come FANS (Ibuprofene o simili).
3. Terapie fisiche
Onde d’urto: È una terapia efficace per molti pazienti, ma non garantisce risultati al 100%. È comunque una soluzione da considerare, specialmente se associata a esercizi specifici.
Fisioterapia: Un fisioterapista può consigliarti esercizi per allungare i gemelli e la fascia plantare, riducendo la tensione sul tallone.
4. Esercizi di stretching
Allungamento del gemello: Appoggiati a un muro con le mani, piega una gamba in avanti e allunga quella posteriore mantenendo il tallone a terra.
Massaggio con una pallina: Usa una pallina da tennis per massaggiare delicatamente la pianta del piede.
Non è detto che tu debba convivere con questo problema per anni. Con un approccio mirato e personalizzato (terapie fisiche, modifiche dello stile di vita e calzature adeguate), molti pazienti ottengono miglioramenti significativi o risolvono completamente il problema.
Il dolore che descrivi potrebbe dipendere da:
Infiammazione: Dopo periodi prolungati di attività, i tessuti si irritano.
Adattamento momentaneo: Durante una camminata prolungata, il corpo potrebbe adattarsi temporaneamente al dolore, ma una volta fermo, l’infiammazione si intensifica.
Sfregamento: L'irritazione causata da calzature inadeguate o dalla pressione ripetitiva aggrava il problema.
Utilizza plantari ortopedici: Scegli plantari progettati per ridurre la pressione sulla zona del tallone e migliorare l’assorbimento degli urti.
Scarpe morbide e ammortizzate: Preferisci calzature con un buon supporto dell’arco plantare e una suola morbida.
2. Riduci l'infiammazione
Impacchi freddi: Applica ghiaccio sulla zona per 10-15 minuti più volte al giorno.
Antinfiammatori: Consultati con un medico per l’utilizzo di farmaci come FANS (Ibuprofene o simili).
3. Terapie fisiche
Onde d’urto: È una terapia efficace per molti pazienti, ma non garantisce risultati al 100%. È comunque una soluzione da considerare, specialmente se associata a esercizi specifici.
Fisioterapia: Un fisioterapista può consigliarti esercizi per allungare i gemelli e la fascia plantare, riducendo la tensione sul tallone.
4. Esercizi di stretching
Allungamento del gemello: Appoggiati a un muro con le mani, piega una gamba in avanti e allunga quella posteriore mantenendo il tallone a terra.
Massaggio con una pallina: Usa una pallina da tennis per massaggiare delicatamente la pianta del piede.
Non è detto che tu debba convivere con questo problema per anni. Con un approccio mirato e personalizzato (terapie fisiche, modifiche dello stile di vita e calzature adeguate), molti pazienti ottengono miglioramenti significativi o risolvono completamente il problema.
Salve, le strategie possono essere: terapia manuale, rinforzo del piede per incrementare la capacità di carico della fascia plantare, onde d'urto e trattamento ortesico con plantare correttivo ortopedico per scarico delle zone dolenti.
Buongiorno, inizialmente direi che le onde d'urto sono l'approccio più consigliato. Poi può succedere che non tutti abbiano lo stesso risultato ma non si fermi a quello che legge in internet. Ognuno ha il suo problema e la sua storia. Vero è che magari a seguire si può verificare se a livello di piede e di arto inferiore non ci sia qualcosa da correggere o da migliorare, soprattutto se per un po' di tempo ha zoppicato... Buona giornata
Buonasera, solitamente gli speroni calcaneari dovrebbero passare completamente dopo un ciclo di onde d’urto. Se così non fosse potrebbe essere che non era l’unico problema presente. Intendo dire che se la condizione è presente già da tempo e magari risposta di altre problematiche provenienti dalle tensioni muscolari del tricipite surale (tendine d’Achille) o muscoli annessi, sarebbe il caso di farsi vedere da un fisioterapista che possa valutarla e risolvere il suo problema.
Potrebbe essere il morbo di haglund, patologia caratterizzata proprio della formazione di una protuberanza ossea (esostosi) sopra la parte superiore del calcagno causando dolore e infiammazione nella zona. Generalmente causata da calzature inadatte o attività sportiva intensa può aiutare alla risoluzione del problema il trattamento della fascia plantare e del tricipite surale, macchinari come ultrasuoni e laser per ridurre infiammazione e dolore con l'aiuto di FANS e antinfiammatori.
Ha fatto RX ? Se e' sperone calcaneare, le onde d'urto focali sono il trattamento piu' consigliato, mentre se e' una esostosi ( Morbo di Haglund) si tratta con intervento chirurgico di ablazione, meglio se in chirurgia mini invasiva) con totale recupero in 2 o 3 mesi
Buonasera,
consiglio ciclo di onde d'urto focali e esercizi di stretching della fascia plantare e polpaccio. Possono volerci più cicli di onde d'urto. Valutare poi un cambio di calzature per ridurre l'impatto sul tallone durante il carico
consiglio ciclo di onde d'urto focali e esercizi di stretching della fascia plantare e polpaccio. Possono volerci più cicli di onde d'urto. Valutare poi un cambio di calzature per ridurre l'impatto sul tallone durante il carico
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