Ho preso x 30 anni psicofarmaci (antidepressivi tranquillanti)ora da 15 mesi ho smesso.(in circa 2 m

23 risposte
Ho preso x 30 anni psicofarmaci (antidepressivi tranquillanti)ora da 15 mesi ho smesso.(in circa 2 mesi).da sola è stato uno sbaglio, però, non torno indietro .il fatto che l'ansia mi sommerge e non so che fare.Fitoterapia aiuta poco .Non si a che specialista rivolgermi.Medico curante,no,mi vuole fare riprendere farmaci,neurologa,idem.Aiutatemi!
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, Mi spiace molto per la situazione che il disagio espresso punto per quanto riguarda i farmaci, si rivolga al medico prescrivente, sicuramente persona più competente in materia. Ritengo comunque fondamentale intraprendere un percorso psicologico al fine di conoscere le cause, origini ed i fattori di mantenimento dei suoi sintomi.
Cordialmente, Dott. FDL

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Dott. Simone Tealdi
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Torino
Buonasera. Per prima cosa, mi rivolgerei al medico ultimo che le aveva prescritto gli psicofarmaci per accertarsi sul da farsi. Dopo, mi sento di consigliarle assolutamente di rivolgersi ad uno psicologo per capire bene cosa l'ha portata ad avere tutta questa storia farmacologica.
dott Tealdi
Dott. Gianmarco Simeoni
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Varese
Buonasera Gentilentile Utente, mi dispiace per la sua situazione. Capisco che lei non voglia prendere più farmaci. Il farmaco però può essere utile nel momento in cui è sopraffatta dall'ansia e non riesce a condurre normalmente la sua vita, perché aiuta ad abbassarne i livelli. Chiaramente il farmaco da solo non basta: è dimostrato che l'efficacia maggiore di un intervento psicologico si ha con la combinazione di farmaci e psicoterapia insieme. Se però non vuole più assumerne, può iniziare con un percorso psicologico e, nel caso, valutare assieme allo specialista un consulto medico man mano che procede la terapia. Cordialmente, dott. Simeoni
Dott.ssa Francesca Tardio
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Torino
Cara utente, Le consiglio di prendere contatto con uno psichiatra o con lo specialista che le prescriveva i farmaci. Eventualmente le consiglierei di accompagnare all’assunzione di psicofarmaci anche un percorso psicoterapeutico. Il farmaco non è sufficiente, è essenziale per poter gestire al meglio la sintomatologia ansiosa accompagnarlo alla terapia.
Cordialmente.
Dott.ssa Francesca Tardio
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buonasera! Il consiglio è di rivolgersi ad uno psicoterapeuta in modo da contenere, affrontare e dare voce a ciò che l'ansia le sta indicando.
Rimango a sua disposizione per eventuali ulteriori spiegazioni.
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott.ssa Eugenia Cardilli
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Buonasera, capisco il suo stato d'allarme, soprattutto per l'ansia eccessiva che la sta sommergendo, come lei scrive nella sua domanda. Come prima cosa lei dovrebbe tornare dal medico che le aveva prescritto la terapia e spiegare che lei ha sospeso i farmaci senza il consenso del medico e soprattutto senza scalare gli psicofarmaci. inoltre potrebbe intraprendere un percorso psicologico che l'aiuterebbe ad elaborare il perchè della sua eccessiva ansia, cordiali saluti, dott. Eugenia Cardilli.
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Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Gentile utente di mio dottore,

Sarebbe opportuno un consulto psichiatrico. La diminuzione improvvisa ed in totale autonomia di una determinata posologia farmacologica può essere molto pericolosa. La invito per tanto quanto prima a rivolgersi ad uno specialista al fine di ovviare al malessere di adesso. La inviterei inoltre ad intraprendere un percorso psicoterapico al fine di poter integrare terapia farmacologia con quella prettamente psicologica altrettanto necessaria.

Cordiali saluti.
Dott. Diego Ferrara
Dott. Valeriano Fiori
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Salve, rivolga questa domanda al suo medico di fiducia.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Dott.ssa Susanna Fontani
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Borgo San Lorenzo
Buongiorno, si rivolga e soprattutto si affidi a un medico psichiatra psicoterapeuta che la possa prendere In carico totalmente. In questi casi è consigliabile un solo specialista che monitori tutta la situazione e soprattutto le sue molte resistenze. AUGURI
Dott.ssa Rebecca Silvia Rossi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Usmate Velate
Salve, smettere i farmaci senza una prescrizione medica non è mai consigliabile in quanto si possono avere effetti collaterali significativi. Le consiglio, pertanto, di contattare il medico che glie li aveva prescritti per capire come agire. Anche se non li vuole riprendere, potrebbe essere necessario in questo momento, ma non è detto che sarà a vita. Le consiglio, infatti, di intraprendere una terapia psicoterapeutica in modo da contenere la sua ansia. Saluti
Dott.ssa Marina Montuori
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Salve, assumere psicofarmaci per così tanti anni non è mai consigliabile. Anche perché la loro efficacia si riduce notevolmente con l'uso così prolungato, mentre prevale l'aspetto legato alla dipendenza. Succede spesso che un paziente si rivolga a un medico prescrivente e cominci poi ad assumere psicofarmaci senza poi tornare in visita e senza quindi rivedere mai la terapia o sospenderla correttamente. Non so se si tratta del suo caso ma l'uso così prolungato fa sicuramente riflettere.
Certo l'uso è sempre motivato da una necessità, bisognerebbe capire quali questioni il farmaco la aiutava a gestire o quali "buchi" andava a tappare. Dopo tanti anni potrebbe essere il caso di provare a capire quali sono i fattori che determinano la sua angoscia, vista anche la scelta di interrompere con la farmacologia. Provi a parlarne con un terapeuta. Un ultimo piccolo appunto: la sospensione dei farmaci psichiatrici non va mai improvvisata, perché notevoli sono gli effetti di rebound come molti studi internazionali dimostrano. I sintomi che registra attualmente potrebbero essere dovuti a una sindrome da sospensione del farmaco. La saluto Marina Montuori
Dott.ssa Maria Lucia Dimaglie
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Gallarate
Gentile utente, il percorso di cura più adatto a lei in questo momento è la psicoterapia affiancata da un eventuale supporto farmacologico con medico psichiatra.
Spero di esserle stata d'aiuto
Dott.ssa Maria Lucia Dimaglie
Dott. Massimiliano Trossello
Psicologo, Terapeuta, Psicologo clinico
Leinì
Buonasera, ha pensato ad un percorso che la faccia riflettere sul perchè le servono i farmaci?

Cordialità

MT
Dott.ssa Alice Carbone
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buonasera,
immagino quanto possa essere difficile gestire ora i vissuti ansiosi dopo tanti anni di terapia farmacologica. Mi dispiace per la situazione di angoscia e confusione in cui si trova.
Potrebbe forse essere d'aiuto contattare uno psicologo, con cui poter lavorare sull'ansia, sulle sue cause e manifestazione e per alleggerirla di tutto il peso che sta provando in questo momento.
Con il professionista potrete poi decidere, insieme, se e quale terapia farmacologica può essere necessaria.
Un caro saluto,
Dott.ssa Alice Carbone
Dr. Davide De Rosa Saccone
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Riccione
Buongiorno, come lei stessa mette in luce, modificare o sospendere la terapia farmacologica senza un consulto medico non è sempre consigliato.
Né, d'altra parte, è consigliato un approccio esclusivamente farmacologico alle difficoltà psicologiche. Oltre alle figure mediche cui fa riferimento (medico di base e neurologo) può essere opportuno un consulto psicologico, per poter identificare i meccanismi che scatenano e mantengono il suo stato di disagio emotivo. La sensazione di essere sommersi dall'ansia è molto comprensibile in questo momento: si è rimosso l'elemento che attenuava la sintomatologia, ma senza sostituirlo con uno strumento efficace.
Le consiglio di rivolgersi a un professionista psicologo, con cui potrà anche condividere in un secondo momento i suoi dubbi rispetto alla terapia farmacologica.
dott. De Rosa Saccone
Dott. Alessandro D'Agostini
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Buongiorno, le consiglio di confrontarsi con il suo medico curante. Un saluto
Dott.ssa Maria Francesca Russo
Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
Buongiorno,
Questa che racconti mi sembra una forma di liberazione.
I farmaci sono strumenti utili per contenere e curare una patologia ma ora bisogna capire come mai sono stati introdotti e mantenuti per tanti anni e quali sono i suoi bisogni adesso.
Ci vuole un consulto psicologico che ti aiuti a riordinare le idee.
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Dott.ssa Beatrice Planas
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Firenze
Buona sera, in situazioni di forte disagio nonchè durature nel tempo sarebbe importante rivolgersi ad uno specialista per poter meglio comprendere ed elaborare questa sua problemtica. Preferibilmente le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta così che possa intraprendere un percorso di terapia anche in videochiamata WhatsApp. Cordiali saluti, Dott.ssa Beatrice Planas. Psicologa psicoterapeuta per consulenze online
Dott.ssa Marinella Balocco
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Orbassano
Gentile utente, è importante che le dosi e la durata della terapia farmacologica siano valutate e concordate e concordate o con il medico curante o con lo specialista di riferimento. Per quanto riguarda il suo essere sommersa dall'ansia, le consiglio di prendere in considerazione la possibilità di intraprendere un percorso psicologico per farne emergere le cause e per trovare delle strategie per poterla gestire. L'ansia ha il potere di privare le persone della propria stabilità e della propria autonomia. E' importante prenderne consapevolezza, così come è importante trovare il proprio modo di ritornare a trovare sostegno dall'ambiente circostante, invece di vederlo come pericoloso e fonte continua di stimoli ansiogeni. Rimango a disposizione per eventuali dubbi o domande. Un caro saluto, dott.ssa Marinella Balocco
Dott. Marco De Fonte
Psicologo, Psicoterapeuta
Bari
Come lei avrà già sperimentato il farmaco non lavora sulle case ma elimina o diminuisce i sintomi; un pò come prendere la tachipirina con la tonsillite. Forse può maturare l'idea di chiedere una consulenza psicologica al fine di comprendere le cause della sua sofferenza.
Dott. Gianluigi Torre
Psicologo clinico, Psicologo
Terracina
Gentile, valuti la possibilità di iniziare un percorso con un professionista psicologo. Sarà poi egli stesso a indirizzarti al meglio. Un saluto.
Dott.ssa Adriana Gaspari
Psicologo clinico, Sessuologo
Chieti
Gentilissima se ha smesso gli psicofarmaci e vuole gestire la sua ansia , deve iniziare un percorso di psicoterapia. Lo puo' fare in una Asl (Centro di salute mentale) oppure scegliere un professionista di sua fiducia in uno studio privato. Oppure puo' iniziare un percorso di sostegno psicologico, con una psicologa. Sarei io stessa lieta di accompagnarla .
Resto a disposizione per qualsiasi aiuto o chiarimento e la saluto cordialmente
Dott.ssa Adriana Gaspari
Dott.ssa Sara Petroni
Psicologo clinico, Psicologo
Tarquinia
Gentile utente,
comprendo bene quanto possa essere difficile il momento che sta attraversando: dopo tanti anni di trattamento farmacologico, la sospensione — soprattutto se avviene in tempi brevi e senza supervisione — può riattivare sintomi d’ansia anche molto forti, non per debolezza personale, ma per un vero e proprio squilibrio neurochimico che richiede tempo per stabilizzarsi.

Nonostante la sua decisione di non tornare ai farmaci, è importante non affrontare da sola questa fase. L’ansia intensa, dopo una lunga storia farmacologica, va seguita con attenzione da professionisti che possano offrirle alternative e un monitoraggio sicuro.

Le suggerisco di rivolgersi a:

uno psichiatra esperto in sospensione graduale di psicofarmaci e in approcci integrati (alcuni lavorano anche con protocolli di supporto psicoterapeutico e fitoterapico);

uno psicoterapeuta specializzato nella gestione dell’ansia e nella regolazione corporea o ipnositerapia, che può aiutarla a ricostruire progressivamente l’equilibrio emotivo e fisico;

valutare, se non lo ha ancora fatto, un percorso di sostegno psicologico continuativo, anche online, per imparare strategie di contenimento e autoregolazione.

Nel frattempo, può giovarle:

mantenere orari regolari di sonno e pasti;

praticare quotidianamente respirazione diaframmatica o training autogeno;

ridurre caffeina e stimolanti;

scegliere fitoterapici solo dietro consiglio di un medico o farmacista esperto in integrazione con pregressi psicofarmaci.

Ha già dimostrato una grande determinazione; adesso serve guidarla con gradualità e competenza, perché non basta la forza di volontà: serve una strategia terapeutica adeguata e personalizzata.

Dott.ssa Sara Petroni

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