Gentili dottori, sono la ragazza ventuduenne che soffre di vertigini correlate a problemi cervicali

25 risposte
Gentili dottori,
sono la ragazza ventuduenne che soffre di vertigini correlate a problemi cervicali e mandibolari. Voglio risponderVi ma purtroppo lo posso fare solo aprendo un altro consulto.
Vi ringrazio per i vostri suggerimenti e le vostre opinioni perchè per la prima volta da quando ho iniziato questo percorso medico non è stato trascurato l'aspetto della salute mentale: credo fermamente nella comparazione tra la salute mentale e quella fisica e prima di manifestare questi sintomi avevo giá iniziato un percorso terapeutico con una psicologa, che si è intensificato e su cui ho lavorato attivamente già da un po' di mesi -esercito la respirazione diaframmatica, esercizi somatici e ho affrontato anche delle sedute di terapia cognitivo comportamentale.
Non nascondo che nei primi mesi di questo iter ho creduto che fosse una sintomatologia ansiosa perchè soffro di un disturbo d'ansia e sapevo giá che il mio sistema parasimpatico e nervoso fosse sregolato, ma anche perchè gli specialisti che ho visto dicevano la classica frase "è tutto nella tua testa", diagnosticandomi addirittura la 3PD e consigliandomi di prendere psicofarmaci (farmaci che non ho mai voluto prendere fino ad ora perchè ero giá in cura con altri farmaci per tenere a bada -con scarsi risultati- questa sintomatologia ed anche per curare altre patologie).
Nel momento di acume delle vertigini sono stata visitata anche da due otorini, i quali hanno concordato che non ci fosse nessun problema a livello vestibolare.
L'osteopata, da cui ho continuato la cura dopo i Vs consigli, ha avvalorato il legame con la midfulness e mi ha dato anche degli esercizi per la cervicale da effettuare autonomamente, oltre a consigliare l'assunzione di miorilassante per 20 gg (che ho giá preso per diversi cicli nell'ultimo anno). Rimane solo da avere una consulenza neurologica e fare una risonanza magnetica (che è ció che mi fa piú paura). L'osteopata concorda e ha detto che secondo lui dovrei farla solo encefalo-cervicale ma che contatterá un neurologo di fiducia (da cui mi faró visitare) per avere una prescrizione accurata.
Con questa breve spiegazione volevo spiegare l'origine della mia frustazione e al contempo rispondere ad alcuni di Voi che hanno consigliato un attenzione per la componente psicologica e per la visita vestibolare.
A questo punto integrando i Vs consigli e quelli degli specialisti che mi seguono dovrei arrivare ad un quadro della situazione.
Cosa ne pensate? Sto agendo nel modo giusto?
So che dovrei abbinare anche dell'attivitá fisica, ma negli ultimi mesi ho provato con scarsi risultati proprio perchè sono limitata nei movimenti a causa dei capogiri.
Dr. Denis Pennella
Fisioterapista, Chiropratico, Osteopata
Bari
Hai fatto un percorso estremamente lucido e coraggioso, e da professionista posso dirti che la tua riflessione è esemplare sotto molti punti di vista. Stai affrontando il problema in modo globale, integrando gli aspetti biomeccanici (cervicale e ATM), quelli neurologici, quelli psicologici e perfino quelli somato-viscerali attraverso il lavoro sulla respirazione e la terapia cognitivo-comportamentale. Questo approccio multifattoriale e integrato è esattamente quello che consiglierei io stesso a un paziente con un quadro simile.

Ecco alcuni punti chiave su cui stai già lavorando bene e qualche spunto ulteriore:

1. Vertigini cervico-mandibolari

La connessione tra rachide cervicale, ATM e sistema dell’equilibrio è oggi ampiamente riconosciuta. Il fatto che l’osteopata abbia identificato delle disfunzioni e ti stia seguendo con trattamenti e consigli specifici è positivo. Molto utile anche il lavoro domiciliare con esercizi: continua, ma con gradualità e costanza.

2. Approccio psicologico

Hai compreso perfettamente che la mente non è un piano secondario, ma uno degli assi principali su cui si gioca il benessere globale. Stai già facendo un percorso psicoterapeutico maturo e completo, e il fatto che tu abbia scelto di non assumere psicofarmaci in questa fase – pur con una diagnosi ansiosa – non è una scelta sbagliata, purché tu ti senta sostenuta e seguita con continuità. Anche la 3PD (persistent postural-perceptual dizziness) può essere inquadrata meglio quando c’è un buon dialogo tra mente e corpo, come stai costruendo.

3. Risonanza magnetica

È normale avere timore della RMN, soprattutto se temiamo “cosa potrebbe venir fuori”. Ma in casi come il tuo – in cui si è già escluso il vestibolare e c’è un quadro misto – una risonanza encefalo-cervicale è un passaggio razionale e prudente, non allarmante. Serve a mettere un punto fermo. Benissimo anche che l’osteopata voglia confrontarsi con un neurologo prima: è segno di serietà e lavoro in team.

4. Attività fisica

È vero che l’attività fisica aiuta a regolare il sistema neurovegetativo e migliora anche la percezione corporea nei disturbi somatoformi. Ma non va forzata: piuttosto che allenamenti tradizionali, ti suggerirei in questa fase:
• Camminata consapevole all’aria aperta (anche 10 minuti al giorno)
• Movimenti lenti e profondi, come quelli dello yoga dolce, del Qi Gong o del metodo Feldenkrais
• Se ti fidi di chi ti segue, alcuni esercizi in postura eretta o seduta per la propriocezione cervicale

Stai agendo con grande intelligenza, rispetto per te stessa e visione d’insieme. Il mio consiglio professionale è di non cercare più “la causa unica”, ma piuttosto mantenere questa linea di equilibrio tra corpo e mente, tra sintomo e ascolto, tra diagnosi e resilienza. La strada che stai seguendo è quella giusta: ora devi solo darle tempo, coerenza e fiducia.

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Secondo me l'iter che stai seguendo è corretto, per gli esercizi di rinforzo prova a sfruttare esercizi che prevendono contrazioni isometriche (ad esempio spingendo il collo e la testa indietro e con le braccia la tengo e la spingo in avanti - risultato: faccio sforzo senza fare nessun movimento), è possibile che con esercizi di questo tipo tu non avverta o avverta meno queste vertigini e potresti riuscire a farli.
La componente psicologica non è da sottovalutare e su questo argomento mi sento di darti questo consiglio: non arrivare mai a pensare di non poter trovare la soluzione anche provandoci perché se un paziente è convinto di non poter guarire allora non guarirà mai del tutto. So che non è facile ma continua a provare senza demordere anche con lo spirito, prima o poi si riuscirà a capire qual è il problema
Dr. Luciano Brigandi
Fisioterapista, Osteopata, Posturologo
Meda
Buongiorno
Avrei bisogno di avere maggiori informazioni Mi invii il suo numero di telefono su questo sito Senza impegno economico Grazie G
Dott. Alessandro Garlinzoni
Osteopata, Posturologo, Massofisioterapista
Milano
Gentile ragazza,
grazie per aver condiviso così dettagliatamente il tuo percorso – emerge chiaramente quanto impegno tu stia mettendo per comprendere e affrontare ciò che stai vivendo, e questo è già un grande punto di forza.

Mi permetto di porti una riflessione tecnica da osteopata, utile a completare il quadro: hai mai avuto la sensazione che l'articolazione temporomandibolare (ATM) sia stata valutata e trattata manualmente in modo specifico?
Te lo chiedo perché, da quanto hai descritto, il lavoro svolto finora sembra orientato più verso il rilassamento generale, la componente psicologica e alcuni esercizi posturali per la cervicale, ma non è chiaro se ci sia stato un trattamento mirato all’ATM, né se siano stati eseguiti test manuali o funzionali su quell’area.

Ti dico questo perché l’articolazione temporomandibolare ha un legame molto stretto sia con la cervicale che con i meccanismi dell’equilibrio, e una sua disfunzione – soprattutto se trascurata – può contribuire significativamente a vertigini, tensioni muscolari, malocclusioni e altri sintomi somatici, anche in assenza di veri problemi vestibolari.

Non è assolutamente una critica al percorso che hai fatto, anzi, ma uno spunto per assicurarti che sia stato esplorato tutto ciò che può realmente fare la differenza.

Un’ultima domanda che potrebbe aiutarti: durante i trattamenti osteopatici ti è mai stato valutato il tono dei muscoli masticatori, oppure eseguiti dei test intraorali (es. palpazione pterigoideo interno, digastrico, massetere) o test di apertura/chiusura della mandibola?

Ti auguro di trovare risposte efficaci nel minor tempo possibile. Meriti di sentirti bene.
Dott. Andrea Flori
Osteopata, Chinesiologo
Bologna
Buongiorno, ritengo sia sulla strada giusta. Se posso consigliarle avrei un occhio di riguardo al regime alimentare. Spesso ho trovato una correlazione clinica tra la sfera energetica (ormonale) con quella circolatoria ed emotiva. Un buono stato di salute della regione sottodiaframmatica (fegato in primis, stomaco ed intestino) hanno dato buoni risultati su sintomatologie di vertigini, cefalee ed emicranie.
Buona giornata e buona guarigione
Dott. Andrea Flori
Dr. Francesco Ianieri
Osteopata, Chinesiologo
Bologna
Gentile paziente,
la ringrazio per aver condiviso con tanta chiarezza e consapevolezza il suo percorso. È evidente che si sta impegnando a fondo per capire le cause del suo malessere e affrontarlo nel modo più completo possibile.
Dal punto di vista osteopatico, i sintomi che descrive – in particolare le vertigini – possono essere collegati a tensioni o disfunzioni nella zona del collo (rachide cervicale) e della mandibola. Queste strutture, quando sono in sofferenza o non si muovono correttamente, possono influenzare l’equilibrio e dare una sensazione di instabilità o capogiro. Inoltre, possono avere un impatto sul sistema nervoso, che regola tante funzioni del nostro corpo, inclusa la percezione del movimento.
Il fatto che stia seguendo un percorso con una psicologa è molto importante. La connessione tra mente e corpo è ormai riconosciuta anche dalla medicina tradizionale: stress, ansia e tensioni emotive possono amplificare sintomi fisici, specialmente quando il sistema nervoso è già “sotto pressione”. Gli esercizi che sta facendo (come la respirazione diaframmatica, il lavoro sul corpo e la terapia cognitivo-comportamentale) sono strumenti molto efficaci per aiutare il corpo e la mente a riequilibrarsi.
Anche il lavoro osteopatico che sta seguendo va nella direzione giusta. Le tecniche che utilizziamo mirano a sciogliere le tensioni muscolari, migliorare la mobilità delle articolazioni e riequilibrare il sistema nervoso. Questo può contribuire a ridurre la frequenza e l’intensità delle vertigini. Gli esercizi per il collo che le sono stati consigliati da fare a casa, se eseguiti con regolarità e nel modo corretto, sono un valido aiuto per mantenere i benefici del trattamento nel tempo.
Per quanto riguarda la risonanza magnetica, capisco le sue preoccupazioni. Tuttavia, se un neurologo la consiglia, può essere utile per escludere problemi più seri e completare il quadro. È una procedura sicura e non invasiva, e può dare serenità nel sapere con certezza cosa sta succedendo.
Infine, sull’attività fisica: è comprensibile che i capogiri le abbiano limitato i movimenti. Ma anche piccoli passi possono fare la differenza. Attività leggere e graduali – come esercizi posturali, camminate lente, yoga dolce o esercizi in acqua – possono aiutare a rinforzare il corpo, migliorare l’equilibrio e dare anche benefici sull’umore.
Dr. Andrea Perni
Massoterapista, Osteopata, Posturologo
San Lazzaro di Savena
Salve
Io mi accodo al consiglio di attivtà fisica. Per ovviare ai capogiri potrei consigliare l'antiginnastica e per questo potrei anche fornire un nome
La lavoro del collega Osteopata le chiedo se è stato fatto un lavoro Craniosacrale per bilanciare il Sistema Nervoso

Cordialmente
Buonasera, penso che stia agendo nel modo migliore ed è sulla via giusta per la guarigione. Buona serata
Buongiorno, trovo la tua storia molto interessante. Io penso che tu ti sia mossa nel modo giusto per la comprensione dei tuoi sintomi, e da quanto racconti sembrebbero trattarsi di disturbi psico-somatici, in parole povere una combinazione di cause psicologiche e anatomiche (esempio bruxismo o tensione cervicale dovuta all'ansia). Se per tua sicurezza personale vuoi procedere ad un esame strumentale puoi farlo, ma secondo me non troverari nulla di significativo correlato ai tuoi sintomi. Secondo me una combianzione di trattamenti osteopatici, psicologia e qualche esercizio semplice dovrebbe tenere sotto controllo la sintomatologia. Ovviamente questa è la mia opinione in base alla tuo racconto, ma senza averti mai visto nè valutato.
Dott. Roberto Caminiti
Osteopata, Massofisioterapista, Chinesiologo
Somma Lombardo
Buongiorno sono lieto che avesse già preso in considerazione e intrapreso una terapia psicologica. L'approccio che sta prendendo è assolutamente corretto, la strada è, a mio avviso, quella giusta.

Le auguro il meglio e che possa presto strae meglio.

Cordiali saluti
Dott. R. Caminiti
Le vertigini di origine cervicale e/o temporo-mandibolare sono spesso multifattoriali, e la componente ansiosa può certamente amplificarne l’intensità e la durata. Tuttavia, come ha già intuito, ridurre tutto alla “testa” senza indagare il corpo rischia di banalizzare il problema. Il lavoro con l’osteopata, l’attenzione alla postura, gli esercizi, la mindfulness e la terapia psicologica formano un insieme coerente e molto valido.

La scelta di consultare anche un neurologo e di effettuare una risonanza encefalo-cervicale è condivisibile, soprattutto per escludere altre possibili cause e procedere con maggiore serenità. Il timore è comprensibile, ma si tratta di un’indagine non invasiva e spesso risolutiva sul piano diagnostico.

Infine, ha ragione: l’attività fisica, per quanto graduale e adattata alle Sue condizioni, potrà aiutarla moltissimo nel riequilibrio del sistema nervoso autonomo e nel recupero della fiducia nel movimento. In questi casi è importante farsi accompagnare passo dopo passo, anche da un professionista esperto in approcci somatici o riabilitazione del sistema dell’equilibrio.

Continui così, si sta muovendo nella direzione giusta. Se i sintomi dovessero persistere o cambiare, non esiti a effettuare nuove valutazioni, anche osteopatiche, per integrare il lavoro che già sta facendo.
Un cordiale saluto
Dott. Pablo Salcedo
Osteopata, Chinesiologo
Falconara Marittima
Sta seguendo bene. La risonanza magnetica andrà a chiarire meglio il suo quadro clinico
Dott. GUIDO LO PRESTI
Osteopata, Chinesiologo
Torino
Sembrerebbe che tu stia facendo il possibile per risalire alle cause dei tuoi problemi e questo con molta probabilità ti permetterà di risolvere la situazione, però non perderti d'animo se ci vorrà del tempo. Per quanto riguarda l'attività fisica inizialmente potresti optare per degli esercizi da seduta e possibilmente facendoti seguire da un trainer esperto.
Dott. Jacopo Zammarchi
Osteopata, Chinesiologo, Posturologo
Rovato
Buongiorno, la ringrazio di cuore per il suo messaggio, così lucido, sincero e partecipato. Le sue parole mostrano non solo consapevolezza ma anche un notevole coraggio nell’affrontare un percorso complesso, costellato da ostacoli, fraintendimenti e momenti di inevitabile sconforto. Il suo approccio è, a mio avviso, assolutamente corretto. Ha attivato un lavoro a più livelli: fisico, psicologico, posturale e medico-specialistico, con grande determinazione e intelligenza. È raro vedere, soprattutto in una persona così giovane, una tale capacità di integrare dimensioni diverse del proprio benessere, senza cadere nella tentazione di ridurre tutto a una sola causa. Capisco profondamente la frustrazione che può derivare dal sentirsi rimbalzare tra specialisti, dal non trovare risposte univoche, dal sentirsi dire che “è tutto nella testa” quando si avvertono sintomi reali, che limitano la qualità della vita quotidiana. Sta già facendo un eccellente lavoro sul piano della regolazione neurovegetativa (respiro, somatic experiencing, terapia cognitiva), e mi fa piacere sapere che l’osteopata abbia sostenuto l’approccio mindful, oltre ad aver suggerito un lavoro dolce e progressivo sul tratto cervicale. Questo conferma che si sta muovendo in un contesto terapeutico attento e rispettoso delle sue esigenze. Per quanto riguarda la risonanza magnetica, comprendo la sua preoccupazione, ma mi permetto di suggerirle di vederla non come una minaccia, bensì come un’opportunità. È uno strumento di indagine utile, non per “cercare il peggio”, ma per escludere cause organiche rilevanti e avere maggiore tranquillità nel proseguire un percorso riabilitativo mirato. Il fatto che sia accompagnata da uno specialista fidato e che l’indagine sia mirata (encefalo-cervicale) è un segnale positivo: significa che il suo percorso è seguito con attenzione e criterio. Riguardo all’attività fisica: è vero, è un tassello importante, ma va calibrata con grande delicatezza. In una fase di forte instabilità, anche piccoli movimenti possono rappresentare una sfida. Si dia tempo. Anche una camminata lenta, un leggero stretching o esercizi da seduta, in sicurezza, possono rappresentare un primo passo. Il movimento deve diventare alleato, non ulteriore fonte di stress. In conclusione: sì, sta agendo nel modo giusto. Non c’è una formula unica o rapida per uscirne, ma il percorso che ha intrapreso è sensato, articolato e promettente. Le consiglio solo di continuare ad ascoltarsi, confrontarsi con gli specialisti che sente “alleati”, e soprattutto di non perdere la fiducia nel fatto che il corpo, se accompagnato con pazienza e rispetto, può trovare una nuova stabilità. Un caro saluto e un incoraggiamento sincero. Dott. Jacopo Zammarchi
Buongiorno,
Da quello che leggo è seguita in modo completo da più specialisti per le sue vertigini, quello che aggiungerei è dell’attività fisica mirata, con esercizi di rinforzo muscolare per lavorare sulla postura. Cordiali saluti
Gentile paziente,
Grazie per aver condiviso il suo percorso in modo così dettagliato. Apprezzo molto la sua determinazione nel cercare risposte e nel seguire un approccio integrato che consideri sia l'aspetto fisico che quello psicologico.

Sta assolutamente agendo nel modo giusto. Il suo approccio multidisciplinare è esattamente quello che consiglierei: combinare trattamenti osteopatici, esercizi specifici, supporto psicologico e valutazioni specialistiche. Questo è fondamentale per problematiche complesse come le vertigini correlate a disturbi cervicali e mandibolari.

Riguardo alla risonanza magnetica, comprendo la sua preoccupazione, ma è uno strumento diagnostico importante che potrebbe fornire informazioni preziose.
Il fatto che l'osteopata stia collaborando con un neurologo di fiducia per la prescrizione più accurata è un ottimo segno di lavoro in team.

Per quanto riguarda l'attività fisica, quando si soffre di vertigini è comprensibile la difficoltà. Potrebbe essere utile iniziare con esercizi molto graduali e controllati, magari sotto la supervisione di un fisioterapista o del suo osteopata. Spesso si possono trovare movimenti adattati che non provocano o aggravano i capogiri.
Continui con il percorso intrapreso, integrando i consigli ricevuti.
La collaborazione tra i vari professionisti che la seguono è fondamentale per arrivare a una visione completa della sua situazione.
buongiorno, le avevo già risposto nella precedente domanda. Credo stia agendo nel modo giusto e la invito nel caso ad aggiornarci sull'esito della risonanza. Le consiglio di continuare con le sedute osteopatiche nelle quali sarebbe consigliato nelle prime sedute focalizzarsi sul movimento di respirazione primaria (MRP) associato all'equilibrio dell'asse cranio-sacrale per poi cercare di ridurre l'attività del sistema simpatico. Questo le permetterebbe di ritrovare un equilibrio, un punto di partenza a seguito del quale poi sarà possibile occuparsi di tutti gli altri sintomi. Non conoscendo la zona dove abita le consiglio infine di valutare come approccio, l'osteopatia biodinamica che nel suo caso le potrebbe essere molto d'aiuto. Resto a disposizione per ulteriori dubbi e le auguro buona giornata.
Dott.ssa Alessia Giosia
Osteopata
Milano
Ciao, ho letto entrambi i tuoi consulti e ti rispondo considerando l’intero quadro che hai descritto.
Hai già escluso cause vestibolari con due otorini, stai seguendo una terapia gnatologica sotto controllo, hai iniziato il percorso osteopatico e stai lavorando anche sulla componente psicologica. In sostanza, ti stai muovendo molto bene affrontando la questione su più livelli come è necessario nei casi complessi come il tuo.
In risposta alla tua ultima domanda, ti direi che si, stai agendo nel modo giusto! Vorrei darti alcuni ultimi consigli:
• Una risonanza magnetica encefalo-cervicale è utile e andrebbe fatta. La necessità di farla non è “ci sia qualcosa di grave”. Serve a escludere alterazioni strutturali e a chiarire meglio il ruolo della colonna cervicale. Si tratta di un esame di approfondimento, non invasivo e totalmente sicuro. Capisco che possa preoccuparti l’idea, ma è uno strumento diagnostico che può anche aiutarti a chiarire dei dubbi. Meglio avere dati oggettivi che restare nel dubbio.
Oltretutto è utile per approfondire la situazione, cosi che anche gli specialisti che ti seguono possano aiutarti ancora meglio.
• Il fatto che l’osteopata ti abbia dato esercizi e suggerito il consulto neurologico è molto utile
• Assumere un miorilassante in modo mirato può aiutare, ma non è una soluzione definitiva
• L’attività fisica può aiutare, ma deve essere ripresa in modo molto graduale: se i capogiri peggiorano certi movimenti, meglio iniziare con esercizi posturali da seduta o supina. Non si tratta di “fare sport”, ma di riattivare in modo controllato il sistema neuromuscolare, inoltre sarebbe meglio eseguirla non in autonomia ma seguita da un professionista (ginnastica posturale, pilates…), in modo che gli esercizi siano sempre svolti nel modo corretto e non rischi di “farti male”.

Infine, sulla parte psicologica: hai già fatto molto. Il trattamento dev’essere integrato e coerente e il tuo percorso sembra proprio esserlo.
Ti auguro buona guarigione
Buongiorno, ritengo che il percorso intrapreso sia completo. Saper ascoltare e osservare se stessi denota coraggio e intelligenza, pertanto non tema una semplice risonanza. La combinazione tra terapia psicologica e fisica è il miglior mix possibile e il lavoro di mindfulness è certamente d'aiuto nella gestione dell'ansia. Data, fortunatamente, la negatività dell'esame con l'otorino, in attesa dell'esame neurologico, le chiedo se sia stata indagata la componente ormonale? Anche un corretto approccio nutrizionale le potrebbe essere certamente d'aiuto. Le auguro buona fortuna
Dott. Luca Zanotti
Osteopata, Chinesiologo, Massoterapista
Solbiate
Gentile Paziente,
la ringrazio per aver condiviso con chiarezza il suo percorso e le difficoltà che sta affrontando.

Dal punto di vista osteopatico, il corpo va considerato nella sua globalità: le tensioni muscolo-scheletriche a livello cervicale e mandibolare possono influire significativamente sul sistema nervoso, determinando sintomi come vertigini e capogiri. Le restrizioni di mobilità in queste zone possono alterare la funzione nervosa e la circolazione sanguigna, contribuendo al suo disagio.

Il trattamento osteopatico mira a ripristinare la mobilità articolare, ridurre le tensioni muscolari e favorire l’equilibrio funzionale tra struttura e funzione. Gli esercizi che sta eseguendo sono importanti per mantenere e migliorare questa mobilità tra una seduta e l’altra (attenzione all'esecuzione corretta), così come la pratica della mindfulness aiuta a gestire la componente di stress e a regolare il sistema nervoso autonomo.

Concordo sull’importanza della risonanza magnetica e della visita neurologica per escludere altre cause e definire un quadro diagnostico completo, fondamentale per personalizzare il percorso terapeutico in modo sicuro.

Le consiglio di continuare con un approccio graduale e rispettoso dei tempi del suo corpo, combinando il trattamento manuale con gli esercizi domiciliari e l’attenzione alla componente emotiva. Questo approccio integrato è spesso il più efficace nel migliorare sintomi complessi come quelli che descrive.
Salve, ricordo di aver risposto ai suoi dubbi iniziali e ritengo che mi sembra che si sia arrivati ad un punto notevolmente importante per la sua problematica. E' necessario non trascurare mai la salute mentale in quanto il corpo somatizza tutte le nostre emozioni belle o brutte che siano. Spero dunque di poter leggere un messaggio di chiusura del cerchio e di guarigione della sua persona, intanto questo è di certo l'iter più corretto da seguire. Rimango sempre a disposizione, Giulia Li Calzi Osteopata.
Salve, Probabilmente è necessario avere maggiori informazioni anche sulla sua storia clinica. La invito per tanto a prendere un appuntamento per un consulto gratuito presso uno degli studi indicati nel calendario, in base ai giorni disponibili. Nel messaggio inserisca questa dicitura "RICHIESTA DI CONSULTO GRATUITO". Buona giornata Debora Moschillo
Quello che descrivi è chiaro e secondo me ti stai comunque muovendo nel modo giusto.
Il fatto che tu abbia un approccio globale (mente, corpo, postura e respirazione) è esattamente quello che serve in casi come il tuo. Le vertigini di origine cervicale spesso nascono da piccole disfunzioni meccaniche sommate a tensioni emotive e posturali.
L’osteopatia può aiutare a ridare libertà di movimento al collo, rilassare la mandibola, agire sullo schema del respiro e migliorare la comunicazione tra sistema nervoso e muscoli.
Fai bene anche a voler fare la risonanza ma ti consiglierei comunque di sentire prima il medico curante o un ortopedico/fisiatra /neurologo: escludere problemi strutturali ti darà più serenità per lavorare poi solo sulla parte funzionale. Dissento però (almeno così appare da come scrivi) sul fatto che il tuo osteopata ti abbia consigliato assumere miorilassanti (competenza prettamente medica che esula dai consigli che può dare un osteopata, spero tu ti sia confrontata col medico curante).
Buongiorno, le consiglio di effettuare un trattamento Osteopatico in modo da poter valutare col terapista la miglior strategia per alleviare i sintomi e risolvere il suo problema.
 Andrea Galliani
Osteopata, Massoterapista
Mirandola
Da quello che scrivi stai seguendo un percorso molto equilibrato, affrontando sia la componente fisica che quella mentale, e questo è fondamentale perché i disturbi di equilibrio e vertigini spesso nascono dall’interazione tra muscoli del collo, postura e sistema nervoso autonomo. Continuare con gli esercizi cervicali, la respirazione diaframmatica e la mindfulness aiuta a ridurre tensioni e stress che amplificano i sintomi.

La consulenza neurologica e la risonanza encefalo-cervicale sono importanti per escludere cause organiche e avere un quadro completo. Nel frattempo puoi mantenere piccoli movimenti controllati e camminate brevi, evitando di forzare la testa o il collo, in modo da stimolare il corpo senza peggiorare i capogiri. Procedendo così, integrando le valutazioni specialistiche e il lavoro osteopatico, stai costruendo un approccio solido e sicuro.

Grazie dell'attenzione e buona giornata
Andrea Galliani, osteopata e MCB

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