Gentili dottori, scrivo circa la situazione con la mia ex amica. Purtroppo la storia peggiora sempr
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risposte
Gentili dottori, scrivo circa la situazione con la mia ex amica.
Purtroppo la storia peggiora sempre di più.
Ormai faccia a faccia e non mi saluta, non mi guarda, non mi pensa più.
Sono stato all'università per seguire un incontro e c'era anche lei. Ho avvertito una tensione altissima, non vedevo l'ora di andare via.
Infatti adesso non vado neanche al secondo piano, mi posiziono altrove. Continuo lo stesso il mio lavoro e percorso ma evitando ogni forma di contatto e interazione.
Sono due anni che non ci sentiamo più.
L'ultima conversazione lei disse:
no mi dispiace, non mi puoi chiamare
stasera tra l’altro non ci sto
quindi ci sentiamo per messaggi
poi ci sentiamo in chiamata appena posso
e decido io come e quando
tanto dirai che hai capito e domani farai lo stesso errore, quindi fin quando non hai capito realmente, non si può ragionare
prenditi questo tempo per riflettere
buona giornata, ti raccomando rifletti
Dopodiché si è allontanata e c'è stata questa frattura che continua anI adesso aumenta sempre di più.
A me fa male vedere improvvisamente rompersi un rapporto, anche se ci amicizia, e rimanere così "appeso".
Il ghosting fa abbastanza male.
Come fare a calmare la tensione? Come fare ad evitare il tutto anche con la mia professoressa?
Purtroppo la storia peggiora sempre di più.
Ormai faccia a faccia e non mi saluta, non mi guarda, non mi pensa più.
Sono stato all'università per seguire un incontro e c'era anche lei. Ho avvertito una tensione altissima, non vedevo l'ora di andare via.
Infatti adesso non vado neanche al secondo piano, mi posiziono altrove. Continuo lo stesso il mio lavoro e percorso ma evitando ogni forma di contatto e interazione.
Sono due anni che non ci sentiamo più.
L'ultima conversazione lei disse:
no mi dispiace, non mi puoi chiamare
stasera tra l’altro non ci sto
quindi ci sentiamo per messaggi
poi ci sentiamo in chiamata appena posso
e decido io come e quando
tanto dirai che hai capito e domani farai lo stesso errore, quindi fin quando non hai capito realmente, non si può ragionare
prenditi questo tempo per riflettere
buona giornata, ti raccomando rifletti
Dopodiché si è allontanata e c'è stata questa frattura che continua anI adesso aumenta sempre di più.
A me fa male vedere improvvisamente rompersi un rapporto, anche se ci amicizia, e rimanere così "appeso".
Il ghosting fa abbastanza male.
Come fare a calmare la tensione? Come fare ad evitare il tutto anche con la mia professoressa?
Buonasera, quello che racconta trasmette quanto questa situazione le stia pesando. Quando un rapporto si interrompe in modo brusco e senza possibilità di chiarimento, è normale provare dolore, confusione e persino tensione fisica quando ci si trova vicino alla persona coinvolta. Il ghosting, come dice, lascia spesso una sensazione di qualcosa “appeso”, perché manca una chiusura che aiuti a elaborare ciò che è accaduto.
La tensione che avverte sembra legata non solo alla presenza della sua ex amica, ma anche al significato che questa frattura ha per lei. Evitare i luoghi o le persone può sembrare una soluzione immediata, ma a volte alimenta il senso di disagio. Più che cercare di “evitare tutto”, potrebbe essere utile chiedersi cosa la ferisce di più: la perdita del rapporto, il modo in cui è avvenuta, o il timore di essere giudicato. Dare un nome a queste emozioni è il primo passo per ridurre il loro peso.
Non sempre è possibile ricostruire un legame o ottenere spiegazioni, ma è possibile lavorare su come stare meglio in questa situazione. Parlare con qualcuno di fiducia o con un professionista può aiutare a trovare strategie per gestire la tensione e affrontare il dolore senza che diventi paralizzante. Non è facile, ma il fatto che lei continui il suo percorso nonostante tutto è già un segnale di forza.
La tensione che avverte sembra legata non solo alla presenza della sua ex amica, ma anche al significato che questa frattura ha per lei. Evitare i luoghi o le persone può sembrare una soluzione immediata, ma a volte alimenta il senso di disagio. Più che cercare di “evitare tutto”, potrebbe essere utile chiedersi cosa la ferisce di più: la perdita del rapporto, il modo in cui è avvenuta, o il timore di essere giudicato. Dare un nome a queste emozioni è il primo passo per ridurre il loro peso.
Non sempre è possibile ricostruire un legame o ottenere spiegazioni, ma è possibile lavorare su come stare meglio in questa situazione. Parlare con qualcuno di fiducia o con un professionista può aiutare a trovare strategie per gestire la tensione e affrontare il dolore senza che diventi paralizzante. Non è facile, ma il fatto che lei continui il suo percorso nonostante tutto è già un segnale di forza.
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Gentile paziente,
capisco quanto faccia male la rottura improvvisa e il «restare appeso» che descrivi: il ghosting spesso attiva dolore, rabbia, confusione e un senso di perdita simile a un lutto. Ecco alcune strategie pratiche, brevi ed efficaci per calmare la tensione e gestire gli incontri (anche con la professoressa):
Riconosci e legittima l’emozione
È normale provare sofferenza. Dare un nome a ciò che senti (rabbia, umiliazione, tristezza) aiuta a ridurne l’intensità.
Regolazione emotiva sul momento
Respira con attenzione: 4 secondi inspirazione — 6 secondi espirazione, ripeti 5–10 volte.
Tecniche di grounding: appoggia piedi a terra, nota 5 cose che vedi, 4 che senti, 3 che puoi toccare — ti riporta al presente.
Riduci la ruminazione
Quando i pensieri circolari aumentano, interrompili con un’attività breve e concreta (camminata, compito, telefonata a un amico).
Limita il “controllo” (scrollare profili social) che alimenta il dolore.
Comportamento in aula / incontro casuale
Prepara un semplice script neutro: un saluto breve o nessun saluto — va bene scegliere ciò che ti mette più a tuo agio.
Se la presenza dell’altra persona ti crea forte disagio, pianifica una via d’uscita (sederti vicino a conoscenti, scegliere posti che ti permettano di allontanarti).
Evita l’evitamento totale della facoltà se puoi: mantenere la routine protegge il benessere a lungo termine.
Rielabora il rapporto
Scrivi (anche privatamente) cosa hai perso e cosa hai guadagnato da quella relazione: ti aiuta a mettere ordine e a riconoscere segnali che forse prima non vedevi.
Considera che il comportamento dell’altra persona racconta più di lei che di te: non sei definito da quel rifiuto.
Limiti e rispetto per te stesso
Decidi confini chiari: se non vuoi ricomporre il rapporto per ora, è legittimo. Difendi il tuo spazio emotivo senza sensi di colpa.
Cura il corpo e il sonno
Movimento regolare, sonno adeguato e pasti regolari aiutano la resilienza emotiva.
Se questi strumenti non bastano, o se senti che il dolore interferisce molto con lo studio e la vita quotidiana, è consigliabile approfondire con uno specialista per lavorare sul lutto relazionale, sulla gestione dell’ansia sociale e sui modelli relazionali. Un percorso può dare strumenti personalizzati (es. terapia cognitivo-comportamentale, EMDR se emergono traumi) per elaborare la perdita e ridurre la tensione.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
capisco quanto faccia male la rottura improvvisa e il «restare appeso» che descrivi: il ghosting spesso attiva dolore, rabbia, confusione e un senso di perdita simile a un lutto. Ecco alcune strategie pratiche, brevi ed efficaci per calmare la tensione e gestire gli incontri (anche con la professoressa):
Riconosci e legittima l’emozione
È normale provare sofferenza. Dare un nome a ciò che senti (rabbia, umiliazione, tristezza) aiuta a ridurne l’intensità.
Regolazione emotiva sul momento
Respira con attenzione: 4 secondi inspirazione — 6 secondi espirazione, ripeti 5–10 volte.
Tecniche di grounding: appoggia piedi a terra, nota 5 cose che vedi, 4 che senti, 3 che puoi toccare — ti riporta al presente.
Riduci la ruminazione
Quando i pensieri circolari aumentano, interrompili con un’attività breve e concreta (camminata, compito, telefonata a un amico).
Limita il “controllo” (scrollare profili social) che alimenta il dolore.
Comportamento in aula / incontro casuale
Prepara un semplice script neutro: un saluto breve o nessun saluto — va bene scegliere ciò che ti mette più a tuo agio.
Se la presenza dell’altra persona ti crea forte disagio, pianifica una via d’uscita (sederti vicino a conoscenti, scegliere posti che ti permettano di allontanarti).
Evita l’evitamento totale della facoltà se puoi: mantenere la routine protegge il benessere a lungo termine.
Rielabora il rapporto
Scrivi (anche privatamente) cosa hai perso e cosa hai guadagnato da quella relazione: ti aiuta a mettere ordine e a riconoscere segnali che forse prima non vedevi.
Considera che il comportamento dell’altra persona racconta più di lei che di te: non sei definito da quel rifiuto.
Limiti e rispetto per te stesso
Decidi confini chiari: se non vuoi ricomporre il rapporto per ora, è legittimo. Difendi il tuo spazio emotivo senza sensi di colpa.
Cura il corpo e il sonno
Movimento regolare, sonno adeguato e pasti regolari aiutano la resilienza emotiva.
Se questi strumenti non bastano, o se senti che il dolore interferisce molto con lo studio e la vita quotidiana, è consigliabile approfondire con uno specialista per lavorare sul lutto relazionale, sulla gestione dell’ansia sociale e sui modelli relazionali. Un percorso può dare strumenti personalizzati (es. terapia cognitivo-comportamentale, EMDR se emergono traumi) per elaborare la perdita e ridurre la tensione.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Gent.mo, leggo quanto la situazione con la sua ex amica possa generare tensione, dal momento che il distacco è avvenuto in modo improvviso e senza una chiusura reale. Il “ghosting” nelle relazioni, anche quelle d’amicizia, può far sentire non visti e questo rende ogni incontro casuale carico di emozioni difficili da gestire. Posso immaginare che, ritrovandosi nello stesso ambiente universitario, avverta un senso di allerta e un bisogno di distanza. Le reazioni di tensione fisica, il disagio, il desiderio di allontanarsi sono risposte comprensibili di fronte ad una frattura relazionale. Allo stesso tempo, il timore che questa situazione possa “contaminare” altri rapporti, come quello con la professoressa, può nascere spesso da una generalizzazione emotiva legata al dolore vissuto. Ha riconosciuto l’impatto di questa esperienza sulle sue emozioni e sul suo modo di percepire l’ambiente e questo è molto importante. La sua sensibilità verso i legami e il dispiacere per una relazione interrotta parlano del valore che attribuisce ai rapporti umani, anche quando fanno male. La ringrazio per aver condiviso tutto questo qui. Cordialmente, AM
Buongiorno, sicuramente rivolgersi ad uno psicoterapeuta può essere una buona strada per capire meglio ed elaborare la rottura del suo rapporto di amicizia; può esserle utile e di supporto in questo momento di sofferenza che sente.
Saluti
Saluti
Ciao, sarebbe importante capire quali sono, a tuo avviso, le motivazioni di questo allontanamento. Da come la descrivi, sembra una situazione arrivata alla rottura con il tempo. Inoltre, alla fine citi la tua professoressa. Cosa dovresti evitare con lei? Purtroppo mancano degli elementi utili a far sì da avere un quadro tale per riuscire a rispondere. Cari saluti
Buonasera, credo che dovrebbe chiarire con la ragazza in questione richiedendo un rapporto rispettoso. Per quanto riguarda lei, dovrebbe lavorare emotivamente, su ciò che una rottura le suscita.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno.
Dato che non possiamo lavorare sui comportamenti altrui, possiamo e dobbiamo concentrarci sulla nostra percezione e i nostri sentimenti a riguaardo.
Esulando dalla situazione in se , dove solo voi due potete sapere realmente cosa sia successo, le consiglio di soffermarsi su quelle che erano le vostre dinamiche e la perceziojne che lei aveva e ha di questa ragazza.
Solo con una prvonfa consapevolezza di questo potrà cercare quelle startegie che le permettano di essere funzionalemnbte protratto in avanti e non rimanere ataccato al passato.
Cordialmente
Dott.ssa Laura Bova
Dato che non possiamo lavorare sui comportamenti altrui, possiamo e dobbiamo concentrarci sulla nostra percezione e i nostri sentimenti a riguaardo.
Esulando dalla situazione in se , dove solo voi due potete sapere realmente cosa sia successo, le consiglio di soffermarsi su quelle che erano le vostre dinamiche e la perceziojne che lei aveva e ha di questa ragazza.
Solo con una prvonfa consapevolezza di questo potrà cercare quelle startegie che le permettano di essere funzionalemnbte protratto in avanti e non rimanere ataccato al passato.
Cordialmente
Dott.ssa Laura Bova
Buongiorno, la sua esperienza profondamente dolorosa è del tutto comprensibile. Sentirsi "appesi" dopo una rottura così brusca, definita da un vero e proprio ghosting, genera ferite e quell'altissima tensione che lei descrive. È un peso emotivo immenso. Per alleggerire questo carico, possiamo partire proprio dal riconoscimento del suo dolore.
La chiave per calmare la tensione non sta nel cambiare la realtà esterna (le reazioni della sua ex amica), ma nel prendersi cura della sua realtà interiore. La freddezza che lei percepisce oggi è purtroppo la conferma definitiva della sua scelta di allontanarsi due anni fa, per quanto ingiusta o incomprensibile possa sembrarle. È fondamentale spostare il focus: anziché cercare una "chiusura giusta" dall'esterno, che non arriverà, l'obiettivo è elaborare e accettare che questa è la loro chiusura, anche se fa male. Questo le permetterà di rilasciare gradualmente il senso di responsabilità e di colpa che spesso alimenta l'ansia.
Per quanto riguarda l'evitamento, come quello di non recarsi al secondo piano, è un meccanismo di difesa che, purtroppo, finisce per amplificare l'ansia nel tempo. Per recuperare la sua serenità e i suoi spazi, sarebbe utile provare a sfidare gradualmente queste paure. Piccoli passi per tornare in quei luoghi, pur accettando la tensione iniziale, insegneranno alla sua mente che lei ha il controllo e che l'ambiente non è una minaccia. Infine, il timore di coinvolgere la professoressa è probabilmente un riflesso del suo desiderio di evitare qualsiasi tipo di tensione o giudizio. Cerchi di ricordare che la professoressa è un'interlocutrice professionale, e mantenendo il focus sui suoi obiettivi di studio, potrà proteggere il suo percorso da preoccupazioni estranee e riaffermare la sua autonomia.
Resto a disposizione.
Un saluto.
Dott. Matteo Acquati
La chiave per calmare la tensione non sta nel cambiare la realtà esterna (le reazioni della sua ex amica), ma nel prendersi cura della sua realtà interiore. La freddezza che lei percepisce oggi è purtroppo la conferma definitiva della sua scelta di allontanarsi due anni fa, per quanto ingiusta o incomprensibile possa sembrarle. È fondamentale spostare il focus: anziché cercare una "chiusura giusta" dall'esterno, che non arriverà, l'obiettivo è elaborare e accettare che questa è la loro chiusura, anche se fa male. Questo le permetterà di rilasciare gradualmente il senso di responsabilità e di colpa che spesso alimenta l'ansia.
Per quanto riguarda l'evitamento, come quello di non recarsi al secondo piano, è un meccanismo di difesa che, purtroppo, finisce per amplificare l'ansia nel tempo. Per recuperare la sua serenità e i suoi spazi, sarebbe utile provare a sfidare gradualmente queste paure. Piccoli passi per tornare in quei luoghi, pur accettando la tensione iniziale, insegneranno alla sua mente che lei ha il controllo e che l'ambiente non è una minaccia. Infine, il timore di coinvolgere la professoressa è probabilmente un riflesso del suo desiderio di evitare qualsiasi tipo di tensione o giudizio. Cerchi di ricordare che la professoressa è un'interlocutrice professionale, e mantenendo il focus sui suoi obiettivi di studio, potrà proteggere il suo percorso da preoccupazioni estranee e riaffermare la sua autonomia.
Resto a disposizione.
Un saluto.
Dott. Matteo Acquati
Buona sera, evidentemente la lettera si rifà a un altro messaggio scritto antecedentemente, per cui mi sfuggono alcuni aspetti importanti, anche se appare chiaro che non accetta la rottura con questa persona. Se mi scriverà avremo il piacere di parlarne di persona.
Il rapporto evidentemente non è stato chiuso nella maniera corretta e giustamente il suo desiderio sarebbe quello di esprimere alla sua amica il dolore causato dall'allontanamento. Non bisogna però confondere l'allontanamento dal ghosting, a volte nell'allontanamento c'è solo il desiderio di chiudere una storia, o un'amicizia, perché non funziona più oppure non ci si sente più coinvolti. Ovviamente, la cosa migliore che la sua amica avrebbe potuto fare sarebbe stato cercare un chiarimento con lei. Ripercorrere gli episodi della storia con la sua amica potrebbe aiutarla a ricordare se le avesse dato dei segnali di disappunto o di delusione, che l'hanno poi portata ad allontanarsi da lei. Questo può aiutarla a chiudere da sé, senza il contributo della sua amica, che evidentemente non vuole o non è interessata, questa storia dolorosa.
Buongiorno,
la sofferenza che deriva dalla rottura di un rapporto può essere anche molto profonda. Tuttavia, senza negare il dolore personale, è importante metabolizzare il fatto che l'altra persona possa in piena libertà decidere di interrompere una relazione (d'amore, di amicizia, di lavoro...)
Se il suo malessere persiste la invito a contattare uno specialista e a farsi aiutare.
Cordiali saluti
la sofferenza che deriva dalla rottura di un rapporto può essere anche molto profonda. Tuttavia, senza negare il dolore personale, è importante metabolizzare il fatto che l'altra persona possa in piena libertà decidere di interrompere una relazione (d'amore, di amicizia, di lavoro...)
Se il suo malessere persiste la invito a contattare uno specialista e a farsi aiutare.
Cordiali saluti
Buongiorno, credo una buona psicoterapia possa essere utile per capire il "senso" delle emozioni che prova, le difficoltà relazionali possono causare sofferenza psicologica a cui dare un senso per gestirla adeguatamente. In bocca al lupo!
Buongiorno,
il tema che qui riporta andrebbe affrontato all' interno di uno spazio terapeutico a maggior ragione se è fonte si sofferenza. Ci pensi.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
il tema che qui riporta andrebbe affrontato all' interno di uno spazio terapeutico a maggior ragione se è fonte si sofferenza. Ci pensi.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
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