Gentili dottori, ho dei problemi di comunicazione con un collega di lavoro che vive all’estero da du

17 risposte
Gentili dottori, ho dei problemi di comunicazione con un collega di lavoro che vive all’estero da due anni. È un coetaneo di 34 anni con cui ci fu qualcosa sul lavoro e ci si piaceva molto ma poi finito il lavoro di qualche mese è tornato in Svizzera per intraprendere una nuova vita con la sua compagna. Ho sempre cercato di instaurare un semplice rapporto di amicizia con molta fatica nella comunicazione è una persona riservata che non ama essere raggiungibile come persona. Non so infatti né in che città viva né il lavoro che faccia ora, si parla del più e del meno volentieri e anche abbastanza frequentemente pur non gradendo corrispondenze. Mi ha detto di rispettare la sua riservatezza che è così anche con gli amici stretti. È stato in psicanalisi per molti anni e ha difficoltà ad esprimere pensieri relativi alla sfera emotiva. dopo un anno che non ci si è visti c’è stata una sorta di corrispondenza tra noi ma sempre via chat mi disse di contarci a dicembre di risentirsi a voce di stare serena che siamo amici che quando tornerà me lo farà sapere. Non c’è mai stato altro contatto se non via chat è un paio di vocali. ho proposto una videochiamata ma mi ha detto così “mi mette un po’ a disagio la videochiamata, non ti mentirò” cosa significa non ti mentirò? Mi dice che quando tornerà me lo farà sapere per illudermi? Gli richiesi anche nel merito se aveva davvero il piacere di rivedersi e c’era la voglia e mi ha detto sì ma non credo di tornare presto sto lavorando molto. Ora gli ho chiesto a proposito di una chiamata se per lui è fattibile ma esita a rispondermi. Non comprendo le problematiche o come vuole vivere l’amicizia con me considerando non ama mandare messaggi o chattare mi ritrovo confusa e non so come affrontare la situazione con questa persona considerando mi dice sempre ti voglio bene ti stimo ma non capisco questa corrispondenza, poi però mi chiede anche lui qualcosa e io esito a rivelarmi in chat o raccontarmi perché non comprendo le sue ragioni per limitarmi ad una chat se pensa che ci rivedremo. Pensate abbia bisogno di più tempo per decidere? Perché mi limita nella comunicazione così pur dicendomi siamo amici? Non comprendo come voglia vivere l’amicizia con me e mi spiace ci siano tanti problemi in una videochiamata o una semplice chiamata pur magari desiderandola? Perché non riesce ad essere più chiaro verso di me?
In ambito psicologico sistemico relazionale, la situazione che stai descrivendo potrebbe essere interpretata come un problema di confusione di ruoli e di frontiere tra due persone che hanno avuto una relazione lavorativa che si è evoluta in una forma di amicizia. Il tuo collega sembra essere una persona riservata e con difficoltà ad esprimere i suoi pensieri e le sue emozioni, potrebbe quindi avere delle difficoltà a comunicare apertamente con te riguardo alla natura della vostra relazione e al suo modo di gestirla.
È possibile che il tuo collega si senta in imbarazzo o a disagio nel comunicare in modo più intimo o diretto con te, specialmente tramite videochiamate o chiamate vocali. Il suo rifiuto di accettare una videochiamata potrebbe essere legato alla sua natura riservata e alla sua difficoltà nell'esprimere emotivamente.
Allo stesso tempo, le sue parole e i suoi gesti sembrano indicare che ci tiene a te e alla vostra amicizia, ma potrebbe avere difficoltà a comunicarlo in modo chiaro e diretto. Potrebbe avere bisogno di più tempo per affrontare le sue emozioni e le sue resistenze verso una comunicazione più aperta e diretta con te.
È importante che tu rispetti la sua riservatezza e le sue modalità di comunicazione, ma allo stesso tempo potresti cercare di esprimere le tue aspettative e i tuoi bisogni in modo chiaro e aperto, cercando di capire insieme a lui come gestire al meglio la vostra amicizia, anche a distanza. Potrebbe essere utile cercare un compromesso tra le tue esigenze di comunicazione e le sue resistenze, per garantire una comunicazione migliore e più chiara tra voi due. Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio di consultazione.
Dott. Cordoba

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Da come leggo tra voi c'è stata una tenera amicizia, prima che tornasse in Svizzera per intraprendere nuovamente la sua vita e probabilmente una convivenza...giusto?!
Questo passaggio, se fosse avvenuto così potrebbe aver messo un'ulteriore barriera tra voi, oltre la lontananza e la difficoltà a comunicare in modo chiaro e libero.
La riservatezza del tuo collega si espanderà anche nel proprio rapporto di coppia, potrebbe essere che non senta di rispettarlo attraverso il dialogo con una persona che gli è piaciuta, e forse non solo come amica?
Leggendo inoltre la tua descrizione non mi sembra di aver letto se tu, nonostante il suo modo riservato, riesca ad attuare una modalità di comunicazione più chiara ed efficace a rendere evidente il tuo unico intento di amicizia?
I rapporti di amicizia tra uomo e donna possono essere molto intensi e a volte fraintesi.
Se l'insicurezza fosse da entrambe le parti, per di più avvenendo a distanza, per messaggi in chat e tra un impegno e l'altro nelle vostre reciproche giornate di vita quotidiana, si amplificherebbe nel parlare confusione e incertezze, al punto di creare ambiguità di comunicazione a discapito della sua efficacia e risoluzione.
Altra cosa come mai, nonostante queste difficoltà, tieni tanto a mantenere i contatti con questa persona?
E' molta e varia la curiosità che nasce da questa tua descrizione, soprattutto per interesse relazionale, sono a tua disposizione se volessi approfondire attraverso un colloquio diretto
Dott'ssa Federica Rododendro
Buongiorno, la sua descrizione è di un'amicizia vissuta in modo piacevole ed interrotta dalla cambiamento di vita dell'altro. I molti dettagliata fanno ipotizzare ad una risposta professionale che necessita di un consulto psicologico anche online.
Un caro saluto
Dssa Vincenza Papeo
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Gentile utente,
da settimane ormai riceviamo le sue domande relative a come gestire questa amicizia con il suo collega che vive all'estero perciò mi sembra doveroso risponderle in modo sincero e aperto. Considerando quante volte si è prodigata nello spiegare la sua situazione, mi sembra sempre più improbabile che lei stia cercando di mantenere vivo un semplice rapporto di amicizia. Più volte questa persona le ha fatto capire che non desidera fare chiamate o videochiamate e che non gradisce niente di più di un messaggino ogni tanto ma sembra che lei non riesca ad accettare questa realtà. Ha considerato la possibilità che il suo ex-collega non voglia ferire i suoi sentimenti ma che si senta messo alle strette dalle sue richieste a cui non vuole dare seguito? Anche se fa molto male, a volte è necessario accettare che le altre persone possano non voler più mantenere i contatti con noi, non perché in noi debba esserci qualcosa di sbagliato ma soltanto perché quel rapporto è finito. Le relazioni (non solo di amicizia ma di ogni genere) funzionano se c'è interesse reciproco ma in questo caso non mi pare ci sia: molte volte ci ha descritto la riluttanza di questo ex-collega a rispondere ai suoi messaggi. Credo anche sia improbabile che non risponda perché ha fatto psicanalisi o perché ha difficoltà ad esprimere i propri sentimenti; è più probabile che si senta invece importunato. Inoltre, sempre considerando quante volte ci ha contattati sempre in merito allo stesso problema, mi sento di dirle che per lei questo rapporto sta diventando un pensiero talmente ricorrente da compromettere la sua qualità di vita. Ritengo perciò importante che lei contatti un professionista per esplorare le modalità più adatte a gestire relazioni di ogni genere, per imparare ad accettare la non reciprocità e per uscire dal circolo vizioso in cui sembra essere rimasta incastrata. Spero di esserle stata realmente utile e le auguro tutto il meglio, Dott.ssa Giorgia Maimone
Buongiorno e grazie per aver condiviso la sua situazione.
Sarebbe opportuno esplicitare la situazione durante un colloquio psicologico, al fine di approfondire diversi aspetti.

Rimango a disposizione.

Dr Samanta Carrubba
Psicologa Caltanissetta
Buongiorno, mi sembra di capire che lei ed il suo amico/ collega nutriate interessi diversi che lei può provare a comunicare,

Cordiali saluti,
Giada Bruni
Buongiorno,
lei vorrebbe un tipo di relazione, che appare non corrisposta nella medesima modalità da parte dell'altro. La inviterei per tanto a riflettere sul senso che possa avere per lei fare parte di una relazione sbilanciata in cui è più orientata a darsi che a ricevere. Una psicoterapia potrebbe aiutarla ad esplorare meglio questo aspetto del suo modo di stare in questo ma probabilmente anche in altri rapporti.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Salve, comprendo a pieno la sua situazione, ma credo che debba cominciare ad accettare il fatto che il suo ex collega non vuole più avere contatti con lei. Il nascondersi dietro futili scuse, tipo imbarazzo per una chiamata, è una chiara richiesta di non voler essere più in contatto con lei. Comprendo che sia difficile accettare un allontanamento, dopo quello che avete vissuto, ma purtroppo le belle parentesi sono destinate a chiudersi. Ha avuto una piacevole frequentazione con questa persona, adesso è arrivato il momento di lasciarla andare e tenere il bel ricordo con lei, per poter trovare una nuova persona con cui condividere altri momenti altrettanto piacevoli. Se riesce a lasciare andare sicuramente avrà nuove esperienze anche più gratificanti. Spero di averla aiutata, per qualsiasi dubbio rimango a disposizione anche online. Buona giornata dottoressa Gabriella Cascinelli
Buongiorno, mi pare di capire che lei sia molto presa da questa situazione e che il suo ex collega non sia molto chiaro con lei.
Purtroppo non è possibile cambiare l'altro o forzarlo a darci qualcosa che lui stesso non vuole, si tratti anche solo di chiarezza.
Quello su cui lei può agire è lei stessa, quindi sul fare chiarezza se è giusto per lei reggere emotivamente questo limbo del non sapere o dell'attesa e del "non detto" o proseguire nella sua vita cercando di raggiungere una situazione che la renda felice.
Rimango a disposizione
Ilenia Corradin
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno, alla luce delle continue e ripetitive richieste le consiglierei di intraprendere un percorso di psicoterapia per approfondire i nodi che la tengono così agganciata ad una persona che non le risponde. Anche perchè queste mancanze sembrano portarle notevole sofferenza. Indagherei la possibile presenza di un DOC da relazione. P.S. quando una persona non ci risponde vuol dire che non ci vuole rispondere. Quando una persona si sottrae ad una frequentazione significa che non vuole proseguire nella frequentazione. Non c'è molto altro di nascosto da scoprire.
Salve,

La situazione che hai descritto sembra complessa, con difficoltà di comunicazione e comprensione reciproca con il tuo collega. È importante ricordare che ogni individuo ha il proprio modo di vivere le relazioni e la comunicazione. Potrebbe essere utile rispettare la sua riservatezza e i suoi limiti, cercando di stabilire un dialogo aperto sulle aspettative e i bisogni reciproci. Accettare il suo modo di comunicare potrebbe essere un passo importante per mantenere una connessione amichevole. Tuttavia, se queste difficoltà ti causano disagio significativo, potrebbe essere utile esplorare l'opportunità di confrontarti con un professionista della salute mentale per ottenere un supporto più approfondito.

Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Dott.ssa Francesca Gottofredi.
Buongiorno, grazie per aver condiviso questo tuo pensiero con noi. Sembra che tu stia vivendo una situazione complessa con questo collega. È evidente che ci sia una sfida nella comunicazione e che ci siano differenze nel modo in cui entrambi affrontate le relazioni e la disponibilità a comunicare. È possibile che il tuo collega abbia difficoltà a esprimere apertamente i suoi sentimenti e le sue esigenze emotive, come evidenziato dalla sua resistenza alle videochiamate e alla comunicazione diretta.
Potrebbe essere utile rispettare la sua riservatezza e i suoi tempi, ma al contempo esprimere chiaramente le tue esigenze e aspettative riguardo alla relazione. Comunica apertamente il tuo desiderio di mantenere un rapporto di amicizia e il tuo interesse a condividere esperienze e conversazioni più approfondite, ma rispetta anche i suoi limiti e le sue preferenze. Tuttavia, se la situazione continua a causarti frustrazione o confusione, potrebbe essere utile cercare il supporto di uno psicologo o di un consulente per esplorare ulteriormente le dinamiche della relazione e trovare strategie per gestirla in modo più soddisfacente per entrambi. È importante prendersi cura delle proprie esigenze emotive e relazionali mentre si naviga attraverso situazioni complesse come questa. Un saluto, Dr. Vittorio Penzo.
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Gentile utente, comprendo il disagio che questa relazione non definita le provoca. Certamente non è una condizione facile e chiara da definire, ma forse è proprio questo a mantenerla in vita. Lei cerca un rapporto con questo collega, che saltuariamente sembra accorgersi o avvicinarsi, in un modo che risulta quasi manipolativo nel suo essere incostante.
Ha mai pensato all ipotesi che forse lui non sarà mai pronto? Rispondendo alla sua domanda.
E lei sente davvero ad oggi di riuscire a mantenere un rapporto di amicizia con questo collega o spera che qualcosa di trasformi?
Forse dovrebbe fare chiarezza anche con le sue emozioni... L'immagine che mi rimanda é quella di una barca nel mare aperto, in balia delle onde, che si muove con esse, ma senza ancora aver trovato una direzione verso cui orientarsi
Spero di esserle stata di spunto per una riflessione personale. Resto a sua disposizione e, se decidesse ad iniziare un percorso per andare ancora più a fondo rispetto a questa marea, ricevo anche online.
La saluto cordialmente, dottoressa Gabriella Caracciolo
Gentile utente, grazie per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e preoccupazioni, e mi dispiace molto per i vissuti negativi che da queste scaturiscono. Se dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso online, utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori modo ssa trovare una strada percorribile verso la serenità.
Qualora dovesse avere altre domande, o desiderasse ricevere ulteriori informazioni, non esiti a contattarmi. Un caro saluto, dott.ssa Anastasia Giangrande.
Buonasera, capisco il Suo stato di disorientamento.
Non sa, come valutare la Sua relazione con l'ex collega. Non sa mettere insieme quello che ci è stato in passato con quello che ora è il presente, si trova davanti ad una distanza che non si sa spiegare, Le mancano delle informazioni e cerca disperatamente di trovarle.
Talvolta dobbiamo semplicemente accettare le scelte degli altri anche se possono sembrare lontane dalla nostra logica.
Se si pretende un rapporto diverso da quello che l'altro non vuole o non può dare, non si sta nella realtà.
Solo la rassegnazione può far nascere delle cose e dà libertà a Lei e anche all'altro.
Le consiglio vivamente un lavoro con un esperto per affrontare la Sua capacità di vicinanza.
Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti
Dott.ssa Monika Elisabeth Ronge
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Buongiorno mi permetto di anticipare che quello che ora scriverò dovrà prenderlo "con le pinze" in quanto non avendo un colloquio diretto con lei non ho feedback da parte sua per capire se ho compreso bene la situazione descritta e i suoi vissuti a riguardo. A me infatti sembra che le domande siano due e non una: cosa desidera lei nella relazione con questo collega, e cosa desidera lui nella relazione con lei. Dal suo racconto mi sembra di percepire una relazione professionale che ha avuto in passato un momento di avvicinamento più intimo (e non mi è chiaro se solo sul piano amicale o anche sentimentale/sessuale) dopodichè c'è stato un allontanamento/separazione: per il trasferimento del collega in Svizzera? perchè il collega ha riniziato lì una nuova vita con la compagna? O per entrambe? E nel frattempo una maggiore distanza da lei sul piano della relazione...ma in che senso? solo professionale e non più confidenziale/amicale? O non più confidenziale/amorosa? Mi scusi per i termini poco tecnici ma spero di farmi capire. Forse è importante prima di tutto comprendere cosa la disturba di questo allontanamento, cosa le manca di lui.
Claudia Rasetti

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