Gentili dottori, buonasera. Ho effettuato un bypass gastrico il 14 ottobre a Milano. Pesavo 118 kg
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risposte
Gentili dottori, buonasera.
Ho effettuato un bypass gastrico il 14 ottobre a Milano.
Pesavo 118 kg, oggi sono 97: il peso sta scendendo, il corpo sta cambiando, e con lui anche le domande.
Io, però, con il cibo non ho mai avuto un rapporto sereno.
Sono cresciuta con l’idea della dieta drastica, rigida, punitiva.
Secondi, contorni, porzioni misurate come sentenze.
Se sbagli, paghi. Se sgarri, stringi la cinghia.
Ora mi rivolgo a voi, nutrizionisti specializzati, con una domanda sincera:
per costruire una sana alimentazione e un rapporto equilibrato col cibo, è davvero necessario avere un foglio stampato, da lunedì a domenica, con alimenti obbligatori e scelte già decise?
Perché io sento questo:
voglio essere seguita, guidata, accompagnata.
Ma non voglio tornare in gabbia.
Vorrei un’alimentazione che mi insegni a scegliere, non solo a eseguire.
Che tenga conto delle giornate, dell’appetito, della vita reale.
Perché l’alimentazione non è solo ciò che c’è scritto su un foglio:
è continuità, ascolto, responsabilità.
Non cerco il “fai come vuoi”.
Cerco competenza senza rigidità.
Regole, sì. Punizioni, no.
Struttura, sì. Paura di sbagliare, no.
Per questo vi leggo, vi ascolto, e sceglierò il professionista che saprà parlarmi non solo di grammi, ma di educazione alimentare, di autonomia, di lungo periodo.
Perché il bypass mi ha cambiato lo stomaco.
Ora vorrei cambiare, finalmente, il modo di stare a tavola.
Grazie a chi vorrà rispondere con serietà e umanità.
Ho effettuato un bypass gastrico il 14 ottobre a Milano.
Pesavo 118 kg, oggi sono 97: il peso sta scendendo, il corpo sta cambiando, e con lui anche le domande.
Io, però, con il cibo non ho mai avuto un rapporto sereno.
Sono cresciuta con l’idea della dieta drastica, rigida, punitiva.
Secondi, contorni, porzioni misurate come sentenze.
Se sbagli, paghi. Se sgarri, stringi la cinghia.
Ora mi rivolgo a voi, nutrizionisti specializzati, con una domanda sincera:
per costruire una sana alimentazione e un rapporto equilibrato col cibo, è davvero necessario avere un foglio stampato, da lunedì a domenica, con alimenti obbligatori e scelte già decise?
Perché io sento questo:
voglio essere seguita, guidata, accompagnata.
Ma non voglio tornare in gabbia.
Vorrei un’alimentazione che mi insegni a scegliere, non solo a eseguire.
Che tenga conto delle giornate, dell’appetito, della vita reale.
Perché l’alimentazione non è solo ciò che c’è scritto su un foglio:
è continuità, ascolto, responsabilità.
Non cerco il “fai come vuoi”.
Cerco competenza senza rigidità.
Regole, sì. Punizioni, no.
Struttura, sì. Paura di sbagliare, no.
Per questo vi leggo, vi ascolto, e sceglierò il professionista che saprà parlarmi non solo di grammi, ma di educazione alimentare, di autonomia, di lungo periodo.
Perché il bypass mi ha cambiato lo stomaco.
Ora vorrei cambiare, finalmente, il modo di stare a tavola.
Grazie a chi vorrà rispondere con serietà e umanità.
Buonasera, io credo fermamente nell'alimentazione serena. Per il dimagrimento è richiesto un deficit calorico? Sì, per forza di cose. Ma può essere gestito in vari modi. Non per forza diete rigide fatte si esclusione. A volte si tratta di ritrovare un equilibrio e re imparare ad ascoltare il proprio corpo, e quali segnali ci sta mandando. Il percorso nutrizionale, infatti, spesso andrebbe accompagnato da uno psicologico, per capire davvero cosa sta dietro a quel sovrappeso, che molte volte è solo un segnale di qualcosa di più profondo.
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Buongiorno, cercherò di risponderle con chiarezza ed empatia.
È davvero necessario un foglio rigido, giorno per giorno? No, non è necessario. Il foglio settimanale rigido può servire in alcune fasi iniziali, come supporto tecnico
ma non educa, non insegna a scegliere e rischia di riattivare proprio quel rapporto punitivo con il cibo che lei descrive così bene. Dopo un bypass gastrico, il lavoro non è solo nutrizionale, è educativo e relazionale.
Un percorso sano, soprattutto dopo chirurgia bariatrica, dovrebbe essere:
- Inclusivo: Nessun alimento demonizzato a priori. Il cibo non è morale: non è buono o cattivo, giusto o sbagliato. È funzionale o meno funzionale in certi momenti.
- Strutturato, ma flessibile: Linee guida, priorità nutrizionali, frequenze
- Personalizzato e realistico: Che tenga conto di giornate diverse, appetito variabile, vita reale
- Educativo: Il piano non serve a dire cosa mangiare, ma perché, come, quando e come adattare.
Tutto questo è in linea con quella che è la mia filosofia, il mio approccio è inclusivo e non restrittivo: nessun alimento viene demonizzato o eliminato a priori. Il cambiamento nasce dalla consapevolezza, non dai divieti.
Il bypass ha cambiato il suo stomaco. Ora lei sta cambiando il modo di stare a tavola.
Ed è il cambiamento più difficile, ma anche il più duraturo. Le auguro di scegliere – e di trovare – un professionista che sappia camminare accanto a lei, non davanti con un foglio in mano.
È davvero necessario un foglio rigido, giorno per giorno? No, non è necessario. Il foglio settimanale rigido può servire in alcune fasi iniziali, come supporto tecnico
ma non educa, non insegna a scegliere e rischia di riattivare proprio quel rapporto punitivo con il cibo che lei descrive così bene. Dopo un bypass gastrico, il lavoro non è solo nutrizionale, è educativo e relazionale.
Un percorso sano, soprattutto dopo chirurgia bariatrica, dovrebbe essere:
- Inclusivo: Nessun alimento demonizzato a priori. Il cibo non è morale: non è buono o cattivo, giusto o sbagliato. È funzionale o meno funzionale in certi momenti.
- Strutturato, ma flessibile: Linee guida, priorità nutrizionali, frequenze
- Personalizzato e realistico: Che tenga conto di giornate diverse, appetito variabile, vita reale
- Educativo: Il piano non serve a dire cosa mangiare, ma perché, come, quando e come adattare.
Tutto questo è in linea con quella che è la mia filosofia, il mio approccio è inclusivo e non restrittivo: nessun alimento viene demonizzato o eliminato a priori. Il cambiamento nasce dalla consapevolezza, non dai divieti.
Il bypass ha cambiato il suo stomaco. Ora lei sta cambiando il modo di stare a tavola.
Ed è il cambiamento più difficile, ma anche il più duraturo. Le auguro di scegliere – e di trovare – un professionista che sappia camminare accanto a lei, non davanti con un foglio in mano.
Buongiorno, grazie per aver scelto di condividere il suo vissuto, anche dal punto di vista emotivo.
Alla sua domanda rispondo in modo diretto: no, un foglio con pasti prestabiliti non è l’unico modo — né sempre il migliore — per costruire una sana alimentazione e un equilibrio duraturo nel tempo. Può essere uno strumento utile in alcune fasi, ma non dovrebbe diventare una gabbia e, dal mio punto di vista, difficilmente risulta compatibile con il costruire un equilibrio sostenibile sul lungo periodo.
Mi fa piacere leggere che abbia il desiderio di fare un percorso diverso, che sia impostato sull'educazione alimentare e che tenga conto delle sue esigenze nella quotidianità. Costruire, insomma, un equilibrio che sia sostenibile nel tempo. E per fare questo, sicuramente diventa fondamentale l'ascolto del proprio corpo, così da partire dai segnali che ci da e da quelle che sono le sue esigenze.
Le auguro sinceramente di trovare un supporto per costruire un percorso in linea con i suoi nuovi obiettivi.
Alla sua domanda rispondo in modo diretto: no, un foglio con pasti prestabiliti non è l’unico modo — né sempre il migliore — per costruire una sana alimentazione e un equilibrio duraturo nel tempo. Può essere uno strumento utile in alcune fasi, ma non dovrebbe diventare una gabbia e, dal mio punto di vista, difficilmente risulta compatibile con il costruire un equilibrio sostenibile sul lungo periodo.
Mi fa piacere leggere che abbia il desiderio di fare un percorso diverso, che sia impostato sull'educazione alimentare e che tenga conto delle sue esigenze nella quotidianità. Costruire, insomma, un equilibrio che sia sostenibile nel tempo. E per fare questo, sicuramente diventa fondamentale l'ascolto del proprio corpo, così da partire dai segnali che ci da e da quelle che sono le sue esigenze.
Le auguro sinceramente di trovare un supporto per costruire un percorso in linea con i suoi nuovi obiettivi.
Gentile Signora,
la risposta chiara è questa: no, non è obbligatorio – né sempre utile – vivere con un foglio rigido “lunedì-domenica” per costruire un’alimentazione sana e duratura, soprattutto nel post-chirurgia bariatrica.
Nel suo caso, l’obiettivo non è obbedire, ma imparare a gestire.
Dopo un bypass servono:
regole precise (sicurezza, proteine, frazionamento, priorità nutrizionali);
paletti chiari (cosa evitare, cosa limitare, cosa privilegiare);
monitoraggio.
Ma tutto questo non coincide automaticamente con una dieta punitiva e ingabbiata.
Un percorso nutrizionale corretto dovrebbe offrirle:
struttura senza rigidità (schemi, non sentenze);
scelte guidate invece di menu obbligatori;
educazione alla decisione: sapere perché scegliere un alimento e come adattarlo alle giornate;
lavoro sul rapporto col cibo, non solo sui grammi;
spazio all’ascolto dei segnali post-bypass (sazietà precoce, tolleranza, fame “vera” vs emotiva).
Il foglio può essere uno strumento, non una gabbia.
Serve all’inizio, per sicurezza. Poi deve evolvere, altrimenti il rischio è tornare a vivere il cibo con paura, controllo e senso di colpa – esattamente ciò che lei vuole (giustamente) evitare.
Lei non sta rifiutando le regole.
Sta chiedendo competenza adulta, non punizione.
E questo è il presupposto migliore per il successo a lungo termine dopo bypass.
Il fatto che il suo peso stia scendendo e che lei oggi si ponga queste domande è un segnale molto positivo:
ha cambiato lo stomaco, sì, ma ora sta lavorando sulla parte più importante, la relazione con il cibo.
Continui a cercare un professionista che:
lavori con approccio bariatrico e psicologico,
parli di autonomia, non solo di dieta,
sappia accompagnare, non comandare.
È così che il bypass diventa uno strumento di salute, non l’ennesima gabbia.
Le auguro davvero di costruire, passo dopo passo, un modo nuovo e più sereno di stare a tavola.
Distinti saluti
Dr Luca Agostini
la risposta chiara è questa: no, non è obbligatorio – né sempre utile – vivere con un foglio rigido “lunedì-domenica” per costruire un’alimentazione sana e duratura, soprattutto nel post-chirurgia bariatrica.
Nel suo caso, l’obiettivo non è obbedire, ma imparare a gestire.
Dopo un bypass servono:
regole precise (sicurezza, proteine, frazionamento, priorità nutrizionali);
paletti chiari (cosa evitare, cosa limitare, cosa privilegiare);
monitoraggio.
Ma tutto questo non coincide automaticamente con una dieta punitiva e ingabbiata.
Un percorso nutrizionale corretto dovrebbe offrirle:
struttura senza rigidità (schemi, non sentenze);
scelte guidate invece di menu obbligatori;
educazione alla decisione: sapere perché scegliere un alimento e come adattarlo alle giornate;
lavoro sul rapporto col cibo, non solo sui grammi;
spazio all’ascolto dei segnali post-bypass (sazietà precoce, tolleranza, fame “vera” vs emotiva).
Il foglio può essere uno strumento, non una gabbia.
Serve all’inizio, per sicurezza. Poi deve evolvere, altrimenti il rischio è tornare a vivere il cibo con paura, controllo e senso di colpa – esattamente ciò che lei vuole (giustamente) evitare.
Lei non sta rifiutando le regole.
Sta chiedendo competenza adulta, non punizione.
E questo è il presupposto migliore per il successo a lungo termine dopo bypass.
Il fatto che il suo peso stia scendendo e che lei oggi si ponga queste domande è un segnale molto positivo:
ha cambiato lo stomaco, sì, ma ora sta lavorando sulla parte più importante, la relazione con il cibo.
Continui a cercare un professionista che:
lavori con approccio bariatrico e psicologico,
parli di autonomia, non solo di dieta,
sappia accompagnare, non comandare.
È così che il bypass diventa uno strumento di salute, non l’ennesima gabbia.
Le auguro davvero di costruire, passo dopo passo, un modo nuovo e più sereno di stare a tavola.
Distinti saluti
Dr Luca Agostini
Buongiorno,
lei ha una grande consapevolezza del suo problema e di ciò che desidera ottenere. Credo molto nell’educazione alimentare e in un approccio personalizzato per raggiungere una sana alimentazione: un percorso che inizialmente va costruito insieme, ma che poi deve essere “insegnato” affinché diventi autonomo e duraturo.
Questo percorso va integrato con il giusto movimento, la convivialità, una corretta idratazione e tutte quelle abitudini che contribuiscono al benessere generale della persona. Non esistono cibi vietati, ma solo corrette frequenze di consumo e, soprattutto, l’ascolto del proprio senso di fame e sazietà: un meccanismo innato che purtroppo spesso perdiamo precocemente a causa di abitudini scorrette, talvolta legate anche a un’educazione alimentare rigida o a un’associazione del cibo con emozioni intense.
Spero possa trovare presto il/la professionista che la accompagni nel raggiungere gli obiettivi che desidera.
Resto a disposizione, anche online.
Buone feste,
Dott.ssa Colciago
lei ha una grande consapevolezza del suo problema e di ciò che desidera ottenere. Credo molto nell’educazione alimentare e in un approccio personalizzato per raggiungere una sana alimentazione: un percorso che inizialmente va costruito insieme, ma che poi deve essere “insegnato” affinché diventi autonomo e duraturo.
Questo percorso va integrato con il giusto movimento, la convivialità, una corretta idratazione e tutte quelle abitudini che contribuiscono al benessere generale della persona. Non esistono cibi vietati, ma solo corrette frequenze di consumo e, soprattutto, l’ascolto del proprio senso di fame e sazietà: un meccanismo innato che purtroppo spesso perdiamo precocemente a causa di abitudini scorrette, talvolta legate anche a un’educazione alimentare rigida o a un’associazione del cibo con emozioni intense.
Spero possa trovare presto il/la professionista che la accompagni nel raggiungere gli obiettivi che desidera.
Resto a disposizione, anche online.
Buone feste,
Dott.ssa Colciago
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