Difficoltà nel percorso universitario Buonasera, sono un studente universitario di 26 anni iscrit

15 risposte
Difficoltà nel percorso universitario

Buonasera, sono un studente universitario di 26 anni iscritto alla magistrale in economia. Mi mancano 2 esami alla fine del percorso, oltre la tesi, ma mi rendo conto di soffrire di una forma d'ansia (anche sociale, dato che vivo con disagio le situazioni di esporre e parlare in pubblico come esami orali o presentazioni in classe) che, puntualmente, mi ha portato nel corso delle ultime sessioni a non presentarmi all'esame per poi sostenerlo all'appello successivo. Questa condizione mi ha rallentato e mi fa vivere lo studio come un forte peso, forse anche in presenza di condizionamenti quali l'età, gli amici già laureati e lo studio visto come particolarmente faticoso anche a causa di un metodo di studio non buono. Sento che questa condizione impatta negativamente sulla mia condizione di vita, perché quando studio perdo tempo e non sono efficiente, fattore che mi porta a non godermi a pieno i momenti in cui dovrei staccare. Ho notato inoltre un senso di apatia che mi accompagna e che mi porta, talvolta, a fare controvoglia o addirittura a evitare situazioni e contesti con amici, forse collegato anche ad un senso di colpa e di stress che mi porta a colpevolizzarmi e a non godermi la vita. Il mio "metodo di studio" mi occupa gran parte della giornata non consentendomi di dedicarmi anche ad altro, alimentando un circolo vizioso di ansia e frustrazione dal quale non riesco ad uscire. Volevo rimettermi ad un vostro parere per sapere se sia opportuno iniziare ad intraprendere un percorso Psicoterapeutico che mi possa aiutare ad affrontare gli appelli e a vivere in modo più sereno ed efficiente l'università. Grazie
Salve, Mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto ciò possa impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare Quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato. Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale traumatico Connesso con la genesi della Sofferenza in atto. Resto a disposizione, anche online. Cordialmente, dott FDL

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Buon pomeriggio, innanzitutto la ringrazio di aver condiviso questa esperienza e mi dispiace molto del periodo che sta vivendo. Posso solo provare ad immaginare quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione. A volte capire come andare avanti e identificare la scelta migliore per noi stessi, può non essere affatto semplice, per questo scoprire le nostre modalità di agire e comprendere da dove deriva questo blocco che la porta a porsi tutte queste domande può aiutarla a stare meglio. Le ansie e le paure sono tematiche ricorrenti nel momento in cui si devono affrontare degli ostacoli sul percorso della propria vita. Gli esami sembrano sicuramente avere delle caratteristiche specifiche che la attivano (le persone che ci sono, il professore o il voto in sé). Esse possono assumere determinati significati in base alla storia individuale, portandoci, a volte a bloccarci. Un obbiettivo di un percorso psicologico, può essere quello di chiarire questa confusione e questa malessere e cercare di trasformarlo in benessere. Una terapia psicologica potrebbe permettergli di conoscersi meglio e di sviluppare delle strategie utili per poter vivere al meglio il presente, costruendo delle basi solide al fine di affrontare in maniera efficace un futuro che a tratti può sembrare angoscioso. Sarebbe uno spazio solo per lei alla scoperta di se stessi. In caso volesse, io sono a completa disposizione, in presenza ma anche Online. Dott. Matteo De Nicolò
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Salve, certamente un percorso le può essere di sostegno e sbrogliare la matassa che appesantisce questa delicata fase della sua vita. E' un groviglio di tentate soluzioni e sensi di colpa che la affatica emotivamente, come lei stesso riconosce. La fine della carriera universitaria e la futura sfida del mondo del lavoro la attendono. Se porterà a galla le sue fragilità in futuro potrà godere i frutti di un confronto con se stesso su temi importanti come l'autorealizzazione e la fiducia nelle sue possibilità. In bocca al lupo
Gentilissimo, mi spiace molto per la situazione che sta vivendo e che le impedisce di realizzarsi proprio ora che è vicino alla laurea. Le consiglierei di affrontare il tutto con l'aiuto di un terapeuta con il quale poter raggiungere una miglior autoconsapevolezza, individuare le sue emozioni e i pensieri che, ormai rigidi e disfunzionali, le impediscono di vivere il benessere e la costringono a rimanere ancora studente. Assieme troverete le strategie più funzionali per poter affrontare la sua situazione e pian piano troverà la strada per arrivare alla laurea e affermarsi nel suo futuro.
I miei migliori auguri!

Resto a disposizione, anche online
dott.ssa Miculian
Salve,
Comprendo la situazione ed immagino le difficoltà che sta vivendo.
Un percorso di psicoterapia la aiuterà a gestire meglio l’ansia da prestazione e la sua ansia sociale acquisendo nuovi strumenti conoscerà nuove parti di se’ e le permetteranno di V vivere più serenamente.
Resto a disposizione per eventuali dubbi.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Daniela Chieppa
Gentile utente, capisco che l'aspettativa di eseguire una buona performance possa diventare un peso eccessivo da sostenere. L'ansia è strettamente legata a pensieri autosvalutativi del tipo "Non servirà a nulla, tanto andrà male". Questi pensieri demotivano la persona a continuare a raggiugere i propri obiettivi e ci si preclude la possibilità di vivere nuove situazioni (non solo in ambito universitario). Credo che affrontare l'ansia quando diventa troppo frequente e intensa sia un obiettivo importante per se stessi. Il mio approccio terapeutico è cognitivo-comportamentale evidence-based (scientificamente fondato) e con una buona efficacia per i disturbi d'ansia. Se ha altri quesiti mi può contattare anche online, sarà mia premura risponderle.
Buona giornata
Salve, lei è al traguardo del suo lungo e impegnativo percorso universitario e rallenta, si vuole fermare. Perché sta cercando di autosabotarsi? A volte accade quando si arriva alla fine di un lavoro che ci ha coinvolti completamente di daneggiarci inconsciamente per il timore del dopo, dell'uscire dalla zona di confort che ci siamo costruiti e la risposta ansiosa spesso ne è sintomo. Le consiglio vivamente un percorso psicologico per acquisire consapevolezza della situazione, acquisire strumenti che le consentano di ultimare velocemente il percorso universitario con un metodo efficace, affrontare e risolvere la risposta ansiosa e sollevare l'autostima, Con terapie brevi e strategiche lei può completamente rivoluzionare in meglio la sua vita. Non esiti. Cordiali salut. Professor Antonio Popolizio
Buonasera, comprendo la grossa fatica che sta vivendo in questo momento che si avvicina al compimento dei suoi sforzi universitari. Le paure, le preoccupazioni e le frustrazioni la stanno appesantendo e bloccando in questo circolo vizioso, senza dare spazio né alla sua realizzazione universitaria, né alla sua vita. Un percorso terapeutico può accompagnarla in questo momento faticoso e carico di pressioni, e allo stesso tempo aiutarla a riconoscere e fare emergere le sue risorse e competenze. Se interessato, mi può contattare, anche online. Dott.ssa Fozibo
Buongiorno,
sicuramente essere alla fine di un traguardo così importante può generare ansia e paura, tra cui quella anche del cambiamento e di tutto ciò che ne potrebbe conseguire.
Credo che i comportamenti che sta attuando andrebbero approfonditi per poter raggiungere un benessere personale ed un percorso psicologico potrebbe aiutarla in questo.
Resto a disposizione
Dott.ssa GDM
Gentile paziente, mi dispiace molto per il suo disagio, che da come lo descrive è così intenso e invalidante da rendere la vita sociale difficile e limitata, così come influisce sulla sua carrira scolastica.
Quando lei parla di difficoltà nello studio... Le chiedo se sia l'ansia ad influire nelle performance o il metodo di studio? Il suo rinviare gli esami è stato determinato dall'insicurezza e dall'ansia o dal non avere studiato abbastanza? L'evitare l'ha portato a stare bene o stare male? Se continua a rinviare potrà migliorare o peggiorare la sua situazione? Sicuramente il rispondere a questa domande potrà aiutarla a capire se è il caso o meno di chiedere un consulto. La terapia breve strategica risulta particolarmente efficace per il trattamento dell'ansia sociale. Le invio anche una bibliografia per approfondire, Resto a disposizione, saluti BIBLIOGRAFIA: Nardone G. (2000), Oltre i limiti della paura BUR, Milano. Nardone G. (2003), Non c’è notte che non veda il giorno, Ponte alle Grazie.
Gentile 'studente universitario', posso immaginare la fatica e la frustrazione di una situazione che, in dirittura finale, la vede bloccato. Ciò che sembra emergere dal suo racconto è una consapevolezza di ciò che in lei non funziona: ansia sociale, metodo di studio non buono, senso di inadeguatezza ed evitamento di situazioni 'gravose' dal punto di vista emotivo con un aumentare progressivo della frustrazione e di sentimenti di autosvalutazione.
Ascoltarsi è importante ma non sempre riusciamo a mettere ordine nei nostri pensieri e nei nostri comportamenti e questo comporta spesso a svalutare la situazione o noi stessi. Un colloquio psicologico ed un eventuale percorso psicoterapeutico potrebbe esserle di supporto sia per comprendere ciò che incide maggiormente nel suo 'blocco universitario' (ansia o il metodo non buono), sia per capire il ruolo della relazione (con Sé e con gli altri) nella lettura del problema. Un caro saluto e con l'occasione un Buon Natale. A disposizione. dr. Maria Zaupa
Buonasera, avrei bisogno di conoscere altri elementi per poter fornirle un consiglio o esprimere un parere.
Probabilmente il suo disagio che sta sperimentando in questa fase della sua vita ad un passo da un traguardo cosi importante per la sua autonomia, ha un ruolo ben preciso all'interno del suo contesto familiare.
Sarebbe consigliato un percorso di psicoterapia sistemico relazionale al fine di prendere in considerazione anche il contesto in cui si manifestano i suoi disturbi
Buona serata
Dott. Raffaello Di Monte
Dott.sa Luisa Anibaldi
Buonasera gentile utente,
penso sia davvero importante che lei inizi n percorso terapeutico in odo tale da poter affrontare in terapia tutte le sue paure.
La paura è un'emozione primaria bisogna lavorare su questa emozione, in modo da poter comprendere i suoi pensieri a riguardo.
La saluto cordialmente
Buongiorno, i suoi dubbi sono legittimi.
Una psicoterapia è consigliata perché, se da una parte "guarisce" gli stati d'animo che non la fanno stare bene, dall'altro "educa" alla consapevolezza e alla conoscenza di sé. La conseguenza di questa "educazione" è che poi lei è in grado di fronteggiare tutto ciò che la vita ci riserva quotidianamente, in modo adeguato. Se non trova riscontro con lo psicoterapeuta che sta frequentando o dovesse frequentare, conviene cambiare. Ognuno ha un suo metodo di lavoro e non è detto che quel metodo vada bene per lei. A disposizione per qualsiasi chiarimento, la saluto cordialmente.
dr.ssa Elena Santomartino, psicologa psicoterapeuta
Gentile Utente,
mi dispiace molto per tutte le difficoltà che sta attraversando in questo momento.
Credo che iniziare un percorso psicoterapeutico potrebbe aiutarla a capire che cosa le sta succedendo e come poter provare a porvi rimedio.
Resto a disposizione, le auguro una buona giornata.

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