Ciao a chiunque stia leggendo! Di solito non mi fido dei siti online per scrivere cose personali, ma

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Ciao a chiunque stia leggendo! Di solito non mi fido dei siti online per scrivere cose personali, ma questo sito mi sembra affidabile.
Sono una ragazza di quindici anni e penso di avere bisogno di aiuto. E' da più di un anno che mi sembra che la vita abbia perso significato, non trovo più un motivo per viverla. Ho spesso istinti suicidi e autolesionisti, ma non me la sento di parlarne con i miei genitori (mia mamma e suo marito, che io vedo come un padre). Però la prima volta che mi sono tagliata mia mamma mi ha scoperto subito, lì non ho avuto il coraggio di dirle la verità per il mio gesto. Dato che in quel periodo una mia amica stava passando un momento difficile perchè era malata di cancro le dissi che questo era il motivo e anche che mi mancava mio papà (morto quattro fa). Ma la verità è che stavo malissimo e volevo sfogare in qualche modo il mio dolore. Quando mi capita di essere totalmente sola riesco a lasciarmi andare facilmente, mi metto a piangere e il desiderio procurarmi dolore fisico è insopportabile, di solito mi infilo le unghie nella pelle o mi tiro degli schiaffi. Mi sento ridicola a mettere a parole quello che sto passando perché mi fa sentire in colpa, non voglio fare preoccupare le persone che mi vogliono bene, hanno altre cose a cui pensare. Non fraintendetemi, ho un rapporto meraviglioso con i miei genitori, ma, tra le mie due sorelle, io sono sempre stata considerata la più forte, quella menefreghista, a cui non importa di nessuno, e mi fa sentire molto a disagio parlarne. Ho paura di deludere le persone a cui tengo.
Provo spesso il desiderio di morire, ma mai farò il "passo fatale", e ne sono certa: ho troppa paura per farlo e, dato che so come ci si sente a perdere qualcuno che si ama, non farò soffrire i miei genitori per un mio capriccio.
Il motivo per cui non trovo un motivo per vivere è che la vita non ha senso. Si nasce, si studia, si trova un lavoro, si crea una famiglia e quando si è vecchi si muore. Nel mezzo ci sono esperienze belle e brutte, ma il risultato è lo stesso. E, pur essendo battezzata, non ho mai creduto a nessun Dio, nessun paradiso o inferno. Si vive e poi si muore, punto. Siamo solo animali evoluti che pensano di essere importanti, quando invece siamo formiche che vivono su un sasso piuttosto piccolo in un angolo sperduto del deserto.
So che soffro molto d'ansia - causata soprattutto dalla scuola - perché, a causa di questa, mi sono uscite sulla pelle piccole chiazze rosse (questo non l'ho presupposto da sola ma me l'ha detto un medico).
Non so se quello che penso di star passando sia reale o solo un'illusione data dall'adolescenza, ma, da adolescente quale sono, le mie emozioni sono forti e i miei pensieri fanno male. Non so nemmeno io cosa voglio, però, dato che sono viva, cerco di vivere il più felicemente possibile.

Comunque sia, scrivere tutto questo mi ha in qualche modo alleggerito le spalle, quindi, anche se tutto questo si rivelerà una delusione, grazie in anticipo.
Cara, ciao a te. Comprendo il tuo stato d'animo ed anche quanto tu non ti senta di affrontare questo discorso con tua mamma o il suo compagno, appunto per paura del loro pensiero e della loro reazione. Ci sono però situazioni, come potrebbe esserlo questa, in cui è fondamentale affidarsi e comunicare: la stessa ipotesi di andare dallo psicologo (nel caso tu l'abbia considerata) richiede il consenso informato dei genitori poiché sei minorenne. Quando scrivi "hanno altre cose a cui pensare" percepisco pienamente il senso di quello che vuoi comunicare, una sorta di "sii forte" che non può essere disatteso. Ti invito ad iniziare a comunicare e poi, partire da li. In bocca al lupo

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Buongiorno, per prima cosa non devi sentirti ridicola per quello che stai passando e provando, stai passando un momento difficile e non ne hai nessuna colpa, comprendo la paura che hai nel deludere i tuoi familiari ma in questo caso non hai fatto nulla che possa deluderti, anzi credo che sapendo che stai vivendo questa difficile situazione, quello che vogliano è soltanto starti vicino e aiutarti, proprio in virtù del rapporto che hai con i tuoi familiari ti consiglio come prima cosa di parlarne con loro di come ti senti, renderli partecipi di come stai in questo periodo e con il loro consenso ti consiglio di iniziare un percorso da uno specialista in modo da poter lavorare sui disagi che stai provando, molti dei quali probabilmente influenzati dall'adolescenza, periodo di grandi cambiamenti sia fisici che legati alla personalità
Buongiorno, l'adolescenza è il momento della vita in cui si prende pienamente coscienza dell'impalcatura sociale e umana. Tale comprensione include anche il pensiero della finitezza della vita che, se può essere di conforto, ha interrogato nei secoli filosofi, artisti, scrittori, poeti. Sono d'accordo con te che, in senso stretto, la vita non abbia senso e ogni opera umana sia, in fondo, un disperato tentativo di affermarsi su un vuoto. Tuttavia, come in quel film della Disney, non è altro che il "Cerchio della vita" e ognuno fa la propria parte come può e come gli è proprio, stelle comprese. C'è la possibilità, attraverso il racconto e la parola, di dare un senso a ciò che senso non ha. La parola fa questo: non cambia la realtà, ma noi in rapporto alla realtà.

Un caro saluto,

mg
Buongiorno cara,
posso darti del tu? Innanzitutto voglio dirti che le tue parole mi hanno toccato, quelle che descrivono il tuo star male, e in particolare le ultime righe, nelle quali in qualche modo traspare la speranza.
L'adolescenza è un periodo della vita molto complesso per tantissimi ragazzi: a volte le emozioni sono così forti, i pensieri cosi accalcati, che l'unico modo per "metterli a tacere" sembra essere quello di "fare": un taglio, uno schiaffo, un gesto insomma. Sei stata forte a riuscire a scrivere questo messaggio, perché è importante che tu riesca a condividere con qualcuno quello che sta succedendo nella tua vita. Hai avuto delle esperienze molto dolorose, che avrebbero messo a dura prova chiunque: la perdita del papà, la malattia dell'amica... Fortunatamente, hai una famiglia su cui senti, se capisco bene, di poter afre affidamento. Alla tua età, però, è molto difficile dire cose di questo genere ai propri genitori, perché si vorrebbe tenerli fuori da cose private, si ha paura di farli preoccupare o addirittura di deluderli. Tanto più che tu sei "quella forte", la "menefreghista" di casa, che può affrontare tutto e non deve chiedere aiuto.
Forse è arrivato il momento che tu conceda anche a te stessa di essere aiutata: stai attraversando un periodo di sofferenza, ma in te c'è anche tanta voglia di vivere, e di "vivere il più felicemente possibile". Quindi fatti coraggio, raccogli la forza che hai dentro di te e confidati con i tuoi genitori: considera che potresti confidare loro quanto basta affinché capiscano quanto stai male e che senti il bisogno di essere aiutata. In questo modo, potrai contattare uno psicologo e decidere insieme a lui quanto, in che modo e in che tempi mettere al corrente i tuoi genitori.
I migliori auguri,
dott Carrera
Cara utente, mi permetto di darti del tu visto la tua giovane età. Hai detto che scrivere qui in qualche modo ti ha alleggerita.. pensa quanto potresti arrivare ad essere più leggera parlando con qualcuno che è lì solo per aiutarti, non per giudicarti, qualcuno a cui non devi dimostrare nulla, qualcuno con cui puoi aprirti come, quando e quanto vuoi...uno psicoterapeuta. Credo che in questa fase delicata già di per sé perché adolescenziale, si aggiungano altri aspetti importanti che entrano in gioco a causa dei tuoi vissuti. Sono comprensibili le tue paure, le tue ansie, i tuoi dubbi e le tue domande come anche la difficoltà nel comunicare tutto questo ai tuoi genitori, potresti iniziare semplicemente dicendogli che senti l'esigenza di parlare con qualcuno. Rimango a tua disposizione, se hai bisogno di qualsiasi cosa contattami pure.
Dott.ssa Federica Leonardi
Buongiorno. Oltre a quanto detto dai colleghi mi sentirei di aggiungere che a.15 anni è fisiologico sentirsi instabili e insoddisfatti. Non riesco però a decifrare la domanda implicita, in quanto sembra che tu, azzardo una supposizione, anche questa volta, ti sia risolta da sola questione! Valuta come e se mettere al.corrente i tuoi genitori o comunque un adulto di riferimento (spesso sono gli insegnanti o gli allenatori sportivi) importante per te. Scrivere ad un portale e leggere risposte virtuali non è un grande aiuto per nessuno! Può essere solo un "antipasto", ma non sazia a sufficienza
Cara,
credo che a 15 anni tu sia stata molto coraggiosa e saggia a scrivere, se pure a un sito, per gridare il tuo dolore e il tuo disagio.
Non so in che Regione abiti, ma in molte sono presenti i consultori giovani, dove puoi trovare degli psicologi disposti ad ascoltarti ed aiutarti in modo completamente gratuito e senza che tu debba avvertire gli adulti.
Se invece queste strutture non esistono dalle tue parti rivolgiti ad un adulto di tua fiducia, un insegnante, uno zio...e prova a usarlo come mediatore affinchè la tua famiglia di consenta un percorso psicologico che ti aiuti a superare questo momento. Hai tante risorse e si sente!
In bocca al lupo.
Gentilissima, grazie per esserti rivolta al nostro portale. Con questa lettera hai cercato aiuto per uno stato di sofferenza che ti è difficile gestire. Alla tua età hai già dovuto affrontare il lutto per tuo padre e la malattia della tua amica. Questi due eventi hanno bisogno di tempo per essere elaborati e procurandoti dolore fisico, o pensando alla possibilità di mettere fine alle tue sofferenze, stai cercando uno modalità per evitare il tuo dolore. Io farei leva sulla tua capacità di reagire che emerge nel momento in cui scrivi a noi specialisti. Ti consiglio di fare un passo in più e chiedere aiuto ad uno psicoterapeuta. In questo modo avrai uno spazio solo tuo dove elaborare e affrontare ciò che ti fa stare così male. Parla di questa tua esigenza con una figura di riferimento adulta altrimenti puoi rivolgerti ad un consultorio familiare che ti reindirizzerà al professionista competente. Chiedere aiuto non è un segnale di debolezza ma di grande responsabilità.
Salve, l'adolescenza è un periodo bello ma nello stesso complicato da vivere, specialmente per una ragazza di 15 anni, cmq complimenti hai una grande capacità introspettiva. Essendo minorenne dovrai necessariamente confidarti con la mamma e far capire il tuo malessere e che avresti bisogno di confidarti con una professionista- psicoterapeuta per poter elaborare ciò che ti sta facendo soffrire. Sicuramente la mamma capirà il tuo bisogno di essere aiutata da una persona competente, e sicuramente si darà da fare per aiutarti. Ti auguro di trovare una psicoterapeuta che si occupa di adolescenti e che ti possa aiutare a superare questo momento doloroso, ti saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli
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Ciao, sei molto giovane ma sei stata in grado di capire che stai attraversando un momento di malessere e di disagio. Ti consiglio di rivolgerti ad uno psicoterapeuta per iniziare un percorso psicoterapico, con l'obiettivo di migliorare la qualità della tua vita. Visto che sei minorenne è fondamentale che che tu dica ai tuoi genitori che hai bisogno di un aiuto e un sostegno, capiranno sicuramente!!! Tra l'altro per iniziare un percorso psicoterapico è necessario il consenso dei genitori. Resto a tua disposizione. Saluti. Dottoressa Barbara Gizzi
In età adolescenziale ci si affaccia alla vita e si affollano tanti perchè ai quali dare un senso. Non sentirti "diversa", è proprio questa ricerca di senso che contraddistingue le persone non banali. Credo che confidarti con tua mamma sia il primo passo, ai genitori sta a cuore la serenità dei figli e potrete insieme pianificare l'aiuto di un professionista specializzato nei problemi dell'adolescenza in un centro pubblico o privato che possa ascoltarti e aiutarti ad elaborare i vissuti dolorosi che seppur così giovane hai dovuto affrontare. Un caro saluto, dott. Daniela Benvenuti
Ciao, se può esserti d'aiuto, l'adolescenza è tradizionalmente considerata un periodo critico dello sviluppo. E’ necessario
però constatare che essa rappresenta una fase determinata culturalmente, soggetta a profonde diversità da famiglia a famiglia. Sono d'accordo tuttavia con la collega che ti consiglia di partire con la comunicazione ai tuoi famigliare e poi valutare il da farsi. Hai tutta la vita davanti e questa è una risorsa che ti sarà di grande aiuto.

Un caro saluto

MT
Ciao, quante emozioni in quello che scrivi e quante cose che meritano di essere approfondite. Sei una ragazza sensibile e questo traspare, anche per questo a volte la vita ti sembra così difficile e "priva di significato" . Chiedere aiuto è sempre segno di forza e mai di debolezza: se non te la senti di raccontare a tua mamma quello che provi dille almeno che ti servirebbe poterne parlarne con qualcuno di esterno alla famiglia, non lasciare perdere perché come dici tu la vita va vissuta il più felicemente possibile.
Buongiorno,
i pensieri che hai sono molti profondi ed onorevoli. Il non far preoccupare chi ti ama però, passa anche per la sua salute mentale e fisica.
Come ha detto in adolescenza si sente tutto più forte, ma spesso è pacificante parlare da umano, ad altro umano. Glielo consiglio.
Cordialmente
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Cara Ragazza,
Hai un modo molto chiaro di comunicare il tuo malessere, e mostri una risolutezza che suona come una resa. Stai attraversando un periodo difficile che non dura da un giorno, e quello che colpisce di più è la sensazione di doverlo tenere per te, di nasconderlo per non generare preoccupazione in chi potrebbe darti supporto. Sei in un paradosso quindi, che risolvi con il dover essere forte, ma non è una scelta gratis, perché tamponi il malessere come puoi, anche facendoti male. Questo nucleo di solitudine, che ha mille spiegazioni magari, deve essere il tuo punto di partenza, e stai provando a forzarlo scrivendoci, facendoci testimoni, pur sentendo certa la delusione. Affidati, e con il consenso dei tuoi genitori, prova a compiere il passo di chiedere aiuto, lo meriti. Un caro augurio di buona fortuna
Ciao, ci vuole forza per ammettere tutto quello che tu hai scritto, e già per questo hai avuto molto coraggio. Capisco la tua sofferenza, e capisco il senso di inutilità della vita e di desiderio di farsi del male. Sono cose che ho passato anche io nella mia adolescenza, convinta che nessuno potesse capirmi o aiutarmi, intimorita dal pensiero di deludere o ferire chi amavo. Ti capisco profondamente e posso dirti che io ho trovato il modo per rendere questa vita ricca di significato. Gli psicologi e gli psicoterapeuti esistono per questo: sono lì per ascoltare tutto quello che non riesci a dire ad altre persone, non ti giudicano, non si aspettano nulla da te, vogliono solo accompagnarti, ascoltarti e aiutarti a fare chiarezza dentro di te. Ti consiglio, quindi, di contattare uno psicologo che possa accogliere la tua sofferenza e aiutarti a superare le difficoltà così da poter ridare valore a qualcosa che al momento sembra non averne.
Ti abbraccio e ti auguro il meglio
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Ogni persona diventa se stessa nel momento in cui si supera e si dimentica. L'appagamento dei bisogni o la realizzazione dei propri obiettivi non bastano per la realizzazione di sè, e questo lei lo ha già capito. Nel come lei sopporta le sofferenze inevitabili che le si presentano nella vita si racchiude la possibilità di un vero significato dell'esistenza. Si lasci aiutare.
Cara utente, hai scritto parole molto significative e importanti, che toccano chi legge. In primo luogo, ciò che scrivi fa emergere chiaramente le difficoltà che avverti ora e testimonia una grande capacità introspettiva e di analisi interiore, molto preziosi. La ricerca di un senso, intimo e soggettivo e non necessariamente religioso o ideologico, sono elementi centrali dell'esistenza e assumono particolare rilevanza alla tua età, periodo in cui la fame di significati diventa un'urgenza. Considerando le tue risorse personali e il contesto familiare positivo e supportivo che descrivi, ti suggerisco di comunicare il tuo disagio (nel modo in cui ti sentirai di farlo) alla tua famiglia, per cercare insieme un aiuto adatto a te. Auguri per la tua ricerca, Dott.ssa Salustri
ciao, perchè non fai un consulto con uno psicologo? è importante già che tu abbia chiesto aiuto su questo portale. consultare uno psicologo ti aiuterà a capire l''origine di questo "malessere" e a risolverlo, hai 15 anni ed hai il diritto di vivere e di vivere bene! :)
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Ciao! La tua età è un'età particolarmente tumultuosa e capisco che sei in preda a emozioni che sembrano più grandi di te. Mi colpiscono molte cose di quello che scrivi. Intanto mi dispiace leggere che stai così male e che ti fai del male. E mi dispiace tanto per tuo papà e per la tua amica (spero sia guarita). Questi solo dolori che avranno sicuramente influenzato il tuo umore di oggi (insieme a tanto altro immagino...) e la tua esistenza in generale. E capisco anche quando la vita ti sembra senza senso. Quando si soffre molto si arriva a pensarlo. La vita ha il senso che gli vuoi dare tu. Ognuno crea il proprio senso in base a ciò che ne vuole fare. Tu che ci vuoi fare? Che ti piace? Che vuoi? Sarebbe utile se ti rivolgessi a uno psicoterapeuta che potrebbe aiutarti a costruire qualcosa che sia buono per te, ora. Come mai non te la senti di parlare con tua madre e il marito? Meno male che hai troppa paura per fare gesti estremi, almeno la paura ti protegge dal pericolo. E sentirla è importante! Ci sono cose dalle quali non si torna indietro. Nella vita invece si può sbagliare, cadere, fallire, e rialzarsi. Sempre. Però a volte da soli non ci si riesce. E allora è importante quello che stai facendo, stai chiedendo aiuto. Bene! Vai fino in fondo! Se vedi che tirare fuori ti fa bene, pensa a farlo avendo un tuo spazio fisso in cui poterlo fare! "dato che sono viva, cerco di vivere il più felicemente possibile." mi sembra un'ottima intenzione! Ci sei, sei qui, vivitela, giocatela, siamo in tanti qua che possono aiutarti, e ce ne sono anche molti altri!
Un caro abbraccio
Salve,
vista l'età è opportuno consultarti con qualcuno dei tuoi parenti (maggiorenni), ed eventualmente vedere se c'è un consultorio dalle tue parte.
Un saluto,
MMM
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini

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