Cari dottori, vi scrivo spesso perché trovo in voi tanta professionalità, conforto e cordialità e so

2 risposte
Cari dottori, vi scrivo spesso perché trovo in voi tanta professionalità, conforto e cordialità e so di poter fare tesoro dei vostri consigli.
Mi presento, sono una ragazza di 20 anni, soffro di ovaio policistico ed insulino resistenza anche se è molto migliorata in seguito ad una dieta che in un anno mi ha aiutata a perdere 15 chili. Partivo da 65 chili e sono arrivata a 50 per 1,61 di altezza. Non ho mai avuto tanti problemi nel gestire la mia alimentazione. Tuttavia nel giro di due mesi ho ripreso 4 chili perché non sono più riuscita a controllarmi. Ecco il mio problema. Mi sveglio la mattina e vado a dormire la sera con il pallino fisso delle calorie e del cibo in testa. Prima del cambiamento fisico non badavo a quel che mangiavo, mangiavo dolci senza problemi, prendevo due piatti di pasta, non pensavo minimamente a cosa e a quanto stessi mangiando, non mi importava di ingrassare o di dimagrire. Mi godevo il cibo, mangiavo se avevo fame, smettevo quando non la sentivo più. Ora è tutto cambiato. Premetto che per un periodo è andato tutto bene, mi piaceva l'idea di mangiare sano e di fare attività fisica perché sapevo che stavo solo facendomi del bene. Tuttavia sono circa quattro mesi che sto iniziando a prendere il controllo. La mia situazione di insulino resistenza non mi permette di mangiare dolci come prima e mi costringe a contare i carboidrati. Ecco, tutto questo mi provoca un forte stress e una forte paura di ingrassare di nuovo andando a vanificare tutti i progressi ottenuti dal punto di vista della resistenza insulinica. Mi costringe a dover controllare di più la mia alimentazione rispetto a persone che invece possono stare un po' meno attente. Inoltre sto vivendo un periodo molto stressante, per lo studio, per la noia e la solitudine che la pandemia ad oggi porta un po' a tutti e mi sento sempre stanca. Sono sempre di malumore e tutti questi fattori insieme al dover controllare la mia alimentazione mi portano poi ad abbuffarmi di cose come dolci, pizza, e tutto quel che mi piace e di cui non dovrei abusare nella mia situazione. Ciò mi spaventa. Cerco di mangiare di tutto, di mettere sempre proteine, verdure e carboidrati nei miei pasti per non farmi mancare nulla e per sentirmi sazia eppure avverto questo desiderio incontrollato di mangiare fino a scoppiare. Inizio la mattinata con i buoni propositi e il pomeriggio mi vengono queste voglie che cerco di placare pensando ad altro ma non ci riesco mai. E la cosa che mi preoccupa di più è che so che si tratta di un vero e proprio disturbo e infatti dopo aver mangiato così tanto, spesso di nascosto per la vergogna, e in maniera compulsiva, vado in bagno e rigetto tutto e mi rimane sempre la paura di non essere riuscita a tirare fuori tutte le calorie ingerite, dato che credo sia impossibile fare sì che ciò accada. E mi sento in colpa. So che questo mi fa male. Ho provato in tutti i modi a cercare di superarlo impegnandomi con tutta me stessa. Mi sono detta anche "ora non conto più nulla e provo a mangiare come prima" sperando che potesse aiutarmi a trovare un equilibrio senza privarmi di dolci, pizza o altro che ho evitato per lunghi periodi. E invece mi abbuffo ancora di più. Mi sono detta "provo a diminuire l'attività fisica" dato che comunque la fatica che ne deriva è un poco stressante, ma niente. Ho cercato di ritornare alla vita di prima ma non ci riesco. Ho sempre il pallino fisso delle calorie e del cibo e la paura che se un giorno non faccio attività fisica, ingrassi di nuovo. La mia paura di ingrassare è dovuta più che alla mia forma fisica, alla paura di peggiorare l'insulina resistenza per la quale ho lottato tanto. Ho provato ad affidarmi ad un nutrizionista che mi ha dato una dieta da 1500 calorie al giorno per il mantenimento e mi sono sentita sazia solo per un periodo e credo che comunque per me fossero poche. Mi ha detto che non poteva aiutarmi dal punto di vista psicologico e di affidarmi a qualcuno che potesse farlo. Ma in questo momento dato il pericolo per il coronavirus e per la mia impossibilità ad affidarmi ad un esperto, non posso mettermi in contatto con nessuno. Per questo scrivo a voi e spero che possiate aiutarmi.
Vi ringrazio per l'ascolto e per i consigli che mi darete
Salve,
sicuramente ha bisogno di un aiuto di natura psicologica in collaborazione con un nutrizionista. Purtroppo spesso la restrizione protratta nel tempo può portare a episodi di perdita di controllo con abbuffate.
Attualmente gli psicoterapeuti gestiscono i loro incontri online quindi questo non è assolutamente un problema.
Dott.ssa G. Cangialosi

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Concordo pienamente con quanto suggeritole dalla collega.
Oltre al supporto di un nutrizionista lei ha anche bisogno di quello psicologico in modo da aiutarla a gestire gli attacchi compulsivi e in questo momento ciò è possibile in modalità online
Il nutrizionista la aiuterà a ridurre l'apporto dei carboidrati per abbassare l'insulinoresistenza, ma c'è bisogno di un supporto psicologico.

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