Buonpomeriggio, volevo chiedervi un quesito riguardante mio figlio di quasi 6 anni. Da quando ha ini

24 risposte
Buonpomeriggio, volevo chiedervi un quesito riguardante mio figlio di quasi 6 anni. Da quando ha iniziato l'asilo ha sviluppato una serie di interessi e passioni, molto probabilmente legate anche ai suoi nuovi amici scolastici, dapprima verso i pompieri e successivamente i trattori (conoscenze approfondite per un bimbo di 5 anni), tanto da richiedere a noi genitori di poter vedere filmati su funzionamento e trailer di trattori nuovi. tutto questo è svanito nel giro di qualche mese. Dopo un periodo di qualche mese da circa due mesi è scoppiata in mio figlio una passione (davvero in poco tempo) verso il calcio: vuole sempre giocare a calcio (in casa e fuori), guardare partite, leggere i calendari e vedere gli highlights delle partite passate (la cosa avviene dalla mattina alla sera). Di contro le sue passioni passate sono di colpo svanite. Mi chiedo se questo comportamento è o può diventare patologico, se possiamo porre in atto qualche correttivo da genitori e se la privazione è una buona strada da poter perseguire per migliorare questo comportamento. Grazie in anticipo per l'attenzione
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Buon pomeriggio,
la situazione che descrive rientra abbastanza nella norma per un bambino di quasi 6 anni. In questa fase evolutiva è frequente che i bambini sviluppino interessi molto intensi e focalizzati, per poi abbandonarli rapidamente in favore di nuove passioni. Questo fa parte del loro naturale processo di crescita, esplorazione e costruzione dell’identità, ed è spesso influenzato anche dall’ambiente sociale (come la scuola e gli amici).

Il fatto che suo figlio abbia cambiato interessi nel tempo, passando dai pompieri ai trattori e ora al calcio, non deve destare particolare preoccupazione. Si tratta di una modalità attraverso la quale i bambini sperimentano, apprendono e comprendono il mondo che li circonda.

Tuttavia, è comprensibile che come genitori possiate interrogarvi sull’intensità e la pervasività di queste passioni, specialmente se sembrano occupare gran parte della giornata. In questi casi può essere utile:

Stabilire limiti e varietà: mantenere un equilibrio tra il tempo dedicato alla passione del momento (come il calcio) e altre attività (gioco libero, lettura, attività artistiche, tempo con la famiglia).

Proporre alternative senza imporre privazioni rigide: anziché proibire il calcio, può essere più efficace introdurre in modo graduale altre attività stimolanti, lasciando che sia il bambino a sperimentarle.

Favorire la socializzazione e il gioco simbolico: promuovere attività che sviluppino altre competenze (sociali, emotive, creative) può aiutare a non focalizzarsi eccessivamente su un solo ambito.

La privazione totale dell’interesse attuale (in questo caso il calcio) rischierebbe di essere controproducente, generando frustrazione e resistenza. È preferibile adottare un approccio di modulazione e diversificazione piuttosto che di proibizione.

Se tuttavia notaste che questa modalità di “fissazione” sugli interessi si intensifica nel tempo, interferendo con la socialità, la flessibilità di pensiero o con la serenità familiare, potrebbe essere utile un confronto con uno specialista dell’età evolutiva per un inquadramento più approfondito.

Per una valutazione completa e personalizzata, sarebbe utile e consigliato rivolgersi ad uno specialista.

Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa

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Dott.ssa Federica Bovi
Psicologo, Psicologo clinico
Perugia
Buonasera,
da ciò che descrive, il comportamento di suo figlio sembra rientrare nella normale evoluzione dello sviluppo in età prescolare. I bambini intorno ai 5-6 anni attraversano fasi in cui si appassionano molto a qualcosa, per poi cambiare rapidamente anche in base alle influenze ambientali, come i compagni di scuola, i giochi o ciò che scoprono nel mondo intorno a loro. La curiosità è un segnale positivo perché consente al bambino di sperimentare cosa gli piace davvero.
È utile stimolarlo con attività diverse, senza demonizzare o vietare ciò che lo appassiona in questo momento. Privarlo di ciò potrebbe avere l’effetto opposto: aumentare l’interesse o generare frustrazione. Accompagnarlo nella scoperta, mantenendo un ruolo attivo ma non rigido, dandogli piccole regole e spazi per fare anche altro, potrebbe essere un modo per aiutarlo a trovare un equilibrio.
Dott.ssa Giovanna D'Apolito
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Santa Maria Capua Vetere
Salve,
premesso che attraverso la lettura di poche righe non si può fare diagnosi nè fornire pareri "certi", sembrerebbe che il comportamento di suo figlio risponda sia ad esigenze di condivisione e confronto sociale con i pari che di esplorazione tipiche dell'infanzia. Pensi che uno dei tratti distintivi dei bambini autistici sono, al contrario, proprio gli interessi fissi e stereotipati (monotematici), quindi suo figlio se non altro sembrerebbe un tipino alquanto eclettico e curioso, normotipico in questo senso. Inoltre consideri che il minore sembra dimostrare anche di riuscire ad approfondire degli interessi senza passare repentinamente da una passione all'altra e questo non è così male. Valuti se il piccolo mantiene la costanza in ambiti esistenziali più importanti (ad esempio nella sfera affettiva), al di là del campo degli interessi. Quali aspetti di questa attitudine del bambino la preoccupano? cosa sta anticipando? Mi sembra preoccupato come genitore e la inviterei a soffermarsi anche su questo, magari attivando per sè un piccolo spazio di riflessione personale.
Per eventuali approfondimenti sono disponibile online o in presenza presso il mio studio.
Saluti, Dott.ssa Giovanna D'Apolito
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buon pomeriggio, la ringrazio per aver condiviso con attenzione e cura quanto sta osservando in suo figlio. È evidente che lei sia un genitore attento, sensibile e desideroso di comprendere al meglio il mondo interno del proprio bambino, ed è proprio da questa sensibilità che possono nascere riflessioni utili per accompagnarlo in modo sano e consapevole nel suo sviluppo. Quello che lei descrive, ossia l’emergere improvviso e molto coinvolgente di passioni che poi si affievoliscono o vengono sostituite da altre, è un fenomeno piuttosto comune nei bambini della fascia di età prescolare e della prima scolarizzazione. Il bambino di 5-6 anni si trova in una fase evolutiva in cui sta costruendo il proprio senso di identità, cercando di definire i suoi interessi e il suo modo di stare nel mondo. Lo fa attraverso l’imitazione, l’esplorazione, la curiosità e soprattutto l’osservazione dell’ambiente circostante, in particolare degli adulti e dei pari. È del tutto naturale che in questa fase i bambini si appassionino in modo totalizzante a un tema o un gioco, lo esplorino con intensità e dedizione, e poi, una volta soddisfatto il bisogno di conoscere e sperimentare, passino ad altro. Non si tratta di instabilità o superficialità, ma di un processo adattivo: i bambini apprendono per immersione e spesso investono le loro energie su un unico interesse alla volta. Quando poi emerge una nuova fonte di stimolo o di relazione significativa, può esserci un “cambio di rotta” anche repentino. Questo non è un segno di patologia, bensì una parte sana del processo di crescita. Nel caso specifico, la passione attuale per il calcio potrebbe rispondere a diversi bisogni: il bisogno di appartenenza al gruppo dei pari (probabilmente molti suoi compagni ne parlano e giocano insieme), il bisogno di muoversi e sperimentarsi attraverso il corpo, il piacere della competizione o della cooperazione, o più semplicemente l'entusiasmo legato a un'attività che combina elementi visivi, narrativi e fisici. Il desiderio di guardare partite, di leggere calendari o di rivedere gli highlights può rappresentare non un semplice passatempo, ma una vera e propria modalità per costruire un legame con una passione emergente e darle un senso, magari anche attraverso l’identificazione con figure di riferimento (giocatori, squadre, amici tifosi). Comprendo che per un genitore possa sorgere il dubbio che questa intensa focalizzazione sia eccessiva, tanto da chiedersi se non sia utile porre dei limiti o “correggere” il comportamento. Tuttavia, anziché pensare a una privazione come strategia, potrebbe essere più utile provare ad ampliare il campo d’esperienza del bambino, integrando ciò che lo appassiona con altre attività. Ad esempio, se gli piace il calcio, si potrebbe costruire insieme un diario delle partite, creare figurine artigianali, raccontare storie legate al mondo dello sport, in modo da mantenere viva la passione ma incanalandola anche verso altre forme di espressione cognitiva e creativa. Nel modello cognitivo-comportamentale, si dà molta importanza all’osservazione dei comportamenti in relazione al contesto. È quindi importante monitorare non tanto la presenza di un interesse dominante, quanto il fatto che il bambino continui a mostrare flessibilità, curiosità verso il mondo, capacità di socializzare, di rispettare i limiti e le routine quotidiane. Se non vi sono segnali di rigidità estrema, isolamento sociale, ansia, oppositività o compromissione significativa di altre aree della vita, non c’è motivo di preoccuparsi. Inoltre, può essere molto utile osservare come suo figlio reagisce quando non può accedere a ciò che desidera, ad esempio quando non può vedere la partita o non può giocare a calcio: è in grado di tollerare la frustrazione e passare ad altro, magari con il vostro aiuto? È in grado di raccontare anche altri aspetti della sua giornata? Questi sono segnali importanti per comprendere la flessibilità del suo funzionamento. La privazione totale rischia di essere vissuta come una punizione, e in questa età potrebbe suscitare una reazione oppositiva o un’intensificazione del desiderio. Molto più funzionale è accompagnare il bambino, con empatia e confini chiari, verso una gestione più equilibrata del tempo e degli interessi, sostenendolo a esplorare anche nuove possibilità, senza mai sminuire ciò che ama. In conclusione, da ciò che ha descritto, non emerge nulla che faccia pensare a un comportamento patologico. La curiosità, l’intensità emotiva e l’identificazione profonda con ciò che si ama sono, a questa età, strumenti sani per costruire il proprio mondo interno. Con la sua guida attenta e affettuosa, suo figlio ha tutte le risorse per svilupparsi in modo armonico e libero. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dott.ssa Giulia Casole
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buon pomeriggio. Comprendo la sua osservazione riguardo ai cambiamenti di interesse di suo figlio. È piuttosto comune, in questa fascia d'età, che i bambini manifestino un forte entusiasmo per un determinato argomento per poi passare rapidamente a qualcos'altro. Questo fa parte del loro processo di scoperta del mondo e di sé stessi.
L'interesse intenso e totalizzante per i pompieri, poi per i trattori, e ora per il calcio, con un coinvolgimento che occupa gran parte del suo tempo, rientra in un quadro di esplorazione tipico dell'infanzia. I bambini spesso si immergono completamente in ciò che cattura la loro attenzione in un dato momento, quasi come se stessero vivendo appieno quell'esperienza. La rapida scomparsa di un interesse a favore di un altro è altrettanto frequente.
Non parlerei di patologia in questo contesto. L'entusiasmo di suo figlio per il calcio sembra essere una manifestazione vivace della sua curiosità e del suo desiderio di interazione, probabilmente influenzato anche dall'ambiente sociale della scuola.
Per quanto riguarda un "correttivo" da genitori, credo che la chiave stia nel sostenere il suo interesse attuale, il calcio, ma al contempo incoraggiando anche altre attività. Potreste, ad esempio, dedicare del tempo insieme ad altri giochi, letture o attività all'aperto che non siano legate al calcio. L'obiettivo non è privarlo della sua passione, ma aiutarlo a mantenere un equilibrio e a scoprire anche altri aspetti del mondo.
La privazione, a mio avviso, non sarebbe la strada più costruttiva. Potrebbe generare frustrazione e un attaccamento ancora maggiore verso l'oggetto del desiderio. Invece, potreste provare a integrare l'interesse per il calcio con altre esperienze. Ad esempio, potreste leggere libri sullo sport in generale, guardare documentari sulla natura o fare attività artistiche.
In sintesi, il comportamento di suo figlio sembra rientrare nella norma dello sviluppo. Incoraggiare una varietà di attività, pur rispettando il suo attuale entusiasmo per il calcio, potrebbe essere un approccio più armonioso. Se dovesse notare che questo interesse esclusivo per il calcio interferisce significativamente con altri aspetti della sua vita (come l'interazione con gli altri bambini in attività diverse o la sua disponibilità a fare altro), allora si potrebbe valutare un approccio più mirato, sempre in un'ottica di guida e non di privazione.
Se avesse altre domande o volesse approfondire, non esiti a chiedere.
Dott.ssa Francesca Torelli
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno,
i bambini devono scoprire tante cose e spesso sono curiosi. Il passare da una passione all'altra è anche un modo per scoprire cosa ha intorno. Ovviamente l'interesse per la passione del momento deve lasciare spazio anche al resto delle cose che ci sono da fare nell'arco della giornata. Crescendo poi si consolideranno delle passioni e porterà quelle avanti, ora è alla scoperta del mondo.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Francesca Torelli
Dott.ssa Martina Mari
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Cremona
Buon pomeriggio! Grazie per aver condiviso questa situazione così dettagliata. È normale che i bambini di questa età attraversino fasi di grande entusiasmo per determinati argomenti, che possono cambiare rapidamente nel tempo. La passione per i pompieri, i trattori e ora il calcio sono tutte manifestazioni della loro curiosità e desiderio di esplorare il mondo che li circonda.
Il fatto che il suo bambino abbia sviluppato un interesse così forte per il calcio in poco tempo non è preoccupante di per sé. È comune che i bambini si appassionino intensamente a qualcosa e poi passino ad altro, soprattutto in questa fase di crescita in cui stanno scoprendo cosa li appassiona di più. Rimango a disposizione. Cordialmente. Dott.ssa Martina Mari.
Dr. Fabio Lodico
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Buongiorno,
di per sè non considererei patologico lo svilupparsi di nuove passioni, tenterei però di comprendere se sono passioni vere e proprie che si sviluppano nel tempo oppure delle ossessioni/interessi ristretti, come suggerirebbe l'intensità e la frequenza delle stesse che lei descrive. Non credo che la privazione possa essere una strada valida ma confido che una valutazione da parte di un/a neuropsichiatra infantile possa esservi d'aiuto nel fugare dubbi e fare luce su questi episodi.
Spero di esserle stato utile!
Buongiorno! Dalle informazioni contenute nel suo messaggio, mi sento di dire che il comportamento di suo figlio potrebbe rientrare nella norma di un periodo in cui si fanno nuove amicizie, ci sono diversi e nuovi stimoli e la curiosità e la voglia di esplorare diverse tematiche si fa più forte per poi incanalare nel tempo i propri interessi verso una strada maggiormente definita. Allo stesso tempo, se vi sentite preoccupati come genitori, provate a capire se vostro figlio è cambiato ad un certo punto del suo percorso di vita in maniera significativa, nei suoi comportamenti, nei suoi modi di fare sia con voi sia con gli altri e se avete notato, oltre a questa parte legata agli interessi, altre situazioni che vi sembrano nuove e diverse e magari vi preoccupano. Nel caso, potreste rivolgervi ad un professionista per una parte osservativa e, qualora servisse, valutativa.
Dott.ssa Giulia Virginia La Monica
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Trento
Gentile genitore,
avete valutato un confronto professionale per meglio approfondire tali aspetti? Potete anche essere presi in carico solo voi genitori, evitando etichettamenti per il bambino (nella psicoterapia breve strategica viene definita "terapia indiretta").

In generali le passioni muovono gli animi e donano vitalità. Eventualmente da monitorare non si irrigidiscano, cosi come le abitudini e le preferenze (es. fare sempre nello stesso modo, nello stesso ordine ecc). Mi chiedo se "privare" sia la strategia più utile o, piuttosto, insegnare a "dosare" e "ordinare" (dare uno spazio contenitore, comunque concludere le altre attività ecc).
A disposizione.
Saluti
Dott.ssa Lavinia Stefanini
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno, è comune che i bambini in questa fascia d'età sviluppino e poi cambino interessi, giochi e alcune fissazioni che durano brevi periodi. Più che parlare di comportamento patologico o meno, ciò che andrebbe considerato è quanto questi interessi siano rigidi e pervasivi, quanto diventi complicato distogliere da questi interessi, quanto interferiscano con la vita quotidiana, anche delle persone che vivono con il bambino. Qualora si senta che forse il comportamento del bambino sia troppo rigido, gli causi sofferenza o non gli permetta di vivere serenamente la vita di tutti i giorni consiglierei di richiedere un consulto da parte di uno psicologo. Un supporto professionale potrebbe aiutare anche nel fornire indicazioni e suggerimenti ai genitori su come comportarsi con il proprio figlio, piuttosto che adottare modalità che potrebbero risultare controproducenti.
Rimango a disposizione per eventuali dubbi, Cordiali saluti
Dott.ssa Ambra Bottari
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buon pomeriggio,
quello che descrivi è un comportamento assolutamente **tipico e sano nello sviluppo di un bambino di quasi 6 anni**.

In questa fase, è normale che i bambini attraversino **"fasi di interesse intensivo"** verso certi temi o attività, spesso influenzati dall’ambiente sociale (come i compagni di scuola). Queste passioni, anche se molto forti, sono di solito **temporanee** e fanno parte del processo di esplorazione e costruzione dell’identità.

Il fatto che tuo figlio **cambi interesse nel tempo** e che si appassioni a qualcosa in modo totalizzante **non è patologico**, ma un segnale di curiosità, coinvolgimento e capacità di immergersi. La "monotematicità" tipica dell'infanzia tende a regredire naturalmente con la crescita.

### Cosa potete fare come genitori:

* **Accogliete l’interesse** senza assecondarlo in modo eccessivo (es. limitando il tempo davanti agli schermi).
* **Offrite varietà di stimoli**: giochi, attività motorie, letture, senza imporli ma proponendoli.
* **Evitate la privazione drastica** (es. togliere completamente il calcio): può generare opposizione o rinforzare ancora di più il desiderio.

In sintesi, non c’è nulla di preoccupante in ciò che osservate. Continuate a **guidarlo con equilibrio**, aiutandolo a scoprire nuovi mondi senza negargli quelli che ama. Se nel tempo notaste rigidità, isolamento o comportamenti ossessivi veri e propri, allora potrebbe valere la pena confrontarsi con un professionista.
Resto a disposizione se volete approfondire.
Dott.ssa Virginia Bosca
Psicologo, Psicologo clinico
Calizzano
Buongiorno, se è interessata ad approfondire possiamo orientarci verso un percorso di sostegno alla genitorialità, per capire se il bambino stia sviluppando una serie di interessi legati a modi di gestire situazioni che vede o che percepisce nell'ambiente, o se sia semplicemente nella sia fase di scoperta del mondo. La privazione, in genere, non è un buon atto correttivo nel bambino che mette in atto l'esplorazione, quanto sarebbe meglio l'accompagnamento e la messa in sicurezza qualora faccia azioni da solo.
Dott.ssa Anna Faragò
Psicologo, Psicologo clinico
Saronno
Gentile utente,
ciò che descrive rispetto a suo figlio è comune tra i bambini della sua età. Avere degli interessi verso un unico gioco e risultare quasi completamente assorbiti da esso per un certo periodo di tempo non è patologico, ma fa parte dello sviluppo. Soprattutto nei primi anni di vita i bambini ricercano la routine e le ripetizioni, in quanto ciò permette loro di sviluppare sicurezza, così da poter esplorare l'ambiente che hanno attorno con maggiore tranquillità. I bambini, inoltre, apprendono molto per imitazione, per cui non è così strano che suo figlio abbia degli interessi simili a quelli dei suoi compagni. Data l'età, inoltre, è comprensibile che spesso si cambi interesse. Rispetto al gioco ripetitivo, infine, diventa importante capire quanto il bambino manifesta stati ansiosi nel momento in cui quella routine viene interrotta o non può essere messa in atto.
Più che la privazione, può risultare utile accogliere la preferenza manifestata dal bambino, giocare insieme al bambino e guidarlo nell'esplorazione di modalità di gioco differenti.
Ogni dubbio ulteriore e specifico, chiaramente, è bene chiarirlo con un confronto diretto e approfondito con un professionista.

Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento

Dott.ssa Anna Faragò
Dott.ssa Elena Dati
Psicologo, Psicologo clinico
Crema
Buonasera,
la ringrazio per aver condiviso questa sua osservazione.
Da ciò che racconta, sembra che suo figlio stia attraversando una fase di naturale esplorazione del mondo. A questa età è del tutto normale che i bambini si appassionino intensamente a un tema, per poi spostare rapidamente il loro interesse verso qualcos’altro. Fa parte del loro modo di conoscere il mondo e di costruire progressivamente gusti e preferenze.
Non tutte le passioni saranno durature, ma anche quelle che sembrano passeggere possono avere un valore nel loro percorso di crescita.
Riguardo al timore che questo comportamento possa diventare patologico, ci tengo a sottolineare che attraverso un messaggio non è possibile fare diagnosi. Tuttavia, da quanto scrive, non sembrano emergere segnali preoccupanti.
Può essere utile continuare a incoraggiare i suoi interessi, stimolarlo con proposte varie e osservare con curiosità dove lo porterà la sua voglia di scoprire.
Resto a disposizione,
Dott.ssa Elena Dati
Dott.ssa Mariana Reale
Psicologo, Psicologo clinico
Pisa
Buongiorno!
È normale che i bambini piccoli sviluppino interessi e passioni, che possono cambiare anche rapidamente. Questa fase di esplorazione è parte del loro sviluppo e può essere influenzata da amici, esperienze nuove e stimoli esterni, come i media. Il comportamento di suo figlio non è di per sé patologico: i bambini spesso si dedicano intensamente ad un argomento per un certo periodo, per poi spostare il loro interesse altrove. Questa è una forma di curiosità naturale e di gioco simbolico, che li aiuta ad esplorare il mondo che li circonda.
Ciò a cui può prestare attenzione è se la sua passione per il calcio diventa eccessiva al punto da interferire con altre aree della sua vita (come interazioni sociali, sonno, ecc.): in questo caso potrebbe essere utile consultare un professionista per un parere, il pediatra o ancor meglio uno psicoterapeuta specializzato in sviluppo infantile.
Nel frattempo, può supportare questa passione, coinvolgendo ad esempio i suoi amici, così da sviluppare anche abilità sociali e motorie. Questo senza tralasciare i suoi interessi passati (organizzando una visita ad un museo o in un'azienda agricola), per esplorare se tali passioni si sono davvero esaurite col tempo oppure no.
Un'altra cosa utile potrebbe essere insegnargli a gestire il suo tempo in modo sano, incoraggiandolo ad esplorare nuovi hobby che magari non abbiano a che fare con uno schermo, come disegnare o giocare con le costruzioni.
Infine, provi a farsi coinvolgere dai suoi interessi, potrebbe essere anche un'occasione per divertirsi insieme.
Ogni bambino è unico e sviluppa i propri interessi a ritmi diversi. La cosa più importante è fornire un ambiente stimolante e supportivo in cui possa esplorare e crescere.
Rimango a disposizione, un caro saluto.
Dott.ssa Angela Ritella
Psicologo, Psicologo clinico
Turi
Non si preoccupi, vista l'età del Suo bambino è assolutamente naturale per lui sperimentare, coltivare sempre nuovi interessi e appassionarsi di volta in volta alle novità, pur abbandonando completamente le precedenti.
Non vi è nulla di patologico nel comportamento da Lei descritto.
Qualora necessitasse di maggiori informazioni a riguardo, sono a Sua disposizione per una consulenza.
Dott.ssa Debora Versari
Psicologo clinico, Psicologo, Psicoterapeuta
Forlì
Salve nessun comportamento patologico… semplicemente è curioso… accoglietelo ed accompagnatelo in questa curiosità.
Un caro saluto.
Dottoressa Versari Debora.
Buon pomeriggio,

Quello che raccontate parla di un bambino curioso, pieno di energia e con un grande desiderio di esplorare. Vi siete accorti di come le sue passioni sembrino “esplodere” e poi svanire nel tempo: pompieri, trattori, ora il calcio. Vi siete chiesti cosa rappresentino per lui queste passioni così intense? Cosa gli permettono di esprimere, di conoscere, di sperimentare?

In questa fase di sviluppo è molto comune che i bambini attraversino cicli di interesse molto forti e totalizzanti, che poi lasciano spazio ad altro. È il modo in cui conoscono il mondo, e anche sé stessi. Vi chiedete se questo possa diventare patologico: forse possiamo chiederci prima se, dietro questa intensità, ci sono segnali di malessere o rigidità, oppure se si tratta semplicemente del suo modo, attualmente, di immergersi nelle cose con entusiasmo.

E poi c’è la domanda sulla “privazione”: vi chiedo, con rispetto, che effetto avrebbe su di lui, e su di voi come genitori, togliere o limitare fortemente qualcosa che per lui oggi è fonte di piacere, scoperta, appartenenza? Cosa vi preoccupa davvero in questa passione per il calcio? Temete un isolamento? Una perdita di equilibrio?

Forse più che “correggere” si può accompagnare, osservando insieme a lui dove lo porta questa nuova passione. Vi invito a porvi una domanda diversa: come possiamo essere presenti nel suo entusiasmo senza doverlo per forza contenere?

Janett Aruta,
Psicologa - ricevo su MioDottore e in Studio a Palermo
Dott.ssa Gabriella Sapienza
Psicologo, Psicologo clinico
Catania
Buon pomeriggio,quello che descrive è un comportamento del tutto normale per un bambino di quasi 6 anni. A questa età è comune che i bambini sviluppino passioni intense ma temporanee, legate spesso all’ambiente e ai pari. Non si tratta di qualcosa di patologico, ma di un naturale processo di esplorazione.
Il consiglio è di non privarlo di ciò che ama, ma di porre limiti equilibrati, offrendo anche altri stimoli e attività. La varietà è importante, ma senza forzature. Solo se noterete segnali di isolamento, rigidità o disagio, potrà essere utile un confronto più approfondito.
Resto a disposizione per informazioni =)
Dott.ssa Alina Mustatea
Psicologo, Psicologo clinico
Pomezia
Buon pomeriggio,
capisco il suo dubbio, ma quello che descrive è in realtà un comportamento assolutamente normale nel percorso di crescita di un bambino di 5-6 anni.

In questa fascia d’età è molto frequente che i bambini sviluppino “passioni intense ma transitorie” – si chiamano in psicologia *interessi assorbenti*, e fanno parte del naturale processo di esplorazione del mondo e costruzione dell’identità. Il bambino osserva, imita, si identifica, spesso anche influenzato dal gruppo dei pari (come accade a scuola), e si entusiasma per qualcosa che gli permette di sentirsi competente, “grande” o parte di un gruppo.

Il fatto che l’interesse per i pompieri o per i trattori sia stato così intenso e poi abbandonato non è un segnale di instabilità, bensì del fatto che sta crescendo e affinando i suoi gusti. L’attuale passione per il calcio – molto comune nei maschietti di questa età – può avere anche una funzione sociale: sentirsi parte di un mondo condiviso, parlare la “lingua” degli amici, sentirsi abile e riconosciuto in qualcosa.

Non si tratta quindi di un comportamento patologico, né è utile privarlo del calcio come “correttivo”. La privazione rischierebbe di creare un senso di frustrazione o oppositività. Piuttosto, può essere utile accompagnarlo nel coltivare questa passione, cercando piccoli spazi per riaprire altre possibilità, senza imporle: per esempio leggendo insieme libri di altri temi, proponendo attività nuove o semplicemente lasciando che la curiosità faccia il suo corso.

Infine, se l’interesse diventasse davvero esclusivo, rigido, accompagnato da ansia o perdita di interesse per tutto il resto (scuola, amici, gioco libero), allora potrebbe essere utile un confronto più approfondito con uno psicologo dell’infanzia. Ma da quanto descrive, il comportamento di suo figlio è sano e fa parte del suo sviluppo.

Un caro saluto.
Dott.ssa Fiammetta Gioia
Psicologo, Psicologo clinico
Mirano
Salve, quello che raccontate è un comportamento assolutamente normale per un bambino di quasi sei anni. A questa età è naturale che le passioni cambino velocemente: sono fasi esplorative in cui i bambini cercano sé stessi attraverso ciò che li affascina. La passione per il calcio, come prima quella per i trattori o i pompieri, non è patologica, ma esprime curiosità e desiderio di appartenenza. Non serve privarlo di ciò che ama, ma potete accompagnarlo dolcemente a sperimentare anche altri giochi e interessi, senza forzature, continuando a proporre attivita' e giochi diversi. Finché vostro figlio è sereno, relazionale e curioso, non c’è nulla di cui preoccuparsi. Continuate ad osservarlo con la stessa attenzione: è così che lo aiuterete a crescere con equilibrio. Se gli interessi dovessero creare disagio o apprensione allora potreste parlarne con gli insegnanti o il pediatra.
Saluti
Dott.ssa Giulia Scalesse
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Arzano
Salve, suo figlio è nell'età della scoperta del mondo, delle passioni, degli interessi. E' tipico che una passione diventi tutta la sua vita, e sia priva di senso solo qualche ora dopo. Lo aiuti a scoprire sè stesso e ciò che lo fa star bene
Dott.ssa Maria El Asmar
Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
Salve, la fase dello sviluppo è caratterizzata da numerosi cambiamenti. Quale comportamento nello specifico le genera preoccupazione? Cosa teme?

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